Un Van Aert trionfante arriva al traguardo completamente distrutto dopo il duello con Pidcock e Van der Poel © Jumbo-Visma
Ciclocross

Fuochi d'artificio di fine anno: Van der Poel implode, Van Aert è un boato

Nella notte di Diegem la gara più appassionante della stagione: a metà gara Mathieu pare lanciato verso il successo ma Pidcock e Wout lo riprendono e staccano; nel finale testa a testa, la spunta il belga

28.12.2022 22:54

Lo spettacolo mozzafiato del ciclocross non trova respiro e dopo le due prove consecutive di Gavere e Zolder, dove al maschile abbiamo assistito a sfide clamorose con continui cambiamenti di fronte nel primo caso e con il più classico dei duelli tra WVA e MVDP nel secondo, il circus fa tappa a Diegem per la tradizionale notturna natalizia che fa ritorno nel calendario dopo due anni di assenza causa Covid. Sesta frazione del Superprestige, con questa gara sono tre quelle consecutive per i crosser e tutte e tre colorate dal magnifico duo Van Aert-Van der Poel accompagnato anche, più lunedì che martedì, dal campione del mondo Tom Pidcock. A Diegem però la storia parla chiaro: battere Van der Poel è quasi impossibile, tanto che dal 2009 in avanti sul tecnico tracciato belga Mathieu ci ha vinto dieci volte su dieci, da allievo, da juniores, da under e poi sei volte di seguito tra gli élite; insomma, un rapporto al limite del perfetto basato soprattutto sull'innata classe crossistica di MVDP, perfettamente a suo agio nelle continue curve, contropendenze e gobbe del percorso. Stavolta a rendere il tutto ancor più duro, e per noi spettatori ancor più bello, ci si mette la pioggia, scesa forte nel pomeriggio e placatasi poi in serata, in modo da permettere agli atleti di rimanere asciutti durante la corsa. La peculiarità di Diegem, al di là dell'orario a cui si corre, è il suo alternare rettilinei asfaltati dove serve scaricare potenza a continue trappole sull'erba e sul banco di sabbia, segmenti di difficile interpretazione che da sempre esaltano l'estro e la coordinazione di Sua Maestà Van der Poel.

Un po' a sorpresa, soprattutto basandosi sulla pessima prova di ieri a Zolder, il migliore allo start è Eli Iserbyt, indietro nella classifica del SP ma non ancora tagliato fuori del tutto a tre prove dal termine (Diegem compresa, ovviamente). Il piccolo e compatto belga è scatenato, aggredisce ogni curva, non teme la contropendenza e rilancia bene sull'asfalto. Sotto il suo forcing soffrono Kevin Kuhn e Lars van der Haar, mentre Pidcock e Van Aert rimangono sornioni in terza e quinta posizione; un filo più indietro Van der Poel, rimasto intruppato nel traffico ad inizio giro ma comunque abbastanza rapido nel riportarsi davanti. Verso metà tornata l'iridato capisce di dover sorpassare il campione svizzero e, seguito da WVA e MVDP, si porta ruota di Iserbyt, sempre impegnato nel suo irresistibile - da parte degli umani - attacco. Il ritmo di Eli fa subito una bella scrematura e già al primo passaggio sulla linea d'arrivo c'è il solo LVDH ad esser rimasto abbastanza vicino al quartetto di testa, mentre tutti gli altri, partendo dal drappello di Laurens Sweeck, rivale diretto del campione olandese per la classifica, sono a oltre 10". Da segnalare anche come il belga si sia reso, suo malgrado, protagonista dell'incidente che ha coinvolto Michael Vanthourenhout sulle tavole: il campione europeo stava affrontando gli ostacoli sulla bici quando si è improvvisamente trovato davanti il mezzo del suo ex-compagno di squadra e, non riuscendo ad evitarlo, è finito pesantemente per terra, perdendo tantissimo terreno dalla testa della corsa.

