Professionisti

E3 Saxo Bank Classic 2021 - Dieci nomi

25.03.2021 21:37


Partenza: Harelbeke ore 12.30
Arrivo: Harelbeke ore 16.55-17.40

Analisi del percorso: Partenza soft, 80 km praticamente pianeggianti ma comprendenti il primo muro (il Katteberg), ma la bagarre esploderà presto perché ci sarà qualcuno che vorrà andare in fuga. Senonché dalla Houppe in poi troviamo tutti gli altri 16 muri concentrati in 100 km, e saranno i 100 km dei lunghi coltelli. Troppo facile individuare nell'accoppiata Paterberg-Oude Kwaremont (affrontati in ordine inverso rispetto al Fiandre) il punto nodale della E3, di sicuro da quel tratto in avanti saranno 45 km esaltanti. Pure prima però, dato che il percorso è tutto dentellato (come si vede nell'altimetria qui sopra) e non mancheranno altre rampe da cui spiccare il volo. Dall'ultimo muro, il Tiegenberg, al traguardo, saranno 20 km di inseguimenti e tentativi estremi. Dopo l'antipasto (venuto un po' sciapo: mancava il vento) di De Panne l'altro giorno, il grande ciclismo delle classiche fiamminghe è qui, sui 203.9 km della E3 di Harelbeke: prepariamo la frittatona di cipolle e la familiare di Peroni ghiacciata. E soprattutto, stacchiamo il telefono!

1.Wout Van Aert


Reduce da un'ottima Tirreno e da una Sanremo piena di rimpianti, ma nella quale si è dimostrato uno dei più forti, è il favorito principale assieme al rivale di sempre Van der Poel. Trova in questo percorso zeppo di muri e pavé il suo territorio d'elezione, nel quale tuttavia non ha mai vinto in carriera. Il miglior risultato centrato dall'asso belga in una corsa del Nord, infatti, è stato proprio il secondo posto ad Harelbeke, due anni fa, alle spalle di Stybar. L'obiettivo è chiaramente quello di timbrare per la prima volta nel "suo" mondo. Ha molte carte da giocarsi: può permettersi sia una gara esplosiva con selezione da lontano sui muri, sia un andamento sonnolento in attesa di una volata a ranghi ristretti, ma non teme nemmeno un faccia a faccia dal Paterberg in poi.

2.Mathieu Van der Poel


Il grande deluso della Sanremo si presenterà da esordiente nell'E3 con voglia di rivalsa e consapevole di poter far saltare il banco sin dai primi muri. Da lui ci si può aspettare un'azione pazza dalla distanza, che potrebbe tagliare fuori dalla lotta per la vittoria tutti quei corridori che pagano eccessivamente i continui e prolungati cambi di ritmo, o che semplicemente si faranno trovare troppo indietro nel momento dell'allungo di MVDP. Vale lo stesso discorso fatto per WVA: ha molte frecce al suo arco, tra cui anche una grande abilità negli sprint ristretti, e quindi nessuna situazione tattica della quale aver paura.



3.Tom Pidcock


Nonostante sia Pro solo dal primo febbraio ha già fatto vedere ottime cose nel World Tour: protagonista sui muri dell'Omloop het Nieuwsblad, terzo in volata alla Kuurne, quinto alla Strade Bianche battendo gente come Pogacar, in top 15 alla Sanremo. Si è guadagnato un posto fra i grandi prospetti del ciclismo mondiale e ad Harelbeke potrà finalmente misurarsi con tutti i big delle classiche tirati a lucido. Cogliere il successo sarà impresa ardua, poiché non ha le punte di velocità dei due compagni crossisti, e staccarli di ruota sembra utopia, ma il podio pare essere un risultato raggiungibile.

4.Mads Pedersen


Il campione del mondo di Harrogate questa primavera ha deciso di puntare tutto sulle classiche di Belgio e Francia, scegliendo di saltare anche la Milano-Sanremo in favore della Bredene-Koksijde. Ha già portato a casa il primo posto alla Kuurne ed è in condizione smagliante. L'E3 presenta un percorso forse troppo nervoso ed esigente per le caratteristiche del danese, il quale proverà certamente a difendersi sui muri e giocarsela in volata. Sarà per lui il test più attendibile in vista del Giro delle Fiandre.



