Professionisti

Questo Catalunya è solo BikeExchange

22.03.2022 17:44

Ventagli e cadute nella seconda tappa della Volta Catalunya. Kaden Groves batte per pochi centimetri Phil Bauhaus, Hvideberg nuova maglia bianco-verde, Yates perde terreno


Ci eravamo lasciati nella giornata di ieri con una situazione delicatissima per quanto concernesse le condizioni di Sonny Colbrelli; il campione europeo in forza alla Bahrain Victorious è stato trasportato all’ospedale di Girona, dove è giunto cosciente ed è stato sottoposto ad accertamenti che non hanno evidenziato danni cardiaci. Ulteriori controlli serviranno per determinare le cause che hanno provocato il malore di ieri. Lo stesso Sonny ha confermato telefonicamente a Ciro Scognamiglio (La Gazzetta dello Sport) di essersi ripreso, ma di non ricordare i momenti dell’incidente.

La corsa catalana riparte oggi con una tappa di 202.4 km senza asperità altimetriche dopo i brutti istanti vissuti all’esordio. Assente alla partenza di L’Escala il compagno di Colbrelli Jack Haig; favoriti i velocisti sull’arrivo francese di Perpignan. Una decina di chilometri dopo il via prende il largo la fuga con Jonas Hvideberg (Team DSM), terzo nella generale e primo nella classifica dei GPM, Joan Bou (Euskaltel-Euskadi) e Adrià Moreno (Burgos-BH). Il vantaggio massimo dei tre raggiunge i 5’ dopo circa 40km. Il norvegese della DSM supera grazie agli abbuoni Michael Matthews (Team BikeExchange-Jayco) e si porta al comando virtuale della generale.

Andrea Bagioli, Ilan Van Wilder, lo sprinter Ethan Vernon (Quick-Step Alpha Vinyl Team) e Casper Pedersen (DSM) finiscono a terra ai -73, rientrando senza difficoltà sulle code del plotone. Lungo le rampe del Coll dels Belitres (2.7km al 5.7%) una caduta coinvolge due nomi di spicco come Iván Sosa (Movistar Team) e Neilson Powless (EF Education-Easypost), mentre Richie Porte (Ineos Grenadiers), il velocissimo David Dekker (Jumbo-Visma) e l’altro sprinter Martin Laas (Bora-Hansgrohe) perdono contatto. I due uomini più pesanti approfittano della lunga discesa per tornare sotto, il tasmaniano si ritira. Sempre in discesa, ai -58, una caduta appieda Mattias Skjelmose Jensen, Antwan Tolhoek (Trek-Segafredo), Roger Adrià (Equipo Kern Pharma) e Marc Soler (UAE Team Emirates), tutti poi rientrati agevolmente.

Con il plotone perlopiù compatto, ai -35 un episodio singolare ha come protagonisti Cesare Benedetti (Bora), Joe Dombrowski (Astana Qazaqstan Team), e Mikel Bizkarra (Euskaltel), i quali sbagliano carreggiata e sono costretti a mettere piede a terra, scavalcare il guardrail e tornare sulle tracce del gruppo. Sei chilometri più tardi i fuggitivi vengono riassorbiti. Grande tensione per approcciare in testa gli ultimi venti chilometri, ventosi. Attivissime Jumbo, Quick-Step, Uno-X e Arkéa-Samsic. Vittima di una foratura in un momento molto delicato Carlos Rodriguez (Ineos), aiutato da Michal Kwiatkowski e Jonathan Castroviejo nell’inseguimento. Si aprono i ventagli, davanti rimangono tutti i big meno Simon Yates (BikeExchange) e Ben O’Connor (AG2R Citroën Team), anch’essi coinvolti in una caduta ai -16.

Tutto il team (tolti i due velocisti Matthews e Kaden Groves) si ferma ad aspettare il capitano, ma davanti Rohan Dennis e Robert Gesink (Jumbo) insieme a Bahrain, Arkéa e Movistar aprono un nuovo ventaglio, tirando a tutta per tenere distante il drappello di Yates. I BikeExchange si riportano su un secondo troncone comprendente Rodriguez, Tom Dumoulin (Jumbo), Jai Hindley (Bora), Hugh Carty (EF) e Michael Woods (Israel Premier Tech) e, coadiuvate da altre compagini, tentano, invano, di annullare il gap. Si giunge all’interno dell’ultimo chilometro con Quick-Step e Jumbo in superiorità numerica, ma il momento migliore per lanciare lo sprint è colto dall’affiatata coppia Matthews-Groves. Il vincitore di ieri prende la ruota di Henry Vandenabeele (DSM), ai 300 metri lo supera lasciando in seguito al compagno e connazionale il compito di battere Phil Bauhaus (Bahrain) sul rettilineo finale.

Detto fatto, Groves trionfa quasi al fotofinish al termine di un’esaltante rimonta; il tedesco è secondo, Hugo Hofstetter (Arkéa), sempre in luce in queste prime corse stagionali, è terzo; ai piedi del podio Vernon, Sebastian Molano (UAE) e Manuel Peñalver (Burgos); settimo posto per Matthews davanti a Steven Kruijswijk (Jumbo), il quale nelle prossime giornate dovrà giustificare sul suo terreno d’elezione, la salita, tutto il lavoro svolto dal team in queste due giornate; chiudono la top ten Vandenabeele e Jensen. In classifica, come anticipato, c’è un avvicendamento al vertice con Hvideberg che per appena 1” sfila la maglia a Matthews; Hofstetter è terzo a 7”, Skjelmose, Molano, Giulio Ciccone (Trek), il super promettente Tobias Halland Johannessen (Uno-X Pro Cycling Team), Sergio Higuita (Bora), Jan Bakelants (Intermarché-Wanty-Gobert) e Sam Oomen, l’altro uomo di punta della Jumbo, pagano 11” nei confronti del nuovo leader.

La terza tappa sarà un secondo spartiacque per la classifica generale, grazie all’arrivo in salita a La Molina (11.6km al 4.3%). Gli impegnativi 161.1 chilometri che porteranno il gruppo dalla partenza di Perpignan alla località dei Pirenei saranno caratterizzati da altri due GPM di prima categoria, oltre a quello finale, il Mont-Louis e la Collada de Toses. Chi punta al bottino grosso non può farsi trovare impreparato.
Notizia di esempio
Mauro Schmid, il re delle volate a due