Sweeck non si ferma più: primo anche a Beekse Bergen © UCI Cyclocross World Cup
Ciclocross

Sweeck non svacca più

Laurens è una macchina: vince anche a Beekse Bergen al termine di una gara equilibratissima e decisa allo sprint. Secondo Van der Haar, terzo Vanthourenhout, Iserbyt è quinto con rimonta finale

13.11.2022 17:29

A Beekse Bergen va in scena la quinta tappa di Coppa del Mondo e data la natura del circuito, impegnativo tecnicamente ma molto facile altimetricamente, e l'equilibrio palesatosi nelle ultime gare tra i migliori quattro crossisti del momento, cioè Eli Iserbyt, leader di Coppa, Laurens Sweeck, vincitore venerdì a Niel, Michael Vanthourenhout, campione d'Europa e Lars van der Haar, campione dei Paesi Bassi, è possibile se non addirittura probabile che la stessa si decida con uno sprint tra qualcuno di questi nomi

Kevin Kuhn è come spesso accade il migliore in partenza, ma anche Sweeck e Van der Haar si fanno trovare pronti in seconda e terza posizione, mentre Vanthourenhout e soprattutto Iserbyt sono indietrissimo e già imbottigliati nel traffico. LVDH si porta davanti prima della sabbia e allunga il drappello, selezionando un quartetto in testa con Daan Soete, Sweeck e lo stesso Kuhn. Il campione europeo supera Joris Nieuwenhuis e Pim Ronhaar andando a chiudere il buco, mentre Eli continua a faticare e viene superato sull'asfalto anche da Felipe Orts Lloret e Niels Vandeputte.

La caduta di Kuhn, in terza posizione dietro Lars e Laurens, nel tratto tecnico fa da tappo per tutti a partire da Vanthourenhout, il quale però reagisce subito e si riporta sotto ai due battistrada con grande facilità. Iserbyt invece non pervenuto rimane nelle retrovie, subendo un ulteriore peggioramento rispetto alle condizioni di venerdì a Niel. Il treno per la vittoria sembra andato, il trio inizia la terza tornata con una decina di secondi di margine sulla lunga fila di inseguitori guidata da Toon Vandebosch e nessuno tra quelli dietro pare in grado di chiudere su Sweeck, Van der Haar e Vanthourenhout. A smentire tutti ci pensa Nieuwenhuis, che stacca il compagno Ronhaar, comunque bravo su un tracciato ben poco adatto alle sue caratteristiche, e si porta ad appena 3" dai leader, chiudendo del tutto il buco nel quarto giro, mentre gli altri inseguitori rimangono compatti.

In chiusura di quarta tornata, vale a dire a metà gara, Iserbyt sembra essersi ripreso un pochino. Il belga transita in nona posizione spingendo un rapporto lungo per andare a prendere il gruppetto con Vandebosch, Ronhaar, Mees Hendrikx e Kuhn, dimostrandosi per la prima volta determinato e in grado di fare alte andature. Il leader di classifica sorpassa il resto degli inseguitori, si porta in quinta posizione e prima dell'asfalto li stacca tutti, compreso un brillante Hendrikx, avvicinandosi pericolosamente al quartetto di testa guidato da uno scatenato Nieuwenhuis: a tre giri dalla fine la gara si riapre anche ad un quinto atleta, e che quinto!

