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La belle vie di Ackermann a Belleville

05.06.2018 16:14

Il tedesco della Bora vince la seconda tappa del Critérium du Dauphiné; Impey è terzo e sfila la maglia a Kwiatkowski che cade nel finale


Il 24enne tedesco Pascal Ackermann era stato forse l'unico vero velocista con le gambe per sprintare ieri nella prima tappa in linea del Critérium du Dauphiné, ma qualche errorino tattico e un finale comunque in leggera pendenza lo hanno relegato al terzo posto: oggi la seconda frazione presentava ugualmente delle insidie, ma il finale era molto più facile da gestire ed il corridore della Bora-Hansgrohe era quindi per molti il favorito. Sul traguardo di Belleville il più forte è stato indiscutibilmente Ackermann che, partito da dietro, è riuscito a rimontare tutti trovando anche il tempo per alzare le braccia in segno d'esultanza in leggero anticipo rispetto alla linea d'arrivo: per lui è la seconda vittoria stagionale dopo l'ultima tappa del Tour de Romandie.

Quattro all'arrivo subito dopo il via
La tappa è partita con quattro uomini all'attacco già dal chilometro 0: il plotone si è completamente disinteressato dell'azione di Nikita Stalnov (Astana), Antoine Duchesne (Groupama-FDJ), Pierre-Luc Périchon (Fortuneo-Samsic) e Frederik Backaert (Wanty-Groupe Gobert) che in un paio di chilometri avevano già quasi un minuto e mezzo di vantaggio e hanno continuato a guadagnare terreno per tutta la prima ora di corsa. Il massimo vantaggio dei quattro battistrada è stato cronometro in 6'50" al chilometro di gara 50 ed a quel punto sono state la Bora-Hansgrohe di Ackermann e la Vital Concept di Coquard a farsi carico delle operazioni in inseguimento.

Il percorso odierno misurava complessivamente 180.5 chilometri con quattro salite di terza categoria ed una di quarta, niente di particolarmente impegnativo ma tanto è bastato a spezzare il gruppo e far fuori diveri canditati ad un buon risultato di tappa. La selezione è avvenuta principalmente sulle ultime due ascese, il Col de Crié ed il Col du Fût d'Avenas, entrambi di terza categoria: davanti Backaert si è staccato lasciando che Duchesne, Périchon e Stalnov se la vedessero da soli negli ultimi 45 chilometri, nel plotone invece il ritmo regolare della Vital Concept e della Bora è stato sostituito ma quello più violento della Lotto Soudal e della Bahrain-Merida che ha messo in croce le gambe di molti.

Le salitelle fanno selezione tra i velocisti
Il velocista tedesco Phil Bauhaus è stato di nuovo il primo a staccarsi, poi ha caduto anche Fabio Jakobsen e a differenza di ieri, in prossimità del gran premio della montagna del Col du Fût d'Avenas anche Bryan Coquard non è più riuscito a tenere le ruote del gruppo: il francese della Vital Concept si era salvato nella prima tappa senza però riuscire a fare la volata, oggi invece si è ritrovato ad inseguire con un paio di compagni di squadra ma, complice anche il barrage delle ammiraglie, non ha potuto colmare un gap di 30" che si è fatto via via sempre maggiore anche perché nel gruppo ci sono stati alcuni contrattacchi.

Sempre sul Col du Fût d'Avenas c'è stato infatti l'allungo di Antwan Tolhoek (LottoNL) e Jesús Herrada (Cofidis) che però non sono riusciti ad avvicinarsi più di tanto a Nikita Stalnov, Antoine Duchesne e Pierre-Luc Périchon che in quel momento avevano ancora di vantaggio di circa un minuto e mezzo. Qualche chilometro più avanti, in un tratto di falsopiano s'è mosso anche Guillaume Martin (Wanty) con Gianni Moscon (Team Sky) ancora una volta in versione stopper di lusso: i vantaggi sono sempre stati nell'ordine di una decina di secondi al massimo ed a 18 chilometri dall'arrivo c'era un gruppo di un'ottantina di unità ad inseguire il terzetto di battistrada distante circa 45".

Ad Ackermann la tappa, a Impey la maglia
Quando la fuga sembrava ormai spacciata c'è stato a circa 10 chilometri dall'arrivo di Nikita Stalnov che ha dato vita ad un finale inaspettatamente emozionante: il kazako dell'Astana è partito che aveva circa 20" di vantaggio sul gruppo tirato dalla Mitchelton-Scott e a 3500 metri dal traguardo la differenza tra il fuggitivo solitario ed i suoi inseguitori era ancora di 17". Il plotone ha quindi dovuto sudarsela questa facile perché Stalnov non si è arreso facilmente: il ricongiungimento è arrivato a 850 metri dal traguardo dopo che il kazako ha probabilmente preso una rotonda dal lato meno conveniente. Una rotonda, non la stessa ma quella precedente ai 1500 metri, è stata anche teatro di una caduta: a finire a terra è stato il capoclassifica Michal Kwiatkowski che per alcuni istanti sembrava addirittura facesse fatica a rialzarsi, poi invece è riuscito a concludere regolarmente la tappa con qualche sbucciatura sulla spalla sinistra, ma apparentemente senza conseguenze peggiori.

La volata si è disputata su un lungo rettilineo che, come detto, ha permesso a Pascal Ackermann si emergere pur partendo abbastanza indietro: decisamente superiore la potenza del tedesco rispetto ai rivali con Edvald Boasson Hagen che si è piazzato secondo, Daryl Impey terzo, Oliver Naesen quarto e Jens Keukeleire quinto, non certo corridore che normalmente verrebbero classificati tra i migliori velocisti del lotto. Probabilmente anche senza la caduta non sarebbe cambiato nulla, ma con i 4" di abbuono conquistati da Impey con il terzo posto, il sudafricano della Mitchelton-Scott è riuscito a sfilare la maglia gialla a Kwiatkowski: almeno per un giorno, perché domani c'è in programma una cronometro a squadre di 35 km da Pont-de-Vaux a Louhans-Châteaurenaud che potrebbe sconvolgere l'attuale classifica generale.
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