Professionisti

Il Lombardia 2019

11.10.2019 17:39

Il percorso


Ufficialmente non è più così, ma di fatto è ancora la corsa che fa abbassare la serranda al grande ciclismo. Anche con il cambio di nome, Il Lombardia è l'ultimo acuto del pedale su strada. Il fascino della Classica delle foglie morte è sempre inscalfibile, nonostante i continui cambi di percorso di certo mal si sposano con il concetto di "classica"; eppure il tracciato scelto per l'edizione 2019 è, forse, il migliore possibile sia per la difficoltà tutt'altro che indifferente e il posizionamento delle salite che consentono diverse varianti tattiche.

Dopo la partenza da Bergamo nei primi 40 km si attraversa la pianura bergamasca prima di affrontare il Colle Gallo (7.4 km al 6%), che sarà verosimilmente ininfluente così come il seguente strappo, quello di Colle Brianza, che conduce alla seconda metà di gara. Una sessantina di km ondulati portano a Bellagio dove inizia la salita del Ghisallo, autentico monumento de Il Lombardia, ma che ormai non fa più selezione: fino al Santuario sono 8.6 i km da affrontare su strada larga e con pendenza media del 6.2% falsata da un tratto in falsopiano.

Dalla cima al traguardo rimangono 64 km ma da qui in poi non si scherza più: una breve e veloce discesa si interrompe a Maglio dove si svolta a destra approcciando la Colma di Sormano, regolarissima salita di 5 km al 6.6%. Questo è, però, solo l'antipasto al micidiale Muro di Sormano, vero e proprio incubo per chiunque: non c'è, di fatto, un attimo di respiro nei 1900 metri al 15.8% di pendenza media in mezzo al bosco, con tornanti strettissimi e pendenze che superano anche il 27%.

La discesa è mediamente lunga, molto veloce e decisamente tecnica e porta a Nesso dove si riprende la strada costiera per raggiungere Como. Dal capoluogo si affronta il Civiglio che, con i suoi 4200 metri al 9.7%, consente spesso e volentieri a chi ha ancora energie di fare la differenza. Nuova discesa tecnica e nuovo attraversamento di Como per superare l’ultima salita, la piacevolmente ritrovata San Fermo della Battaglia: i 2.7 km al 7.2% portano la corsa ai 5 km conclusivi, con una discesa non difficile sino all'ultimo km, con il Lungolario Trento e Trieste come punto di arrivo dei 243 km in programma.

L'altimetria


Bergamo - Como (243 km)

L'altimetria de Il Lombardia 2019


Partenza: Bergamo ore 10.35
Arrivo: Como ore 16.55 circa

I protagonisti


Il campo dei partenti è, come quasi sempre del resto, ricco di campioni, tutti desiderosi di scrivere il proprio nome nell'albo d'oro succedendo a uno dei pochi assenti di peso, vale a dire Thibaut Pinot. Per quanto visto nell'ultima settimana, la palma di favorito va senza dubbio a Primoz Roglic, semplicemente spaziale all'Emilia e vincente, con un pizzico di fortuna, anche alla Tre Valli Varesine. Il Team Jumbo-Visma è tutto arroccato attorno allo sloveno, che proprio su queste strade visse momenti da incubo all'ultimo Giro d'Italia; avere stavolta gregari come George Bennett e Steven Kruijswijk, però, è un'assicurazione non da poco.

Al trionfatore della Vuelta si opporrà innanzitutto il dominatore del Tour, quell'Egan Bernal motivato per il successo "casalingo" al Gran Piemonte: il colombiano appare in crescendo e per concludere una annata già sensazionale non c'è miglior modo di aggiungere anche la prima monumento. Il Team Ineos, come visto, sa spalleggiarlo alla grande con Gianni Moscon, Diego Rosa e soprattutto Iván Ramiro Sosa come ultimi e fondamentali supporti. Chi ha decisamente qualche anno in più del sudamericano è Alejandro Valverde: il murciano non ha una grandissima Movistar al suo fianco, con Mikel Landa al via ma fuoriforma - c'è però Carlos Betancur che sgambetta molto bene - però è sempre temibile e l'assenza de Il Lombardia è la principale mancanza nel suo palmares.

