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Modolo si prepara a una lunga estate calda

30.07.2017 17:09

Sacha vince di prepotenza lo sprint di Katowice al Tour de Pologne. Sagan solo ottavo e cede la leadership a Danny Van Poppel


Un altro sprint al Tour de Pologne ma stavolta il risultato è completamente diverso rispetto all'assolo di ieri di Peter Sagan. E a festeggiare a Katowice è un corridore abituato agli alti e bassi, ma che quando ha la sinusoide su è in grado di regalare grandi volate ai suoi tifosi: di chi parliamo? Di Sacha Modolo!

Il veneto della UAE Emirates ha centrato la quarta vittoria stagionale, dopo le due al Giro di Croazia e quella al GP d'Argovie a inizio giugno. Non una stagione particolarmente ricca di soddisfazioni per lui, che sconta un Giro d'Italia invero deludente; ma non finisce mica il cielo, e in questi due mesi finali c'è ancora spazio per ritagliarsi belle soddisfazioni. Anche perché ci sarebbe pure l'obiettivo di andare al Mondiale di Bergen: per il momento il ct azzurro Davide Cassani ha mostrato di preferire altre ruote veloci rispetto a Sacha (vedi le convocazioni per gli imminenti Europei, con Elia Viviani investito dei gradi di capitano unico), ma c'è sempre tempo per far cambiare idea al romagnolo.

Intanto il Polonia parla un po' italiano, con una tappa che ha visto non solo Modolo dare grande impressione, ma ha esibito pure gli attacchi nel finale di Daniel Oss e Davide Martinelli. E per un giorno Peter Sagan - che perde pure la leadership in favore di Danny Van Poppel - deve rassegnarsi a lasciare i titoloni ad altri.

 

Kurek (o Kuriek) protagonista della prima parte di gara
Da Tarnowskie Góry a Katowice sono 142 km in perfetto stile Tour de Pologne, ovvero: altimetria che sembra una Liegi, percorso reale che pare la circonvallazione di Busto Arsizio, tutto stradoni che preludono a un comodo sprint di gruppo. A questo punto sarebbe interessante conoscere le sostanze che consuma solitamente il disegnatore delle mappe del TDP...

Sarebbe interessante anche conoscere le motivazioni che hanno mosso oggi Adrien Kuriek (o Kurek: la traslitterazione di questo cognome resta uno dei misteri più foschi del terzo millennio). Il campione nazionale polacco, nella sua splendida livrea biancorossa, si è mosso per la fuga del giorno dopo appena 4 km insieme a tre colleghi, il connazionale Kamil Gradek (in gara con la selezione nazionale), il finlandese Joonas Henttala (Novo Nordisk) e l'olandese Martijn Keizer (LottoNL-Jumbo).

Il co-capitano della CCC Sprandi Polkowice (diciamo che condivide i gradi con Jan Hirt per la generale e Maciej Paterski per le volate) ha però capito presto che non ci sarebbe stato spazio per quell'azione, visto che la Bora-Hansgrohe di Peter Sagan teneva la fuga a tiro (il massimo concesso è stato di 2'40" dopo 37 km), e allora - prendendo lo slancio su un traguardo volante qualsiasi - si è involato da solo a 90 km dal traguardo. Il suo destino sarebbe stato ugualmente quello di faticare a ufo, ma perlomeno il proscenio non avrebbe dovuto condividerlo con nessuno.

In effetto l'azione di Kurek (o Kuriek) ha dato per un attimo qualche frutto: ai -80 il suo margine sugli ex compagni di fuga era già di 50", e sul gruppo aveva esteso il vantaggio fino al limite massimo di 3'30". Dopodiché l'inerzia ha girato definitivamente in favore del plotone, che ha prima ripreso gli intercalati (Gradek e Keizer ai -56, Henttala ai -52), e poi, senza eccessivi patemi, anche l'eroe del giorno, tenuto a lungo a poche decine di secondi di distanza e infine raggiunto quando al traguardo mancavano 23 chilometri.

