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Fuga e contrappunto, lo scherzo di Vuillermoz

06.06.2022 18:01

Gruppo beffato da una fuga a 5 nella seconda tappa del Critérium du Dauphiné; Alexis si prende tappa e maglia, Skaarseth fa secondo, Le Gac chiude il podio. Calma placida tra gli uomini di classifica


Le ultime, difficoltose, stagioni vissute facevano pensare ad un Alexis Vuillermoz in piena fase calante di quella che a tratti è stata una brillante carriera. Il grimpeur francese, però, di concerto con la sua compagine, la TotalEnergies, ha ritrovato linfa in questo 2022 e già dalle prime corse si è messo in evidenza come uno dei principali protagonisti delle numerosissime gare presenti nel calendario francese. La vittoria gli era finora sempre sfuggita nonostante l'avesse sfiorata varie volte, persino in Spagna, ma oggi si è rifatto con un numero di alta scuola, andando in avanscoperta e beffando un gruppo che ha giocato troppo a lungo col fuoco.

Sì, perché se già concedere quasi 5 minuti ad un sestetto di discreta qualità in una tappa così corta e con un lunghissimo discesone nel finale di corsa non sembrava un'idea brillante, tentennare dopo aver abbassato drasticamente il distacco si è rivelata tattica decisamente fallimentare. La colpa, nel plotone, per il mancato aggancio è da attribuire principalmente ad una squadra, quella dell'ex maglia gialla: la Jumbo-Visma. Il team neerlandese ha evidentemente pensato che bastassero le sole forze di Harper, Ineos e EF per ricucire, preferendo non spendere quegli uomini che sarebbero poi tornati utili nella preparazione dello sprint, sottovalutando perciò tremendamente tracciato e fuggitivi. Il tardivo intervento dei gialloneri negli ultimi chilometri non è servito a cambiare un destino già segnato dalle decisioni precedenti.

La seconda frazione del Critérium du Dauphiné parte da Saint-Péray per arrivare dopo 169.8 chilometri a Brives-Charensac. Nel mezzo Côte des Désaignes (5km al 4.3%), Côte de Saint-Agrève (5.6 km al 4.7%), ma soprattutto Col de Mézilhac (11.6 km al 4.1%), spauracchio di tutti i velocisti il cui scollinamento è posto a 60 chilometri dall'arrivo; infine, a dieci chilometri dal traguardo, il quarta categoria della Côte de Rohac (1.2 km al 5.9%) può ulteriormente indirizzare la piega della corsa e il suo risultato.

Ben sei i corridori che trovano spazio nella fuga odierna, scattata dopo una ventina di chilometri dal via: Olivier Le Gac (Groupama-FDJ), Anders Skaarseth (Uno-X Pro Cycling Team), Anthony Delaplace (Arkéa-Samsic), Xandres Vervloesem (Lotto-Soudal), Kevin Vermaerke (Team DSM) e Alexis Vuillermoz (TotalEnergies), unitosi ai 5 in un secondo momento. Il loro vantaggio massimo tocca quota 4'30" ai -90, un margine interessante soprattutto considerando che in gruppo a prendersi carico della maggior parte del lavoro è la Jumbo-Visma con il solito Chris Harper. Danno una mano al team orange anche i BikeExchange Jayco, che puntano forte su Dylan Groenewegen, ieri tagliato fuori dal forcing Trek-Segafredo sull'ultima salita. Lungo le rampe del Col de Mézilhac anche Laurens De Plus (Ineos Grenadiers) e James Shaw (EF Education-EasyPost) si uniscono ad Harper e Tsgabu Grmay (BikeExchange) nella rincorsa ai fuggitivi, i quali rimangono in cinque dopo che Vervloesem perde contatto all'imbocco della salita. L'andatura del belga targato Ineos fa male sia a Phil Bauhaus (Bahrain Victorious), reduce dal Giro, che si ritira, sia a Groenewegen. Il neerlandese, scortato dai compagni, scollina con circa un minuto di distacco dal gruppo che a sua volta riduce il proprio ritardo dai fuggitivi a 2'30".

