Donne Élite

Women's World Tour, il futuro è qui

11.12.2019 17:58

La rivoluzione nel ciclismo femminile è iniziata: sono sette (più una) le squadre del nuovo massimo circuito, è l'Alé l'unica italiana. Analizziamo mercato e prospettive per ciascuna di esse


Nella giornata di ieri è iniziata ufficialmente una nuova era per il ciclismo femminile internazionale con l'assegnazione delle prime licenze come squadre UCI Women's WorldTour: di fatto si tratta del primo atto di un'importante riforma che entrerà a pieno regime solamente tra qualche anno e bisogna ammettere che, nonostante tutte le critiche che si possono muovere ed i dubbi che si possono sollevare sulle nuove regole, la suddivisione delle squadre femminili in due categorie distinte era un qualcosa che si attendeva da tempo per dare una maggiore credibilità al movimento.

Le squadre che hanno superato questo primo scoglio sono state la Alé BTC Ljubljana, la Canyon//SRAM Racing, la CCC-Liv, la FDJ Nouvelle Aquitaine Futuroscope, la Movistar Team Women, il Team Sunweb e la Trek-Segafredo: sette formazioni a cui presto potrebbe e dovrebbe aggiungersi anche la Mitchelton-Scott, la cui pratica è ancora sotto esame della commissione licenze, probabilmente a cui di qualche piccola incompletezza che tra l'altro riguarda anche la squadra maschile. Spicca l'assenza della Boels-Dolmans, formazione numero 1 al mondo ormai da anni, che però non ha neanche presentato domanda dal momento che il futuro è ancora incerto, con gli sponsor principali che termineranno il proprio sostegno alla fine del 2020.

Otto squadre faranno quindi parte di questa prima divisione e altre se ne aggiungeranno nei prossimi anni: tra i parametri richiesti c'erano quelli di piani e sponsorizzazioni a lunga scadenza, le licenze sono infatti quadriennali fino a tutto il 2023, stipendio minimo, indennizzo di maternità e molto altro; nel complesso c'era da fare un grande passo in avanti rispetto al passato, mentre cambierà poco o nulla a chi per il momento è rimasto fuori. E poi c'era da considerare l'aspetto sportivo perché se il Women's WorldTour deve essere associato all'élite del ciclismo mondiale, allora anche gli organici delle squadre che ne fanno parte devono essere all'altezza.

Alé BTC Ljubljana, il colpo è Marta Bastianelli
E allora proviamo a scoprirli questi organici, ad iniziare a quello della Alé BTC Ljubljana che sarà l'unica formazione italiana al massimo livello. La squadra di Alessia Piccolo avrà ancora in Fortunato Lacquaniti il principali referente dal punto di vista sportivo e la fusione con la slovena BTC City Ljubljana ha portato in dote un buon budget ed alcune atlete molto interessanti. Il grande colpo di mercato è stato ovviamente il ritorno in squadra di Marta Bastianelli dopo un solo anno alla Virtu: undici vittorie per lei nel 2019, tra cui il Campionato Italiano su strada ma soprattutto uno splendido Giro delle Fiandre. Bastianelli compensa in parte le partenze di Paladin e Hosking, ma il mercato non si è limitato alla stella azzurra: in arrivo c'è infatti un'altra ex iridata, la vicentina Tatiana Guderzo.

Molto interessante anche l'ingaggio della spagnola Mavi García, quasi 36enne che però è arrivata tardi al ciclismo su strada e ha dimostrato di sapersela cavare bene sui percorsi impegnativi. Dall'ex gruppo della BTC Ljubljana sono arrivate invece ben sei atlete: spiccano Eugenia Bujak e Anastasiia Chursina. Nel complesso un organico forte e che può supportare bene le ambizione di Marta Bastianelli: certo, come squadra italiana, spiace vedere una pattuglia azzurra ridotta a soli tre elementi.

Canyon SRAM Racing senza novità
Blocco confermato al 100% per la Canyon SRAM che però ha un'importante novità nello staff con l'ingaggio dell'esperto direttore sportivo tedesco Rolf Aldag, in arrivo direttamente dal World Tour maschile. La stella dell'organico è la polacca Katarzyna Niewiadoma, ma attenzione anche alla crescita della tedesca Lisa Klein che a 23 anni sembra essere pronta per puntare a risultati importanti anche nelle corse più prestigiose. E poi come dimenticare la friulana Elena Cecchini, alla sua quinta stagione in squadra: magari vince poco, ma spesso e volentieri è presente nelle top10 degli ordini d'arrivo e non fa mai mancare il proprio prezioso supporto alle compagne di squadra. Insomma, una squadra forte e su cui c'era ben poco da intervenire come ha dimostrato la splendida e netta vittoria nella cronosquadre d'apertura del Giro Rosa 2019.

Marianne Vos guida la CCC-Liv
È la squadra di Marianne Vos e basterebbe quello a garantirsi una licenza per il massimo livello del ciclismo mondiale: 19 le vittorie della fuoriclasse neerlandese nell'ultima stagione, comprese quattro tappe al Giro Rosa che, soprattutto nei finali in leggera pendenza, sembra aver ritrovato lo smalto dei giorni migliori. Ma la CCC-Liv è riuscita anche a confermare la scalatrice sudafricana Ashleigh Moolman, altra atleta di prima fascia, e si è rinforzata con l'ingaggio di Soraya Paladin: la trevigiana, che ha fatto un grande salto di qualità nel 2019, si testerà per la prima volta in una squadra straniera ma quest'avventura non può spaventare chi è stata capace di finire nelle prime 10 a Giro Rosa, La Course, Liegi-Bastogne-Liegi, Amstel Gold Race, Emakumeen Bira e Trofeo Binda, per citare solo le corse che fanno parte del Women's WorldTour. Da seguire il gruppetto delle giovani atlete polacche: cresce di numero, ma sembra poter crescere anche di gambe.

