Seconda vittoria di tappa per Annemiek van Vleuten al Giro d'Italia 2023
Donne Élite

Le altre lasciano, Van Vleuten raddoppia

Al Giro Donne dopo il ritiro di Longo Borghini abbandona anche la maglia bianca Niedermaier. Strada spianata per la maglia rosa, che vince in solitaria a Canelli e consolida il primato

05.07.2023 15:43

Un'altra giornata impegnativa al Giro Donne, dopo le fatiche di ieri. Si parte e si arriva a Canelli per la quinta tappa, ricca di difficoltà altimetriche, tutte concentrate negli ultimi quaranta chilometri: tre salite categorizzate, compreso lo strappo conclusivo di 800 metri al 7% su cui è posizionato il traguardo. Si riparte senza una delle protagoniste principali: Elisa Longo Borghini non è al via dopo la caduta di ieri, come annunciato dalla Lidl-Trek. ELB era stata l'unica a mettere in discussione la maglia rosa di Annemiek van Vleuten, che oggi ne ha approfittato per dare un'altra spallata decisiva e mandare l'ennesimo segnale a una concorrenza sempre meno folta. 

Nei chilometri di avvicinamento alle salite l'andatura rimane alta per cercare di formare una fuga. Nella concitazione il gruppo si allunga e si fraziona in due tronconi, con circa 70 atlete davanti, mentre la Uno-X cerca di portare via un gruppetto con Susanne Andersen ed Elinor Barker, senza riuscirci. Alla fine il tentativo buono nasce dalla svizzera Petra Stiasny (Fenix Deceuninck), raggiunta dalla stessa Barker. Alle loro spalle si sganciano Karlijn Swinkels (Jumbo Visma) e Gaia Masetti (AG Insurance), mentre Giorgia Vettorello (Bepink) viene ripresa dal gruppo dopo qualche chilometro di inseguimento. Anche Masetti e Swinkels vengono riassorbite dal gruppo tirato dalle Dsm-firmenich sulla salita di Castino (5.6 km al 5%), mentre le due battistrada scollinano con venticinque secondi di vantaggio sul gruppo. 

In prossimità dello scollinamento, un'altra caduta cambia lo scenario della corsa: ai -33 Antonia Niedermaier è costretta al ritiro dopo un incidente provocato da una disattenzione di Urška Žigart (abbandono anche per lei), che perde il controllo della bici mentre stava prendendo la borraccia. La tedesca della Canyon SRAM, che dopo la vittoria di ieri era seconda in classifica, deve dunque abbandonare la corsa, lasciando anche la maglia bianca a Gaia Realini. Intanto il gruppo riprende la fuga e nasce un nuovo tentativo in discesa ai -26: a propiziarlo Francesca Barale e Blanka Vas, che si portano dietro Juliette Labous e Lorena Wiebes, ma anche Silvia Persico e Liane Lippert. In fondo alla discesa però si ricompone il gruppo maglia rosa, ormai ridotto a una trentina di unità, e la Dsm si rimette a tirare fino ai piedi della salita di Calosso (2.5 km al 7.2%): dopo il grande lavoro di Esmée Peperkamp, Labous prova ad aumentare l'andatura per selezionare il plotone; non riesce però a staccare nessuna delle rivali di classifica, e l'unico effetto che sortisce è fare da trampolino per l'ennesimo attacco di Annemiek van Vleuten. In poche centinaia di metri si crea il vuoto tra la maglia rosa il resto del mondo, con Niamh Fisher-Black che desiste quasi subito. In un amen il gap raggiunge i 30 secondi, con il gruppo dietro, composto da una quindicina di atlete, che prova disperatamente ad inseguire: si mettono a lavorare Évita Muzic per Cecilie Uttrup Ludwig (mentre non c'è Marta Cavalli), e Anna Shackley per la stessa Fisher-Black, ma ai -3 il distacco è salito fino a 45 secondi.

Un'altra giornata trionfale per Van Vleuten, che mette il secondo sigillo su un Giro controllato dal primo giorno. Solo Longo Borghini aveva aperto qualche piccola crepa nel dominio di AVV, che ora non ha più ostacoli sulla strada verso la sua quarta maglia rosa. Il suo vantaggio al traguardo è di 20 secondi sul gruppo regolato da Wiebes, che fa vedere una condizione notevolissima su uno strappo ripido e abbastanza lungo per le sue caratteristiche, dando ottime indicazioni in vista del Tour de France Femmes e soprattutto del mondiale di Glasgow. Al terzo posto Lippert, molto brava anche nei chilometri precedenti a rompere i cambi per favorire l’azione della sua capitana. Più staccate le altre donne di classifica, con Silvia Persico che chiude quinta a 30” da Van Vleuten, precedendo Fisher-Black, Mavi García e Ane Santesteban. Chiude in top 10 anche Fem Van Empel, che ottiene il suo terzo nono posto consecutivo. 

Dopo il ritiro di Niedermaier, ora Veronica Ewers è seconda in classifica con 3’03” di ritardo dalla maglia rosa, mentre sale al terzo posto Juliette Labous. La francese del Team Dsm non sarà comunque soddisfatta della sua prestazione, in una tappa in cui puntava a un risultato ben diverso visto quanto aveva fatto lavorare la squadra già dalla prima salita. Per il resto, guadagnano tutte una posizione a discapito di Niedermaier: Realini ora è quarta a quasi quattro minuti, Erica Magnaldi sesta a 4’21” e anche Silvia Persico entra in top 10. La lotta per le posizioni sul podio rimane apertissima, e molto dipenderà dall’arrivo in salita di domani al Santuario della Guardia ad Alassio (2.6 km al 7.3%). C’è ben poco di aperto invece per la maglia rosa, dopo l’ennesima dimostrazione di superiorità incontrovertibile di un’atleta che ha ancora tanto da offrire al ciclismo femminile, anche se ufficialmente questa dovrebbe essere la sua ultima stagione da professionista. Il Giro è chiuso, ma il Giro di Annemiek non è finito. 

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