La vittoria di Simone Velasco alla Volta Valenciana 2023
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Simone Velasco vince la terza tappa della Valenciana a termine di una lunga fuga, battendo i compagni d'avventura Jungels e Gregaard. Gruppo beffato per pochi secondi, Giulio Ciccone resta leader

03.02.2023 17:21

Anche se siamo ad inizio stagione, è sempre emozionante assistere a gare in cui la fuga di giornata riesce a beffare il gruppo, scardinando così un programma già scritto e scontato. È proprio questo quanto accaduto oggi nella terza frazione della Volta a la Comunitat Valenciana, con 3 dei 5 attaccanti di giornata che arrivano fin sul traguardo grazie a grande collaborazione e tempismo, respingendo l'inseguimento di un gruppo che forse più di così non poteva fare. A vincere è il toscano Simone Velasco, corridore talvolta sottovalutato ma adattissimo a questo tipo di percorsi e nettamente il più veloce nello sprint, che apre la stagione nel migliore dei modi regalando alla sua Astana Qazaqstan il primo successo del 2023.

Quello della terza tappa della Volta a la Comunitat Valenciana è un percorso difficile da decifrare, perché prevede quella che con tutta probabilità è la salita più dura della corsa inserita in un contesto di tappa decisamente meno esigente. L’Alto del Garbí è infatti il punto saliente di giornata, ma arriva dopo un centinaio di chilometri mossi ma non proibitivi, ed in vetta mancheranno 28 km al traguardo di Sagunto. La salita, nella sua interezza, si presenta di 9 km con una pendenza media del 5.5%, ma è presente un impegnativo tratto di 2.8 km al 10.2%. Dopo questa asperità è praticamente tutta discesa sino all’arrivo, per completare i 145 km in programma con partenza da Bétera. 

La fuga della prima ora impiega quest’oggi un po’ per formarsi, ma dopo una ventina di chilometri riescono ad evadere Bob Jungels (AG2R Citroën) e Simone Velasco (Astana Qazaqstan), raggiunti poco dopo da Jonas Gregaard (Uno-X), Lawson Craddock (Jayco-AlUla) e Sander De Pestel (Frandres-Baloise) e questo quintetto riesce definitivamente a prendere il largo. A dire il vero, però, il plotone sceglie di non concedere mai troppo margine ai fuggitivi, che raggiungono un vantaggio massimo di 4’ poco prima di affrontare la salita di Oronet. Una prima accelerazione nel gruppo arriva in seguito a questo primo scollinamento, sotto l’impulso di Movistar ed Intermarché-Circus-Wanty. Procede tutto tranquillo fino alle dure rampe dell’Alto del Garbí, quando Lawson Craddock saluta la compagnia e resta da solo al comando, mentre dal plotone attacca Thomas Gloag (Jumbo-Visma). 

Questi scossoni non comportano tuttavia stravolgimenti al canovaccio di gara: Craddock viene raggiunto e immediatamente staccato in discesa da Jungels, Gregaard e Velasco, e a 15 km dal traguardo i fuggitivi possono contare su un corposo vantaggio di 1’20”, ma ora dietro è la Bahrain-Victorious a tirare con foga. Sotto l’impulso della formazione che schiera al via il tridente Landa-Caruso-Bilbao il distacco viene rapidamente ridotto a 40”. L’impegno del terzetto di testa è encomiabile, e i turni di Bob Jungels danno nuova linfa ad un tentativo che riesce a tenere testa al ritorno del gruppo. L’epilogo è più che mai incerto sino alla fine, perché il plotone si avvicina sempre più minaccioso, ma la caparbietà dai 3 ha la meglio. Nella volata finale non c’è storia: Simone Velasco è nettamente il più veloce e stravince lo sprint su Jungels e Gregaard.

Soli 3" arriva il gruppo, regolato da Alex Aranburu (Movistar) che precede il compagno José Joaquín Rojas e Fred Wright (Bahrain-Victorious). Completano la top10 Koen Bouwman (Jumbo-Visma), Rui Costa (Intermarché-Circus-Wanty), Pello Bilbao (Bahrain-Victorious) e Brandon McNulty (UAE Emirates). La classifica generale si mantiene sostanzialmente invariata, con Ciccone sempre leader.

Domani in programma la quarta frazione, forse la più impegnativa della corsa. Nella prima parte dei 181 km totali con partenza da Burriana si affronteranno in successione diverse salite tutto sommato pedalabili, prima del gran finale con Mont Mayor (in tutto 14 km al 4.1%) ed arrivo in salita sull’Alto de Cova Santa (Altura), a termine di un’ascesa di 7 km al 5.5% di pendenza media.

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