Professionisti

Tour de France 2017

27.06.2017 19:00

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[restab title="Presentazione" active="active"]Chiàmasi Tour de France, ovvero la corsa più importante del mondo, lèggesi "un'edizione particolarmente stramboide", almeno dal punto di vista del percorso, che va a mettere in discussione alcuni degli assunti storici della Grande Boucle (le cronometro, ad esempio) con la stessa nonchalance con cui ne smentisce alcuni recenti (ci eravamo abituati volentieri a meno tappe pure da velocisti e a più finali mossi, quest'anno si fa dietrofront). Ma di sicuro la mano di Christian Prudhomme, direttore generale di ASO (e quindi del Tour stesso) si vede eccome.

Si vede nella ricerca di salite nuove, alcune inedite, alcune viste raramente alla Boucle, altre proposte in veste insolita (l'Izoard arrivo di tappa!), ma soprattutto si nota nel gusto - che ormai abbiamo imparato a riconoscergli - di scompaginare le carte. Non arriva al livello della cronosquadre alla nona tappa (come due anni fa), ma riserva sorprese eccome. Moltiplica le catene montuose da affrontare (Vosgi, Giura e Massiccio Centrale oltre a Pirenei e Alpi), ma ne asciuga i contenuti: due sole frazioni pirenaiche, una che potrebbe essere una bomba, l'altra che sarà tutta da interpretare (100 km, le salite lontane dal traguardo); il compito di fungere da ultimo giudice in salita confermato alle Alpi, ma attenzione: l'ultima tappa di montagna arriva al giovedì, poi un venerdì da velocisti (o da fughe), una piccola crono al sabato, la classica passerella alla domenica. Il rischio che il Tour sia virtualmente chiuso a tre tappe dalla fine c'è eccome.

E non mancano le brutture: si va a Liegi e non si affronta manco una salita da Doyenne; le frazioni per gli sprinter sono troppe (ne contiamo nove, forse dieci!), mentre i classicomani vengono abbastanza maltrattati (l'arrivo di Longwy, poi che altro?); nel finale di corsa forse manca una di quelle tappe di montagna alla "La Toussuire 2015", ovvero quelle frazioni in cui si può attaccare da lontano per provare a ribaltare tutto; insomma, un Tour che come al solito fa discutere dal punto di vista del tracciato.

Tutto il contrario per quel che riguarda la startlist: c'è quasi tutto il meglio da GT, manca giusto Vincenzo Nibali, per il resto da Chris Froome (che insegue la quaterna) agli eterni Alberto Contador e Alejandro Valverde, dal compassato Nairo Quintana allo speranzoso Richie Porte, dagli eroi di casa (Romain Bardet, Thibaut Pinot) a quelli d'Italia (Fabio Aru - e basta - per la classifica), senza contare i millanta outsider, i nomi per la generale sono come al solito tanti.

E poi la crème della velocità (Marcel Kittel, André Greipel, Arnaud Démare, Michael Matthews, Mark Cavendish, Alexander Kristoff, Dylan Groenewegen, Nacer Bouhanni...) e delle classiche (tre nomi su tutti: Peter Sagan, Greg Van Avermaet, Philippe Gilbert), e tutta una serie di comprimari tra i quali, c'è da scommettere, come ogni anno verrà fuori qualche nuovo protagonista.

Per l'Italia, in gara in 18, numero più altro delle ultime otto edizioni. A Fabio Aru abbiamo già accennato; andranno alla ricerca di tappe Sonny Colbrelli (in formissima) e Diego Ulissi, mentre cercheranno di ritagliarsi qualche spazio gli altrimenti gregari Matteo Trentin, Gianluca Brambilla, Fabio Felline, Alessandro De Marchi, Damiano Caruso, Dario Cataldo, Alberto Bettiol, Andrea Pasqualon, Matteo Bono, Marco Marcato, Manuele Mori, senza dimenticare i "trenisti" Davide Cimolai e Jacopo Guarnieri, Fabio Sabatini e Daniele Bennati.[/restab]

[restab title="Startlist"][table id=1074 responsive=scroll /][/restab]
[restab title="Albo d'oro"][table id=1073 responsive=scroll /][/restab]
[restab title="La corsa in tv"]Per la prima volta nella storia tutte le tappe del Tour de France saranno prodotte televisivamente in maniera integrale e verranno trasmesse su Eurosport. La corsa sarà visibile anche su Rai 3 e su Rai Sport. Per gli orari completi vi rimandiamo alla guida tv di Cicloweb.[/restab]
[restab title="News e articoli"][lptw_recentposts layout="thumbnail" post_type="post" link_target="new" tags_id="1777" space_hor="5" space_ver="10" columns="2" order="DESC" orderby="date" posts_per_page="4" post_offset="0" reverse_post_order="false" exclude_current_post="false" override_colors="false" background_color="#4CAF50" text_color="#ffffff" show_date_before_title="true" show_date="true" show_time="false" show_time_before="true" show_subtitle="true" date_format="d.m.Y" time_format="H:i" no_thumbnails="show"][/restab][/restabs]


Le tappe e i risultati


[mks_accordion]

[mks_accordion_item title="Sabato 1/7 - 1a tappa: Düsseldorf (Germania) - Düsseldorf (Germania) (Cronometro-14 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Düsseldorf ore 15.15 (Partenza primo corridore)
Arrivo: Düsseldorf ore 18.50 circa (Arrivo ultimo corridore)

Sprint intermedi: Nessuno
Gpm: Nessuno[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]14 chilometri di piattone contro il tempo per aprire il Tour de France 2017: come ai "bei" tempi, dirà qualcuno, e invece proprio no, perché gli specialisti del cronometro dovranno fare più che potranno tesoro dell'occasione, visto che la successiva si presenterà loro solo alla penultima frazione. Crono da rapportoni sulle sponde del Reno, in quel di Düsseldorf, Grand Départ tedesco dell'edizione numero 104 della Boucle. Due sole increspature della pianissima altimetria, in corrispondenza dei due ponti da cui si transita per e dalla zona cittadina a ovest del fiume (km 4 e km 6); per il resto, da curare solo le curve, 11 in totale (4 a destra tra cui una lunga U dopo il primo ponte, 7 a sinistra), più qualche semicurva. E poi spingere, spingere, spingere, negli ultimi 4 chilometri di lungofiume, praticamente in rettilineo anche se leggermente e costantemente tiranti a sinistra.[/restab]
[restab title="Ordine d'arrivo"]...[/restab]
[restab title="Classifica generale"]...[/restab][/restabs]
[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Domenica 3/7 - 2a tappa: Düsseldorf (Germania) - Liège (Belgio) (203.5 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]