Come di consueto, la principale speranza italiana di centrare il bersaglio grosso è chi per due volte l'ha già vinto, ossia Vincenzo Nibali. Non ha la forma del 2017, ma il siciliano si esalta quando più conta e potrebbe sfruttare, una volta tanto, la marcatura fra i nomi emersi nelle precedenti classiche autunnali. Al suo fianco nella Bahrain Merida c'è chi lo segui un anno fa nell'ordine d'arrivo, un Dylan Teuns che ben si adatta a questo tracciato. Diego Ulissi è invece chiamato alla prova della verità: il toscano della UAE Team Emirates è in ottima condizione, è reduce da una stagione importante e può contare su due spalle di lusso come Alberto Rui Costa e Daniel Martin, ambedue non al top come lui.

Altro grande nome che ha già vinto Il Lombardia è Philippe Gilbert: il tracciato è forse troppo esigente per l'attuale versione del vallone, ma il leader della Deceuninck-Quick Step è l'ultimo ad arrendersi e forma con Enric Mas un'interessante coppia. Dopo la Liège, Jakob Fuglsang vorrebbe chiudere un 2019 indimenticabile con la seconda monumento della stagione: il danese è pimpante e l'Astana è ben rodata con Ion Izagirre e con un Davide Villella che nella sua corsa si trasforma diventando temibilissimo. L'annata non è invece stata delle migliori per Adam Yates; il britannico è comunque in crescendo e può essere un osso duro. Da segnalare nella Mitchelton-Scott anche Esteban Chaves e un Jack Haig sempre sul pezzo e a torto sottovalutato. Vanno forte ma non fortissimo, invece, Gianluca Brambilla e Giulio Ciccone, per cui nella Trek-Segafredo la pedina prescelta dovrebbe rispondere al nome di Bauke Mollema.

La Bora Hansgrohe ha un quintetto invidiabile ma che non ha fatto sfracelli in questo periodo: tuttavia almeno uno fra Emanuel Buchmann, Davide Formolo, Patrick Konrad, Rafal Majka e Maximilian Schachmann è legittimo trovarselo a giocarsi il successo. Un po' come nella EF Education First: lo scettro di capitano spetta a un Michael Woods rinvigorito dalla vittoria nella Milano-Torino ma non menzionare Hugh Carthy, Simon Clarke e Sergio Higuita sarebbe inopportuno. È presente nelle posizioni di avanguardia con costanza il duo della Lotto Soudal formato da Tiesj Benoot e Tim Wellens, però i belgi paiono partire dietro a tanti altri nelle gerarchie. Il Team Sunweb parte nell'ombra ma il talentuoso Marc Hirschi e il ritrovato Wilco Kelderman possono essere tra con i migliori.

Il jolly potrebbe rispondere al nome di David Gaudu: se un anno fa capitan Pinot aveva un cursus honorum di primo piano, il giovane transalpino rappresenterebbe una piacevole novità in caso di vittoria. Ma non una sorpresa perché le recenti prestazioni hanno dato morale a lui e agli altri due validissimi elementi della Groupama-FDJ, vale a dire Valentin Madouas e Rudy Molard. I cugini della AG2R La Mondiale rispondono con un Pierre Latour finalmente tornato competitivo con i migliori e supportato da Mathias Fränk. In gara ma più defilate il Team Katusha Alpecin di Enrico Battaglin e Ilnur Zakarin, il Team Dimension Data l'esperienza di Roman Kreuziger e Michael Valgren e il CCC Team di Víctor De la Parte e Simon Geschke.

Sono quindi sette le compagini Professional invitate, tutte destinate a giocare ruoli da comparse seppur non manchino buoni elementi. La Androni Giocattoli-Sidermec, fresca di vittoria nella Ciclismo Cup, può correre senza pressioni con Fausto Masnada e Andrea Vendrame; la Bardiani CSF porta il solido Giovanni Carboni mentre la Neri Sottoli-Selle Italia-KTM ha un Giovanni Visconti costante come pochi nel corso della stagione. Tra le straniere ci sono la Gazprom-RusVelo con Nikolay Cherkasov e Alexandr Vlasov, la Vital Concept-B&B Hotels con Pierre Rolland, la Cofidis, Solutions Crédits con Nicolas Edet e la Israel Cycling Academy con Rubén Plaza all'ultima gara di una lunga e onorata carriera.

La lista partenti


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La corsa in tv


La corsa sarà trasmessa in diretta da Rai2 e da Eurosport. Gli orari ed i canali di trasmissione sono rintracciabili nella guida tv di Cicloweb.it.

Albo d'oro


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Notizia di esempio
Nadia Quagliotto è la terza italiana della rosa 2020 della Casa Dorada Women Cycling