Kevin Vauquelin vince il Tour de Jura
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Vauquelin Jura fede al ciclismo

In una giornata da tregenda, il 21nne dell’Arkea è protagonista di uno scatto micidiale a circa 2 km dall’arrivo e si impone nel Tour du Jura con un vantaggio rassicurante su un redivivo Thibaut Pinot

15.04.2023 15:25

Il Tour du Jura è lungo quasi 166 km e modifica radicalmente il percorso rispetto allo scorso anno proponendo un crescendo di salite, cols e cotes, che partendo dal Col du Coda e passando per le tre côtes di Thésy, di Chaux Champagny e di Mesnay, arriva fino alla scalata finale verso il Mont Poupet, che misura ufficialmente 4.1 km e presenta una pendenza media dell’8.2%. Ben O’Connor, capitano dell’AG2R Citroën e vincitore nel 2022, è presente ai nastri di partenza e confidando nelle sue buone qualità di scalatore può essere tra i protagonisti della corsa nel tentativo di fare il bis. Delle venti squadre presenti, oltre all’AG2R prendono il via anche altre tre squadre WT francesi, ovvero Groupama FDJ, Arkea Samsic e Cofidis.

Dopo una quarantina di km dalla partenza si formava una fuga piuttosto numerosa che includeva 12 ciclisti: Luca van Boven (Bingoal WB), Rory Townsend (Bolton Equities Black Spoke), Xabier Mikel Azparren (Euskaltel Euskadi), Nicolas Dalla Valle (Corratec), Vinzent Dorn (Bike Aid), Noa Isidore (CIC U Nantes Atlantique), Andreas Stokbro ed Emil Mielke Vinjebo (Leopard TOGT Pro Cycling), Théo Delacroix e Morné van Niekerk (St Michel-Mavic-Auber 93) e Mauro Verwilt e Jonas Geens (Tarteletto-Isorex). 

Tra la Côte de Thésy e la Côte de Champagny la fuga, oltre a perdere progressivamente alcuni componenti, si vedeva ridurre il proprio vantaggio sul gruppo inseguitore, in particolare grazie al forcing di Groupama FDJ e Cofidis. Azparren era l’ultimo dei fuggitivi a restare in testa alla corsa e veniva ripreso a 26 km dalla conclusione. Contemporaneamente attaccava Alessandro Verre (Arkea Samsic) che guadagnava sul gruppo inseguitore qualche decina di secondi nel giro di una ventina di km. All’inizio della salita verso il traguardo l’italiano aveva ancora 40 secondi di vantaggio sul gruppo inseguitore, in cui erano presenti una ventina di ciclisti.

Un ulteriore attacco di Bastien Tronchon (AG2R Citroën), che restava a bagnomaria per un paio di km, non preoccupava più di tanto il gruppo che manteneva il controllo della situazione con la Groupama FDJ tutta compatta intorno al capitano Thibaut Pinot. 

Verre veniva infine raggiunto da un piccolo drappello di ciclisti quando mancavano circa 3 km e mezzo alla conclusione. Nel tratto più duro della salita finale, dove alla pioggia si univa anche la nebbia ad indurire ancora di più la corsa, era Kevin Vauquelin (Arkea Samsic) a sferrare l’attacco decisivo a poco meno di 2 km dalla conclusione. Il 21enne di Bayeux, quest’anno già vincitore del Tour des Alpes Maritimes e du Var, metteva tra sé ed i diretti inseguitori metri su metri allungando progressivamente ed andava a vincere con 17 secondi di vantaggio su Thibaut Pinot e Guillaume Martin (Cofidis). Chiudevano la top five la coppia dell’AG2R Citroën formata da Nans Peters quarto, e Ben O’Connor quinto, staccati rispettivamente di 23 e 27 secondi di ritardo. 

Dal sesto al decimo posto, fra i 37 secondi ed il minuto e 14 secondi di ritardo, si piazzavano nell’ordine Clément Berthet (AG2R Citroën), Victor Lafay (Cofidis), Igor Arrieta (Kern Pharma), Miguel Heidemann (Leopard TOGT Pro Cycling) e José Manuel Díaz (Team Burgos BH). 

Vauquelin si conferma così, tra i giovani ciclisti francesi, come uno dei più in forma e con grandi margini di miglioramento.

 

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