Partenza: Düsseldorf ore 12.30
Arrivo: Liège ore 17-17.30

Sprint intermedi: Mönchengladbach km 82.5
Gpm: Côte de Grafenberg (113 m-4a cat.) km 6.5, Côte d'Olne (262 m-4a cat.) km 183[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Si gareggia in linea, si gareggia subito sopra i 200 km, e soprattutto si abbandona già la Germania per guadagnare uno dei luoghi mitici del ciclismo: Liegi. Dice: allora ci aspettiamo un finale da una côte dietro l'altra? Macché. Se voleva fare uno sfregio alla storia, Christian Prudhomme ci è riuscito benissimo. Non parliamo di un piattone, ma siamo comunque lontanissimi dal profilo della Doyenne. All'ingresso in Belgio c'è una prima salitella interessante, e mancano 50 km al traguardo: la fuga del giorno sarà ancora in atto, il gruppo affronterà senza patemi la rampa; se ne trova un'altra 10 km più avanti, e lo spartito rischia di essere lo stesso. Per gli uomini da classiche non resta che aspettare allora il secondo Gpm di giornata (il primo è piazzato in apertura di frazione), la piccola Côte d'Olne, una strada nel bosco che si inerpica poco: un chilometro e mezzo a dire tanto, con due strappi di 400 metri all'inizio e alla fine, con pendenze toste, ma talmente brevi che servirebbero i retrorazzi per fare reale differenza. Dalla cima mancano 20 km al traguardo, quindi - dopo una discesa ripida nei primi 500 metri, poi solo un po' tortuosa - grande spazio per il recupero dei team veloci. Ultima vera curva ai 3 km, ultima semicurva ai 2, poi rettilineo infinito. Volata, e uno.[/restab]
[restab title="Ordine d'arrivo"]...[/restab]
[restab title="Classifica generale"]...[/restab][/restabs]
[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Lunedì 3/7 - 3a tappa: Verviers (Belgio) - Longwy (212.5 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Verviers ore 12.25
Arrivo: Longwy ore 17.05-17.40

Sprint intermedi: Wincrange km 89
Gpm: Côte de Sart (543 m-4a cat.) km 18, Côte de Wiltz (467 m-4a cat.) km 105.5, Côte d'Eschdorf (499 m-3a cat.) km 120.5, Côte de Villers-la-Montagne (414 m-4a cat.) km 197, Côte des Religieuses (Arrivo-379 m-3a cat.) km 212.5[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Si parte da Verviers, si taglia longitudinalmente tutto il Lussemburgo e si approda in Francia a Longwy, di nuovo attraverso più di 200 km di tappa. E il finale si presta a lotta tra finisseur. Vediamo come: il percorso è misto, ci sono salitelle (alcune - tre - marcate da traguardo Gpm) nella prima metà, poi a 100 km dalla fine il tutto diventa più scorrevole. Sia come sia, poca rilevanza, visto lo spazio che manca all'arrivo. Gli ultimi venti chilometri offrono spunti: la Côte de Villers-la-Montagne, quarto Gpm di giornata, è piazzata ai -15, ma è talmente breve (un chilometro) che è azzardato ipotizzare che qualcuno possa staccarsi. Però le strade si fanno strette, tutti vorranno prendere la salita davanti, ci sarà grande tensione. Dopo la cosiddetta vetta, gran volatona fino alla rampa d'arrivo, preceduta da una discesina (dai -6 ai -4), come dire: altro nervosismo. La rampa, dicevamo: un chilometro e mezzo in totale, primi 500 metri all'8%, secondi al 6, terzi al 4... un Poggio in mini-mini-miniatura. Volata in salita, diciamo, col rischio (per i vari Sagan, Van Avermaet, Gilbert) di ritrovarsi ancora tra i piedi un velocista puro in giornata di grazia, e in grado di superare bene, di potenza, la prima metà di strappetto; anche perché ai 600 metri un tornante secco farà calare l'andatura, ci saranno riappallamenti, qualcuno da dietro potrebbe clamorosamente rientrare in gioco. Si chiama Côte des Religieuses, ma non ci sarà tempo di pregare.[/restab]
[restab title="Ordine d'arrivo"]...[/restab]
[restab title="Classifica generale"]...[/restab][/restabs]
[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Martedì 4/7 - 4a tappa: Mondorf-les-Bains (Lussemburgo) - Vittel (207.5 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]

Partenza: Mondorf-les-Bains ore 12.20
Arrivo: Vittel ore 16.55-17.25

Sprint intermedi: Goviller km 157.5
Gpm: Col des Trois Fontaines (475 m-4a cat.) km 170.5[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Ballando sul confine francolussemburghese, si riparte dall'estero (terzo giorno over 200 km), e si guadagna l'interno di madre Francia, per un'altra frazione da ruote veloci, in questo caso velocissime. Un tempo si diceva "niente da segnalare", siamo più o meno da quelle parti. L'unica rampetta degna di nota è anche il Gpm di giornata, lo chiamano "Col" ma resta una côte: 2 km di lunghezza al 7.5% di pendenza, preceduti da 2 km di falsopiano. Sarebbe anche interessante, se non svettasse a 37 km dalla fine, con davanti tanta strada facile per favorire i già di loro carichi (siamo a inizio Tour!) team dei velocisti. Volata, e due, quindi. Finale con doppia curva più strettoia ai 1500-1300 metri, e ultimo chilometro tagliato in due da una semicurva verso destra che però sarà superata in piena velocità, senza evidenti traumi.[/restab]
[restab title="Ordine d'arrivo"]...[/restab]
[restab title="Classifica generale"]...[/restab][/restabs]
[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Mercoledì 5/7 - 5a tappa: Vittel - La Planche des Belles Filles (160.5 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Vittel ore 13.20
Arrivo: La Planche des Belles Filles ore 16.50-17.15

