Pista

CDM Pista, le britanniche interrompono il volo del quartetto azzurro

12.11.2017 22:55

È come se l'Inseguimento britannico, dopo una lunga fase di transizione e rodaggio successiva a Rio 2016, avesse deciso in questo weekend di chiudere la porta a qualsiasi alternativa e di rimettersi a fare la voce grossa: "Cosa credevate? Siamo noi i maghi di questa specialità!". E dopo i balbettii delle ultime uscite, ecco che a Manchester, seconda tappa di Coppa del Mondo su pista 2017-2018, i quartetti UK sono tornati a tuonare a suon di risultati.

Primi ieri tra gli uomini, primi oggi tra le donne. E a fare le spese di questa resurrezione, nell'ultima giornata di gara, appunto oggi, il quartetto azzurro. Francesca Pattaro, Elisa Balsamo, Tatiana Guderzo e Silvia Valsecchi (che avevano vinto la prima tappa a Pruszkow) si sono dovute inchinare di fronte alla prestazione di Elinor Barker, Katie Archibald, Emily Nelson e Neah Evans, che in finale nell'Inseguimento a squadre femminile si sono imposte col tempo di 4'16"803 contro il 4'21"562 dell'Italia. Un tempo, quello british, che è pure più basso del primato italiano (4'17"853 fatto segnare agli ultimi Europei).

Già seconde in qualifica dietro alle britanniche, brave a superare agevolmente la "semifinale" col Giappone, le quattro ragazze di Dino Salvoldi non hanno poi potuto opporre alcunché al meccanismo a orologeria della Gran Bretagna. L'argento è comunque un ottimo risultato, questo è fuori discussione; anche perché permette alle azzurre di difendere egregiamente il primo posto in classifica di CDM, 1900 punti contro i 1800 proprio delle britanniche. Il bronzo nella gara di oggi è andato al Giappone, che nella finalina ha piegato la Germania in 4'28"668 contro 4'30"805.

Tra le altre gare va menzionata innanzitutto l'ennesima splendida affermazione di Kristina Vogel, la quale ha vinto la Velocità individuale battendo in finale l'olandese Laurine Van Riessen; bronzo per la russa Anastasia Voinova sull'altra oranje Shanne Braspennincx.

Festa danese nella Madison maschile, Niklas Larssen e Casper Von Folsach si sono imposti sul filo di lana sui francesi Benjamin Thomas-Morgan Kneisky: 46 punti per entrambe le coppie, per decidere ha contato il piazzamento all'arrivo, sesti i nordeuropei, 18esimi i transalpini. Al terzo posto, a 37 punti, la Polonia con Daniel Staniszewski e Wojciech Pszczolarski. Decimi Michele Scartezzini e Liam Bertazzo, 4 punti per loro.

Nel Chilometro l'australiano Matthew Glaetzer ha dominato la scena, vincendo sia le qualifiche che la finale, 1'00"081 il suo tempo nella prova decisiva, preceduti il tedesco Eric Engler e lo scozzese Callum Skinner; ma a fare sensazione è stato il tempo fatto segnare da Glaetzer in qualifica: con 59"970 è il primo uomo a scendere sotto il minuto a livello del mare (mentre in altura, precisamente ad Aguascalientes, François Pervis fece addirittura 56"303 nel 2013). Eliminato in qualifica col quindicesimo tempo (1'02"686) Francesco Lamon.

Infine nel Keirin maschile l'oro è andato all'olandese Matthijs Buchli sull'ucraino Andrii Vynokurov e sullo spagnolo Juan Peralta. Due gli italiani in gara, i cugini Davide e Luca Ceci, ma entrambi sono usciti al primo turno, non riuscendo a rientrare in gioco nei ripescaggi.

La terza tappa di Coppa del Mondo si disputerà in Canada, a Milton, dall'1 al 3 dicembre prossimi.

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Marco Grassi
Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!