Mathieu Kockelmann festeggia la vittoria di tappa al Tour de Luxembourg © Tour de Luxembourg/Anouk Flesch
Mondo Continental

Mathieu Kockelmann, profeta in patria per arrivare al professionismo

La sorprendente vittoria di tappa al Tour de Luxembourg dimostra che il ventunenne è pronto per la massima categoria. Il contratto con la Lotto è già firmato, ma la possibile fusione con la Intermarché potrebbe rimettere tutto in discussione

01.10.2025 23:00

Ventottesimo appuntamento dell’anno con Mondo Continental. In questa puntata: Tour of Poyang Lake, Tour of Huangshan, Tour de la Mirabelle, Grand Prix Cerami, Arno Wallaard Memorial e Mathieu Kockelmann, vincitore di tappa al Tour de Luxembourg.

Le corse della settimana

Tour of Poyang Lake

Il podio finale del Tour of Poyang Lake
Il podio finale del Tour of Poyang Lake © Petr Rikunov

In Cina è andata in scena la tredicesima edizione del Tour of Poyang Lake, corsa composta da ben undici tappe (una in più rispetto all’anno scorso), che è entrata nel calendario UCI nel 2023. Al via erano presenti ventidue squadre: sedici Continental, una formazione dilettantistica e le selezioni nazionali di Corea del Sud, Hong Kong, Taiwan, Thailandia e Vietnam.

La prima tappa era molto breve, ma terminava in salita. L’arrivo, infatti, era situato in cima a una scalata di 21,5 km, con una pendenza media del 5%. Si è subito capito chi avrebbe lottato per il successo finale: solo sei corridori hanno concluso entro il minuto dal vincitore e il settimo ne ha pagati quasi tre. Oliver Mattheis (BIKE AID) ha staccato tutti e si è imposto con 49” di margine su Petr Rikunov (Chengdu DYC) e 51” su Lucas De Rossi (China Anta-Mentech).

Dopo l’arrivo in salita del primo giorno, la corsa è proseguita con una frazione totalmente priva di difficoltà altimetriche. Come prevedibile, non c’è stata selezione e la volata finale ha premiato Martin Laas (Quick). L’estone ha beffato la CCACHE x BODYWRAP, che si è dovuta accontentare degli altri due gradini del podio, con John Carter e Cameron Scott. Oliver Mattheis ha mantenuto la testa della classifica.

La terza tappa prevedeva tre giri di un circuito di 34,5 km, caratterizzato, nella prima parte, da una salita di 6 km al 6%. È stata una buona giornata per la fuga, con la Parkhotel Valkenburg a recitare la parte del leone: due portacolori della formazione neerlandese hanno staccato tutti e sono arrivati insieme, con Nils Sinschek vincitore davanti a Meindert Weulink. Al terzo posto si è piazzato Alastair Christie-Johnston, staccato di 1’56”. Oliver Mattheis ha conservato la maglia di leader, ma Sinschek è salito in seconda posizione, staccato di soli 21”.

La quarta frazione era una cronosquadre di ben 45 km, dal profilo prevalentemente pianeggiante. La Chengdu DYC, composta da cinque russi e un bielorusso, ha dominato la prova, rifilando 1’16” alla China Anta-Mentech e 1’19” alla Parkhotel Valkenburg. La BIKE AID ha chiuso quinta a 1’39” e così Oliver Mattheis ha dovuto cedere il simbolo del primato a Petr Rikunov.

La quinta tappa era adatta alle ruote veloci: a differenza della seconda, non era completamente piatta, ma presentava uno strappo di 1 km ai -35, che, comunque, non ha fatto selezione. Dallo sprint finale è uscito vincitore Lorenzo Cataldo (Gragnano), che si è messo alle spalle Norman Vahtra (China Anta-Mentech) e Sergey Rostovtsev (Shenzhen Kung). In classifica generale non ci sono state novità.

La sesta frazione era ancora più semplice e non presentava alcun GPM. La volata finale si è disputata senza il grande favorito Martin Laas, rimasto molto staccato, e Cameron Scott ha sfruttato al meglio l’occasione, cogliendo la seconda vittoria del suo 2025. L’ex corridore della Bahrain-Victorious ha avuto la meglio sul leader della generale Petr Rikunov e su Lorenzo Cataldo.