Sprint intermedi: Faucogney km 102.5
Gpm: Côte d'Esmoulières (573 m-3a cat.) km 107.5, La Planche des Belles Filles (Arrivo-1035 m-1a cat.) km 160.5[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Quinto giorno, primo arrivo in salita del Tour 2017, sui Vosgi. La location sta diventando classica, La Planche des Belles Filles, esordì nel 2012 con vittoria di Froome, si rivide nel 2014 con vittoria di Nibali, e rieccola per la terza volta in sei anni. Nei primi 100 km della tappa non succederà niente. Poi le cose si faranno interessanti, perché ad esempio la Côte d'Esmoulières è un bel salto, 2 km all'8%. Se qualcuno si facesse venire idee strane, dalla vetta mancano 53 km alla fine, ma più che altro dopo il Gpm ci sono 15 km di falsopiano tutti da identificare, e poi una picchiata verso Servance: roba da squadroni (ce ne viene in mente uno in particolare...) che alzano il livello dello scontro azzerando tutte le altrui velleità, o roba da tattiche con uomini-ponte sganciati alla bisogna dai primi chilometri di tappa? Conoscendo il Tour, eviteremmo troppe fantasie. A 20 km dalla fine, dopo un tratto in fondovalle, inizia il pre-finale, con un paio di strappetti e una discesina verso Plancher-les-Mines, che poi è la località - posta ai -8 - che prelude all'attesa ascesa conclusiva. Salita che ormai conosciamo più che bene, misura 6 km e la pendenza media (8%) non dice molto, perché in realtà i tratti in doppia cifra si sprecano, e soprattutto i due chilometri centrali, vicini al 10%, saranno percorsi in apnea. In cima avremo una maglia gialla già abbastanza solida (nel senso che il simbolo del primato non sarà presumibilmente vestito da un corridore di seconda schiera).[/restab]
[restab title="Ordine d'arrivo"]...[/restab]
[restab title="Classifica generale"]...[/restab][/restabs]
[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Giovedì 6/7 - 6a tappa: Vesoul - Troyes (216 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]

Partenza: Vesoul ore 12.25
Arrivo: Troyes ore 17.15-17.50

Sprint intermedi: Colombey-les-Deux-Églises km 135
Gpm: Côte de Langres (458 m-4a cat.) km 69, Côte de la Colline Sainte-Germaine (309 m-4a cat.) km 154[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Abbastanza incommentabile la sesta tappa, nel senso che davvero non c'è quasi nulla da dire: oltre 200 km che vedranno un epilogo allo sprint, di nuovo, nella località geograficamente più vicina a Parigi tra quelle attraversate dalla Boucle nei primi... 20 giorni. I piccoli Gpm non saranno neanche più rilevanti per la lotta a pois, già indirizzata dalla frazione precedente. Occhio al finale, curva pericolosa a sinistra ai 2 km, rotonda più semicurva alla flamme rouge, rotonda (che fungerà da chicane) a pochi metri dall'arrivo. Un rettilineo conclusivo che quindi sarà più insidioso dei precedenti, e nel quale sarà selvaggia la lotta per le posizioni, mentre resterà qualche spazio per improvvise rimonte. In ogni caso, come detto, volata: e tre![/restab]
[restab title="Ordine d'arrivo"]...[/restab]
[restab title="Classifica generale"]...[/restab][/restabs]
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[mks_accordion_item title="Venerdì 7/7 - 7a tappa: Troyes - Nuits-Saint-Georges (213.5 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Troyes ore 12.20
Arrivo: Nuits-Saint-Georges ore 17.10-17.40

Sprint intermedi: Chanceaux km 108
Gpm: Côte d'Urcy (416 m-4a cat.) km 147.5[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Praticamente una regola del Tour 2017: se si superano i 200 km, sarà volata: e quattro! Altra giornata da occasioni sprecate (per il tracciatore), il quarto sprint in sette tappe rischia di spazientire anche l'aficionado più acritico. Del resto, cosa potrebbe sparigliare le carte? La facile Côte d'Urcy a 66 km dal traguardo? Anche no. Il vento? In effetti questa zona si presterebbe a qualche colpo di mano nelle correnti. Staremo a vedere. In caso di calma piatta, invece, bisogna dire che anche la planimetria del finale non favorisce altro che la battaglia dei treni prima del volatone: gli ultimi 5 km (abbondanti) sono praticamente tutti rettilinei. Hai voglia, in certi giorni, a dire che la corsa la fanno i corridori...[/restab]
[restab title="Ordine d'arrivo"]...[/restab]
[restab title="Classifica generale"]...[/restab][/restabs]
[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Sabato 8/7 - 8a tappa: Dole - Station des Rousses (187.5 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]

Partenza: Dole ore 12.25
Arrivo: Station des Rousses ore 16.55-17.30

Sprint intermedi: Montrond km 45.5
Gpm: Col de la Joux (1043 m-3a cat.) km 101.5, Côte de Viry (748 m-2a cat.) km 138.5, Montée de la Combe de Laisia Les Molunes (1202 m-1a cat.) km 175.5[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Il secondo weekend di gara si presenta assai bene. Prudhomme, preso dalla positiva fregola di aggiungere catenelle montuose alle due/tre solite, porta la carovana sul Giura, dopo aver toccato i Vosgi. Siamo al confine con la Svizzera, e qui nell'unico precedente si impose Sylvain Chavanel nel 2010 (e prese pure la maglia). Quel risultato dice molto anche del possibile svolgimento della tappa quest'anno: probabile una fuga di uomini forti, interessanti, coi big della generale a evitare invece di far troppi colpi di testa, in attesa della più probante frazione dell'indomani. Primi 90 km di saliscendi abbastanza ordinari, le cose si faranno già interessanti sulle due côte di mezza tappa, Joux e Viry, 6-7 km intorno al 5% di pendenza per entrambe. Qui il gruppetto dei fuggitivi si spezzerà sicuramente, ma da Viry mancheranno ancora un paio di strappetti (e relative picchiate) prima della scalata verso l'arrivo. Capovolgimenti di fronte come piovesse. A L'Essard parte la scalata al Montée de la Combe de Laisia Les Molunes, la cui vetta anticipa di 12 km il traguardo. I chilometri di scalata sono pure quelli 12, con pendenza al 6.4% medio. Ci sono tratti al 7, qualcosina all'8, ma non pendenze da causare mal di testa agli uomini di classifica, anche se qualche para-favorito potrebbe pure tentare l'evasione. O qualcuno - se dovesse star male - potrebbe perdere un po' di terreno. I 12 km finali sono sostanzialmente pianeggianti, in altopiano, con una rampetta ai 5 km che potrebbe fungere da trampolino per l'eroe solitario di turno che avesse la forza di emergere sui compagni di fuga. Nell'ipotesi (difficile) che l'attacco a lunga gittata non riesca, qui avremmo un drappello ancora piuttosto nutrito, e a questo punto il più brillante di giornata potrebbe involarsi verso la vittoria, con annesso un guadagno di una ventina di secondi (abbuono compreso).[/restab]
[restab title="Ordine d'arrivo"]...[/restab]
[restab title="Classifica generale"]...[/restab][/restabs]
[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Domenica 9/7 - 9a tappa: Nantua - Chambéry (181.5 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Nantua ore 11.55
Arrivo: Chambéry ore 16.45-17.25

