Professionisti

La giovane UAE vola anche in Italia

14.09.2019 16:27

Alla Coppa Agostoni prima vittoria in carriera per Aliaksandr Riabushenko che supera Alexey Lutsenko al termine di una fuga a due


Il passaggio dai dilettanti ai professionisti non è mai semplice e non è raro assistere a corridori dominanti a livello giovanile che invece faticano ad ambientarsi alla massima categoria: un caso è quello del bielorusso Aliaksandr Riabushenko che negli anni in Italia ha fatto incetta di successi con il Team Pala Felice, vincendo anche un Campionato Europeo Under23, ma che con il passaggio al piano superiore con la UAE Team Emirates ha comprensibilmente avuto qualche difficoltà. Alcuni piccoli lampi di classe erano comunque arrivati, ma per Riabushenko la prima vittoria in carriera continuava a sfuggire: fino ad oggi perché il bielorusso classe 1995, compirà 24 anni il prossimo 12 ottobre, è riuscito a sbloccarsi nella 73esima edizione della Coppa Agostoni.

Riabushenko non era certo tra i più attesi per la gara di oggi, anche se in stagione era già stato secondo a Lugano ed in una tappa della Vuelta a Burgos, e quarto nella prova in linea di Giochi Europei di Minsk: quei risultati gli valsi il rinnovo di contratto con una UAE Team Emirates che stagione dopo stagione si arricchisce sempre più di grandi talenti e appena 5 giorni dopo la firma, che magari gli ha tolto qualche preoccupati per il futuro, è arrivata finalmente la vittoria in quel di Lissone in una delle classiche del calendario italiano.

Una fuga da lontano di cinque corridori
La prima parte di questa Coppa Agostoni è stata abbastanza veloce e il terreno prevalentemente pianeggiante e servito soprattutto a far prendere il largo da una fuga di cinque atleti. Il drappello dei battistrada era composto da Luca Colnaghi (Colpack), Filippo Conca (Biesse Carrera), Juan Antonio López-Cozar (Euskadi-Murias), Marco Landi (Gazprom-Rusvelo) e Nelson Soto (Caja Rural) che sono arrivati ad avere un vantaggio massimo di circa quattro minuti e non hanno permesso di rientrare a Franco Orocito (D'Amico UM Tools) che per parecchi chilometri è rimasto da solo a metà strada tra la fuga ed il gruppo principale.

Come era prevedibile, fino al circuito dei colli brianzoli con le ascese di Sirtori, Colle Brianza e Lissolo da ripetere quattro volte ciascuna, non è successo niente di rilevante nell'economia generale della corsa. Sulle prime salite però è iniziata un po' di selezione ed il quintetto di fuggitivi si è via via assottigliato: il primo a cedere al primo passaggio sul Lissolo è stato Marco Landi, poi al giro successivo è stato Luca Colnaghi ad alzare bandiera bianca ed infine è arrivato il ricongiungiment con il plotone è avvenuto sul finire della terza tornata con l'italiano Conca e lo spagnolo López-Cozar come ultimi corridori ad arrendersi quando mancavano circa 65 chilometri al traguardo.

Tra Colle Brianza e Lissolo vanno via in dieci
Per assistere ad un'azione decisa nel gruppo in ottica vittoria finale, abbiamo dovuto aspettare proprio il quarto ed ultimo chilometro: in precedenza c'era stato un timido allungo di Fausto Masnada che però non era riuscito a produrre grossi danni. Tra l'ultima ascesa del Colle Brianza e l'ultima del Lissolo invece l'andatura è salita parecchio e si formata la spaccatura che si è poi rivelata decisiva: ancora Masnada, in una giornata sfortunata per l'Androni con i ritiri per caduta di Gavazzi e Cattaneo, tra i più attivi, ma assieme al bergamasco hanno attaccato Alexey Lutsenko (Astana), Aliaksandr Riabushenko (UAE), Warren Barguil (Arkéa), Aleksandr Vlasov e Nikolay Cherkasov (Gazprom), Giulio Ciccone (Italia), Edwin Avila (Israel), Andrea Garosio (Bahrain), Giovanni Visconti (Neri Sottoli) e Lorenzo Rota (Bardiani-CSF).