Prima del lungo discesone che porta alla Côte de Rohac c'è ancora un tratto in falsopiano che porta allo sprint intermedio favorevole al plotone della maglia gialla e che rischia di abbassare notevolmente le chance dei battistrada di arrivare al traguardo. I 3" bonus son di Vermaerke, Le Gac e Skaarseth si devono accontentare di 2" e 1". L'ottimo lavoro di De Plus e Shaw, ai quali si aggiunge in seguito Julien Bernard (Trek), permette agli inseguitori di rosicchiare un altro minuto sui fuggitivi, mentre Groenewegen affonda a oltre 3'30". Come prevedibile, in discesa i cinque in testa mantengono il loro vantaggio e dietro sono richieste nuove forze per andarli a riprendere, non bastano le sole gambe di Shaw e De Plus. Il gap tra fuga e gruppo a 15 dall'arrivo è di 1'10", ma l'inerzia è dalla parte del plotone, che infatti si presenta ai piedi dell'ultima ascesa con 40" di ritardo dopo il lavorone di Andrey Amador (Ineos) nel segmento in contropendenza. Tuttavia, i cinque battistrada proseguono di buona lena non spezzando mai l'accordo e procedono dandosi cambi regolari, mentre dietro è solo la Trek a mettere in campo Antwan Tolhoek e Kenny Elissonde per rientrare. La Jumbo rimane titubante sulle ruote tenendosi tutti gli uomini per il finale. Solo dopo il GPM, quando il vantaggio dei fuggitivi è sceso di appena 10" e rimane superiore al mezzo minuto, Steven Kruijswijk (Jumbo) entra in azione, accompagnato da Tiesj Benoot e per un breve tratto dallo stesso Primoz Roglic. La strada leggermente in discesa e le curve continue spezzano il ritmo del gruppo e rendono complicatissimo l'inseguimento. All'interno degli ultimi due chilometri Cristophe Laporte (Jumbo) prima e Filippo Ganna (Ineos) poi tentano il tutto per tutto producendo due trenate spaventose ma non riescono a cucire il buco; saranno dunque i cinque in avanscoperta da 150 chilometri a giocarsi il successo.

Alexis Vuillermoz si sposta dalla testa in corrispondenza della fiamma rossa, cedendo il testimone a Vermaerke, il quale a propria volta, dopo una brevissima tirata, lascia davanti Le Gac. Ai -500 i cinque iniziano a guardarsi e un po' per paura che rientrino da dietro, un po' per cercare di anticipare la volata, Delaplace si lancia in un attacco telefonatissimo su cui tutti, a partire da Vuillermoz, chiudono. Solo Le Gac cede qualche metro, ma la sua è una mossa ben pensata: il francese fa l'elastico e parte secco ai 300 metri, cogliendo impreparati i quattro rivali. Vuillermoz reagisce lanciando lo sprint con a ruota Skaarseth, Vermaerke e Delaplace (ormai prosciugato dal tentativo appena fallito). Il finale è sul filo del rasoio, ma la rimonta di Vuillermoz travolge Le Gac, spentosi negli ultimi 100 metri. Dietro al portacolori della TotalEnergies si piazza il norvegese Skaarseth, terzo è proprio Le Gac, mentre chiudono rispettivamente al quarto e quinto posto Vermaerke e Delaplace. Wout van Aert (Jumbo) regola con grande facilità il gruppo (a 5"), precedendo Ethan Hayter (Ineos), Hugo Page (Intermarché Wanty-Gobert Materiaux), Clément Venturini (AG2R Citroën Team) e Alexandr Riabushenko (Astana Qazaqstan Team). Vuillermoz oltre alla tappa si prende anche la leadership nella classifica generale con 3" su Skaarseth, 4" su Le Gac, 5" su Van Aert (maglia verde), 7" su Vermaerke (nuovo miglior giovane), 9" su Hayter, 10" su Delaplace, 11" su Sean Quinn (EF), 12" su Maxime Bouet (Arkéa) e 13" su Laurens Huys (Intermarché). I big distano tutti 15" dalla gialla provvisoria.

La terza frazione permetterà di variare un po' sullo spartito grazie all'arrivo in salita a Chastreix-Sancy (6.2km al 5.6%), un seconda categoria non eccessivamente esigente che darà ai leader della varie formazioni una prima possibilità di confronto sul terreno che li vedrà protagonisti nel fine settimana. Non è da escludere ovviamente che Van Aert riesca a tener botta e riconquistare la maglia gialla.
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