Sprint intermedi: Massignieu-de-Rives km 126.5
Gpm: Côte des Neyrolles (825 m-2a cat.) km 3.5, Col de Bérentin (1144 m-3a cat.) km 11, Côte de Franclens (484 m-3a cat.) km 38, Col de la Biche (Croix de Famban) (1316 m-Hors cat.) km 67.5, Grand Colombier (1501 m-Hors cat.) km 91, Côte de Jongieux (414 m-4a cat.) km 134, Mont du Chat (1504 m-Hors cat.) km 155.5[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Altra giornata da nasi storti, nel senso che la tappa poteva essere perfetta se ci fosse stata meno strada tra la penultima salita e l'ultima, o tra l'ultima salita e il traguardo. Però sarà un appuntamento che servirà molto a fare la classifica. E poi in questo caso il detto secondo cui la corsa la fanno i corridori non sarà citato a sproposito come un paio di giorni prima, perché nella frazione di Chambéry ci sarà davvero la possibilità di far(si) male, a patto di volerlo. Primi chilometri già in salita, la fuga partirà (se partirà qui) di forza, e qualcuno potrebbe subito perdere per strada buoni gregari. Una discesa dolce dal Col de Bérentin non rappresenta comunque una fase interlocutoria, perché ci sarà da spingere, e poi ci sono altri strappetti in agguato, e poi in men che non si dica si approda all'accoppiata Biche-Grand Colombier, in rapida sequenza, il primo durissimo per i canoni del Tour e non solo (10 km al 9% medio); il secondo - dopo una discesa con tanti tornanti, quindi da spingere pure questa, e qualche chilometro di fondovalle - molto più irregolare (8.5 km al 10% medio) ma con tre chilometri centrali costantemente in doppia cifra. Se qualcuno vorrà dare battaglia, in questi frangenti potrebbe terremotare la corsa. Ma non sarebbe finita, perché dopo la discesa verso Anglefort (moderata nella prima metà, ben più veloce nella seconda parte), e un fondovalle infinito di 20 km (e qui potrebbe succedere di tutto - se la corsa sarà stata accesa sulle precedenti salite - o di niente), la rampetta della Côte de Jongieux anticipa il piatto forte della giornata, il Mont du Chat, già visto al recente Delfinato, altra salita durissima, la più tosta della tappa (qualcuno dice: la più tosta di Francia). Nel contesto di questa durissima frazione, i 9 km del Monte del Gatto potrebbero metterne uno per angolo. Pendenza al 9% nei primi 4 km, all'11% negli altri 5... e punte del 15%, e barometro delle percentuali spessissimo in doppia cifra. Qui o si scala o si esce di classifica. La discesa, tecnica e veloce, con semicurve da pennellare, conduce a Le Bourget-du-Lac, da cui mancheranno ancora 13 km di pianura prima di Chambéry. Tappa che potrebbe partorire qualsiasi risultato, anche il più incredibile, così come potrebbe dar luogo a sprazzi limitati di battaglia. Nel dubbio, i popcorn li prepareremmo comunque... o piuttosto i mojito, in fondo parliamo di una bella domenica di luglio![/restab]
[restab title="Ordine d'arrivo"]...[/restab]
[restab title="Classifica generale"]...[/restab][/restabs]
[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Martedì 11/7 - 10a tappa: Périgueux - Bergerac (178 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]

Partenza: Périgueux ore 13.25
Arrivo: Bergerac ore 17.15-17.40

Sprint intermedi: Saint-Cyprien km 121
Gpm: Côte de Domme (184 m-4a cat.) km 100.5, Côte du Buisson-de-Cadouin (196 m-4a cat.) km 138.5[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Dopo le montagne del weekend, e dopo il riposo (con trasferimento aereo da est a ovest) del lunedì, è impossibile che i velocisti si lascino sfuggire questa biliardata in cui qualche birillino c'è pure, ma troppo insignificante e comunque lontano dal traguardo (la Côte du Buisson-de-Cadouin dista 40 km dalla linea d'arrivo). Due curve secche a sinistra nell'ultimo chilometro, ai 900 e ai 600 metri (occhio soprattutto alla seconda), poi si sprinterà: volata, e cinque.[/restab]
[restab title="Ordine d'arrivo"]...[/restab]
[restab title="Classifica generale"]...[/restab][/restabs]
[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Mercoledì 12/7 - 11a tappa: Eymet - Pau (203.5 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Eymet ore 13.05
Arrivo: Pau ore 17.35-18.05

Sprint intermedi: Aire-sur-l'Adour km 142.5
Gpm: Côte d'Aire-sur-l'Adour (143 m-4a cat.) km 145.5[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Il TDF ci ha fatto odiare Pau, sede della tipica ultima tappa pseudopirenaica, con le grandi montagne all'inizio e poi il nulla da metà frazione all'arrivo (appunto, il sin troppo proverbiale arrivo di Pau). Le Pauisme... quanta poesia maledetta! (Ma quando mai! Quante contumelie indirizzate agli organizzatori, semmai!). Ora con Prudhomme le cose sono cambiate, e bisogna dire che se - come quest'anno - a Pau ci si arriva dall'altra parte, non c'è nessun fastidio da provare, e va bene così. Al massimo, al termine di un'ennesima frazione praticamente tutta pianeggiante, si assisterà a una volata: e sei! Da segnalare: una discesina dopo Morlaas, a 10 km dalla fine; e quattro rotonde negli ultimi 5 km, l'ultima delle quali subito dopo la flamme rouge, seguita ancora da una semicurva a sinistra. Il rettilineo finale, 600 metri, garantirà comunque velocità di tutto rispetto.[/restab]
[restab title="Ordine d'arrivo"]...[/restab]
[restab title="Classifica generale"]...[/restab][/restabs]
[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Giovedì 13/7 - 12a tappa: Pau - Peyragudes (214.5 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]