La settima tappa prevedeva una salita di 3 km, con pendenze non semplici, a poco più di 20 km dall’arrivo. La giornata si è rivelata buona per una fuga e Kurt Eather ha trovato la prima vittoria internazionale in carriera. L’australiano della CCACHE x BODYWRAP ha staccato di 1” Gleb Karpenko (Quick) e Christoph Janssen (Huansheng-Vonoa). Petr Rikunov ha conservato la maglia di leader.

L’ottava frazione era una cronometro individuale di 14 km, completamente pianeggiante. Nonostante la totale assenza di asperità, la lotta per il successo si è ristretta ai big della classifica: Nils Sinschek ha fatto segnare il miglior tempo, trovando, così, la seconda vittoria di tappa. Petr Rikunov si è piazzato secondo a 15” ed è rimasto in testa alla classifica generale, mentre Oliver Mattheis ha completato il podio di giornata a 17”.

La nona tappa tornava a sorridere ai velocisti: non presentava alcun GPM e la distanza abbastanza ridotta rendeva il controllo delle fughe ancora più agevole. Dopo qualche problema di troppo nelle due volate precedenti, Martin Laas è tornato a imporre la propria legge. L’estone ha preceduto Sergey Rostovtsev e l’ecuadoriano Cristian Pita (Huansheng-Vonoa). In classifica generale non ci sono stati cambiamenti.

La decima frazione rappresentava l’ultima occasione per modificare la classifica. L’arrivo era situato in cima a una salita di 10 km, ma la pendenza era del 5% e i distacchi sono stati limitati. Petr Rikunov ha rafforzato la sua leadership, staccando i diretti rivali. Il russo ha tagliato il traguardo in solitaria, con 5” di vantaggio su Oliver Mattheis e Simone Lucca (Gragnano).

L’ultima tappa presentava quattro giri di un breve circuito cittadino pianeggiante, prima di passare a tre giri di un circuito di 34 km, caratterizzato da una salita di 3 km. Nonostante qualche asperità, il gruppo si è presentato compatto al traguardo e Martin Laas si è confermato il velocista più forte in gara. Il trentaduenne ha battuto Norman Vahtra e Sergey Rostovtsev.

Petr Rikunov ha conquistato il successo finale per la seconda volta consecutiva, precedendo di 1’05” Oliver Mattheis e di 1’20” Nils Sinschek, con Otto van Zanden (Parkhotel Valkenburg), sesto a 3’22”, ad aggiudicarsi il titolo di miglior giovane. Norman Vahtra ha vinto la classifica a punti, mentre la maglia dei GPM è andata al solito Rikunov. La Parkhotel Valkenburg, infine, si è imposta nella graduatoria a squadre.

Tour of Huangshan

Il podio finale del Tour of Huangshan
Il podio finale del Tour of Huangshan © Tour of Huangshan

Durante il Tour of Poyang Lake, In Cina si è disputata un’altra gara: il Tour of Huangshan, corsa a tappe di tre giorni, giunta alla terza edizione, che quest’anno è salita in categoria 1. Al via erano presenti diciotto squadre: un ProTeam (la Burgos Burpellet BH), quindici Continental e le selezioni nazionali di Mongolia e Vietnam..

La prima tappa era semplicissima: presentava, infatti, dieci giri di un circuito di quattordici chilometri del tutto privo di difficoltà altimetriche. L’arrivo in volata sembrava la soluzione più probabile e così è stato: il più veloce è stato Alexander Salby (Li Ning Star), arrivato così a dieci vittorie stagionali. In un podio interamente composto da ex professionisti, il danese ha avuto la meglio sull’australiano Blake Quick (Roojai Insurance) e sul kazako Yevgeniy Gidich (China Anta-Mentech). 

La seconda frazione prevedeva un profilo molto ondulato con diverse salite nei primi ottanta chilometri e un finale un po’ più semplice. Cinque uomini sono riusciti ad anticipare di pochi secondi il gruppo: Daniel Cavia (Burgos Burpellet BH) ha centrato la prima vittoria da professionista, battendo il neozelandese Luke Mudgway (Li Ning Star), consolatosi con la maglia di leader, e l’australiano Dylan Hopkins (Roojai Insurance). 