Nella seconda tornata prima Pidcock e poi Van Aert si alternano in testa senza tuttavia imporre un ritmo elevatissimo, tanto che anche lo stesso Iserbyt rimane agganciato al terzetto di mostri. Sul banco di sabbia però si palesano tutte in una volta le difficoltà di Van Aert, il quale viene superato e staccato da Van der Poel, con anche Pidcock e Iserbyt costretti a scendere di bici; il campione belga entra nella canalina sbagliata all'inizio del segmento e si ritrova a un quarto del tragitto con poca velocità, non riuscendo poi a rilanciare e mantenere un'andatura sufficientemente alta da concludere in sella la tanto odiata (solo oggi) sabbia. Distante già 5" da Mathieu, complici anche le tavole posizionate subito dopo la sabbia in cui è meno abile del rivale, Wout è immediatamente costretto ad uno sforzo extra per chiudere il buco, sempre tallonato da Pidcock, mentre Iserbyt si rialza e attende Van der Haar, braccato dal gruppetto guidato da un eccezionale redivivo Vanthourenhout. 

Ad inizio del terzo giro Van Aert e Pidcock riescono a completare la rimonta sfruttando anche il tratto in contropendenza in cui mantengono una linea più alta rispetto a Van der Poel, rosicchiandogli ad ogni passaggio circa un secondino. Stavolta entrambi si salvano anche sulla sabbia e così il terzetto rimane ben compatto verso la conclusione del secondo degli otto giri previsti. Provando già a tracciare un bilancio, Pidcock sembra quello un po' più al gancio dei tre, Van Aert il più efficace nella salita asfaltata (e contro vento) e Van der Poel quello complessivamente con più armi a propria disposizione per spuntarla.

Mathieu prova a far valere proprio questo aspetto portandosi davanti nel tratto nel bosco e rilanciando furiosamente prima della sabbia. Qui si consuma il primo match point della partita: Van Aert e Pidcock rimangono in bici, ma MVDP è molto più veloce e sulle tavole prende loro un altro paio di secondi, guadagnandone in totale un pugno, proprio com'era avvenuto nel secondo giro. Anche stavolta la risposta di WVA è immediata e decisa, il neerlandese rimane a lungo nel mirino ma complice qualche errore e soprattutto la maggiore difficoltà nell'affrontare i tratti tecnici il campione belga in avvio di quinta tornata chiede il cambio al campione del mondo e successivamente perde metri anche da quest'ultimo, dando l'impressione di aver alzato bandiera bianca. In questo frangente, con Pidcock a 12" e Van Aert a 16", per Van der Poel sembra concretizzarsi l'undicesimo successo di fila a Diegem e probabilmente lo stesso Mathieu ne è consapevole, ma sa anche di dover essere perfetto nella guida, perché in un tracciato così ci vuol poco a perdere il proprio vantaggio. 

Un piccolo barlume di speranza per la coppia all'inseguimento si apre quando transitando alla fine della quinta tornata i due vedono il loro distacco da Mathieu: 9" per Tom e 13" per Wout, entrambi gli hanno rosicchiato qualcosina, la gara non è ancora chiuse del tutto. Tra la contropendenza e il cambio bici di MVDP i due si fanno sempre più vicini e grazie ad una strepitosa progressione in salita WVA si riporta ruota di Pidcock e sfrutta la sua scia per riportarsi sul quattro volte campione del mondo. Clamorosamente la gara che sembrava ormai indirizzata per non dir chiusa si riapre. Van Aert non aspetta: una volta resosi conto che a Mathieu serve tempo per recuperare energie il belga lo sorpassa e attacca frontalmente proprio nel tratto che ha più sofferto da inizio gara, cioè la sabbia. Nella sorpresa generale Wout riesce a volarlo via, mentre Van der Poel deve scendere di bici e perde 7-8", mentre Pidcock è circa a 10". 

Un contraccolpo del genere abbatterebbe chiunque e infatti Mathieu cede ben 9" a Wout transitando per la terzultima volta sulla linea d'arrivo. Al contrario, l'insperata rimonta mette le ali a Van Aert, il quale cerca di mantenere un ritmo il più alto e costante possibile. Il carattere di Van der Poel è però cosa da pochi e stringendo i denti, con il viso quasi deformato dalla fatica, il neerlandese prova a dare tutto rilanciando l'azione disperatamente dopo le curve e riprende il belga proprio sulla lunga salita che aveva dato le ali all'alfiere della Jumbo nel giro precedente. Pidcock è distante una decina di secondi dai due e non sembra poter resistere alle vicendevoli stilettate che si infliggono l'un l'altro. Sfruttando però l'ovvio rallentamento conseguito dal rientro di MVDP, il campione del mondo si riavvicina alla testa della corsa e addirittura effettua il sorpasso prima della ripida rampetta dove si scende di bici. Gasato dal tantissimo pubblico occorso a Diegem l'iridato prova a fare il vuoto nelle curve successive e sulla sabbia ma Van Aert gli rimane incollato a ruota. Diverso destino tocca invece a Van der Poel, distrutto dall'inseguimento all'avversario, che vede la coppia anglo-belga scappar via a oltre 10" ad una sola tornata dal termine; per lui le chance di vittoria sono ridotte quasi allo zero, ma in una gara così non si può mai sapere.