Partenza: Pau ore 11.10
Arrivo: Peyragudes ore 16.40-17.25

Sprint intermedi: Loures-Barousse km 94
Gpm: Côte de Capvern (594 m-4a cat.) km 64, Col des Ares (797 m-2a cat.) km 111.5, Col de Menté (1349 m-1a cat.) km 139.5, Port de Balès (1755 m-Hors cat.) km 184, Col de Peyresourde (1569 m-1a cat.) km 209.5, Peyragudes (Arrivo-1580 m-2a cat.) km 214.5[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Forse la tappa disegnata meglio dell'intero Tour, anzi lo possiamo definire "il" tappone pirenaico. Si va sopra i 200 km, e già questo rappresenta un evento sempre più raro per questa tipologia di percorsi. Poi non mancano le scalate importanti: non nella prima metà della frazione (Capvern e Ares sono facili), ma già dal Col de Menté le cose si mettono in un certo modo: 7 km di ascesa, primi 2 molto duri (al 10%), anche l'ultimo è impegnativo, mentre nel mezzo la strada è appena più docile. La discesa verso Saint-Béat è ripida e - soprattutto nella prima parte - piuttosto "ricciolosa". Una quindicina di chilometri di fondovalle fino a Mauléon-Barousse, e poi sarà Port de Balès: 12 km di scalata esposta, sole e pendenze interessanti, qualche spianata qua e là tiene la percentuale media sotto l'8%, ma anche qui - come in tante altre salite di questo Tour - non mancano le doppie cifre. La discesa è divisa in due, prima 7 km (più ripidi nella prima metà) fino a Caubous, poi 4 km praticamente piani, quindi altri 4 di picchiata fino a Saint-Aventin, dove si è già nei primi metri del Peyresourde, storica ascesa tra le più dure della zona, coi suoi 10 km all'8%, terribilmente regolari. Se qualcuno ha fatto la differenza sul Balès, il "Peyre" sarà doloroso per tanti. La tappa non finisce al Gpm, da cui si scende per due chilometri per poi affrontare ancora un ultimo, sadico muro fino a Peyragudes, 2.5 km che partono forte (primo chilometro al 9%), poi spianano (secondo al 6%), quindi si inerpicano (ultimi 500 metri al 13). Unico precedente al Tour, nel 2012, nella tappa rimasta famosa per la scena di Froome che si volta a incitare - sullo scazzatello andante - il suo capitano Wiggins che andava più piano di lui in salita.[/restab]
[restab title="Ordine d'arrivo"]...[/restab]
[restab title="Classifica generale"]...[/restab][/restabs]
[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Venerdì 14/7 - 13a tappa: Saint-Girons - Foix (101 km)"]
[restabs alignment="osc-tabs-left" pills="nav-pills" responsive="true" text="More"]
[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Saint-Girons ore 14.45
Arrivo: Foix ore 17.15-17.35

Sprint intermedi: Seix km 13.5
Gpm: Col de Latrape (1110 m-1a cat.) km 31, Col d'Agnes (1570 m-1a cat.) km 46.5, Mur de Péguère (1375 m-1a cat.) km 74[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Frazione che ha fatto ululare in tanti, per tutto un complesso di cose: in primo luogo, la lunghezza, appena 101 km, "non degna di un'ultima frazione pirenaica" (e poi ci lamentavamo di Pau...). Poi, la distribuzione delle salite, un tantino bizzarra. Ma ciò rientra nell'interpretazione personale che il direttore Prudhomme ha spesso dato dei suoi tracciati, per cui non ci stupiamo. E in fondo, se negli anni abbiamo visto santi tapponi disonorati dal greggiare pallido assorto del gruppo, ci sta pure che l'organizzatore tenti in qualche modo di sparigliare, di far vacillare troppe certezze. Vediamo il dettaglio: la partenza è in falsopiano, primi 25 km tendenti a salire, ma piano. Poi la strada s'inerpica verso il Col de Latrape, 5.5 km un po' sopra il 7% di pendenza media (il chilometro centrale arriva al 10); 5 km di discesa scorrevole su Aulus-les-Bains, e si risale subito per il Col d'Agnes, lungo 10 km, e sempre tra l'8 e il 9% nei primi 7. Poi si addolcisce un po' per un paio di chilometri, e in cima torna più tosto, in vista del Gpm posto a 55 km dal traguardo. La picchiata verso Massat è la più lunga della giornata (17 km), presenta diversi tratti in contropendenza e nella prima metà ci sono anche una quindicina di tornanti. Poi bisognerà spesso spingere forte, perché il resto della discesa non sarà sempre ripido. L'ultima scalata del giorno è il Mur de Péguère, e qui dipenderà da come verranno interpretati i primi 6 km (dei 9 totali), quelli grossomodo facili (se può essere considerata facile una salita tra il 5 e il 6% di pendenza). Se fatti a tutta, in cima ne resteranno davvero pochi (di corridori), visto che i tre chilometri conclusivi dell'ascesa sono tremendi, sempre sopra l'11%, con punte che sfiorano il 20; bella salita davvero, in parte da rapporto, in parte da garage: interpretarla sarà tanto difficile quanto fondamentale. Dalla vetta 27 km al traguardo, i primi 17 sarebbero di discesa, se solo la strada verso La Mouline fosse... in discesa. E sì, perché per quasi tutta la sua lunghezza digrada, ma scende appena. Un falsopiano. Chi scollina con le gambe in croce e spera di recuperare in quel tratto si sbaglia di grosso, perché bisognerà andare di rapportone su strada spesso dritta, senza curve su cui rifiatare, senza pendii eccessivi (se non in un paio di tratti). Ergo: scordiamoci che ci sia tanto terreno per recuperare, dopo il muro. Semmai, qualcuno vedrà ulteriormente dilatarsi i distacchi segnati al Gpm. Qualcun altro sputerà l'anima per non imbarcare acqua. E qualcuno, saggiamente guidato dall'ammiraglia, potrebbe avere la ventura di avere dei gregari a disposizione: anche un solo compagno sarebbe preziosissimo per qualsiasi capitano. Dopo La Mouline restano 10 km comunque in falsopiano discendente. Forse a Foix non arriveranno uno alla volta; ma non più di due-tre per gruppetto.[/restab]
[restab title="Ordine d'arrivo"]...[/restab]
[restab title="Classifica generale"]...[/restab][/restabs]
[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Sabato 15/7 - 14a tappa: Blagnac - Rodez (181.5 km)"]
[restabs alignment="osc-tabs-left" pills="nav-pills" responsive="true" text="More"]
[restab title="La tappa" active="active"]