L’ultima tappa era di gran lunga la più impegnativa, con una salita abbastanza lunga, che si concludeva a circa 20 km dal traguardo. Quindici uomini sono riusciti ad avvantaggiarsi e a precedere di 12” un gruppo di una trentina di corridori. La volata fra i battistrada ha premiato Jeroen Meijers (Victoria Sports), abile a mettersi alle spalle la coppia della Burgos Burpellet BH composta da Daniel Cavia e Rodrigo Álvarez.

Vincitore sia della classifica a punti che di quella dei GPM, Daniel Cavia ha conquistato anche la generale, precedendo di 7” Dylan Hopkins e di 12” Jeroen Meijers. La Burgos Burpellet BH si è aggiudicata la graduatoria a squadre e ha fatto il pieno di punti UCI, avendo piazzato altri tre uomini fra i primi nove.

Tour de la Mirabelle

Samuele Zoccarato vince il Tour de la Mirabelle
Samuele Zoccarato vince il Tour de la Mirabelle © Polti VisitMalta/1pointsport

Nonostante lo spostamento in calendario (da maggio a settembre) e il cambio di formato da corsa a tappe a gara di un giorno, il Tour de la Mirabelle è rimasto in calendario anche nel 2025. Al via della prova di quest’anno erano presenti sedici squadre: due ProTeams (la Polti VisitMalta e la Wagner Bazin WB), otto Continental e sei formazioni dilettantistiche.

Il percorso era abbastanza ondulato: dopo una prima parte in cui erano presenti due salite, si entrava in un circuito di 30 km, caratterizzato da due strappi di 1,5 km piazzati in rapida successione. Sin da subito ci sono stati molti attacchi e, a poco meno di 150 km dalla conclusione, si sono ritrovati al comando Samuele Zoccarato (Polti VisitMalta), Quentin Bezza (Wagner Bazin WB) e il trio della St.Michel-Preference Home composto da Lucas Beneteau, Théo Delacroix e Victor Jean. Ai -80 sono rientrati davanti anche Johan Chardon (Vendée U Pays de la Loire) e Arnaud Tendon (Elite Fondations). Ai -25 sulla testa della corsa, dalla quale avevano perso contatto Chardon e Delacroix, sono rientrati Andrea Pietrobon (Polti VisitMalta), Ole Theiler (REMBE|rad-net), Aurélien Kayser (Villefranche Beaujolais) e Julien Marin (Hexagone-Corbas).

Ai -20 si sono avvantaggiati Zoccarato e Beneteau, con l’italiano che è rimasto solo ai -12. Nessuno è riuscito a rientrare davanti e, così, Samuele Zoccarato ha potuto festeggiare una splendida vittoria solitaria. La St.Michel-Preference Home ha occupato gli altri due gradini del podio con Lucas Beneteau, staccato di 1’08”, e Victor Jean, che ha chiuso a 1’13”. A 1’17” Ole Theiler ha regolato Quentin Bezza nella volata per il quarto posto.

Grand Prix Cerami

Il podio finale de GP Cerami
Il podio finale de GP Cerami © MINI Discar/Martine Lainé

In Belgio è andato in scena il GP Cerami, corsa di un giorno belga giunta alla cinquantacinquesima edizione, rientrata in calendario nel 2023 dopo tre annullamenti consecutivi. In passato la gara era di categoria .1 e nell’albo d’oro può vantare corridori importanti: solo negli ultimi dieci anni spiccano i nomi di Philippe Gilbert e Wout van Aert. Quest’anno erano presenti al via ventitré squadre: quattordici Continental, otto formazioni dilettantistiche e una selezione regionale vallone

Il percorso prevedeva un tratto in linea di poco meno di sessanta chilometri, al termine del quale si entrava in un circuito di 23,5 km da ripetere per cinque volte. Non erano presenti grandi difficoltà altimetriche, anche se l’ultimo chilometro tendeva leggermente all’insù, e la principale asperità del circuito era rappresentata da un breve tratto di pavé, piazzato a circa 2 km dal traguardo.