Sarà dunque l'ultimo giro a decidere la sfida tra Pidcock e Van Aert e ovviamente entrambi vogliono stare in testa per mettere pressione sul rivale e costringerlo all'errore. Tom spinge forte nella prima parte e guadagna qualcosina su Wout, ma il nativo di Herentals risponde alla grande e rimane intelligentemente a ruota nel tratto asfaltato in salita controvento, controllando però la posizione di Van der Poel: il rientro del figlio di Adrie non sarebbe sicuramente gradito. I due leader si avviano verso la sabbia con posizioni cristallizzate, quindi Pidcock davanti e Van Aert dietro, ma sulla stessa rampetta dove aveva effettuato il sorpasso su MVDP nel sesto giro WVA attacca brutalmente e supera l'inglese, rimasto sorpreso dal tempismo dello scatto. Wout è impreciso sulla sabbia ma tiene ugualmente la testa prima delle tavole, dov'è fondamentale per lui non perdere terreno da Tom. Pidcock tenta il sorpasso interno prima del tratto finale sull'erba ma Van Aert risponde in uscita dalla curva e si rimette davanti. A pochi metri dal traguardo il belga è nella posizione migliore; infatti, chi si presenta per primo sulla gradinata che precede il rettilineo d'arrivo ha buone possibilità di spuntarla ed aggiudicarsi il tanto agognato trionfo. Entrambi ne sono consapevoli e dunque Pidcock prova a passare il rivale prima del penultimo ponte, sfruttando una linea tutta sua che aveva già utilizzato per superare Iserbyt alla fine della prima tornata. Wout incassa il colpo e reagisce, non lasciando un solo metro a Tom nel tratto di corsa. Risaliti sulla bici Van Aert rilancia fortissimo e sorpassa ancora Pidcock. A tre curve e un ponte dalla gradinata è davanti il belga. Il portacolori Jumbo mantiene il sangue freddo nelle ultime svolte, pennella il tratto fangoso prima della scalinata e prende qualche metro preziosissimo di vantaggio su Pidcock. 

La volata non è nemmeno necessaria, la gara più bella e divertente della stagione se la aggiudica l'uomo più in forma del momento, Wout van Aert. La piazza d'onore a 6" dal vincitore rincuora il battuto Pidcock, autore probabilmente della gara migliore della propria carriera nel ciclocross tra gli élite. Van der Poel giunge a testa bassa, terzo a 33" e per la prima volta battuto nel suo parco giochi preferito. A Loenhout, tra due giorni, il 30, avrà sicuramente gran voglia di rivalsa. Iserbyt è quarto a 1'08" e può sicuramente esser felice di quanto fatto oggi, soprattutto perché era da un bel po' che non batteva tutti gli altri crossisti puri, a partire da Vanthourenhout, quinto a 1'45" ma penalizzato dalla caduta in avvio. Sesto è Van der Haar, settimo Quentin Hermans e ottavo Thibau Nys, che da quando ha risolto i problemi alla schiena sta inanellando una serie di gare molto convincenti. La sorpresa della top ten è però sicuramente il nono posto del primo anno under (2004…) David Haverdings, dominatore della scorsa stagione tra gli junior ma sconfitto da Dockx all'Europeo e da Christen (e molti altri) al Mondiale. Un altro grande crossista sta crescendo sotto l'occhio attento ed esperto di Sven Nys. Decimo, chiude la top ten, Kuhn. Miglior italiano Gioele Bertolini, ventesimo a 4'28", tutto sommato una gara più che discreta.

Per ciò che concerne la generale del Superprestige, quando mancano solo Gullegem e Middelkerke alla fine della challenge, Van der Haar sembra avviato verso il successo visto che è in testa con 78 punti contro i 71 di Vanthourenhout, i 69 di Iserbyt e i 68 di Sweeck, oggi solo undicesimo e crollato proprio nel finale.

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