
È morto l'ex pistard della Nazionale italiana Giampaolo Grisandi
Fu campione del mondo nel 1985 con il quartetto dell'inseguimento a squadre
Lo chiamavano «colosso» per via della sua stazza imponente, da vero pistard. E i velodromi sono stati il regno di Giampaolo Grisandi, scomparso a Ravenna dopo una lunga malattia. Aveva da poco compiuto sessant'anni.
Addio a Giampaolo Grisandi
Cresciuto nella SC Ravennate, Grisandi si fece conoscere poco più che maggiorenne ai campionati italiani di ciclismo su pista, conquistando il tricolore dell'inseguimento individuale, per poi ripetersi ai Mondiali militari di Barletta, in cui collezionò un argento a livello individuale e un bronzo a squadre. Risultati che gli valsero la convocazione per i Giochi olimpici di Los Angeles 1984, vissuti tuttavia da semplice riserva del quartetto azzurro che rimase ai piedi del podio.
Grisandi si prese la sua rivincita l'anno dopo, ai Mondiali di Bassano del Grappa: in cordata con Roberto Amadio, Massimo Brunelli e Silvio Martinello, il ravennate conquistò una splendida medaglia d'oro dopo aver sconfitto l'Unione Sovietica in semifinale e la Polonia nel testa a testa per la maglia iridata.
Di lì in avanti, il pistard romagnolo sembra avviato verso una formidabile carriera su due fronti. A dispetto dei tanti successi macinati da dilettante, però, Grisandi non riuscirà mai a varcare le soglie del professionismo. Non gli resta che inseguire il sogno a cinque cerchi, coronato a Seul 1988. In un'Olimpiade poco esaltante per l'intera spedizione azzurra, anche il quartetto rientra in Italia a mani vuote: Ivan Beltrami, David Solari, Fabrizio Trezzi e Grisandi chiudono al 6° posto. La successiva rivoluzione tecnica avviata dal CT Mario Valentini relega il «colosso di Ravenna» ai margini della Nazionale. Ciononostante, Grisandi ha proseguito la sua carriera su buoni livelli fino al 1994, quando ha definitivamente lasciato l'agonismo per entrare nel Corpo forestale dello Stato e infine nell'Arma dei Carabinieri, da cui si era congedato alla fine del 2024.

Nel suo palmarès anche 5 titoli italiani
Prototipo dei pistard moderni, Grisandi ha arricchito la sua bacheca con altre 3 maglie tricolori dell'inseguimento individuale (l'ultima delle quali nel 1990) e altrettanti titoli italiani del team pursuit, cui bisogna aggiungere una medaglia d'argento ai Giochi del Mediterraneo nella specialità a lui più cara. Il CONI gli aveva assegnato nel 2021 il Collare d'Oro, il massimo riconoscimento dello sport italiano, riservato ai vincitori di ori olimpici e mondiali.
Alla famiglia di Giampaolo Grisandi le condoglianze della direzione e della redazione di Cicloweb.