La gioia di Arnaud Démare al termine della Parigi-Tours 2022 © Groupama-FDJ - Getty Images Sport
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Démare non conosce sconti di fine stagione

Arnaud rivince la Parigi-Tours un anno dopo, battuti Edward Theuns e Sam Bennett. Simone Consonni e Luca Mozzato in top5, gara d'addio per Philippe Gilbert

09.10.2022 20:50

Due Parigi-Tours di fila le aveva vinte per ultimo Philippe Gilbert nel 2008-2009, ovvero colui che oggi nella classica francese si è concesso le ultime 5 ore in sella in gruppo prima di scendere dalla bicicletta dopo 20 anni di meravigliosa carriera. Quasi fosse a suo modo un personale omaggio al campione vallone, Arnaud Démare ha infilato il secondo successo consecutivo sul rettilineo di Tours; se dodici mesi fa il transalpino si era imposto su un quartetto di attaccanti, stavolta ha dovuto attendere una più ordinaria volata per alzare le braccia sotto lo striscione d'arrivo. Il risultato non cambia e porta a 7 le vittorie 2022 di Arnaud, che si porterà questa affermazione come highlight di stagione insieme alla tripletta messa a segno al Giro.

213.5 i chilometri da Chartres a Tours da coprire per la 116esima edizione della Parigi-Tours; il primo nucleo della fuga si è attivato dopo 5 km di gara con Jonas Abrahamsen (Uno-X), Alexis Gougeard (B&B Hotels-KTM) e Clément Carisey (Go Sport-Roubaix Lille Métropole). Una caduta dopo una ventina di chilometri ha coinvolto Benoît Cosnefroy (AG2R Citroën) e Fernardo Gaviria (UAE Emirates), dopodiché un paio di contrattaccanti, ovvero Romain Cardis (St Michel-Auber93) e Maël Guégan (U Nantes Atlantique) sono rientrati sui fuggitivi ai -181, e l'azione ha preso il largo.

Il vantaggio dei cinque ha raggiunto un massimo di 5' ai -70, dopodiché si è arrivati nella zona degli sterrati, annunciata da una serie di cadute che hanno coinvolto molti corridori (per fortuna senza grosse conseguenze) e hanno pure spezzettato il gruppo. Sul primo dei dieci sterrati, ai -64, sono fuoriusciti dal primo troncone del plotone Sam Bennett (Bora-Hansgrohe) e Kim Heiduk (INEOS Grenadiers) che hanno guadagnato fino a un minuto su un primo gruppetto di inseguitori composto da 7 uomini ovvero Olivier Le Gac (Groupama-FDJ), Tim van Dijke (Jumbo-Visma), Antoine Raugel (AG2R), Rui Oliveira (UAE), Luca Mozzato (B&B), Clément Russo (Arkéa Samsic) e Alex Kirsch (Trek-Segafredo), salvo poi venire ripresi da tre di questi ai -47 (Le Gac, Russo e Kirsch), sul terzo sterrato.

I battistrada a quel punto avevano 2'30" di margine sui primi inseguitori e 3'15" sul gruppo, nel quale continuavamo a vedere cadute in serie sugli sterrati, o quantomeno forature (Cosnefroy ai -45: giornata difficile per lui). Non mancavano peraltro continui tentativi di evasione dal plotone, ma nessuno è riuscito in questo frangente a fare realmente la differenza.

Ai -28, sulla Côte de la Rochère, Gougeard si è staccato dal primo gruppetto, poi ai -25 è stato Carisey a doversi fermare a causa di una foratura; i tre superstiti non hanno però mollato il colpo, continuando a difendere coi denti il sempre più risicato margine che avevano sugli inseguitori; finché, sull'ultimo sterrato, quello di Rochecorbon ai -13.5, Abrahamsen ha staccato Guégan e Cardis sui quali sono subito rientrati Kirsch, Bennett, Heiduk, Russo, Le Gac e Carisey (che aveva resistito con loro dopo la foratura). Il gruppo era a poco più di mezzo minuto, tirato soprattutto dalla Jumbo-Visma e con la Groupama a presidiare le prime posizioni avendo da giocarsi Arnaud Démare nell'eventuale volata.

L'ultima salita di giornata, la Côte de Rochecorbon ai -11, ha visto Russo attaccare nel drappello e poi Kirsch rilanciare con maggior vigore; col lussemburghese hanno resistito Heiduk e Le Gac, dispersi tutti gli altri, di lì a poco raggiunti dal gruppo in cui era ora la B&B a guidare l'inseguimento con Franck Bonnamour, molto attivo nel finale di gara.

Il 27enne norvegese rimasto solo al comando aveva l'arduo compito di difendere 10" sui primi inseguitori, ma alle spalle di tutti ormai incombeva il gruppo. Ai -7 Kirsch, Heiduk e Le Gac hanno raggiunto Abrahamsen, 15" il margine sul plotone che in questa fase era guidato da Arkéa e Lotto Soudal. Il compito di chiudere sul quartetto di testa risultava più complicato del previsto per quelli dietro, ma nonostante tutto l'inerzia era dalla loro parte, sicché ai 1600 metri sono stati ripresi Le Gac e Kirsch, e ai 1200 pure Heiduk e Abrahamsen che avevano tentato un estremo contropiede.

La volata è stata dominata dalla Groupama che ha piazzato Stefan Küng in testa ad aprire le acque per Arnaud Démare. E il velocista del team non si è fatto pregare per fare il proprio dovere: partito alle transenne ai 200 metri, ha subito preso margine su tutti e si è imposto su Edward Theuns (Trek), Sam Bennett, Simone Consonni (Cofidis), Luca Mozzato, Dries Van Gestel e Sandy Dujardin (TotalEnergies), Matis Louvel, Amaury Capiot e Hugo Hofstetter (tutti e tre dell'Arkéa: sicuri che tutto abbia funzionato bene nella volata del team francese?). 11esimo ha chiuso Andrea Pasqualon (Intermarché-Wanty), 27esimo Philippe Gilbert (Lotto) all'ultima uscita da professionista. Anche per lui, come ieri per Nibali e Valverde al Lombardia, commozione e applausi da parte di tutti gli sportivi del mondo.

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Marco Grassi
Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!