Storicamente la corsa è sempre stata aperta più soluzioni, con la volata di gruppo come opzione possibile, ma assolutamente non scontata. Quest’anno non ci sono stati fuggitivi in grado di scongiurarla e si è verificato lo scenario più probabile. A trionfare è stato, per la prima volta a livello UCI, il giovane Tobias Müller (Wanty-Nippo). Il tedesco è riuscito, finalmente, a sbloccarsi dopo diversi piazzamenti sul podio raccolti negli ultimi due anni e mezzo. 

Il ventunenne, ben pilotato dai compagni, è riuscito a battere Aldo Taillieu (Lotto Development) e Artuur Torney (Mini Discar). Ai piedi del podio si sono piazzati Jelle Harteel (Soudal-Quick Step Devo) e Jed Smithson (Visma|Lease a Bike Development).

Arno Wallaard Memorial

Il podio finale dell'Arno Wallaard Memorial
Il podio finale dell'Arno Wallaard Memorial © BHS-PL Beton Bornholm

Nei Paesi Bassi è andata in scena la diciassettesima edizione dell’Arno Wallaard Memorial, corsa dedicata allo sfortunato corridore neerlandese, morto per arresto cardiaco nel febbraio 2006, poco dopo aver fatto il suo esordio tra i professionisti. La gara è stata spostata dalla classica collocazione in calendario (aprile) per evitare la sorte toccata alle tante corse neerlandesi annullate quest’anno, a causa del vertice NATO di giugno. Al via erano presenti sedici Continental e otto formazioni dilettantistiche, per un totale di ventiquattro squadre.

La corsa presentava un percorso del tutto privo di difficoltà altimetriche, ma, come spesso accaduto in passato, lo svolgimento non è stato particolarmente lineare. In tanti hanno provato la fuga, ma il ritmo è stato sempre forsennato e nessuno è riuscito a prendere il largo fino ai -47. L’allungo che ha cambiato la storia della corsa è stato quello del forte pistard Jan-Willem van Schip (Parkhotel Valkenburg), subito seguito da Daniel Stampe (BHS-PL Beton Bornholm). Poco dopo è rientrato su di loro anche Stian Rosenlund (AIRTOX-Carl Ras). Il vantaggio dei tre non ha mai superato i 35”, ma il gruppo ha faticato molto a tenerli a tiro e, alla fine, non è riuscito a raggiungerli.

I fuggitivi hanno mantenuto 18” sotto lo striscione dell’ultimo chilometro e hanno avuto il tempo di studiarsi prima della volata. Lo sprint per la vittoria non ha avuto storia: Van Schip ha avuto un problema meccanico, che lo ha tagliato fuori dalla lotta, e Stampe è partito troppo lungo, tirando, di fatto, la volata a Rosenlund, che non si è fatto sfuggire l’occasione e ha centrato il secondo successo stagionale. A 5” dai due danesi, Van Schip è riuscito a risolvere il problema meccanico e a tenersi dietro il gruppo. Ai piedi del podio si sono piazzati Johan Dorussen (Development Picnic PostNL) e Timo de Jong (VolkerWessels).

Le Continental tra i big

Martin Voltr, miglior scalatore del Tour de Slovaquie
Martin Voltr, miglior scalatore del Tour de Slovaquie © Okolo Slovenska

Ben tredici Continental hanno preso parte al Tour de Slovaquie: fra loro, la squadra che si è tolta le maggiori soddisfazioni è stata la ATT Investments, che ha centrato il decimo posto finale con Piotr Pękala e la maglia degli scalatori con Martin Voltr. A livello di tappe, nessuno ha fatto meglio della VolkerWessels, arrampicatasi fino alla terza posizione nella prima frazione, con Joppe Heremans.

Quattro sono state le formazioni di terza divisione al via del Tour de Luxembourg: la portoghese Efapel, l’austriaca Hrinkow Advarics, la tedesca REMBE|rad-net e la danese ColoQuick. In realtà i migliori Continental sono stati i corridori di casa, impegnati con la maglia della nazionale: Mathieu Kockelmann (Lotto Development) ha vinto la seconda frazione, Mil Morang (Lotto Kern-Haus) si è aggiudicato la maglia di miglior scalatore e Arno Wallenborn (Tudor U23) ha chiuso sedicesimo nella generale. Fra le compagini in gara, invece, Giacomo Ballabio ha ottenuto il miglior piazzamento parziale per la Hrinkow Advarics, classificandosi settimo nella prima tappa, mentre Tiago Antunes ha regalato il miglior risultato in classifica alla Efapel, piazzandosi in ventunesima posizione.