Partenza: Blagnac ore 13.20
Arrivo: Rodez ore 17.25-17.55

Sprint intermedi: Rabastens km 55.5
Gpm: Côte du Viaduc du Viaur (468 m-3a cat.) km 131, Côte de Centrès (526 m-3a cat.) km 145[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]E dopo i Pirenei, bimbi in fuga! Non toccherà - per una volta - ai velocisti raccogliere il testimone dagli scalatori, perché nel finale della frazione numero 14 - precisamente a 15 km dal termine - c'è una salitella che in sé non è che sia chissacché, ma che dissuaderà (unitamente a un paio di altri strappetti piazzati negli ultimi 50 km) diversi team di sprinter dallo spremersi per tenere la corsa chiusa. Anche perché - altro elemento da valutare - l'arrivo non è proprio pianeggiante, ma tira all'insù negli ultimi 500 metri. Chi si arrischierebbe a inseguire la fuga del giorno? Non le squadre degli uomini di classifica, non quelle delle ruote veloci. Quanto a quelle dei classicomani, faranno prima a inserire i loro alfieri direttamente nella fuga. Sulla carta la lotta per una frazione del genere sarebbe un pronostico chiuso a tre nomi, forse quattro (i soliti: Sagan, GVA, Gilbert, EBH); nella realtà bisognerà invece vedere chi di loro sarà appunto nella fuga buona.[/restab]
[restab title="Ordine d'arrivo"]...[/restab]
[restab title="Classifica generale"]...[/restab][/restabs]
[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Domenica 16/7 - 15a tappa: Laissac-Sévérac L'Église - Le Puy-en-Velay (189.5 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Laissac-Sévérac L'Église ore 13.10
Arrivo: Le Puy-en-Velay ore 17.45-18.20

Sprint intermedi: Saint-Alban-sur-Limagnole
Gpm: Montée de Naves d'Aubrac (1058 m-1a cat.) km 28.5, Côte de Vieurals (1358 m-3a cat.) km 43.5, Col de Peyra Taillade (1190 m-1a cat.) km 158, Côte de Saint-Vidal (856 m-4a cat.) km 176.5[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Dopo Vosgi, Giura, Alpi e Pirenei (e prima di altre Alpi), cosa mancava? Bravi, avete indovinato: il Massiccio Centrale. E ci sarà anche lui alla festa del Tour numero 104. In versione non eccessivamente barbara, con una tappa che potrebbe risultare interlocutoria (già ce la vediamo arrivare, la fuga), ma che potrebbe spostare anche qualcosina in classifica. Le salite dei primi 50 km serviranno per l'appunto a promuovere l'attacco a lunga gittata, che andrà a comporsi tra Montée de Naves d'Aubrac (9 km al 6.5%) e Côte de Vieurals (solo 3 km al 6%); seguirà una lunga fase disegnata apposta per far prendere il largo alla fuga, 50 km di strada leggermente digradante, seguiti da un lungo falsopiano verso L'Hospitalet du Sauvage (che comunque comporterà qualche defezione tra gli uomini all'attacco). Questo lungo tratto centrale interlocutorio prevede ancora 30 km misti (un po' discesa, un po' pianura), prima di una più accentuata picchiata verso Prades (che verrà raggiunta dopo un breve fondovalle successivo alla discesa). E finalmente qui, a 40 km dalla fine, possiamo dire che inizierà la tappa dei big, perché ci sarà da scalare il Col de Peyra Taillade, 8 km che per metà sono fissi sul 6% abbondante, quindi s'impennano per un paio di chilometri tra il 10 e il 12%. Poi si addolciscono nuovamente fino alla vetta, posta a poco più di 30 km dal traguardo. Le quote sono bassine, come del resto quelle di gran parte delle tappe montane del Tour 2017, ma chi volesse fare il matto troverebbe anche qui un po' di strada favorevole. Anche qui, come nella frazione di Foix, la strada successiva all'ultimo picco non è del tutto una discesa, quanto un falsopiano; ma la differenza è che qui sarà più facile per i vari capitani conservare qualche rinforzo al proprio fianco. In ogni caso il dolce digradare fino a Le Puy-en-Velay sarà contrastato da due interessanti contraccolpi, ovvero la Côte de Saint-Vidal ai -13 (e son pur sempre due chilometri di salita), e lo strappetto dopo Polignac ai -5. Come dire che se qualche uomo di classifica sentisse per un giorno una gamba da finisseur, potrebbe anche provare (e riuscire) a guadagnare qualche secondo sui rivali con un'azione di rottura.[/restab]
[restab title="Ordine d'arrivo"]...[/restab]
[restab title="Classifica generale"]...[/restab][/restabs]
[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Martedì 18/7 - 16a tappa: Le Puy-en-Velay - Romans-sur-Isère (165 km)"]
[restabs alignment="osc-tabs-left" pills="nav-pills" responsive="true" text="More"]
[restab title="La tappa" active="active"]

Partenza: Le Puy-en-Velay ore 13.40
Arrivo: Romans-sur-Isère ore 17.10-17.30

Sprint intermedi: Chantemerle-les-Blés km 121.5
Gpm: Côte de Boussoulet (1204 m-3a cat.) km 20.5, Col du Rouvey (1250 m-4a cat.) km 65[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Volata, e sette? Può essere. O può essere che no: tutto dipenderà dai primi 20 km di tappa. Ovvero il tratto di strada in salita su cui si formerà la fuga. Se al suo interno ci saranno uomini abbastanza forti da guadagnare subito moltissimo (visto che le squadre dei velocisti andranno pianino, al ritmo dei loro sprinter), se ne potrebbe parlare. Viceversa, il terreno risulta poi molto favorevole per chi insegue: non ci saranno altre salite di vaglia, anzi addirittura un lungo tratto di circa 50 km tendenti alla discesa, a metà frazione, su cui gli staccati della prima ora potranno recuperare alla grandissima. Il finale è tortuosetto: dal triangolo rosso dell'ultimo chilometro, superate un paio di rotonde, la strada prende a salire, in un tratto diviso in due da un ampio curvone a sinistra. Ai 500 metri altra rotonda, e si entra nel rettilineo finale, sempre tirante all'insù, ma meno rispetto al mezzo chilometro precedente; in gruppo non mancheranno sprinter (et similia) in grado di bersi questo strappetto come un bicchiere d'acqua fresca. In generale, un rientro piuttosto soft dopo il secondo giorno di riposo e prima del redde rationem alpino.[/restab]
[restab title="Ordine d'arrivo"]...[/restab]
[restab title="Classifica generale"]...[/restab][/restabs]
[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Mercoledì 19/7 - 17a tappa: La Mure - Serre Chevalier (183 km)"]
[restabs alignment="osc-tabs-left" pills="nav-pills" responsive="true" text="More"]
[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: La Mure ore 12.20
Arrivo: Serre Chevalier ore 17.15-18