 

Oss e Martinelli tentano di giocare d'anticipo
Una volta ripreso Kuriek (o Kurek), l'obiettivo dei team dei velocisti sarebbe stato quello di controllare agevolmente la situazione, e di volare via ad alta velocità i venti chilometri prima dello sprint finale; però c'è da dire che la tappa si concludeva su un circuito di 17 km intorno a Katowice (da percorrere tre volte, è peraltro il solito circuito che viene proposto ogni anno al TDP), quindi un po' tutti avevano avuto l'opportunità di memorizzarne ogni tratto... e visto che qualche settore di pendenza (falsopiani ascendenti più che salite vere e proprie) c'era pure, è stato normale che qualcuno tentasse di evadere qua e là.

L'ha fatto ad esempio Daniel Oss (BMC), partito dopo lo sprint per il Gpm posto ai -15 e rimasto da solo al comando fino ai -10, quando è stato ripreso; ma il trentino non si è dato per vinto, a ai -8.5 ci ha riprovato, stavolta portandosi dietro Bob Jungels (Quick-Step Floors); il treno lussemburghese non era male, per condividere un'azione del genere, ma più di lui potè il treno della Bora, che ha annullato anche questo tentativo, durato appena un chilometro. Allora in contropiede è subito partito Nathan Haas (Dimension Data), approfittando del rallentamento conseguente al ricongiungimento con Oss e Jungels, ma pure l'australiano non ha avuto spazio, ed è stato raggiunto dopo un altro chilometro.

L'ultimo tentativo estemporaneo è stato messo in atto da un altro italiano, Davide Martinelli, partito secco a 2.3 km dal traguardo: il giovane della Quick-Step ha fatto una bella sparata, ma la velocità del gruppo era davvero molto alta, e anche in questo caso l'azione si è risolta in un nulla di fatto, col ricongiungimento operato agli 800 metri.

 

E Modolo vince nettamente lo sprint
La Sky aveva un uomo a guidare il gruppo nel momento in cui Martinelli è stato ripreso, ma ai 400 metri la Katusha ha preso in mano la situazione, uscendo sul lato sinistro della strada; poco dopo la volata si è però sviluppata dalla parte opposta, con Max Walscheid (Sunweb) che si è lanciato sin troppo lungo. Ai 200 metri è uscito dalla sua ruota Boy Van Poppel (Trek-Segafredo), ma alla ruota dell'olandese c'era a sua volta Sacha Modolo.

Il veneto della UAE Emirates ha avuto uno spunto irresistibile, ha bruciato Van Poppel e si è buttato al centro verso il traguardo, resistendo ottimamente al ritorno (per vie esterne) dell'altro Van Poppel, Danny: il corridore della Sky ha rimontato benissimo (partendo da una posizione troppo arretrata) ma ciò non gli è servito per avere ragione di Sacha.

L'ordine d'arrivo dice dunque che Modolo ha battuto nell'ordine Danny Van Poppel, Walscheid, Boy Van Poppel, Youcef Reguigui (Dimension Data), Tom Van Asbroeck (Cannondale-Drapac), Niccolò Bonifazio (Bahrain-Merida), Peter Sagan (Bora), Riccardo Minali (Astana) e Nathan Haas.

La classifica cambia volto, perché il gioco dei piazzamenti va a premiare Danny Van Poppel che si ritrova in maglia gialla pur avendo lo stesso tempo di Sagan e Modolo, che lo seguono nell'ordine in graduatoria. A 4" troviamo Caleb Ewan (Orica-Scott), a 6" Walscheid, a 7" Gradek, a 9" Haas e Wout Poels (Sky), a 10" Bonifazio, Boy Van Poppel e tutti gli altri.

Domani terza tappa da Jaworzno a Szczyrk, 161 km con diverse salitelle nell'ultima parte e soprattutto un arrivo su strappetto che dovrebbe contribuire a sgranare la classifica.
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Marco Grassi
Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!