La FDJ punta tutto sull'entusiasmo della danese Ludwig
Sulla carta la FDJ Nouvelle Aquitaine Futuroscope fra le più deboli tra le squadre che hanno ottenuto una licenza per il Women's WorldTour, ma questo non sta a significare che la squadra non possa puntare a grandi traguardo: tutto dipenderà dal neoacquisto Cecilie Uttrup Ludwig, ragazza talentuosa che può contagiare tutto l'ambiente con il suo incredibile entusiasmo. Se in un primo momento sembravano le gara a tappe il terreno di caccia preferito da Ludwig, nell'ultima stagione i risultati migliori sono arrivate nelle classiche: è ancora giovane, 24 anni, e può far brillare la maglia della squadra francese in tutte le corse. E comunque non sarà sola: Emilia Fahlin è reduce da un brutto infortunio ma sembra aver recuperato, Stile Borgli è stata una piccola rivelazione e chissà come Brodie Chapman saprà adattarsi al ciclismo femminile europeo.

Annemiek van Vleuten è la certezza della Mitchelton-Scott
Se la licenza della squadra australiana è tecnicamente ancora sotto esame, la vera certezza dell'organico di chiama Annemiek van Vleuten: la 37enne neerlandese è reduce da un'altra stagione clamorosa che l'ha vista conquistare il suo primo Mondiale su strada con una fuga solitaria di 105 chilometri, ma anche il suo secondo Giro Rosa, la Strade Bianche e la Liegi-Bastogne-Liegi. Ma questa età il rischio di un calo è sempre dietro l'angolo e Van Vleuten non ha mostrato il minimo cenno di cedimento per ora, anzi sembra migliorarsi ogni anno che passa: per il 2020 l'obiettivo principale potrebbe essere l'oro olimpico che le sfuggì in maniera crudele a Rio. Le australiane Amanda Spratt e Lucy Kennedy sono conferme importanti di un organico a cui si è aggiunta una gregaria importante come Janneke Ensing; resta anche un dubbio legato alla belga Sofie De Vuyst, ingaggiata per il 2020 dopo buoni risultati alla Parkhotel, ma attualmente in bilico per una positività all'antidoping.

Al Movistar Team Women manca un'atleta di prima fascia
La struttura della Movistar è una delle più longeve del mondo del ciclismo e la squadra femminile può quindi beneficiare della grande esperienza del team maschile: dal punto di vista societario e finanziario quindi la licenza Women's WorldTour ci sta tutta, da quello sportivo invece non si può negare il fatto che la squadra sarà probabilmente dietro anche a molti team di seconda divisione. Le spagnole Sheyla Gutiérrez ed Eider Merino non sembrano essere così vicine alle migliori quando la posta in palio si fa pesante, stesso vale i nuovi acquisti Barbara Guarischi e Katrin Aalerud con la velocità italiana che si troverà a dover reggere da sola il peso degli arrivi a ranghi compatti; la giovane colombiana Paula Patiño è un prospetto interessante, ma difetta ancora di esperienza. Probabilmente la vera e propria punta sarebbe dovuta essere Sofia Bertizzolo, ma le leggi spagnole hanno fatto saltare il trasferimento, lasciando un vuoto impossibile da colmare a novembre.

Il Team Sunweb perde Brand, ma potrebbe essere un asso nella manica
Seguendo la filosofia che caratterizza la squadra maschile, l'organico è ricco di giovani atlete che hanno messo in mostra un potenziale molto interessante: qualcuna sta crescendo, ma non si posso chiedere risultati velocemente ad ragazze di appena vent'anni. Ad oggi, complice l'addio pesante di Lucinda Brand, la stella della squadra è la statunitense Coryn Rivera che però deve invertire rapidamente la rotta dopo una stagione abbastanza negativa, almeno per come erano andate le due precedenti: da dietro ci sono giovani che spingono per emergete, Labous e Lippert su tutte, ma la sensazione è che il grande colpo debba ancora essere annunciato. Il Team Sunweb potrebbe essere infatti in pole position per l'ingaggio della velocista Lorena Wiebes che ha rotto con la Parkhotel e che dopo un anno da 15 vittorie cerca un treno migliore e soprattutto un accordo economico più adatto al nuovo status, che ormai non è più quello di giovane promessa emergente.

Una stagione da non sbagliare per la Trek-Segafredo
La prima stagione di attività della Trek-Segafredo si è conclusa con un bottino di 20 vittorie che non può lasciare del tutto soddisfatti in relazione alla qualità dell'organico ed ai notevoli investimenti nella squadra femminile di Luca Guercilena che ha messo in ammiraglia Giorgia Bronzini e Ina-Yoko Teutenberg. Ma un anno di assestamento è normale ed il 2020 dovrebbe quindi dare risposte più affidabili sulla qualità del progetto: potenzialmente si tratta di un team capace di dominare in lungo ed in largo, in cui le atlete riconfermate (tutte quelle già in squadra) si chiamano Elisa Longo Borghini, Letizia Paternoster, Elizabeth Deignan ed Ellen van Dijk, ma come se non bastasse l'organico è stato ulteriormente rinforzato con l'arrivo di Lucinda Brand e della giovane figlia d'arte Elynor Backstedt. Con così tanta qualità a disposizione, è assolutamente vietato fallire.
Notizia di esempio
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