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Gira una volta - Rocca di Papa

17.05.2020 11:13

Situata sui Colli Albani, alle pendici del Monte Cavo, ad un’altitudine di 680 metri sul livello del mare, Rocca di Papa è una cittadina che oggi conta circa 17 mila abitanti, distante da Roma poco più di 25 chilometri. In tempi antichissimi l’area comunale, al pari di quella di altri comuni dei Castelli Romani, era occupata dal Vulcano Laziale, di cui tracce sono rimaste nella composizione del terreno. Inoltre vi sono testimonianze d’importanti insediamenti umani: pare che proprio in quelle zone sorgesse la leggendaria città di Alba Longa, oltre all’ antico insediamento di Cabum e che, sempre alle pendici del Monte Cavo, vi fosse il tempio dedicato a Giove Laziale, a cui erano devote le varie popolazioni della Lega Latina.

Riguardo il toponimo, sono state avanzate varie ipotesi che hanno messo in relazione la presenza di papi all'interno della fortificazione eretta durante il Medioevo, in cui si ritiene che avessero soggiornato o fossero stati imprigionati dei pontefici. Altre invece fanno risalire il nome alla benevolenza di Papa Celestino III, che accolse lì i cittadini tuscolani in fuga dalle devastazioni romane o alla restaurazione della fortezza operata dal pontefice Paolo III. Proprio a partire dall'epoca medievale iniziò per il paese la dominazione da parte di storiche casate romane: dapprima i Conti di Tuscolo, quindi gli Orsini, gli Annibaldi e infine i Colonna. Si ha inoltre notizia di un’importante insurrezione operata dalla cittadinanza nel 1855 nei confronti dello Stato Pontificio e di quella baronale, che portò alla proclamazione di un’effimera Repubblica di Rocca di Papa. Importanti sono le chiese poste nel territorio, le più importanti delle quali sono quelle di Santa Maria Assunta, del Santissimo Crocifisso, il convento di Santa Maria ad Nives di Palazzolo e il Santuario della Madonna del Tufo.

Una veduta di Rocca di Papa © Castelli News Una veduta di Rocca di Papa © Castelli News[/caption]

La trentacinquesima edizione del Giro d'Italia aveva previsto per la giornata del 22 maggio 1952 la quinta frazione da disputarsi a cronometro, la Roma-Rocca di Papa di 35 chilometri. La corsa rosa aveva fatto registrare subito tre successi italiani con Albani, Conterno e Bevilacqua, per poi vedere il trionfo del belga Keteleer a Roma, in una quarta frazione funestata dalla prima grande tragedia della storia del Giro, con la morte del veneto Orfeo Ponsin in seguito ad un violento impatto con un albero mentre affrontava la discesa della Merluzza. Si riprendeva, pertanto, con la maglia rosa sulle spalle di Nino Defilippis e una prova contro il tempo caratterizzata da un finale impegnativo, con la costante ascesa verso Rocca di Papa che presentava alcuni tratti con pendenze vicine alla doppia cifra.

Esibendo le sue splendide doti da passista, affiancate a quelle di scalatore sublime, Fausto Coppi percorse il tracciato in 1h01'26" con una media di quasi 35 chilometri orari. Una prestazione eccelsa quella del Campionissimo, impegnato a recuperare lentamente terreno in classifica. Il solo Giancarlo Astrua, al termine della giornata, riuscì a contenere il distacco entro il minuto: 32" che gli valsero la maglia rosa con un vantaggio di 55" proprio nei confronti di Coppi. In terza posizione al traguardo giunse il belga Stan Ockers, staccato di 1'29" mentre il campione del mondo Ferdi Kübler, eccellente passista, accusò 1'59". Ancor più consistenti i ritardi degli altri: 2'10" per Pasquale Fornara, 2'45" per Gino Bartali, 2'59" per Fiorenzo Magni, ben 3'03" per Hugo Koblet, che aveva già lasciato per strada 5 minuti nella seconda frazione. Il primato di Astrua durò fino alla decima frazione con arrivo a Venezia, dove venne spodestato da Coppi. Il fuoriclasse della Bianchi poi appose il sigillo definitivo al suo Giro con una delle sue fughe leggendarie nella Venezia-Bolzano e con il successo nell'altra cronometro da Erba a Como, portando così a quattro i successi personali nella corsa rosa.

Oltre al Giro d'Italia, toccato solamente in quella occasione come sede di tappa, Rocca di Papa ha comunque vissuto importantissime pagine di storia ciclistica: nel 1932 infatti la cittadina fu inserita nel percorso del campionato del mondo di Roma, con la sua ascesa che costituiva l’ultima decisiva salita, su cui Alfredo Binda sferrò l’attacco per andare a prendersi il suo terzo e ultimo titolo mondiale. Inoltre a Rocca di Papa è transitato più volte anche il Giro del Lazio, che spesso ha proposto anche la dura ascesa ai Campi d’Annibale, in cui le pendenze sfiorano il 20%.

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