Il campione europeo Vanthourenhout si porta in testa a rallentare un po' per favorire il rientro del compagno, che prima delle tavole aggancia la ruota di Sweeck. Il portacolori della Crelan è un po' a disagio con la pressione delle gomme tanto da cambiare bici ai box per ben due volte. Eli commette subito una sbavatura e cade in una curva veloce verso destra, ristaccandosi dal quartetto. Sweeck cerca di affondare il colpo proprio in quest'occasione, quando al traguardo mancano solamente un paio di tornate ed Eli è ripiombato a 5". Gli altri inseguitori sono poco più indietro, a dimostrazione del ritmo non eccezionale imposto da Vanthourenhout e Nieuwenhuis nei due giri precedenti. Michael si fionda a ruota di Sweeck mentre LVDH e Nieuwenhuis appaiono sofferenti, soprattutto quando Laurens forza nei segmenti tecnici dopo aver ritrovato il giusto feeling con la bicicletta. Per qualche istante sembra quasi che Sweeck possa staccare tutti già al penultimo giro, ma sia il campione europeo che quello dei Paesi Bassi si rifanno sotto prima del rettilineo asfaltato e ovviamente, una volta riunitisi, i tre si rialzano favorendo il rientro sia di Nieuwenhuis che soprattutto di Iserbyt poco dopo il suono della campana. 

Nell'ultimo giro è Vanthourenhout a dettare il passo e cerca di sfruttare le proprie doti nella guida per guadagnare un margine di sicurezza che gli consenta di anticipare la volata, fondamentale nel quale è il meno abile tra i cinque al comando. Michael allunga bene il drappello in certi tratti e mette alle corde persino uno Sweeck in quasi totale controllo, ma prima dell'impegnativo tratto sabbioso sia Van der Haar che Iserbyt si riportano sotto alla coppia al comando e cercano anche di sorpassarla, ma sia Laurens che Vanthourenhout chiudono la porta evitando così di perdere posizioni fondamentali. Dopo pochi secondi ecco che anche Joris si riunisce al gruppetto: a decidere la gara sarà una volata a cinque. Le strette curve e controcurve prima dell'asfalto allungano il drappello non permettendo a Iserbyt e Nieuwenhuis di iniziare lo sprint con ambizioni di vittoria. Vanthourenhout giunge per primo sull'asfalto e tenta anche di chiudere Sweeck all'esterno, ma quest'ultimo non si fa intimidire, lo passa e lancia la volata ai -200. Michael viene saltato subito anche da Van der Haar, che non riesce però a battere Laurens. Per l'alfiere della Crelan è la seconda vittoria in CDM dopo Maasmechelen, anche in quel caso un circuito mai affrontato prima. Le novità sembrano portargli bene, ma soprattutto l'incostanza che lo aveva limitato negli anni in particolare per quanto riguarda le classifiche generali (ora è vicinissimo al primo posto di Iserbyt) sembra essere svanita con il cambio di casacca: il nuovo Sweeck ci sta abituando a non perdere mai un colpo.

Seconda piazza dunque appannaggio di Van der Haar che chiude ovviamente con lo stesso tempo di Laurens, mentre il campione europeo è terzo a 2". Nello sprint finale Nieuwenhuis batte Iserbyt per la quarta posizione, dando seguito alle ottime prestazione di Maasmechelen e dell'Europeo e confermando a tutti di aver compiuto una saggia scelta nel momento in cui ha optato per il ritorno definitivo nella sua disciplina madre. Il discorso riguardante Eli è invece molto complicato , ma questi finali in crescendo fanno sperare che i problemi che lo stanno affliggendo in questo periodo possano presto sparire o quantomeno diminuire. Altrimenti sarà da valutare una pausa, la cui lunghezza sarebbe tutta da decidere, che possa favorire un miglioramento più rapido delle condizioni (detto che la guarigione completa è impossibile). Altri piazzati nei dieci lo spagnolo Orts, riuscito a massimizzare il risultato su un percorso ottimo per lui, il belga Vandeputte, per cui vale lo stesso discorso, e il neerlandese Ryan Kamp, il quale sta cercando in questa stagione di cambiare passo e avvicinarsi alla vetta del ciclocross. Buono il nono posto di Vincent Baestaens, nella media il decimo di Jens Adams. Calati nel finale Hendrikx e Kuhn, mentre i due Baloise Ronhaar, ventesimo, e Thibau Nys, trentaseiesimo, hanno accusato problemi meccanici e sono stati nettamente battuti dal giovane compagno di team David Haverdings, diciottesimo nonostante sia appena un 2004.

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