Katrine Aalerud in maglia gialla in mezzo alle altre premiate della Vuelta Ciclista Andalucía 2023 © Andalucía es Deporte
Donne Élite

Vuelta a Andalucía, il vento di Norvegia ha spazzato tutto via

Colpo di mano perfettamente riuscito nell'ultima tappa della corsa spagnola: vittoria a Mie Bjørndal Ottestad, maglia gialla finale a Katrine Aalerud, detronizzata Tamara Balabolina. Debora Silvestri chiude al quinto posto

04.06.2023 21:17

E alla fine il ribaltone c'è stato: la Vuelta Ciclista Andalucía 2023 si è chiusa con la vittoria di Katrine Aalerud, che ha ispirato insieme alla connazionale Mie Bjørndal Ottestad un'azione destinata a detronizzare Tamara Dronova-Balabolina, fino a stamattina leader incontrastata della corsa. La quinta e ultima tappa da Estepona a Castellar de la Frontera, partiva da un Golf Resort, misurava 93.9 km e al suo interno aveva il Puerto Hacho de Gaucin, salita tostarella sebbene molto lontana dal traguardo (scollinava ai - 65).

La battaglia sulle rampe del Puerto è infuriata abbastanza, il gruppo si è segmentato in mille pezzettini e davanti son rimaste giusto le migliori. Tra di esse, dai e dai, la seconda e la terza della generale, incidentalmente entrambe norvegesi, sono riuscite ad allungare insieme a Lotte Claes (Stade Rochelais Charente-Maritime). Tamara Balabolina (Israel Premier Tech Roland) non è riuscita a tenere le ruote delle rivali, rimanendo in un gruppetto con Sara Martín (Movistar) e Debora Silvestri (Laboral Kutxa Fundación Euskadi) tra le altre.

In discesa le battistrada hanno difeso e anzi ampliato (fino a sfiorare il minuto) un margine che - lo si è capito una volta giunti a valle - non sarebbe stato facile da abbattere, anche perché davanti si procedeva con grande accordo mentre dietro c'era una Martín che tornava utile per rompere i cambi. La corsa si è così cristallizzata: le due norvegesi al comando si davano man forte, rinviando al finale l'obbligo di dirimere la questione (appena 11" dividevano in classifica le due, in favore della 28enne della Movistar).

All'arrivo si è imposta la Ottestad, solitamente in maglia Uno-X ma stavolta presente come componente di una selezione nazionale. Aalerud si è presa un secondo posto che era abbondantemente sufficiente per permetterle di conquistare la prima classifica generale in carriera, lei che non ha mancato di ottenere buoni piazzamenti in questi anni, anche in gare importanti, ma che è sempre stata più gregaria che stoccatrice, tant'è vero che le due uniche vittorie UCI conseguite fin qui erano i due titoli nazionali a cronometro 2020 e 2021. Da parte sua, Ottestad (il cui successo di tappa rappresenta la seconda affermazione da che è pro') in classifica chiude con un più che ottimo secondo posto.

La Claes al traguardo è stata cronometrata a 2", il gruppetto Balabolina è arrivato a 1'04" regolato da Martín; la russa si è piazzata sesta, giusto davanti a una Debora Silvestri che ha fornito una settimana di gara di rara costanza e consistenza, sempre in top ten, sempre nei quartieri alti della classifica: la 25enne nata a Isola della Scala chiude al quinto posto, a 1'34" dalla vincitrice (che precede di 5" Ottestad) e subito dietro a Balabolina, scesa al terzo posto a 29" dalla prima, e a Claes, inseritasi in quarta posizione a 1'07" da Katrine. Nelle 10 anche Barbara Malcotti (Human Powered Health), arrivata oggi in un nutrito drappello a 5'26" e decima alla fine a 5'59" da Aalerud.

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