Professionisti

La Movistar sfreccia tra le polemiche

21.03.2017 17:02

Vuelta a Catalunya, nella cronosquadre la BMC battuta per 2" denuncia le spinte di Rojas. La giuria penalizza tre spagnoli, il leader è Valverde


La bizzarra scelta degli organizzatori di piazzare una lunga cronometro a squadre nella seconda tappa della Volta a Catalunya 2017 ha regalato come dalle fosche previsioni ipotizzate dei critici una situazione esagerata per una gara di una settimana, con le poche squadre meglio organizzate che hanno disintegrato la concorrenza. Se poi in tale esercizio l'organizzazione, già abitualmente scadente, dà il peggio di sé dimenticandosi di aggiornare i tempi saltando di palo in frasca e non riuscendo a stoppare il cronometro al termine delle prove delle squadre, ecco che quanto visto oggi non può in alcun modo venir definito come uno spettacolo.

Partono i brasiliani, non male la Trek
Ben 41.3 i km che le venticinque squadre al via devono affrontare nel percorso vallonato attorno a Banyoles, località nella provincia di Girona. La prima formazione al via scatta alle 14.53 ed è la meno competitiva fra tutte, ossia la Soul Brasil: la compagine verdeoro fa quel che può e tutto sommato non sbraca, concludendo in 54'14". I sudamericani vengono sopravanzati di poco dai padroni di casa della Caja Rural-Seguros RGA che va al comando con un incolore 53'31".

Male la Cannondale-Drapac, invero piena di scalatori a cominciare da Andrew Talansky, che termina in 52'25", parziale che lascia intendere che anche stavolta i nordamericani non potranno curare le parti alte della generale. Assai meglio fa la quarta formazione in gara, la Trek-Segafredo, costruita tutta attorno ad Alberto Contador: gli statunitensi concludono sopra i 49 km/h di media a 50'10". Brutta invece la prestazione del Team Katusha: Ilnur Zakarin e i suoi faticano oltremodo e, con 51'42", non favoriscono di certo le ambizioni di classifica del russo.

La BMC spazza via tutti quanti
La Lotto Soudal di Rafael Valls si esibisce parecchio bene in 51'05", tempo di poco peggiore rispetto all'Astana Pro Team di Jakob Fuglsang che si piazza al secondo posto provvisorio con 51' tondi. Chi distrugge la concorrenza è, come da previsioni, il BMC Racing Team che rifila 23" alla Trek a metà gara, riuscendo ad incrementare ampiamente nella seconda parte: tutti gli otto vagoncini tagliano assieme al traguardo con il tempo di 48'57", ad oltre 50.6 km/h di media. Un bel modo per Rohan Dennis, Ben Hermans e Tejay van Garderen di dirigersi verso le prossime tappe.

Sfila ovviamente dietro il Team UAE Emirates di Darwin Atapuma (bentornato al colombiano) e Louis Meintjes con 51'53". Parecchio buono è il tempo del Team Lotto NL-Jumbo di Robert Gesink e Steven Kruijswijk che si issa al terzo posto provvisorio con 50'43". Dopo di loro è la volta degli scalatori colombiani della Manzana Postobón che tutto sommato, considerate le loro caratteristiche fisiche e tecniche (e la scarsa esperienza in tale esercizio), si difende bene con 53'19".

Il Team Sky distante dalla BMC
Poteva far qualcosina di meglio la AG2R La Mondiale di Romain Bardet che con 51'10" non fornisce il miglior trampolino di lancio al proprio leader. Senza ambizioni per la settimana catalana è il Team Sunweb, e il tempo di 51'59" ben simboleggia prova anonima. Possono sorridere dopo il loro sforzo i polacchi della CCC Sprandi Polkowice che, con 51'32", fanno meglio di team ben più blasonati.

La quindicesima formazione è il Team Sky: i britannici transitano all'intertempo affiancati alla Trek-Segafredo ma, pur perdendo a due terzi di gara Diego Rosa e dovendo portarsi appresso un Mikel Landa poco utile nel lavoro odierno, riescono a disputare una seconda parte sulla falsariga della prima, concludendo in seconda posizione provvisoria con 49'41".

La Orica non stupisce e paga parecchio
Male (sarà la peggiore tra le squadre World Tour) il Team Dimension Data che termina in 52'26", perdendo per un misero secondo la sfida virtuale con la Cannondale. Ancora peggio, ma c'era da aspettarselo, la Cofidis, Solutions Crédits di Daniel Navarro con 53'22"; nella media la Bora-Hansgrohe di Rafal Majka con 51'22" mentre come previsto è lontano il Bahrain Merida di Ondrej Cink con 52'21".