Sprint intermedi: Allemont km 47.5
Gpm: Col d'Ornon (1371 m-2a cat.) km 30, Col de la Croix de Fer (2067 m-Hors cat.) km 78.5, Col du Télégraphe (1566 m-1a cat.) km 132.5, Col du Galibier (2642 m-Hors cat.-Souvenir Henri Desgrange) km 155[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Tappone alpino, eccoti qui! Non si scherza, non si scherza per nulla nei 183 km che porteranno la carovana gialla a transitare per la vetta del Tour, il Galibier, Souvenir Henri Desgrange coi suoi 2642 metri s.l.m.; avvio interlocutorio, con il Col d'Ornon (5 km al 6.7%) che svetta al km 30, e relativa discesa verso Allemont. Qui il disegno altimetrico si descrive da sé, visto che si tratta di mettere in fila un terzetto di salite mitiche o forse addirittura magiche. La Croix-de-Fer, scalata irregolare se mai ce n'è stata una, consta di 24 km che alternano muri in doppia cifra a pezzetti di discesa, e tra i due estremi ovviamente anche tratti di salita più o meno pedalabili. La pendenza media (5.2%) è quanto di più inaffidabile possa esserci, in questo caso. Ma la notizia principale è che, dopo ben 44 Gpm in tutta la Boucle, al 45esimo finalmente si scavalca quota 2000. Era ora! La discesa verso Saint-Jean-de-Maurienne è più o meno come la salita, irregolare quanto basta. I primi 5 km sono un ottovolante, poi la strada si fa più semplice (sia come pendenze che come percorso), quindi a metà picchiata si risale addirittura per 2-3 km (ma è il solito falsopiano), quindi di nuovo giù a rotta di collo per 5 km, prima della spianata di fondovalle, che prelude a una quindicina di chilometri più o meno piatti fino a Saint-Michel-de-Maurienne. Qui si prende il Télégraphe, e mancano 63 km al traguardo. 12 km di salita, questi sì molto regolari, tutti al 7%, quindi 5 km digradanti verso Valloire, e si riprende ad andar su, ma questo si chiama già Galibier. Questo versante misura quasi 18 km, e la pendenza generale è di quasi il 7%; ma c'è una prima parte (diciamo i primi 5 km) abbastanza morbida, mentre il tratto centrale balla tra il 7 e l'8%; quindi breve spianatina, ed ecco che - a quota 2000 - lo scenario cambia di botto, la strada si indurisce, e ad arrivare in cima mancano ancora 8 km che si faranno via via sempre più tosti. Una montagna assassina (sportivamente parlando). Il si salvi chi può culmina sulla vetta, a 28 km dal traguardo, poi in discesa chi sarà davanti cercherà di difendere il proprio margine: primi 5 km più ripidi e tortuosi, poi più giù, a 19 dalla conclusione, ci si immette sullo stradone del Lautaret, e saranno inseguimenti col coltello tra i denti con le residue forze fino a Serre Chevalier.[/restab]
[restab title="Ordine d'arrivo"]...[/restab]
[restab title="Classifica generale"]...[/restab][/restabs]
[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Giovedì 20/7 - 18a tappa: Briançon - Izoard (179.5 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]

Partenza: Briançon ore 12.55
Arrivo: Izoard ore 17.15-17.50

Sprint intermedi: Les Thuiles km 91.5
Gpm: Côte des Demoiselles Coiffées (1024 m-3a cat.) km 60, Col de Vars (2109 m-1a cat.) km 129.5, Col d'Izoard (Arrivo-2360 m-Hors cat.) km 179.5[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Ultime montagne, ultime Alpi, ultimi due over 2000 (sui 4 totali della Boucle), e gran finale per gli scalatori sulla Casse Deserte, la pietraia in cima a una delle salite più significative della storia del ciclismo. Gli ingredienti ci sono quasi tutti, quello che manca è forse una terza grande salita, e il fatto che una tappa del genere arrivi ancora troppo presto rispetto alla deadline del Tour. E va bene, non si può avere tutto dalla vita. 120 km di quasi nulla, da Briançon ai piedi del Col de Vars, salita di 9 km abbordabile nella prima metà, molto meno nella seconda, laddove si vola da pendenze tra il 10 e l'8% in cima. Al Gpm mancano 50 km tondi all'arrivo, la discesa verso Guillestre è il versante più lungo ma anche più morbido del Vars. 20 km circa, prima parte più dolce, poi in fondo la strada si inasprisce sia come pendenze che come curve e curvette. Il problema per eventuali attaccanti coraggiosi risiede nel fatto che da Guillestre almeno fino a La Chapelue ci sono 15 km di falsopiano anche ventoso, e questo potrebbe tagliare le gambe di chi si fosse mosso in anticipo. A 14 km dall'arrivo iniziano le rampe dell'Izoard: nei primi 5 km la salita non morde, poi in località La Chalp l'altimetria s'increspa, e poi ancor più su, ai -7, inizia l'inferno: rampe al 10%, poi al 9, poi la breve contropendenza della Casse Deserte, quindi l'ultimo muro ancora al 10% nei due chilometri finali. Sarà uno contro uno senza più tentennamento alcuno, perché poi di salite non ce ne saranno più, e ci sarà anche una giornata di "riposo attivo" per recuperare prima della crono. Per come è piazzata questa tappa, e per come è disegnata, gli ingredienti per uno scontro epico sull'ascesa conclusiva ci sono tutti. Per la messa in pratica delle idee, ci rifacciamo ai corridori in gara.[/restab]
[restab title="Ordine d'arrivo"]...[/restab]
[restab title="Classifica generale"]...[/restab][/restabs]
[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Venerdì 21/7 - 19a tappa: Embrun - Salon-de-Provence (222.5 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Embrun ore 12.30
Arrivo: Salon-de-Provence ore 17.30-18.05

