Luca Vergallito durante la Vuelta a España 2024 ©Ciclismo Addict via fb
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Vergallito dopo la sua prima Vuelta: "Ho rinnovato con Alpecin, la squadra era contentissima"

Il Bandito racconta il suo primo Grande Giro in una diretta IG: qualche dato tecnico, l'esperienza, le prossime corse, il Giro... il mondiale? Deciderà Bennati

Lunedì 9 settembre Luca Vergallito, lo scalatore brianzolo dell'Alpecin-Deceuninck al suo primo anno nel World Tour, si è fatto intervistare in una diretta Instagram con il suo fa club, dopo aver completato il suo primo Grande Giro, la Vuelta a España 2024

“Eravamo preparati alla Vuelta, l'abbiamo preparata con tre settimane in altura. Abbiamo fatto un bel gruppo e creato una bella atmosfera. La Vuelta è stata tosta perché è stato uno dei GT più duri come dislivello nei degli ultimi 15 anni. La prima settimana poi, con il caldo è stata veramente mortale. La prima ora si faceva sempre a tutta finché partiva la fuga, ma poi a volte c'erano le occasioni per riposare. Alcuni giorni bisognava lavorare, altri ci si poteva risparmiare.”

All'ottava tappa la Free Palestine tirava per Woods

"In alcune tappe sono andato in fuga, alla sesta tappa, quella della fuga di O'Connor, si è capito presto che lui avrebbe vinto. All'ottava tappa sono arrivato più vicino al risultato. Stavo bene, mi era bastato uno scatto per prendere la fuga, poi dietri tiravano e ci hanno presi. Il giorno dopo ho chiesto a Frigo perché la sua squadra avesse tirato, mi ha risposto che volevano fare la corsa per Woods. Pensavo di riuscire a tenere 12 minuti a buon ritmo sull'ultima salita, ma lì sei sopraffatto dagli eventi e dal caos, specialmente per me che non sono abituato.

La squadra era contentissima, abbiamo vinto tre tappe e la maglia verde con Kaden (Groves ndr), ma poi siamo stati sempre attivi nelle fughe e ci siamo fatti molto vedere."

La prima Vuelta del Bandito

"Riuscire a centrare le fughe nei grandi giri, quando come in questa Vuelta sono molto cercate perché hanno buone possibilità, non è semplice, sai che i nomi sono di un certo livello. Penso a Tejada e Frigo che praticamente tutti i giorni riuscivano a essere in fuga. Vuol dire che stavano veramente bene.

Luca Vergallito, Oier Lazkano e Harold Tejada in fuga nell'ottava tappa della Vuelta a España 2024
Luca Vergallito, Oier Lazkano e Harold Tejada in fuga nell'ottava tappa della Vuelta a España 2024

Il caldo l'abbiamo sentito, ma un po' ci eravamo preparati con le saune in altura. In Portogallo si stava bene, poi nel Sud della Spagna c'era da morire. Il Wahoo mi dava 40° di media, avevo i piedi come se avessi preso pioggia. Poi la seconda e la terza settimana siamo stati meglio.

 

La terza settimana è stata ovviamente pesante, in testa hai molta voglia di tornare a casa, alla normalità. Soffrivo molto le partenze dal punto di vista delle gambe. Io comunque non dovevo fare tutti i giorni a tutta come gli uomini di GC, ci sono stati giorni che ho patito più nella prima settimana che nell'ultima

Alimentazione, specifiche tecniche, tutto quello che volete sapere…

"Sul mantra per cui ‘correre i Grandi Giri ti cambia il motore’ non saprei…Come possa aiutarmi fisicamente questo sforzo non so. Sicuramente un carico così di tre settimane non l'avevo mai fatto, però non sono convinto che basti questo. Non sono calato di peso anzi, Chiara (Doni, la compagna nutrizionista, ndr) mi aiutava a distanza. Avevamo la colazione libera, poi uno spuntino pre gara, post-gara i pasti e poi la cena. Alla fine il boccettino che vedevate era succo di ciliegia, non pensate chissà cosa, è un anti-infiammatorio e anti-ossidante, serve per migliorare il recupero, poi carboidrati e proteine nel biberone sul pullman. Poi abbiamo anche i chetoni, che sono lo sponsor della squadra. Il problema era che partivamo tardi, verso l'una/ora di pranzo, abbiamo avuto spesso trasferte lunghe, anche più di un'ora tra l'inizio e la fine della tappa, poi un volo nel primo giorno di riposo. A livello di gara era molto organizzata e sicura, la Guardia Civil non si fa molti problemi ad essere dura con i tifosi…

Ho avuto una piccola caduta, ma niente di che, è andata bene anche da questo punto di vista. La sella sì l'ho sempre tenuta un po' inclinata negativa, manubrio sempre 40 (ma l'anno prossimo provo il 38) e le pedivelle da 172,5 mm."

Il futuro

"Le prossime gare saranno quindi l'Emilia, l'Agostoni e il Lombardia. Sì ormai l'avete capito, ho rinnovato con Alpecin, ma la squadra non ha ancora ufficializzato.

Sulle maglie Jeans? (Ride n.d.r.) all'inizio ero molto perplesso, adesso mi piace di più, anzi, la preferisco quasi a quella vecchia.

Per il Giro dell'anno prossimo non so ancora nulla, ma penso di sì. L'unica cosa che mi spaventa del Giro è il meteo, il bello della Vuelta è che sai che bene o male la scampi, abbiamo avuto solo un giorno e mezzo di pioggia.

Il Mondiale? (Ride ancora) Sono scelte che farà Bennati, non ne ho idea."

In fuga ci si fa prendere dall'entusiasmo

"Se c'è una cosa che avrei voluto fare meglio alla Vuelta? Forse gestire le fughe: nelle due o tre volte che ero in fuga ti fai un po'prendere dall'entusiasmo, mentre dovresti ragionare, capire chi seguire, mentre c'è chi parte a 60 dall'arrivo e prova ad anticipare, mentre lì ti fai facilmente prendere dall'ansia e vai dietro a tutti perché pensi di avere l'occasione della vita, alla fine è stata tutta esperienza… Watt medi della tappa della top ten? 410 watt per 12-13" sull'ultima salita… troppo pochi, per giocarti la vittoria devi metterne 10-15 in più."

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