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Cucù, Froome c'è. E gli altri?

30.11.2017 17:21

Anche Fabio Aru sarà al via del Giro 2018, Nibali e Dumoulin incerti: una carrellata sulle intenzioni dei big di classifica


Nonostante le tante e sempre più insistenti voci degli ultimi giorni, fino all'annuncio ufficiale di ieri in molti erano assai scettici: e invece è tutto vero, Chris Froome parteciperà al prossimo Giro d'Italia e lo farà puntando alla vittoria ed a diventare il terzo corridore della storia ad aver vinto tutti e tre i Grandi Giri consecutivamente dopo Merckx e Hinault. Froome ed il Team Sky hanno voluto spiazzare i tifosi con questa decisione: spesso si è detto che la corsa rosa per tracciato e condizioni meteo poteva essere la meno adatta al britannico e alla sua squadra tra le tre grandi gare a tappe, nonostante ciò sono voluti uscire dalla loro "comfort zone" per tentare di fare qualcosa di grandioso mettendo addirittura a rischio la quinta vittoria al Tour de France.

La sfida lanciata da Chris Froome, però, andrà ben oltre alla sola maglia rosa perché nel mese di luglio il keniano bianco ha in programma anche la Grande Boucle e si è già esposto pubblicamente parlando di obiettivo doppietta: l'esperienza di quest'anno con Tour e Vuelta senza dubbio lo aiuterà, così come la settimana in più che distanzierà Giro e Tour nel 2018 per non andare a sovrapporsi alla Coppa del Mondo di calcio. Insomma, il prossimo anno Chris Froome avrà un'opportunità forse irripetibile (anche perché compirà 33 anni proprio durante il Giro) per per compiere un'impresa storica e senza dubbio affascinante che, anche qualora siano vere le indiscrezioni sul lauto premio di partecipazione offerto da RCS Sport, potrebbe fare un gran bene all'immagine della corsa rosa.

Anche Fabio Aru è sicuro di esserci
Ma oltre a Froome, che sarà inevitabilmente il favorito principale, chi sono gli altri big che saranno sicuramente al via del prossimo Giro d'Italia? Uno di questi è Fabio Aru che dopo aver saltato le scorse due edizioni, una per scelta e l'altra per infortunio, tornerà a disputare la massima gara a tappa italiana dove è già stato terzo nel 2014 e secondo nel 2015. Il sardo ha lasciato l'Astana in cui ha trascorso i suoi primi cinque anni e mezzo da professionista ed il Giro sarà il suo primo grande obiettivo con la maglia della UAE Team Emirates. Lo scontro tra Aru e Froome sarà molto interessante: lo scalatore sardo quest'anno al Tour de France ha rivaleggiato alla pari con il britannico per più di metà corsa, salvo poi cedere qualcosa solo nell'ultima settimana chiudendo quinto in classifica. Se il prossimo anno Aru riuscirà ad essere costante per tutte e 21 le tappe, il duello potrebbe essere anche più incerto di quanto si possa pensare visto che il neocapitano della squadra di Giuseppe Saronni non avrà in programma di fare anche il Tour subito dopo.

Altra presenza certa e senza dubbio molto interessante è quella del russo Ilnur Zakarin che a 28 anni sembra essere nel pieno della maturità agonistica. Quest'anno il russo della Katusha-Alpecin ha chiuso quinto al Giro d'Italia a meno di due minuti da Dumoulin, poi è stato protagonista di un'ottima Vuelta con una seconda parte di gara tutta in rimonta riuscendo alla fine a salire sul terzo gradino del podio: il prossimo mese di maggio non sarebbe una sorpresa vederlo in lotta per un posto sul posto a prescindere dai nomi degli altri iscritti. Non saranno tra i favoriti di prima fascia, ma al Giro d'Italia 2018 ci saranno anche il solito Domenico Pozzovivo, cinque volte in top10 in carriera, ed il sudafricano Louis Meintjes che dopo due ottavi posti di fila al Tour de France sarà il proprio debutto alla corsa rosa; proveranno poi a fare classifica anche Davide Formolo (Bora) e Gianluca Brambilla (Trek).

I dubbi di Nibali e Dumoulin
Chiuso il capitolo delle certezze, troviamo una lunga lista di incerti capeggiata da Vincenzo Nibali e Tom Dumoulin. Lo Squalo dello Stretto è combattuto: la presenza di tre tappe nella sua Sicilia lo attira, così come il possibile duello con Chris Froome, ma dall'altra parte c'è anche un Tour de France che sembra disegnato apposta per le sua caratteristiche ed a 33 anni non sarebbe facile rinunciare ad una simile occasione; dal punto di vista mediatico, inoltre, la presenza di un italiano di grido come Nibali al Tour de France, proprio nell'estate in cui la nazionale di calcio non disputerà i Mondiali, potrebbe dare una bella visibilità al ciclismo italiano. Se non ci fosse un Campionato del Mondo durissimo come quello di Innsbruck, da preparare passando per la Vuelta, la scelta migliore sarebbe probabilmente fare sia Giro che Tour, ma così probabilmente bisognerà fare una scelta.

