Professionisti

Tanti ingressi e qualche addio nel calendario 2019

03.10.2018 16:57

L'analisi delle corse professionistiche: Israele, Romania e Ruanda sbarcano ad alto livello, nasce una corsa in linea sul Mont Ventoux


L'inizio di ottobre è un periodo spartiacque per il ciclismo: da un lato la settimana dedicata ai Campionati del mondo su strada è appena andata in archivio, lasciando spazio agli ultimi 20 giorni di gare per i professionisti. Dall'altro lato, invece, la stagione seguente si avvicina sempre più, con la composizione delle formazioni che va via via definendosi. Questo è anche il periodo in cui l'UCI svela ufficialmente i calendari continentali per la stagione seguente.

Ecco, dunque, le conferme, le assenze e le novità delle corse professionistiche per il 2019. Ricordando, comunque, che la lista pubblicata dalla federazione internazionale non è ancora completa (qualche corsa è infatti mancante ma si svolgerà regolarmente). Per le corse italiane vi rimandiamo a questa news.

Il Down Under apre la stagione, il Rwanda diventa pro' e passa a febbrario
La prima corsa professionistica del 2019 è il Tour Down Under che vanta questo onore causa lo spostamento di una settimana della Tropicale Amissa Bongo, che sarà così in concomitanza con la Vuelta a San Juan e il Tour of Indonesia in un bell'esempio della globalizzazione del ciclismo. Nessuna novità sostanziale fino alla metà di febbraio, con tutte le corse presenti che ricalcano durata, categoria e sostanzialmente posizionamento.

Sono ben tre le novità nell'ultima settimana di febbraio: la prima, già nota, è quella la nascita del nuovo UAE Tour come fusione dei precedenti Dubai Tour e Abu Dhabi Tour, creando così una corsa World Tour di sette giorni. Passa da due a tre giornate il Tour du Haut Var, abituale appuntamento provenzale dedicato ai puncheur. Dopo il non felice spostamento del 2018 ad agosto, il Tour of Rwanda 2019 si svolgerà dal 24 febbraio al 3 marzo e sarà aperto ai professionisti con la promozione da 2.2 a 2.1: arriva così una seconda prova africana di buon livello. L'enorme passione popolare e l'ottimo livello qualitativo dell'organizzazione meritano una simile classificazione, con la speranza che le squadre gratifichino questa mossa sicuramente coraggiosa.

Nasce il Tour of Israel. Ed è subito competizione con i vicini del Tour of Turkey
Il mese di marzo vede cambiamenti solo in Belgio: il GP Jean Pierre Monseré passa dal 7 luglio al 10 marzo, andando ad occupare il ruolo che era della ormai purtroppo defunta Dwars door West Vlaanderen. C'è un cambio anche per un'altra corsa, ma solamente di nome: la Handzame Classic, per motivi di sponsorizzazione, diventa Bredene Koksijde Classic e forma con la Nokere Koerse la classica accoppiata.

Dopo l'annullamento dell'edizione 2018 per difficoltà economiche potrebbe tornare in pista, nella prima domenica di aprile, la Vuelta a la Rioja: per una conferma di questa buona notizia è comunque auspicabile attendere nelle prossime settimane. Sulla scorta del successo della grande partenza del Giro d'Italia, nel 2019 Israele ospiterà una corsa professionistica: si tratta del Tour of Israel, che fra il 10 e il 14 aprile rappresenterà una prova sicuramente ambita dalle ruote veloci desiderose di preparare la Corsa Rosa.

E andrà a formare una interessantissima accoppiata mediorientale con un cambio nell'ultimo minuto: dopo due anni ad ottobre il Tour of Turkey torna nel suo più tradizionale posizionamento di metà aprile. La corsa World Tour si svolgerà dal 16 al 21, rappresentando così un cammino di avvicinamento per il Giro. Passa dalla domenica al lunedì la Tro Bro Léon, che fortunatamente abbandona la negativa, mediaticamente parlando, sovrapposizione con l'Amstel.

Tanti cambiamenti in Belgio, crescono Madrid ed Estonia
Buone notizie a maggio per la Vuelta a la Comunidad de Madrid che, dopo 10 anni, riporta a quattro giornate di gara: un bel segnale di come il ciclismo spagnolo stia tornando a crescere dimenticando le difficoltà degli ultimi anni. Come noto scompare in Norvegia il Tour des Fjords, il cui comitato organizzatore si unisce a quello del Tour of Norway: viene così anche spostata la corsa, sempre di categoria HC e di cinque giorni (nonostante si parlasse di aumento a sei tappe), nell'ultima settimana di maggio, con la Hammer Stavenger ad anticipare e non più a seguire la gara.

Il Tour of Estonia si allarga e porta a tre le frazioni da affrontare, sempre nell'ultima decade di maggio, mese che si conclude con la promozione da 1.2 a 1.1 del Circuit de Wallonie. Stessa scelta effettuata una settimana più tardi dai connazionali della Dwars door de Vlaamse Ardennen mentre la Heistse Pijl si sposta dal primo al terzo weekend del mese di giugno. C'è quindi fermento nel paese, con l'apice toccato nella scelta di lasciare maggio per giugno, trovandosi in concomitanza sia con il Dauphiné che con il Suisse, del Tour de Belgique, che sarà quindi in programma dal 12 al 16.