Quadruplo impegno per la Tarteletto-Isorex, unica Continental al via della SUPER 8 Classic, che ha preso parte anche a Kampioenschap van Vlaanderen, Gooikse Pijl e Omloop van het Houtland. La Atom 6-Decca ha disputato le altre tre corse, mentre BEAT (Kampioenschap e Gooikse) e EF Education-Aevolo (Kampioenschap e Houtland) ne hanno fatte due. Hanno avuto una possibilità anche Coop-Repsol, Voster ATS, Lucky Sport (tutte alla Gooikse) e VolkerWessels (Houtland). Alla SUPER 8 Classic, la Tarteletto-Isorex non è andata oltre il trentatreesimo posto di Lennert Teugels, ma la formazione belga ha fatto meglio al Kampioenschap van Vlaanderen e, soprattutto, alla Omloop van het Houtland, con Timothy Dupont che ha chiuso rispettivamente in ventunesima e in quarta posizione. Alla Gooikse Pijl, invece, è stata la Coop-Repsol a centrare il miglior risultato, con Karsten Feldmann che è stato decimo.

Dieci Continental hanno preso parte al Giro della Romagna: le italiane Beltrami TSA, Biesse-Carrera, General Store-Essegibi, MBH Bank Ballan, Mg.K Vis Costruzioni e Ambiente, Padovani Polo, Sam-Vitalcare e Technipes #inEmiliaRomagna, la giapponese Ukyo e la messicana Petrolike. Nonostante la netta maggioranza di formazioni del nostro paese, è stato il Team Ukyo a centrare il miglior risultato: la compagine nipponica ha centrato una splendida top ten con Nicolò Garibbo, che ha concluso all’ottavo posto.

CIC-U-Nantes, St.Michel-Preference Home e Van Rysel Roubaix sono state protagoniste sia al GP d’Isbergues che alla Paris-Chauny. Nella prima gara sono state affiancate da Nice Métropole Côte d'Azur, EF Education-Aevolo, Hagens Berman Jayco e MYVELO, mentre nella seconda dalla Tudor U23. La Nice Métropole Côte d'Azur ha centrato un’eccellente top ten al GP d’Isbergues con il suo velocista Alexander Konijn, che ha chiuso nono, mentre alla Paris-Chauny il miglior rappresentante del ciclismo di terza divisione è stato Maël Guégan: il ventisettenne della CIC-U-Nantes, però, non è andato oltre il ventunesimo posto.

Tanti corridori del mondo Continental hanno partecipato, con le loro nazionali, ai Campionati del Mondo di Kigali. Le gare under 23, chiuse ai professionisti, sono state dominate dai devo teams, con la Lidl-Trek Future oro nella cronometro con Jakob Söderqvist e la Red Bull-BORA Rookies vincitrice della corsa in linea con Lorenzo Finn. Tra gli élite i migliori risultati sono stati del Team Medellín – EPM, grazie al quattordicesimo posto di Walter Vargas nella prova contro il tempo, mentre Artem Nych è stato l’unico rappresentante del ciclismo di terza divisione a completare la gara in linea: il russo della Anicolor/Tien 21 ha chiuso ventiquattresimo. I migliori Continental nella staffetta mista, invece, sono stati i tedeschi Miguel Heidemann (REMBE|rad-Net) e Louis Leidert (Lidl-Trek Future), che si sono piazzati quinti.