5.Davide Ballerini


Il canturino della Deceuninck dovrà condividere la leadership del WolfPack con altri tre compagni: il campione in carica Zdenek Stybar, apparso poco incisivo nell'ultimo periodo, il belga Yves Lampaert, assoluta eccellenza al Nord, e il francese Florian Sénéchal, il quale ha corso quasi sempre da gregario in questa stagione. Oltre a essere l'italiano con maggiori speranze, è la carta migliore che ha da offrire la squadra belga in un arrivo a ranghi compatti, ma se la sa cavare davvero bene anche sui muri, come visto all'Het Nieuwsblad di neanche un mese fa. L'ideale sarebbe arrivare nel finale in un gruppo di una ventina di corridori e con un paio di compagni a guidarlo.

6.John Degenkolb


Nel finale della passata stagione, dopo uno sfortunatissimo Tour de France, iniziato e terminato alla prima tappa, abbiamo ritrovato il Degenkolb che avevamo imparato a conoscere tra 2014 e 2015. Il tedesco della Lotto Soudal si era infatti ben comportato alla Gand, conclusa al sesto posto. Sui muri aveva invece evidenziato alcune difficoltà già palesate negli anni d'oro della sua carriera. Per lui, come per Pedersen, è fondamentale limitare i danni nella parte centrale della corsa, per tentare in seguito di rientrare su eventuali gruppetti nati nelle fasi calde.



7.Greg Van Avermaet


Il campione olimpico, uscito dalla Tirreno con una buona condizione, è uno di quei corridori che nonostante siano avanti con l'età non vanno mai sottovalutati. Il buon Greg manca l'appuntamento con la vittoria da tantissimo tempo (addirittura dal GP di Montreal 2019, disputato il 15 settembre), ma ha ancora nelle corde qualche ottimo piazzamento. Dovesse tenere le ruote di Van Aert, Van der Poel e qualcun altro potrebbe tentare un colpo da finisseur negli ultimi 4-5 chilometri.

8.Nils Politt


Roubaista per eccellenza ma va fortissimo pure sui muri. Discreto inizio di stagione per lui che, al di fuori degli appuntamenti principali, dà spesso l'impressione di correre per onor di firma. Ora arrivano le tre settimane più importanti dell'anno per il tedesco che prima del ritorno di Sagan avrà al suo servizio tutta la Bora-Hansgrohe. Predilige anticipare gli altri uomini forti, o solo, o in compagnia. Il Taaienberg può fungere da trampolino di lancio per un attacco a lunga gittata, altrimenti aspetterà i fuochi d'artificio su Paterberg e Kwaremont. Negli ultimi 15 chilometri, tutti piatti, guai a concedergli più di 10 secondi, o per la vittoria potrebbe essere troppo tardi.



9.Søren Kragh Andersen


Altro gioiello danese. Stuyven deve ringraziarlo se adesso ha nel palmarès una Sanremo. Capitano di una formazione con forti seconde punte, come Benoot e Eekhoff, ha poco da invidiare ai migliori sui muri, e giostrandosi bene negli attacchi coi compagni può mettere in difficoltà due come WVA e MVDP, che difficilmente perdono il controllo della situazione.

10.Stefan Küng


Il campione svizzero (sia a cronometro, ove è anche campione d'Europa, che in linea) è in un eccellente momento di forma, e in corse tortuose come l'E3 è sempre andato molto bene. Ha in canna il colpo del KO dai -10/-15 km e con la potenza che si ritrova per staccarlo ci vogliono tante gambe. Kevin Géniets, campione lussemburghese, può dargli una grande mano, o fare da capitano se Küng non dovesse sentirsi troppo bene.


a cura di Pietro Mauriello

Notizia di esempio
La cavalcata che visse due volte