Tom Dumoulin ha anche lui preso tempo e ha dichiarato che svelerà i propri programmi in occasione della presentazione ufficiale del Team Sunweb in programma il 4 gennaio a Berlino: l'olandese campione uscente ha un mese di tempo per prendere una decisione o per provare a farsi convincere da RCS Sport. Al momento non si può né escludere, né confermare, la sua presenza al via da Gerusalemme: in fondo Dumoulin un Giro d'Italia lo ha già vinto e la scelta logica sarebbe adesso quella di puntare al Tour de France dove, senza la corsa rosa nelle gambe, potrebbe avere in piccolo vantaggio teorico su un rivale importante come Chris Froome, ma solo a gennaio sapremo come stanno le cose. Il Team Sunweb comunque non verrà in Italia senza un leader valido, a testimonianza di come il Giro piaccia sempre di più agli olandese: se non ci sarà Dumoulin, è già pronto a prendersi il ruolo di capitano Wilco Kelderman, quarto all'ultima Vuelta.

Movistar e Orica, come si dividono i capitani?
Da casa Movistar è trapelata qualche notizia, ma i commenti ufficiali erano che tutto si sarebbe deciso dopo la presentazione del percorso del Giro d'Italia: facile quindi che in questo momento Eusebio Unzué stia ragionando sul da farsi. Se fosse per lui, Alejandro Valverde si sarebbe già prenotato uno degli otto posti in squadra anche per provare a vestire per la prima volta la maglia rosa: il murciano ha in testa anche l'obiettivo Mondiale e bisognerà tenere conto anche di questo nel pianificare il calendario stagionale. La formazione spagnola, con Nairo Quintana che ha già fatto sapere di voler puntare tutto sul Tour de France, deve fare i conti anche con le ambizioni del neoacquisto Mikel Landa, quest'anno giù dal podio di Parigi per l'inezia di 1": avere lui e Nairo concentrati unicamente sulla Grande Boucle potrebbe creare dei problemi nella gestione del gruppo, ma il basco avrà trovato questo Giro di suo gradimento? Di sicuro la Movistar ha il potenziale per essere altamente competitiva sia al Giro, sia al Tour che alla Vuelta e difficilmente sacrificherà una delle tre.

Tre leader per le gare a tappe li ha anche la Orica-Scott che deve ancora far sapere come vuole comportarsi: i gemelli Adam e Simon Yates hanno fatto intendere di voler puntare al Tour de France, a quel punto potrebbe essere il colombiano Esteban Chaves a venire in Italia anche se la delusione francese di quest'anno è dovuta al fatto di non aver potuto preparare l'appuntamento come avrebbe voluto dopo i tanti problemi fisici di inizio stagione. Si attende chiarezza anche dalla FDJ: il boss Marc Madiot vorrebbe Thibaut Pinot al Tour de France senza il Giro d'Italia nelle gambe che ha portato alla brutta debacle di quest'anno, dal canto suo lo scalatore transalpino non ha perso occasione di ribadire il suo amore per la corsa rosa dopo averne visto il percorso. Più fluida la situazione in casa Astana invece: il danese Jakob Fuglsang è il capitano designato per il Tour de France, Vinokourov ha sempre cercato di differenziare gli obiettivi dei suoi capitani e quindi tra Israele ed Italia il capitano potrebbe essere con buone probabilità il colombiano Miguel Ángel López. Si attendono notizie invece sulle intenzioni della LottoNL-Jumbo.

Bardet e Porte vanno al Tour de France
Chiudiamo la panoramica sui possibili protagonista per la classifica generale del Giro d'Italia con chi invece ha già detto sicuramente che non ci sarà, oltre al già citato Nairo Quintana. La BMC sembra intenzionata a schierare ancora una volta tutte le sue pedine migliori in Francia: non solo il tasmaniano Richie Porte, ma anche quasi sicuramente Damiano Caruso, Rohan Dennis, Tejay Van Garderen che saranno i suoi scudieri; potrebbe esserci qualche speranza di vedere il siciliano Caruso, corridore non spettacolare ma sempre affidabile, dipenderà anche dalle ambizioni di Porte e da quanto la squadra crede in lui.

Obiettivo Tour de France, già dichiarato, anche per Romain Bardet che dopo due podi consecutivi vuole insistere su questo programma: in Italia lo vedremo solo per Strade Bianche e Tirreno-Adriatico, ma non sarebbe male se l'AG2R ci mandasse il giovane Pierre Latour per il Giro. Anche il settimo e l'ottavo della classifica finale del Giro d'Italia 2017 hanno scelto di cambiare programmi: l'olandese Bauke Mollema ed il lussemburghese Bob Jungels andranno in Francia ma, a parte un po' il secondo che ha classe ed è stato maglia bianca nelle ultime due edizioni, è difficile che i tifosi rimpiangeranno la loro assenza sulle strade italiane.
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