Il ritratto della settimana: Mathieu Kockelmann

Nel 2022, Mathieu Kockelmann si laureò campione europeo a cronometro fra gli juniores
Nel 2022, Mathieu Kockelmann si laureò campione europeo a cronometro fra gli juniores © Mathieu Kockelmann

Contestualmente alla firma del contratto con la Lotto Development, Mathieu Kockelmann si è assicurato anche la promozione in prima squadra per la prossima stagione. La formazione belga ha dimostrato sin da subito di credere molto in lui e lo ha aggregato al team professionistico per le gare spagnole di inizio stagione, ma, al momento, il suo passaggio tra i grandi potrebbe essere messo in discussione dalla possibile fusione con la Intermarché-Wanty: i corridori sotto contratto sommando entrambe le squadre sono più di quaranta e qualcuno, per forza di cose, non potrà fare parte del nuovo team. Il lussemburghese ha ancora un anno da under 23 davanti e questo potrebbe renderlo uno dei candidati all’esclusione: nulla, comunque, è ancora deciso e anche la fusione, di cui si parla da mesi, non è stata ufficializzata.

Di certo il ventunenne ha dimostrato di avere i numeri per salire nella massima categoria: in questa stagione si è fatto notare a più riprese, anche se tutti i suoi migliori risultati sono arrivati con la maglia della nazionale e non con quella della Lotto, con le uniche eccezioni dei titoli nazionali under 23 a cronometro e nel ciclocross. Nella Coupe des Nations è stato grande protagonista delle volate: ha chiuso in terza posizione una frazione dell’Orlen Nations GP, in seconda una della Course de la Paix e, soprattutto, ha vinto una tappa del Tour de l’Avenir (dopo due quinti posti). Il risultato più notevole, però, è stato al Tour de Luxembourg: con la maglia della selezione di casa è riuscito a imporsi nel secondo giorno di gara, mettendosi dietro tanti corridori del WorldTour. Questo acuto gli ha permesso di diventare il primo lussemburghese nato dopo il 1997 (anno di nascita di Kévin Geniets) a vincere una corsa professionistica.

Mathieu Kockelmann ha iniziato ad andare in bici all’età di quattro anni, seguendo le orme del fratello Raphael, campione nazionale di ciclocross nel 2023 e, attualmente, meccanico della Tudor. Dopo i primi passi con l’UC Dippach, passò alla CCI Differdange, con cui vinse diversi titoli nazionali giovanili fra strada, cronometro e ciclocross.

Nel 2021, con il passaggio agli juniores, approdò alla Crabbé Toitures-CC Chevigny, squadra da cui passò anche Arnaud De Lie. Si laureò campione lussemburghese e fu convocato sia per i Campionati Europei che per i Mondiali. Nella stagione successiva passò alla Auto Eder (vivaio della Bora-Hansgrohe) e fece un notevole salto di qualità: fu grande protagonista della Coupe des Nations, vincendo una tappa e la classifica finale del Saarland Trofeo e due frazioni della Course de la Paix. Fece molto bene a cronometro, vincendo sia il titolo nazionale che, soprattutto, quello europeo. Vinse, inoltre, il titolo lussemburghese di ciclocross.

Per l’esordio tra gli under 23, il lussemburghese scelse di accasarsi alla Lotto-Kern Haus, rimanendo, quindi, nella galassia Bora-Hansgrohe. Non visse una stagione particolarmente fortunata e, nel calendario internazionale, non andò oltre due settimi posti (in una tappa della Course de la Paix e in una della Flèche du Sud). Si laureò, comunque, campione nazionale under 23 a cronometro e vinse, sempre in patria, una corsa dilettantistica, il GP OST-Fenster. A fine stagione fu convocato sia per gli Europei che per i Mondiali.

Lo scorso anno è rimasto alla Lotto Kern-Haus ed è riuscito a centrare la prima vittoria internazionale da under 23, imponendosi in una tappa dell’Orlen Nations GP con la maglia della nazionale. Non è riuscito a confermarsi campione lussemburghese a cronometro della categoria, battuto da Mats Wenzel, ma ha fatto bella figura nella prova in linea élite, in cui ha chiuso quarto. 

Nel 2025, in maglia Lotto Development, Mathieu Kockelmann ha alzato notevolmente il suo livello, come dimostrano le due vittorie internazionali, entrambe molto prestigiose. Dopo aver saltato la trasferta mondiale in Ruanda, attualmente è impegnato ai Campionati Europei e, dopo l’undicesimo posto nella cronometro under 23, sarà impegnato nella prova in linea di sabato.

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