Sprint intermedi: Banon km 136.5
Gpm: Col Lebraut (1110 m-3a cat.) km 26, Côte de Bréziers (842 m-3a cat.) km 43, Col du Pointu (499 m-3a cat.) km 177.5[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Scarico scarico scarico. Chiaro quale sia la parola d'ordine di questa terz'ultima, strana tappa del Tour 2017? Potrebbe essere volata (e 8!), così come potrebbe essere fuga. Quel che conta, è che gli uomini di classifica la percorreranno con la gamba in freezer dopo le fatiche alpine e prima del tutto per tutto contro il tempo. Il caso vuole però che si tratti della frazione più lunga della Boucle, quindi ci sarà da sudare lo stesso, e per non poche ore. Il percorso è di quel misto che fa tanto Tour, sbucano qua e là tre côte (due in apertura, una a 50 km dalla fine) che però non lasceranno segni grossi sulla corsa. Proprio il fatto che, dopo tanto mangia&bevi, proprio gli ultimi 50 km (anzi, diciamo 45, al netto della discesa dal Col du Pointu) verso Salon-de-Provence diventino totalmente piatti, ci fa sospettare che, ancora una volta, i velocisti vorranno provare a non lasciarsi sfuggire l'ennesima occasione buona. Che ci riescano, è poi da vedere.[/restab]
[restab title="Ordine d'arrivo"]...[/restab]
[restab title="Classifica generale"]...[/restab][/restabs]
[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Sabato 22/7 - 20a tappa: Marseille - Marseille (Cronometro-22.5 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]

Partenza: Marseille (Orange Vélodrome) ore 13.45 circa (Partenza primo corridore)
Arrivo: Marseille (Orange Vélodrome) ore 17.30 circa (Arrivo ultimo corridore)

Sprint intermedi:Nessuno
Gpm: Nessuno[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Fuori tutto, siamo all'atto conclusivo, dopo Marsiglia non resta che la passerella. E Marsiglia vuol dire mare, col Mediterraneo incrociato per la prima volta dopo 20 giorni di entroterra (tutto il contrario del Giro, che quest'anno si è svolto in buona parte sui litorali); ma soprattutto vuol dire cronometro: la seconda prova contro il tempo del Tour de France 2017 arriva quando per qualcuno sarà già troppo tardi, perché le montagne avranno in un modo o nell'altro disegnato una classifica già piuttosto strutturata. Cosa potranno cambiare questi 22 chilometri e mezzo nella città portuale? Tutto o niente, questo di sicuro non possiamo scriverlo con tre settimane d'anticipo. Si tratterebbe di una crono piatta, per specialisti, se non fosse... Partenza e arrivo nell'Orange Vélodrome, per la gioia del pubblico di fortunati che potranno accedere all'anello. Poi lunghi rettilinei e sbocco sul lungomare, e ancora lunghi rettilinei accanto all'acqua, ma è quando si guadagna il Porto Vecchio, a circa metà percorso, che le cose cambiano. E cambiano perché (ecco il "se non fosse") al km 14 si lascia il mare e si entra e si sale, verso Notre-Dame de la Garde, la basilica che domina appunto la Città Vecchia. 1.2 chilometri di scalata, un cambio di scenario tanto repentino quanto violento, perché le pendenze si attestano sul 9% nei primi 300 metri, e poi - dopo 300 metri più dolci - sul 12% nella seconda metà di scalata. Uno sforzo (supplementare) breve, ma sarà una scarica di acido lattico non indifferente nelle gambe dei corridori, e il tutto andrà gestito con la massima sapienza, perché il rischio di non ritrovare più il ritmo, dopo, è molto alto. La discesa misura un paio di chilometri, le pendenze sono quindi più diluite, fino a riguadagnare il lungomare a 5 km dalla fine, riprendendo la via del ritorno verso il velodromo. Elementi ulteriori a poter incidere: il caldo, di sicuro. Il vento, forse, nel senso che se spirerà forte potrà favorire ulteriormente le grosse cilindrate. Sarà orrendo dirlo, ma all'arrivo ci aspettiamo la bava sulla bocca di tanti corridori, dopo uno sforzo che per gli uomini di classifica sarà più o meno sovrumano, da apnea totale per la mezz'ora di durata della prova.[/restab]
[restab title="Ordine d'arrivo"]...[/restab]
[restab title="Classifica generale"]...[/restab][/restabs]
[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Domenica 23/7 - 21a tappa: Montgeron - Paris Champs-Élysées (103 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]
(Circuito finale di circa 7 km da ripetere 8 volte)

Partenza: Montgeron ore 16.50
Arrivo: Paris Champs-Élysées ore 19.10-19.25

Sprint intermedi: Haut des Champs-Élysées km 63.5
Gpm: Nessuno[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]E dopo tante fatiche, e dopo il supertrasferimento da Marsiglia in aereo, la classicissima passerella finale di cui nulla resta ormai da dire dopo tanti anni sempre uguali. Partenza da Montgeron, un centinaio di chilometri da coprire in totale, di cui più della metà nell'arcinoto circuito dei Campi Elisi. A differenza di altre edizioni, ci viene risparmiata la ridicolata dell'ultimo simbolico Gpm su qualche cavalcavia dell'hinterland parigino; in compenso, c'è una bella novità, rappresentata dal passaggio all'interno di un palazzo (il Grand Palais), proprio prima di accedere al circuito finale: sarà una simpatica curiosità. Circuito finale sempre uguale, 7 chilometri tra le Tuileries, Place de la Concorde, l'Arco di Trionfo e ritorno giù per lo scenografico vialone, a riprendere il giro. Ultimo doppio curvone in Place de la Concorde, a 600 metri dalla linea d'arrivo, prima del mezzo chilometro di rettilineo finale dove i velocisti ancora in gara si disputeranno l'ultimo successo (e 9!), a meno di qualche magata da finisseur, mentre gli uomini di classifica faranno passerella tra gli applausi della folla.[/restab]
[restab title="Ordine d'arrivo"]...[/restab]
[restab title="Classifica generale"]...[/restab][/restabs]
[/mks_accordion_item]

 

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Notizia di esempio
La parola alle aziende: BCycle, il volto giovane dell'ecommerce ciclistico - Intervista all'amministratore Giacomo Pirioni