Lorena Wiebes tra Susanne Andersen e Maike van der Duin sul podio della Ronde van Drenthe 2023
Donne Élite

Lorena Wiebes scioglie neve e avversarie: sua la Ronde van Drenthe

Strade ghiacciate e percorso accorciato per la classica olandese chiusa con una perentoria volata dalla Campionessa Europea. Andersen-Van der Duin sul podio, quattro italiane in top ten

11.03.2023 17:10

A vedere l'immagine sorridente e baciata dal sole di Lorena Wiebes che vince per il terzo anno consecutivo la Ronde van Drenthe uno direbbe “ok, nulla di particolare da segnalare in Olanda”, ma sbaglierebbe di grosso. Infatti la sedicesima edizione della gara - sponsorizzata da Miron che compare anche nella denominazione ufficiale - è stata particolarmente martoriata: il freddo e il vento li si mettevano in conto, ma in più rispetto al solito c'è stata la neve che ha portato già all'annullamento della Drentse Acht van Westerveld di ieri e che ha obbligato gli organizzatori a modificare profondamente il percorso oggi: nel senso che non ci sono state precipitazioni, ma le strade erano sufficientemente innevate e ghiacciate da impedire il transito della corsa.

Solo una piccola porzione di tracciato è stata ripulita, sicché le ragazze hanno gareggiato su un circuito di 14 km intorno al VAM-Berg, sei giri per un totale di 94 km contro i 152.7 previsti in origine; e partenza direttamente dal VAM-Berg anziché da Emmen, con arrivo confermato a Hoogeveen.

Il primo fatto rilevante della corsa è stata una maxicaduta dopo una trentina di chilometri di gara che ha spezzato in due il gruppo, lasciando per un bel po' diversi gruppetti a inseguirsi sulle stradine della zona. Uno di questi gruppetti era quello che ai -65 è andato all'attacco, composto da 8 atlete: Mischa Bredewold (SD Worx), Maëlle Grossetête (FDJ-Suez), Marjolein Van't Geloof (Human Powered Health), Elise Uijen (DSM), Karlijn Swinkels (Jumbo-Visma), Elynor Bäckstedt (Trek-Segafredo), Susanne Andersen (Uno-X), Lotta Henttala (AG Insurance-Soudal Quick-Step). Su di loro ai -58 sono rientrate altre quattro, ovvero Femke Markus e Lonneke Uneken (SD Worx), Christina Schweinberger (Fenix-Deceuninck), Anna Henderson (Jumbo).

Con la SD Worx a fare come al solito la parte del leone, è toccato ad altri team organizzarsi per inseguire il drappello al comando, che amministrava poco più di mezzo minuto nel suo momento di massimo splendore. In particolare si sono impegnate le UAE ADQ, non rappresentate davanti, con Marta Bastianelli a guidare la rimonta, col piccolo particolare però di riportare dentro anche lo spauracchio Lorena Wiebes (SD Worx).

A 35 km dalla fine le inseguitrici hanno visto premiati i loro sforzi, il gruppo è tornato più o meno compatto e nemmeno gli ultimi due passaggi sul VAM-Berg avrebbero cambiato le carte in tavola. Anzi, semmai con la Wiebes a transitare sempre nelle prime posizioni sul muretto le sue avversarie si saranno pure piuttosto scoraggiate…

Nell'attesa di vedere chi si sarebbe potuta frapporre tra la 23enne Campionessa Europea e il terzo successo di fila alla Drenthe, il finale è stato caratterizzato da qualche tentativo velleitario di evasione e ancora qualche caduta: Katia Ragusa (Liv Racing TeqFind), Chiara Consonni (UAE) e Sheyla Gutiérrez (Movistar) ai -27, Letizia Borghesi (EF Education-TIBCO-SVB) e Silke Smulders (Liv Racing) ai -12.

Dopodiché treni e volata: Maria Giulia Confalonieri (Uno-X) ha tentato l'anticipo ai 300 metri, ma quando ai 150 è uscita prepotentemente Lorena Wiebes ha creato un vuoto d'aria intorno a sé e alle sue spalle, andando a imporsi sullo stretto rettilineo d'arrivo con grande margine su Susanne Andersen (Uno-X), Maike van der Duin (Canyon) ed Elisa Balsamo (Trek), partita un po' troppo dietro e rimasta così ai piedi del podio, prima delle quattro italiane in top ten; alle spalle della piemontese, Confalonieri, Henttala, Vittoria Guazzini (FDJ), Swinkels, Letizia Paternoster (Jayco AlUla) e Anna Henderson. La settima prova del Women's World Tour 2023 sarà il Trofeo Alfredo Binda-Comune di Cittiglio domenica 19.

Criterium du Dauphiné 2023 - Analisi del percorso
Orgoglio Pogačar: "La prima giornata davvero dura dell'anno è andata proprio come preparata"