
Giro d'Italia 2025 - 20a tappa: l'ultima epica sfida
L'altitudine e lo sterrato del Finestre creano le condizioni al limite perfette per lo scontro finale. Il percorso, le nostre previsioni, orari e appuntamenti tv
La 20a tappa è l'ultima giornata cruciale per la classifica generale del Giro d'Italia 2025, non propriamente un tappone visto che la prima parte della tappa non è durissima, ma comunque una frazione davvero impegnativa con quasi 4500 metri di dislivello in 205 km. Dopo 35 km pianeggianti, si incontrano le prime lievi pendenze nel Canavese: tra queste spicca ovviamente il GPM di Corio (ignorando i dati ufficiali, 3.1 km al 5%; max 10% negli ultimi 2 km). Il successivo fondovalle propone ulteriori tratti di salita mascherata a Pian Bausano (circa 2.5 km al 4%), Fubina (2.5 km al 4.7%) e Viù (1.3 km al 4%); tutti questi sono l'antipasto del Colle del Lys, prima vera salita, che nei complessivi 13.7 km al 4.3% nasconde un primo tratto di 5.7 km al 7.2% (max 12%). Al termine della discesa si percorrono 20 km pianeggianti - gli ultimi - per arrivare ai piedi della salita più dura di questo Giro, nonché Cima Coppi: il Colle delle Finestre, salita interminabile di 18.5 km al 9.2%, dalla pendenza tremendamente costante (fa eccezione il primo tratto un po' più ripido, max 14%) e con gli ultimi 8 km in sterrato. Come da tradizione, dopo una discesa molto tecnica, la battaglia proseguirà sulla pedalabile salite di Sestrière, 16.2 km al 3.8% divisi tra i primi 7 km di falsopiano (media 1.8%) e gli ultimi 9.2 km di salita effettiva (media 5.3%, max 9%). L'ultima occasione per ribaltare la classifica è questa ed è un'occasione ghiottissima.
Le salite del giorno
Per l'ultima volta vi proponiamo il dettaglio da noi prodotto delle salite del giorno, usando le tracce Strava ma anche il confronto incrociato con i profili ufficiali di Stefano di Santo. In particolare aggiungiamo come materiale inedito le ondulazioni nel Canavese e i tratti di ascesa che precedono l'inizio formale del Colle del Lys.


Gli ultimi km

Fari puntati su…
È una tappa completamente diversa da quella valdostana: c'è un gigante ben visibile a tutti che offre l'ultima grande occasione di attaccare. È senz'altro la salita più dura di questo Giro, perché offre pendenze cattive ma non tremende, che non mollano mai per quasi 20 km. Finisce di prenderti per sfinimento proponendo lo sterrato che fa perdere aderenza e l'altitudine che sottrae ossigeno. È una sfida che ha quasi sempre prodotto qualcosa: nel 2005 e nel 2015 anche se Savoldelli e Contador difesero la rosa furono messi pesantemente in difficoltà; nel 2018 invece Froome fece l'impresa più clamorosa della sua carriera facendo volare minuti su tutti e ribaltando un Giro che fino a quel momento non sembrava alla sua portata.
Fare pronostici è difficile anche perché una salita di questo genere non l'abbiamo ancora trovata in questo Giro (e in verità sarebbe difficile trovarne in ogni caso) e nel finale di una tappa di oltre 200 km posta alla fine del Giro si potrebbe saltare per aria da un momento all'altro. La squadra conta molto meno e la prestazione su lungo periodo conta molto di più dell'esplosività. L'unico giorno in cui la tappa ha avuto caratteristiche simili è stato martedì verso Brentonico, su salite comunque un po' più agevoli, non tanto per le pendenze quanto per la durezza complessiva. Ecco che Richard Carapaz (EF Education - EasyPost), ritrovando una tappa dove il fondo conterà per forza più dell'esplosività, può sperare di staccare di nuovo Isaac del Toro (UAE Team Emirates - XRG).
Proprio perché si tratta di sforzi completamente diversi non si può escludere che ritorni in auge Simon Yates (Team Visma | Lease a Bike) il quale è comunque sempre sembrato inferiore, anche a Brentonico quando attaccando per primo ha poi finito per guadagnare poco su Del Toro, perdendo invece dagli concorrenti. Chi a Brentonico era andato forte e potrebbe quindi riemergere è Derek Gee (Free Palestine - Premier Tech) che ormai sembra intenzionato a muoversi di pedina nella speranza di conquistare il podio grazie alla crisi di uno di quelli che lo precedono.
Tanto lo sterrato quanto la quota richiamano allo scoperto Egan Bernal (INEOS Grenadiers), che oggi per la prima volta non si è mosso nemmeno facendo tirare la squadra, ma non è mai sembrato più in difficoltà di chi gli stava intorno sulle ultime salite.
Un altro diesel che potrebbe emergere più dei giorni passati è Damiano Caruso (Bahrain - Victorious) che può cantare sul supporto di Antonio Tiberi che a sua volta è tornato a mostrare buone cose e può con un po' di fortuna sperare ancora di tirar fuori un 10° posto in classifica. In ogni caso non c'è da attendersi una corsa all'attacco a meno che non si trovi in una posizione di vantaggio stando sulle ruote degli altri e si accorga di avere la gamba giusta.
Giulio Pellizzari (Red Bull - BORA - hansgrohe) si è dimostrato molto volenteroso, ma sull'azione secca ha palesemente qualcosa meno di Del Toro e Carapaz. Forse nel finale aveva qualcosina più degli altri, tant'è che per un po' è rimasto solo all'inseguimento. Magari domani, tornando certe pendenze e soprattutto una salita che richiede uno sforzo molto prolungato, magari tornerà ad emergere come a Brentonico.
In ogni caso c'è da attendersi di nuovo grande lotta per andare in fuga, perché le possibilità che vada di nuovo in porto sono molto alte, anche perché Nicolas Prodhomme (Decathlon AG2R La Mondiale Team) ci ha dimostrato come a questo punto gli uomini di classifica sono stanchi, mentre il cacciatore di tappe ha qualcosa in più da spendere per giocarsi tutto in funzione di un successo parziale. Forse ci troveremo i tre che oggi si sono ulteriormente allontanati in classifica, ovvero Davide Piganzoli (Team Polti VisitMalta), Thomas Pidcock (Q36.5 Pro Cycling Team) e Max Poole (Team Picnic PostNL). Forse vedremo in fuga Lorenzo Fortunato (XDS Astana Team) che oggi si è risparmiato forse proprio pensando a rimettersi in gioco domani. E forse rivedremo all'attacco Nairo Quintana (Movistar Team), Louis Meintjes (Intermarché - Wanty), Wout Poels (XDS Astana Team), Chris Harper (Team Jayco AlUla), Wilco Kelderman e Wout Van Aert (Team Visma | Lease a Bike), Carlos Verona (Lidl-Trek) o magari gli azzurri Filippo Zana (Team Jayco AlUla), Gianmarco Garofoli (Soudal Quick-Step) e Marco Frigo (Free Palestine - Premier Tech)
Giro d'Italia 2025, gli orari della ventesima tappa
La partenza ufficiale verrà data alle 10:50, con arrivo previsto come sempre tra le 16:00 e le 16:30. La tappa sarà trasmessa in tv sia dai canali in chiaro Rai (su Rai Sport dalle 10:00 alle 14:00, poi su Rai 2 dalle 14:00 alle 17:05), sia su Eurosport/Discovery+ (dalle 10:30 alle 16:45).