Remco Evenpoel e Wout Van Aert dopo l'arrivo ai mondiali di Wollogong ©Le Soir
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Remco, il Mondiale e il futuro. "Avrei paura se corressi in un'altra squadra". E la Quick-Step annuncia Landa

Evenepoel ha più certezze che dubbi alla vigilia del Mondiale di domani e crede nel suo Belgio a tre punte. Intanto Lefevere costruisce la squadra intorno a lui per trattenerlo dalle sirene Ineos

05.08.2023 11:56

Sono due i Patrick nella vita del campione del mondo uscente Remco Evenepoel: il primo è il padre, che è di fatto il suo agente, il secondo è lo storico general manager della Soudal Quick-Step, ovvero Patrick Lefevere. Entrambi hanno avuto un ruolo importante nel gestire una carriera che nella scorsa stagione ha trovato la consacrazione grazie alla conquista della prima monumento, la Liegi-Bastogne-Liegi, nella prima parte di stagione (vittoria poi replicata quest'anno), e della prima grande corsa a tappe, la Vuelta a España, nella seconda metà, poi culminata con l'iride nella prova in linea del mondiale di Wollongong.

In una recente intervista, Evenepoel padre si è detto incerto sulla permanenza di Remco con la Soudal Quick-Step, dicendo di aver ricevuto offerte da cinque squadre diverse, di tre delle quali sarebbero “molto concrete”. La volontà del figlio sarebbe tuttavia quella di restare con la squadra attuale, ma a condizione che possa essere essere competitiva per il Tour del prossimo anno: ”Non basta un passo in avanti, ma quattro o cinque" per raggiungere questo obbiettivo.

Da vedere se con “il passo in avanti” che secondo Patrick Evenepoel non sarebbe sufficiente, possa corrispondere con l'ingaggio del trentatreenne Mikel Landa per Soudal Quick-Step, che Patrick Lefevere ha descritto come imminente nella sua nuova rubrica su Het Nieuwsblad. Il basco attualmente in forze alla Barhain-Victorious starebbe per firmare un biennale con la squadra belga per il biennio 2024-2025, con la prospettiva di lavorare per due anni proprio per Remco. Lefevere ha anche aggiunto che gli sarebbe piaciuto ingaggiare Pavel Sivakov o Laurens De Plus, ma entrambi i corridori della INEOS Grenadiers hanno declinato le offerte, mentre Carlos Verona aveva già firmato a febbraio proprio per i granatieri. Vedremo se, oltre a Mikel Landa, Lefevere saprà allestire una squadra all'altezza delle aspettative di Remco (o di suo padre, visto che a detta di Lefevere stesso, da Evenepoel jr non arrivano mai questo tipo di richieste), per quanto il team belga abbia già al suo interno corridori che potrebbero essere utili nella prospettiva delle corse a tappe, come i bergamaschi Mattia Cattaneo e Fausto Masnada (reduce da due stagioni travagliate per problemi fisici), o l'esperto Jan Hirt, o ancora i prospetti Mauri Vansevenenant, Louis Vervaeke, e soprattutto Ilan Van Wilder, coetaneo di Evenepoel e reduce da diverse buone prestazioni allo scorso Giro d'Italia.

Il fenomeno belga si troverà domani a dover difendere il proprio titolo mondiale su un tracciato, quello del mondiale in linea di Glasgow, sicuramente meno duro di quello che dieci mesi fa lo vide vincitore a Wollongong, oltretutto condividendo i gradi di leader della nazionale belga con due degli altri principali favoriti, ovvero Wout Van Aert e Jasper Philipsen. Il campione uscente però ostenta sicurezza e spirito di squadra: “La nostra squadra è davvero impressionante”, ha detto ai microfoni di Domestique. "Wout è sempre forte. Jasper ha vinto molte tappe al Tour e anche i gregari sono solidi: avrei paura se corressi per un altro Paese. L'anno scorso avevamo due leader, eppure ha funzionato" prosegue, parlando della presenza di più capitani in squadra (anche se quest'anno, come detto, saranno tre), che, come l'anno scorso in Australia, potrebbe essere una chiave tattica decisiva. "Quando gli avversari mi marcano, questo potrebbe giovare ai miei co-capitani. Vogliamo vincere. Per me non importa come". L'anno scorso fu un attacco da lontano la mossa vincente, sorprendendo gli altri favoriti che non riuscirono mai ad organizzare un inseguimento efficace. “Quest'anno sarà difficile, tutti vorrebbero provarlo”, ha detto Remco. "L'attacco da lontano è nelle mie corde, ma proprio per questo sarà ancora più difficile ripeterlo. Dovrò aspettare il mio momento dopo che la corsa sarà già stata dura".

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