Una delle storiche favorite per tale tipo di prove è la Orica-Scott di Adam Yates; gli australiani tuttavia non rubano di certo l'occhio e, con 50'19", pagano 2" al km dai leader. Dopo la Wanty-Groupe Gobert di Guillaume Martin che sfila con 52'59" toccherebbe alla Roompot-Nederlandse Loterij ma gli olandesi, che chiuderanno con 52'40", vengono sopravanzati a circa 12 km dal termine dalla squadra che li segue.

La Movistar spinge e va in testa
La quale risponde al nome di Movistar Team: gli iberici partono fortissimo e all'intertempo fanno meglio di 8" rispetto al BMC. La lotta serrata tra i due team prosegue nel resto della prova; a prevalere sono proprio gli otto padroni di casa per un'inezia, con 48'55". Le due formazioni che ancora mancano sono la Quick Step Floors di Daniel Martin e la FDJ del capoclassifica Davide Cimolai, ma né i belgi con 51'08" né i francesi con un buon 50'39" non impensieriscono gli uomini di Unzué.

La vittoria va così al Movistar Team che batte di 2" il BMC Racing Team, di 46" il Team Sky, di 1'15" la Trek-Segafredo, di 1'24" la Orica-Scott, di 1'44" la FDJ, di 1'48" il Team Lotto NL-Jumbo, di 2'05" l'Astana Pro Team, di 2'10" la Lotto Soudal e di 2'13" la Quick Step Floors.

BMC e Trek protestano per i tocchi di Rojas
Il pepe alla giornata lo dà il dopo tappa: tutto nasce sui social, con i corridori e lo staff del BMC Racing Team (particolarmente attivi Rohan Dennis e soprattutto Tejay van Garderen, autentico mattatore: inciso, se fosse così arcigno anche in sella avrebbe una bacheca di tutt'altra qualità) accusano apertamente il Movistar Team di aver violato la norma 2.5.018 del regolamento UCI relativo alle cronometro a squadre che recita che "i corridori, anche del medesimo team, non possono spingersi fra loro". Da quanto si apprende anche la Trek-Segafredo ha mostrato fastidio per quanto avvenuto ed ha chiesto alla giuria provvedimenti.

Gli statunitensi presentano, con tanto di brevi video, due casi in cui un corridore degli spagnoli, nella fattispecie José Joaquín Rojas, spinge i compagni di squadra per farli rientrare nel trenino (qui sotto una delle due gif). Definirle spinte appare sicuramente improvvido in quanto il murciano tocca sì i compagni di squadra (in due occasioni Andrey Amador e in una Nélson Oliveira) ma il vantaggio (?) che trae appare infinitesimale.



La giuria penalizza i tre corridori coinvolti; non sarà un caso isolato, nevvero?
Comunque, le regole sono le regole e la giuria presieduta dall'italiano Ernesto Maggioni, dopo diversi minuti (tanto che il povero Rojas era già salito sul podio vestendo la maglia di leader), decide di comminare tre penalità: a Rojas vengono affibbiati 3' di penalità per tre spinte effettuate, ad Amador 2' per due spinte ricevute e a Oliveira 1' per una spinta ricevuta. Negli ultimi anni si ricorda un solo caso di tal tipo a livello maschile, quando tutti i componenti del Cervélo Test Team furono penalizzati di 1' al Tour of Qatar 2010 (allora fu Heinrich Haussler a spingere Gabriel Rasch).

Quello che è certo è che, d'ora in poi, ogni frammento delle prove a squadre verrà vivisezionato, in un clima di "tutti contro tutti" per cercare di cogliere in fallo i rispettivi rivali. Ci si augura quantomeno l'uniformità di giudizio a prescindere dall'identità e dalla nazionalità delle compagini coinvolte, e a prescindere alla competizione teatro dell'eventuale misfatto.

Valverde leader con margine su Froome e Contador, domani salita a La Molina
Il nuovo leader è dunque Alejandro Valverde che raggiunge quota otto giorni da capoclassifica nella storia della corsa. Dietro di lui, tutti a paritempo, i compagni di squadra Rubén Fernández, Imanol Erviti, Marc Soler e Jonathan Castroviejo. A 2" i BMC con Rohan Dennis, Ben Hermans, Samuel Sánchez e Tejay van Garderen. Tra i big da segnalare Christopher Froome, Mikel Landa e Geraint Thomas a 44", Alberto Contador a 1'15" e Adam Yates a 1'24", con gli altri ben più attardati.

Domani si sale con la Matarò-La Molina di 188.3 km, con gli ultimi 70 km sempre al di sopra dei 1000 metri slm e con tre importanti salite. Sperando che la lotta possa essere solo sulla strada e non a furia di reclami via social network.
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