Van der Poel saluta il pubblico francese dopo la vittoria © UCI World-Cup Cyclocross
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I perfetti preparativi per il Mondiale di Van der Poel

Il fenomeno neerlandese vince agilmente l'ultima tappa di Coppa del Mondo a Besançon: è pronto per la sfida della prossima settimana con Van Aert. Sul podio salgono anche Sweeck e Nieuwenhuis

29.01.2023 16:34

Una sola settimana separa i più grandi crossisti del mondo dall'appuntamento più prestigioso della stagione e ognuno cerca di raggiungere la condizione migliore a proprio modo. Con due gare di primo livello disponibili nel fine settimana c'è chi ha scelto la prima, Hamme, chi la seconda, Besançon, e chi entrambe. Anche i due favoritissimi di Hoogerheide, Wout van Aert e Mathieu van der Poel, si sono divisi fra il Belgio e la Francia, con il primo scontato vincitore del Flandriencross e il secondo atteso al successo oggi nel dipartimento del Doubs. Non ci sarà nessuno scontro tra loro, oggi a contendere il primo posto di Mathieu saranno principalmente Laurens Sweeck (vincitore matematico della Coppa da Benidorm, anch'egli appartenente al gruppo di chi ha scelto di correre solamente oggi) ed Eli Iserbyt, uno dei pochi ad aver doppiato l'appuntamento del weekend con l'intenzione di mettere un bel po' di fatica nelle gambe prima di prendersi una settimana di riposo in vista di domenica.

Tra gli altri outsider, assente un po' a sorpresa Lars van der Haar, che ha deciso all'ultimo di saltare la quattordicesima ed ultima tappa della CDM, occhio alla coppia Alpecin Niels Vandeputte-Toon Vandebosch, il quale se riuscirà a piazzarsi nei venti porterà via a WVA il posto in prima fila ai Mondiali di Hoogerheide, a Joris Nieuwenhuis, a Gerben Kuypers e al campione nazionale francese Clément Venturini, adattissimo a percorsi così semplici e scorrevoli in quanto stradista, come ha già dato prova agli scorsi Campionati del Mondo di Fayetteville conclusi in quarta posizione.

Grande spunto in partenza di Van der Poel, buono per prendere subito le redini della corsa. Alla sua ruota il solito Kevin Kuhn, probabilmente il migliore al mondo in partenza (se escludiamo MVDP e WVA che sono fuori categoria anche in questo fondamentale), Mees Hendrikx e un brillante Ryan Kamp, apparso già in grande spolvero durante i campionati nazionali di Zaltbommel. Molto più indietro invece Iserbyt e Sweeck, entrambi imballati, soprattutto il secondo, e non molto cattivi nel difendere e nel guadagnare posizioni.

Il circuito troppo scorrevole impedisce una scrematura decisiva già al primo giro e Mathieu lo intuisce subito, preferendo venire sorpassato da una manciata di crossisti tra cui Thijs Aerts, l'uomo che ha in canna il primo giro sui tempi dei più forti per poi affondare miseramente in quelli successivi (soprattutto in condizioni “facili” come quelle odierne). Anche nella seconda e terza tornata Van der Poel opta per un atteggiamento conservativo, rimanendo sornione in quarta/quinta piazza e lasciando sfogare gli entusiasti Venturini e Nieuwenhuis, i quali capiscono di avere nelle corde un piazzamento alle spalle del probabilissimo vincitore.

Piano piano, approfittando anche degli ovvi rallentamenti in testa, Iserbyt e Sweeck rientrano nel drappello di testa composto da poco più di una decina di atleti durante il terzo round. Eli tenta anche di impostare un ritmo a lui favorevole ma il suo momento di gloria dura pochi istanti; appena prima della lunga scalinata Van der Poel si porta in testa e in un paio di curve gli prende dieci metri. Con la breve salita asfaltata in vista MVDP capisce che è giunto il momento di attaccare e con una vera e propria fucilata si mangia lo strappetto, lasciando inerme il povero Iserbyt e tutti gli altri inseguitori, i quali sembrano piantati a terra se messi a confronto con l'andatura di Mathieu, capace di chiudere la partita con una sola vera e decisa accelerazione.