Ritorna lo ZLM Tour, benvenuto Mont Venoux!
Si gioca la carta della promozione a 2.1 il Tour of Bihor Bellotto, interessante corsa rumena vinta quest'anno da Iván Sosa. Volando in Asia, spostamento da fine maggio a metà giugno per il Tour of Korea, che rimane di cinque tappe. Dopo un anno di stop per problemi organizzativi torna in campo lo ZLM Tour, corsa a tappe neerlandese di cinque giorni dal 19 al 23 giugno. Questo sarà un periodo caldissimo data la concomitanza con il già citato Suisse, con il Tour de Slovénie promosso alla categoria HC e la Route d'Occitanie.

Dalla Francia giunge una delle novità più intriganti della stagione: lunedì 17 giugno, vale a dire il giorno seguente alla conclusione del Dauphiné, si svolgerà la Mont Ventoux Dénivelé Challenge. Si tratta di una prova in linea promossa dalla lega ciclistica transalpina che consisterà, come facilmente intuibile dal nome, nella scalata del notissimo monte calvo. Sarà sicuramente un appuntamento atteso dagli appassionati e dai corridori stessi.

Tante corse in agosto, si aggiunge anche Almaty
Poco da segnalare nel mese di luglio, sempre fiacco data la concomitanza con l'asso pigliatutto chiamato Tour de France: il Tour of Qinghai Lake anticipa di una settimana, partendo così il 14 luglio. Posticipa invece di una settimana la Prudential Ride London, che sarà così l'appuntamento della prima domenica di agosto. Medesimo giorno nel quale, in Danimarca, si svolgerà la Fyen Rundt, che nel 2018 era piazzata a metà giugno. Una diretta conseguenza è l'avanzamento del PostNord Danmark Rundt nella terza settimana di agosto.

Scala invece di due settimane la Poly Normande, posizionandosi al 18 agosto e diventando una sorta di vernissage per il Tour du Limousin. Passa da quattro a cinque giornate l'Arctic Race of Norway, che resta a metà mese, periodo alquanto saturo: contemporaneamente si svolgono anche il BinckBank, la Vuelta a Burgos, il Tour of Utah e il Czech Cycling Tour. Torna invece la concomitanza fra EuroEyes Cyclassics Hamburg e seconda tappa della Vuelta, evitata quest'anno: questa scelta, a cascata, porta allo slittamento a fine mese del Deutschland Tour, sempre formato da (sole) quattro tappe. Agosto si chiude con l'arrivo del Tour of Almaty: sempre di sole due frazioni, l'unica corsa kazaka internazionale anticipa di un mese esatto lo svolgimento.

Strane concomitanze in Belgio mentre il ciclismo rumeno si espande
Settembre si apre con l'anticipo di ben due settimane del GP Jef Scherens e, per il resto, non vede troppi spostamenti. Sempre in Belgio si assiste ad un posizionamento senza senso, che si spera venga sanato: la DH Famenne Ardenne Classic si sposta da fine mese al 18 settembre, sostanzialmente invertendosi con la Omloop het Houtland. Peccato che sempre il 18 settembre sia in programma anche il più antico GP de Wallonie...

Dopo la disputa della prima rinnovata edizione come 2.2, il Turul Romanei pensa subito in grande e passa alla categoria 2.1: cinque tappe dal 18 al 22 settembre per un paese in crescita nel panorama ciclistico e che, in un colpo solo, inserisce due corse professionistiche nel calendario. Fine settembre conosce il ritorno della Paris-Chauny, che quest'anno si era svolta nell'inconsueta collocazione di giugno.

L'edizione 2018 è in corso di svolgimento e prevede sei tappe, ma nel 2019 il Tour of Iran, sempre posizionato ad inizio ottobre, dovrebbe prevedere cinque giornate. Qualche cambiamento in Francia, con l'avanzamento di una settimana della Paris-Bourges e della Paris-Tours, e in Belgio, dove medesimo destino tocca alla Binche-Chimay-Binche. Chiudiamo con il posizionamento previsto per il 13 ottobre del Memorial Rik Van Steenbergen ma la disputa è tutta da verificare: la corsa, infatti, non si svolge dal 2012 e ogni anno viene costantemente inserita in calendario per poi essere depennata.

Le corse che mancano: da Mallorca al Croatia, dall'Österreich all'Argovie. E c'è il dilemma De Panne
Ma la lista, come detto, è ancora provvisoria e non esaustiva. Sono infatti parecchie le gare che mancano all'elenco, a cominciare dalle tradizionali prove di fine gennaio a Mallorca. Per ora sono assenti anche lo Sharjah Tour di gennaio, la Vuelta a Murcia di febbraio, la Drôme Classic di marzo, il GP Beiras, il Tour of Croatia, la Vuelta a Castilla y León e la Belgrade-Banja Luka di aprile, la Winston Salem Classic di maggio, lo Szlakiem Majora Hubala, il GP d'Argovie, la Ronde van Limburg e il GP Horsens di giugno, l'Österreich Rundfahrt di luglio, il Tour de Hongrie di agosto, il Tour of China I, il Tour of China II e il Tour de l''Eurométropole di settembre, il Tour of Taihu Lake e la Ronde van Zeeland ottobre. Tutte queste gare dovrebbero comunque essere regolarmente disputate.

C'è poi il grande punto di domanda sulla Driedaagse de Panne (la fu 3 giorni di La Panne, ridotta già dal 2018 ad una sola giornata). Attualmente non il calendario, è noto che la corsa si disputerà il 27 marzo prossimo. Ma quello che ancora non si conosce è la categoria: in Belgio parlano apertamente di promozione nel World Tour. Nei prossimi giorni ci si augura di assistere ad una conferma in un senso o nell'altro da parte dell'UCI.

Questo il Calendario UCI Uomini completo.
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