Per Van Empel la stagione finisce com'era iniziata: vincendo © Team Jumbo-Visma Women
Ciclocross

Iserbyt e Van Empel laureati in X2O!

Il belga della Pauwels e la campionessa del mondo in forze alla Jumbo-Visma vincono la tappa finale della challenge e trionfano anche nella generale. Vanthourenhout e Van der Haar dietro ad Eli, Brand e Worst alle spalle di Fem

19.02.2023 16:24

La Coppa del Mondo si è chiusa a fine gennaio, il Superprestige sabato scorso a Middelkerke e oggi è giunta l'ora del fischio finale anche per l'ultima grande challenge rimasta in sospeso, l'X2O Badkamers Trofee, scattato il primo novembre, come sempre d'altronde, con la più classica delle classiche ciclocrossistiche, il Koppenbergcross di Oudenaarde. Il trofeo si è poi sviluppato soprattutto a gennaio, con ben quattro frazioni in programma: il GP Sven Nys di Baal, l'Herentals Crosst di Herentals, il Duinencross di Koksijde e il Flandriencross di Hamme ad animare il mese più ricco della stagione. La generale è stilata sulla falsariga di quella delle corse a tappe su strada, con la classifica finale basata sulla somma dei tempi delle varie frazioni parziali (a cui bisogna aggiungere o togliere i bonus in programma al termine di ogni prima tornata). Gli assenti e i ritirati accusano un distacco di 5' per tappa.

Dopo la settima manche di domenica scorsa in quel di Lille, i due leader della classifica, Eli Iserbyt al maschile e Fem van Empel al femminile, hanno un margine rassicurante sui più diretti inseguitori e possono gustarsi la tappa finale cercando la vittoria e non solo a difendere la leadership nel trofeo. Il teatro dell'ottava frazione è il campus universitario della capitale del Belgio e non a caso il nome della gara è Brussels Universities Cyclocross. Le caratteristiche tecniche del percorso sono: bosco iniziale con salita ripida, discesa tecnica, contropendenza ed altri segmenti di difficile interpretazione che precedono la seconda metà del circuito decisamente più scorrevole, seppur non manchino curve secche, tavole e collinette. Sul finire della prova da affrontare il grande anfiteatro con due salite e due discese su una specie di enorme lavatoio che mette a dura prova la reattività e l'esplosività degli atleti.

I favoriti? Non si scappa dai quattro nomi canonici, Laurens Sweeck della Crelan-Fristads, Lars van der Haar della Baloise Trek Lions e ovviamente la coppia Pauwels Sauzen-Bingoal formata dallo stesso Eli Iserbyt e dal campione europeo Michael Vanthourenhout. Gli outsider sono i due Alpecin-Deceuninck Toon Vandebosch e Niels Vandeputte (adattissimo a questo circuito, tanto che qui, nel 2021, ottenne il suo primo podio in una delle tre challenge tra gli élite), lo svizzero Kevin Kuhn della Tormans e infine altri due crossisti della scuola Sven Nys, cioè Joris Nieuwenhuis e Pim Ronhaar.

Grande partenza, a differenza di quanto avvenuto ieri a Sint-Niklaas, per Van der Haar, marcato stretto da Iserbyt e Kuhn, mentre Vanthourenhout e soprattutto Sweeck pagano lo scotto di uno spunto non felicissimo. Eli, punto nell'orgoglio dalle dichiarazioni post-gara di LVDH che aveva accusato il duo Pauwels di attendismo e di non avere mai il coraggio di aprire la corsa dopo l'ennesimo secondo posto nel Waaslandcross, attacca violentemente sin dalla prima tornata e stacca tutto il resto del gruppo, con il solo campione dei Paesi Bassi che gli tiene la ruota. I due si spartiscono così i 15" e 10" bonus in palio al primo e secondo che transitano al primo passaggio sulla linea d'arrivo.

Vanthourenhout non attende oltre e supera Vandeputte, cambiando nettamente ritmo e riportandosi in solitaria sulla coppia di testa, mentre alle sue spalle Niels viene superato anche da Jens Adams e Corné van Kessel. Ancora più indietro Ronhaar, Vandebosch, Kuhn e uno Sweeck particolarmente remissivo, quasi come se le motivazioni fossero sparite dopo una lunga stagione in cui si è tolto diverse soddisfazioni; quel che ha ancora da chiedere a questo 2023 crossistico è poco o niente.

Ben più agguerrito davanti invece Iserbyt, che approfittando del gioco di squadra del campione europeo riesce a prendere qualche secondino di margine su LVDH, lo stesso Vanthourenhout e un rientrante Adams. Sweeck intanto perde ulteriori posizioni e in avvio di terzo giro è fuori dalla top ten parziale. Dopo una tornata e mezzo di relativo recupero Michael riprova l'attacco al termine del terzo round (in totale ne sono previsti dieci), seguito prontamente da Iserbyt, mentre Van der Haar deve di nuovo chiudere il buco formatosi nel segmento con le tavole dove lui, scendendo di bici, perde un paio di secondi in ogni tornata. 

Nella quarta tornata è Iserbyt ad accelerare e Vanthourenhout, come spesso accade, decide di lasciargli spazio e obbligare LVDH alla rincorsa. Nel mentre Adams deve cedere il passo al terzetto più forte, un po' come avvenne il 3 gennaio a Herentals quando dopo esser rimasto con Van Aert e Van der Poel per un quarto di gara li lasciò andare per proseguire col proprio passo. Lars spinge con convinzione ed è anche abbastanza preciso, ma tra le tavole e alcune curve particolarmente cattive Iserbyt riesce sempre a guadagnare e mantenere un vantaggio di circa 7-8" sulla coppia Van der Haar-Vanthourenhout. 