Questi undici corridori sono scappati via nella discesa del Colle Brianza, poi sul Lissolo hanno allungato mentre da dietro è stato il norvegese Odd Christian Eiking a lanciare in un tentativo di extremis di riportarsi sulla testa della corsa: il portacolori della Wanty-Gobert era arrivato a poco meno di 30" di ritardo, ma è stato poi costretto a rialzarsi e ad aspettare un gruppetto molto ristretto che avrebbe potuto avere qualche possibilità di arrivare a giocarsi la vittoria solo se tra quelli davanti non ci fosse stato alcun tipo di accordo per lavorare negli ultimi 40 chilometri di discesa e pianura. Ma l'accordo in qualche modo si è trovato e così è stato un affare ristretto agli attaccanti, ridottisi a 10 per le difficoltà del colombiano Avila proprio in cima al Lissolo.

Lutsenko e Riabushenko sorprendono tutti
Proprio in prossimità dello scollinamento del Lissolo c'è stato il momento chiave della corsa: il kazako Alexey Lutsenko ha continuato a forzare, il bielorusso Aliaksandr Riabushenko lo ha seguito, ed i due si sono ritrovati al comando all'inizio della discesa con qualche metro di vantaggio. L'azione di Riabushenko e Lutsenko avrebbe potuto finire in brevissimo tempo a causa di una rotonda in discesa che entrambi hanno sbagliato completamente, ma sono stati bravi a rimanere in sella e pur dovendo ripartire quasi da fermi hanno conservato un margine abbastanza risicato sugli altri otto e hanno ripreso a spingere a tutta.

Alla fine è stato proprio questo l'accordo che ha spento i sogni di rimonta del gruppo che era rimasto davanti: Lutsenko e Riabushenko si sono infatti dati cambi regolari fiutando la possibilità di arrivare fino al traguardo, lo stesso hanno fatto gli otto inseguitori che non volevano lasciare margine a due corridori di tale livello, mentre più indietro non c'erano né i numeri, né le forze, né l'interesse tattico per fare qualcosa di più. A 33" dall'arrivo il vantaggio della coppia di testa era di 15" sui primi inseguitori e di 1'25" sul gruppo, poco più avanti Lutsenko e Riabushenko hanno continuato a guadagnare arrivando a 30" mentre dietro si sono completamente arresi ritrovandosi a più di cinque minuti e non riuscendo neanche a riprendere Avila che all'arrivo sarà poi undicesimo a 5'03" con il resto degli inseguitori a 5'37".

Riabushenko ha la meglio in volata
Sul circuito in pianura a Lissone è andata in scena un braccio di ferra tra Lutsenko e Riabushenko da una parte, e gli otto più immediati inseguitori dall'altra: fino agli ultimi 10 chilometri è regnato l'equilibrio con il gap stabile attorno ai 30", poi dietro si è iniziato a pensare anche al terzo gradino del podio e questo ha significato il via libera ai due davanti che a quel punto non potevano più essere ripresi. L'accordo tra i battistrada, sulla carta entrambi abbastanza veloci, è venuto meno solo nell'ultimo chilometro e mezzo quando Riabushenko si è messo a ruota di Lutsenko e non ha più dato un cambio cercando di risparmiarsi in vista della volata: ed il bielorusso della UAE ha gestito bene la situazione lanciando lo sprint al momento giusto relegando il kazako, più passista ma anche più esperto, in seconda posizione.

Nella lotta per la terza posizione ad avere la meglio è stata la Gazprom-Rusvelo che era l'unica squadra ad avere due uomini nel gruppetto: entrambi battuti in caso di volata, la squadra russa è riuscita a sganciare il quasi 23enne Nikolay Cherkasov che dopo il nono posto alla Vuelta a Burgos ed il quarto al Tour of Almaty è andato a prendersi un altro buon risultato tagliando il traguardo con 31" dai primi due. A 1'20" invece c'è stata la volata per il quarto posto con Lorenzo Rota davanti a Giovanni Visconti, Warren Barguil, Giulio Ciccone, Fausto Masnada, Aleksandr Vlasov ed Andrea Garosio nell'ordine: forse il ct Davide Cassani non ha avuto le risposte che si aspettava da alcuni dei potenziali azzurri, ma domani ci sarà un'altra occasione alla Coppa Bernocchi.
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