
Evenepoel, radiografia di una giornata no al Tour de France: «Ci siamo addormentati»
Il belga, nervoso dopo i 39" persi nella prima tappa del Tour de France 2025, nega un autografo a un ragazzino poco dopo l'arrivo. La sua risposta sui social
39" in una corsa di tre settimane non sono nulla, ma per Remco Evenepoel il Tour de France 2025 non è di certo iniziato nel migliore dei modi, anzi: alla delusione per il ritardo accumulato a Lilla, si è aggiunta un'ulteriore dose di stress, dovuta a un video che lo ha visto protagonista poco dopo il traguardo, in cui il bicampione olimpico si è negato a un bambino che gli chiedeva l'autografo. La risposta via social non si è fatta attendere, ma il capitano di una Soudal-QuickStep parecchio deludente si sarebbe risparmiato volentieri l'ennesimo grattacapo di una giornata da dimenticare, il prima possibile.
«Pensavamo non sarebbe successo più nulla»
Tutte le squadre, compresa la Soudal-QuickStep, si erano appuntate quella curva a 17 km dalla conclusione, come uno degli snodi cruciali della prima frazione della Grande Boucle numero 112. Nonostante questo, tanto Evenepoel quanto Merlier si sono fatti cogliere alla sprovvista, prendendo un buco che non sarebbero più riusciti a colmare. Perché? La risposta di Remco ai cronisti belgi dopo l'arrivo non può non lasciare interdetti.
«Non ci aspettavamo potesse accadere ancora qualcosa, eravamo troppo rilassati. Sapevamo che quello sarebbe potuto essere un momento buono per aprire un ventaglio, l’ultimo del giorno, ma è stato un po’ come se tutti ci fossimo addormentati in quel momento e così abbiamo commesso l’unico errore della giornata. Nel resto della tappa siamo sempre stati davanti, ma la sensazione dopo lo strappo di Mont Cassel è stata che in gruppo si respirasse un atmosfera più tranquilla e, forse, è stato questo a trarci in inganno. È stato un grosso errore da parte nostra, ma questo non cambierà i nostri piani per le prossime tappe».
Possibile che un corridore come Remco e tutta la sua squadra si siano “addormentati” in un frangente del genere, tanto più con la prospettiva di conquistare la prima maglia gialla con Merlier? Difficile crederlo, tanto che le parole di Evenepoel suonano come una sorta di copertura - non riuscitissima, invero - nei confronti della squadra. Squadra di cui il belga non è pienamente soddisfatto, a cui manca non solo un grande scalatore come Landa, ma pure un uomo di esperienza che possa tenere “svegli” Remco & Co. nei momenti più importanti, ma che il belga non può proprio permettersi di perdere con ancora venti tappe da disputare.
L'autografo negato e la frecciata ai media
Ad aggiungere un ulteriore grattacapo a Remco in questo sabato di inizio luglio ci ha pensato un video pubblicato da Cyclingnews, divenuto presto virale sui social, in cui l'olimpionico di Parigi si è negato, pochi istanti dopo l'arrivo, a un giovane fan che gli chiedeva un autografo.
Nulla di tragico, ma la spia di un nervosismo più che comprensibile, per un corridore come Evenepoel, generalmente molto disponibile con i tanti tifosi che gli chiedono una firma o un selfie. In un Paese ciclomaniaco come il Belgio (ma non solo), le immagini hanno presto fatto il giro di tutti i media, fornendo un pretesto per gettare ulteriore benzina sul fuoco alla giornata no di Remco. Remco che, poche ore dopo, ha risposto attraverso una storia - poi cancellata - su Instagram, fornendo la propria versione sull'accaduto: “Per tutti quelli che stanno dicendo o scrivendo str*nzate: ho concesso al ragazzo un autografo o un selfie, ma solo dopo aver pedalato sui rulli, essermi ripreso un attimo e aver fatto la doccia. Non lascerò mai nessun ragazzo a mani vuote. Grazie, cari media, per mostrare solamente le situazioni negative”.

Dopo aver cancellato questa storia, Evenepoel ne ha pubblicata un'altra, un po' più morbida, con un video che lo ritrae intento a firmare autografi ad alcuni bambini e due frasi: “Quello che i media non vi mostrano: dopo il defaticamento e una doccia, ho dedicato un po' di tempo a bambini e tifosi fuori dal pullman della squadra. Diffondete amore, non odio”.
Il fastidio per quanto è accaduto è più che comprensibile, ma era davvero necessario investire ulteriori energie nervose, al termine di una giornata come questa, per gestire anche questa situazione? Probabilmente no. In un grande giro - ancor di più in un Tour de France con Pogačar e Vingegaard - è fondamentale centellinare ogni energia; dare troppa attenzione a media e social non può fare che male, ancor di più quando le cose non vanno al meglio come oggi; e quando la squadra a tua disposizione non è delle migliori.
Addio alla Soudal a fine anno?
Proprio la debolezza della squadra potrebbe spingere Evenepoel a cambiare aria a fine anno, al netto del contratto ancora in essere con la Soudal fino al termine della prossima stagione. Ci si è messo pure Ralph Denk, general manager della Red Bull-Bora-hansgrohe, ad alimentare le voci circa un possibile trasferimento anticipato del fuoriclasse belga.
Intervistato da Daniel Benson, Denk ha affermato che, per il momento, non c'è nulla di concreto circa un eventuale passaggio di Evenepoel alla sua corte, che rispetta il contratto in essere tra il corridore e la sua squadra, ma che «le cose, nel mondo del ciclismo, possono cambiare in fretta». Più di uno spiraglio aperto, insomma. Se la Red Bull è quella vista oggi sulle strade del Tour, Remco rischia di cadere dalla padella alla brace ma, battute a parte, le prossime tre settimane potrebbero risultare decisive per il futuro di Evenepoel.