Alla conclusione del quarto giro il suo margine è già di 15" e nessuno sembra davvero in grado di poter opporre la benché minima resistenza. Anzi, alle spalle di Van der Poel, delineatosi ormai il gruppetto che si giocherà il podio composto da otto atleti - Nieuwenhuis, Venturini, Kuhn, Iserbyt, Sweeck, Vandeputte, Kamp e Michael Boros - questi pensano più a provocarsi l'un l'altro che a organizzare un inseguimento a quello che è a tutti gli effetti un marziano tra degli umani (i tempi sul giro parlano chiaro e descrivono una superiorità imbarazzante altrimenti di difficile spiegazione). I più attivi in questa circostanza sono Venturini, gasato dal correre in casa, Kuhn, il quale ogni due giri tenta di portar via un drappello più piccolo e Nieuwenhuis, sempre attentissimo ad ogni cambio della guardia. Più guardinghi Iserbyt e soprattutto Sweeck, il quale si scioglie solamente superati i quaranta minuti di gara, un po' come accaduto a Van der Haar ieri ad Hamme; il carico di lavoro in preparazione ai Mondiali si fa sentire sulle gambe del belga.

Nonostante i vari tentativi d'attacco e il rientro di uno straordinario Gerben Kuypers, pessimo in partenza ma inarrestabile poi nel rimontare posizioni e secondi, gli otto, poi diventati nove col rientro del belga, rimangono insieme fino all'ultimo giro, quand'è ancora una volta Kuhn che prova a smuovere gli equilibri. Lo svizzero però non può nulla di fronte alla sgasata di Iserbyt che coglie impreparato Sweeck, unico in grado di poter rispondere ad un attacco così violento del folletto di Kortrijk. Nello stesso tratto in salita dove nella quarta tornata aveva fatto il vuoto MVDP, Sweeck supera Vandeputte e Nieuwenhuis e si riporta molto vicino a Iserbyt. Eli sente probabilmente la pressione dell'avversario e nel segmento tecnico in discesa sbaglia la cambiata ed è costretto a fermarsi per sistemare la catena. Laurens è così lanciato verso il secondo posto, mentre per il gradino più basso del podio la sfida sembra essere tra Nieuwenhuis, Venturini, Vandeputte e Kamp.

Taglia il traguardo in solitaria e con un margine tutt'altro che banale sugli avversari Van der Poel, per lui sesta vittoria stagionale e soprattutto sensazioni ottime a sette giorni dal Mondiale; il duello con Van Aert sarà probabilmente equilibratissimo, oltreché di un livello spaventoso, forse mai toccato nella storia della disciplina. Sweeck è secondo a 49", appena davanti al quartetto succitato, con Nieuwenhuis che in volata precede Venturini (ottima condizione per entrambi proprio nel momento decisivo della stagione), Vandeputte e Kamp, tutti a 52" da Mathieu. Completano la top ten Kuhn, settimo a 1'00", Kuypers, ottavo a 1'03", Boros, nono a 1'04", e lo sfortunato Iserbyt decimo a 1'17".

In classifica trionfo di Sweeck che chiude con 385 punti e si porta a casa la prima Coppa del Mondo della carriera. Secondo posto per l'oggi assente Michael Vanthourenhout (309 punti) e terzo per Iserbyt (290). Quarto un altro non partecipante alla chiusura di Besançon, vale a dire Van der Haar (265), e quinto Vandeputte, il quale batte di una sola lunghezza il suo capitano in Alpecin Mathieu van der Poel (249 vs 248 il punteggio finale, con la differenza che MVDP ha partecipato solamente a sette prove del calendario). Ottavo con 178 punti Toon Vandebosch, il quale relega Van Aert in nona posizione grazie al piazzamento odierno. Per WVA partire in seconda fila ai Mondiali, la prima è infatti riservata ai primi otto della generale di CDM, potrebbe non essere una cattiva notizia: il rettilineo iniziale di Hoogerheide è molto lungo e favorisce chi può rimontare da dietro sfruttando la scia altrui.

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