Filippo Ganna vince la decima tappa della Vuelta 2023 © Getty Images
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Troppo Ganna per tutti! Evenepoel e Roglic possono solo inchinarsi

Filippo Ganna vince la cronometro della Vuelta con una prestazione superlativa, concludendo ai 56 km/h di media. Tra i big il migliore è Remco, che guadagna 20" su Primoz, più lontani tutti gli altri. Kuss conserva la roja

05.09.2023 17:50

Una prestazione clamorosa, una prova di forza netta e indiscutibile. Si potrebbe riassumere così la decima tappa della Vuelta a España, cronometro di quasi 26 km dominata dal campione italiano della specialità. Mai come questa volta, però, alla vigilia l'esito finale era tutt'altro che certo, viste le recenti apparizioni nelle quali Remco Evenepoel (comunque ottimo secondo a 16") aveva battuto TopGanna, in alcuni casi anche nettamente, come in occasione del mondiale di Glasgow. Invece oggi è andata diversamente, e per le vie di Valladolid si è visto il Ganna delle grandi occasioni, quello che riesce a sviluppare enormi velocità spingendo rapporti impossibili per chiunque. Dopo essersi scoperto velocista nei giorni scorsi, Pippo Ganna torna a dettare legge nella sua specialità più amata.

Tra gli uomini di classifica, invece, i distacchi sono meno importanti di quanto ci si potesse aspettare. Remco rispetta le attese e guadagna 20" su un solido Roglic, ma non deludono neppure Almeida, Vlasov e Ayuso. Un po' sottotono invece Vingegaard, che non sembra certo quello schiacciasassi visto in azione allo scorso Tour de France. Attenzione però a non fare i conti senza l'oste: la maglia rossa ha un padrone che si chiama Sepp Kuss, e vista anche la prova odierna lo statunitense non sembra avere alcuna intenzione di cedere facilmente il simbolo del primato.

Come da tradizione per la Vuelta, dopo il giorno di riposo è il momento della cronometro, quest'anno più breve del solito e non troppo favorevole agli specialisti. Dei 25,8 km con partenza ed arrivo a Valladolid i più complicati sono i primi 10, con svariate curve e la salita al quartiere di Parquesol. Al termine della successiva discesa c’è solo pianura, e si corre quasi interamente su un unico viale, da percorrere in ambo i sensi: andata e ritorno. La prova prende il via ufficiale alle 14:01, con l’ultimo classificato provvisorio Callum Scotson (Jayco-AlUla) ad aprire la giornata. Tra i primissimi che tagliano il traguardo si segnala la prova di Clément Davy (Groupama-FDJ), che sale in testa alla classifica provvisoria con il tempo di 30’55”.

Il primato del francese è però destinato a resistere solo una mezz’ora, perché all’opera c’è Stefan Bissegger (EF Education-EasyPost), uno degli outsider per la vittoria odierna, che demolisce i migliori tempi ai due intermedi di giornata e si porta al comando con il tempo di 28’58”. Il campione europeo conserva a lungo la prima posizione, nonostante la buona prova di Nico Denz (Bora-Hansgrohe), l’unico in grado di avvicinarsi al suo tempo. Alle 15:09 tocca a Filippo Ganna (Ineos Grenadiers), che comincia ben presto a raggiungere i corridori partiti poco prima di lui ed è in vantaggio di 33” su Bissegger al primo intermedio. La già eccellente azione di Pippo migliora con il passare dei chilometri, e al secondo intertempo i secondi di vantaggio diventano ben 52.

Si porta dunque in testa Ganna, che taglia il traguardo con il super tempo di 27’39”, ben 1’19” in meno di Bissegger, con una velocità media che sfiora i 56 km/h: per batterlo ci vorrà un miracolo. In attesa della partenza dei big della classifica generale c’è da segnalare la prova nella media di Matteo Sobrero (Jayco-AlUla), quarto provvisorio al traguardo, che in questo 2023 ha preferito concentrarsi maggiormente sulle salite perdendo quindi qualcosa nelle cronometro. Decisamente positive sono invece le prove di due corridori di grande esperienza, ovvero Jonathan Castroviejo (Ineos Grenadiers) e Nelson Oliveira (Movistar), quest’ultimo addirittura secondo al traguardo con un ritardo comunque molto ampio.

Al secondo posto provvisorio si porta però Mattia Cattaneo (Soudal-Quick Step) autore di una prova solida, mentre sulla rampa di partenza iniziano a scendere i primi 10 della classifica generale. Proprio tra i vari capitani si segnala l’ottima partenza di Aleksandr Vlasov (Bora-Hansgrohe), che si dimostra a sorpresa il migliore dei big nei due intermedi, anche se tutti gli altri sono molto vicini ai tempi del russo, Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) in primis. Chi fa meglio di Vlasov è un eccellente Primoz Roglic (Jumbo-Visma), che al primo rilevamento perde solo 10” da Ganna, e così anche il campione del mondo di specialità Remco Evenepoel (Soudal-Quick Step). Nel finale Vlasov cala un po’, ma riesce comunque a chiudere la propria gara in 28’31”; poco dopo giunge all’arrivo anche João Almeida (UAE Emirates) con il buon tempo di 28’29”.

Si attendono ora solo i grandi favoriti di questa Vuelta: il primo a tagliare il traguardo è Juan Ayuso (UAE Emirates) con un 28’50”, tocca poi ad Enric Mas (Movistar) che cerca di limitare i danni con il tempo di 29’25”. Soprende invece in negativo la prova di Vingegaard, che peggiora con il passare dei chilometri e chiude a 28’57”, perdendo quasi 30” da alcuni dei diretti concorrenti. Dagli intermedi intanto arrivano notizie confortanti per Ganna, perché né Roglic né Evenepoel riescono ad avvicinarsi ad i suoi tempi, e anzi sembrano perdere terreno. Lo sloveno chiude con un tempo comunque molto buono: 28’15”, mentre il belga fa ancora meglio e conclude in crescendo fermando il cronometro a 27’55”. 

Ormai è certo: la vittoria di giornata va ad uno straordinario Filippo Ganna, ma c’è ancora tempo per i primi 3 della generale. Lenny Martinez (Groupama-FDJ) perde tantissimo e si allontana dal podio, ottima la risposta di Marc Soler (UAE Emirates), che conclude in 28’51”, tempo che non basta per conquistare la maglia rossa, perché Sepp Kuss (Jumbo-Visma) si difende con solidità e fa solo 17” peggio dello spagnolo. La nuova classifica generale vede nuovamente Kuss in rosso con 26" di vantaggio su Soler e 1'09" su Evenepoel. Quarto ora c’è Roglic a 1'36", seguono poi Martinez, Almeida a 2'16", Vingegaard a 2'22" ed Ayuso a 2'25".

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Domani si corre l’undicesima tappa, la Lerma-Laguna Negra di 163 km con arrivo in salita. Attenzione, però, non è tutto oro quel che luccica: ben 150 km saranno pianeggianti (si corre infatti su un altopiano) e la scalata finale non sembra favorire particolari azioni, visti i suoi 6.5 km al 6.8% di pendenza media. Ancora una volta, quindi, sono alte le probabilità di veder trionfare un componente della fuga di giornata.

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