A metà gara il distacco non è diverso e per LVDH si profila una corsa complicatissima: dovesse riuscire a chiudere si troverebbe di fronte a due crossisti dello stesso team che non hanno problemi a giocare di squadra; uno dei due, inoltre, potrebbe vantare una freschezza del tutto superiore a quella del neerlandese dopo essere rimasto a ruota per gran parte della corsa. Per sua fortuna, Vanthourenhout tenta di staccarlo e rientrare in solitaria su Iserbyt e, anche riuscendo a lasciare indietro Lars, è comunque un importante punto di riferimento per l'atleta della Baloise.

Michael si accorge dell'errore e rallenta vistosamente facendosi riprendere da Van der Haar alla fine del sesto giro. Il gap da Eli è ormai lievitato e sembra impossibile per l'orange riuscire a ricucire, in palio rimane la seconda posizione. Negli ultimi giri l'equilibrio è sempre sostanzialmente lo stesso, con diversi avvicendamenti in seconda posizione. Inizialmente, nell'ottavo giro, è Vanthourenhout che guadagna qualche metro, ma quando Van der Haar rientra l'inerzia sembra essere dalla sua parte. I due però non riescono a liberarsi l'uno dall'altro e giungono insieme al suono della campana. 

Approfittando di un errore del neerlandese nel segmento tecnico iniziale nel bosco, Vanthourenhout mette in cascina una manciata di secondi che riesce a difendere fino all'arrivo, dove coglie la seconda posizione a 19" da Iserbyt, meritatissimo vincitore della gara odierna. Van der Haar completa il podio a 23", Adams è ottimamente quarto a 54" (stagione davvero buona la sua, lui che non corre per nessuna delle grandi squadre del circus). Nieuwenhuis batte Kuhn (+1'32") nella lotta per la quinta piazza e conclude a 1'27"; i due succitati precedono un solido Ryan Kamp, settimo a 1'48", Vandebosch, ottavo a due minuti, Vandeputte, nono a 2'05", e Lander Loockx, il quale chiude la top ten a 2'11" da Iserbyt. Solamente quindicesimo uno Sweeck mentalmente scarico, che paga addirittura 4'02" dal vincitore.

Nella generale è trionfo numero tre in carriera per Eli Iserbyt, una macchina da challenge che però in questo 2022-2023 ha incontrato rivali capaci di approfittare dei suoi problemi fisici per batterlo in Coppa del Mondo e nel Superprestige. L'X2O è nettamente suo, ad affiancarlo sul podio finale sono sempre Van der Haar e Vanthourenhout, ma in ordine inverso rispetto alla corsa odierna. Il campione dei Paesi Bassi chiude secondo a 2'27", quello europeo terzo a 9'57"! Quarto, ad ulteriore testimonianza della propria buona annata, Adams a 13'07", quinto Ronhaar a 15'01".

Fem van Empel regna incontrastata
La prova femminile è scattata con un imprevisto difficile da spiegare: le luci che solitamente indicano il momento della partenza accendendosi di verde non funzionavano ed è stato quindi il giudice di gara a dare il via fischiando come ai vecchi tempi, senza però che le crossiste ne fossero al corrente, tanto che alcune, come Ceylin Del Carmen Alvarado, sono rimaste ferme ai blocchi e ripartite solo dopo qualche secondo di grossa confusione. Questo è l'ennesimo imprevisto stagionale nell'X2O, challenge che nonostante il suo prestigio non è stata confezionata nel migliore dei modi dagli organizzatori.

Il risultato finale è stato quello previsto: vittoria agevole per Fem van Empel, la quale nel dopogara ha dichiarato di esser arrivata a Bruxelles senza allenamenti nelle gambe. Dopo il Mondiale, infatti, la Jumbo-Visma ha deciso di concederle una pausa (ma non dalle corse!) e Fem riprenderà solo domani ad allenarsi in vista degli appuntamenti stradali della primavera (spiccano Freccia del Brabante e Freccia Vallone). Sul podio anche Lucinda Brand, seconda a 48", e Annemarie Worst, vincitrice ieri e terza oggi a 1'04". Alvarado è quarta a 1'46" dopo una lunga e dispendiosa rimonta, Denise Betsema quinta a 1'58". In top ten anche Marion Norbert Riberolle, Aniek van Alphen, Francesca Baroni, per cui ormai le top ten nelle Fiandre sono diventate un'abitudine, Laura Verdonschot e Manon Bakker. Proprio come ieri a Sint-Niklaas, Rebecca Gariboldi è stata undicesima a non troppo distacco dal decimo posto.

La fuoriclasse della Jumbo si è aggiudicata la generale dell'X2O ed è l'unica in stagione (considerando anche gli uomini) ad aver conquistato ben due challenge, Coppa del Mondo e X2O, appunto, a cui vanno aggiunti i due titoli al Campionato Europeo di Namur e al Mondiale di Hoogerheide. Seconda anche nella classifica Brand, a 2'42", terza Alvarado, a 4'07". Betsema e Worst sono quarta e quinta a rispettivamente 8'21" e 16'59" dalla vincitrice Fem van Empel. 

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