
Marceli Bogusławski, lo specialista dei prologhi che sa vincere anche in altri modi
Il polacco ha vinto ben nove volte cronometro di distanza inferiore ai 4 km, ma ha dimostrato di poter essere competitivo anche in altri contesti: quest'anno ha già vinto sei volte
Ventesimo appuntamento dell’anno con Mondo Continental. In questa puntata: Course Cycliste de Solidarnosc et des Champions Olympiques, Grand Prix Kahramanmaraş, Grand Prix Edebiyat Yolu, Midden-Brabant Poort Omloop, Campionati Nazionali e Marceli Bogusławski, già arrivato a sei successi quest'anno.
Le corse della settimana
Course Cycliste de Solidarnosc et des Champions Olympiques

In Polonia è andata in scena la trentaseiesima edizione della Course de Solidarnosc et des Champions Olympiques, corsa a tappe di quattro giorni dal percorso non troppo complicato. Al via si sono schierate quattordici Continental, dieci formazioni dilettantistiche e una selezione regionale locale, per un totale di venticinque squadre.
La prima frazione, una semitappa, era lunga 100 km e proponeva le principali difficoltà altimetriche nella prima metà del percorso. Nonostante il finale fosse molto più agevole, c’è stata comunque una certa selezione e davanti sono rimasti circa cinquanta corridori. Nello sprint finale, il più veloce è stato Sente Sentjens (Alpecin-Deceuninck Development), che ha battuto Marceli Bogusławski (ATT Investments) e Michał Pomorski (Mazowsze Serce Polski), andando a prendersi anche la prima maglia di leader.
Lo stesso giorno, nel pomeriggio, si è disputata anche la seconda semitappa, che non prevedeva alcuna difficoltà altimetrica. Come prevedibile, non c’è stata selezione e tutto si è deciso con una volata di gruppo: lo spunto migliore è stato quello di Radosław Frątczak (Voster ATS), bravo a mettersi alle spalle Sente Sentjens , che ha conservato la testa della classifica generale, e Marceli Bogusławski.
Nella seconda giornata di gara era prevista una tappa molto più impegnativa, con il percorso disseminato di strappetti. Negli ultimi 25 km, invece, non c’erano asperità. C’è stata una certa selezione e un drappello di sedici uomini, non comprendente Sentjens, è sfuggito al controllo del gruppo principale. I battistrada si sono giocati il successo in una volata che ha premiato Joppe Heremans (VolkerWessels). Il belga ha avuto la meglio su Marceli Bogusławski, che si è consolato con la maglia di leader, e Michał Pomorski.
La terza frazione presentava un percorso abbastanza ondulato nella prima metà, che si semplificava notevolmente nel finale, con gli ultimi 40 km totalmente pianeggianti. Il gruppo si è presentato sostanzialmente compatto sul traguardo e si è imposto il leader della corsa Marceli Bogusławski. Il portacolori della ATT Investments si è messo alle spalle Joes Oosterlinck (VolkerWessels) e Sente Sentjens.
Nell’ultima tappa non erano previste difficoltà altimetriche e il percorso si prestava nuovamente alle ruote veloci. I pronostici sono stati rispettati e Radosław Frątczak ha fatto nuovamente valere la sua legge, confermando il feeling con la corsa polacca, in cui aveva già vinto una frazione lo scorso anno. Il ventiduenne ha preceduto Sente Sentjens e Tomáš Bárta (Epronex-Hungary).
Marceli Bogusławski ha conquistato il successo finale (e la classifica a punti), con 16” di margine su Michał Pomorski, miglior giovane della corsa, e 17” su Joppe Heremans. La ATT Investments si è aggiudicata la graduatoria a squadre.
Grand Prix Kahramanmaraş e Grand Prix Edebiyat Yolu

Nel weekend in Turchia sono andate in scena due corse di un giorno: il Grand Prix Kahramanmaraş, che tornava nel calendario UCI dopo quattro anni, e il Grand Prix Edebiyat Yolu, alla prima edizione da gara internazionale. I partecipanti alle due prove sono stati gli stessi, in rappresentanza di sole otto squadre: tre Continental (le locali Konya Büyükşehir e Spor Toto e l’algerina Madar), tre formazioni dilettantistiche e le selezioni nazionali di Grecia e Uzbekistan. L’altra squadra turca, l’Istanbul Büyükșehir, non ha preso parte alle corse, perché impegnata nella trasferta cinese per il Tour of Magnificent Qinghai.
Rispetto all’altra edizione internazionale (datata 2021), il Grand Prix Kahramanmaraş ha presentato un percorso diverso, decisamente più duro. L’arrivo era situato in cima a una salita di 3 km, ma anche nel resto del percorso erano presenti delle scalate impegnative. La nazionale greca ha inserito quattro uomini nell’azione a undici che ha deciso la corsa ed è riuscita a sfruttare al meglio la superiorità numerica. La volata fra i battistrada ha, infatti, premiato Nikiforos Arvanitou, che ha avuto la meglio su Nikita Tsvetkov (Nazionale Uzbekistan) e sul compagno di squadra Georgios Bouglas (Burgos Burpellet BH). Ai piedi del podio si sono piazzati l’iraniano Ali Labib Shotorban (Tabriz) e il terzo rappresentante della nazionale greca, Nikolaos Michail Drakos (Roojai Insurance).
Il Grand Prix Edebiyat Yolu proponeva un percorso decisamente più semplice, con la difficoltà principale che era rappresentata da uno strappo di 2 km al 9%, posizionato a circa 120 km dal traguardo. In seguito erano presenti un paio di salitelle di poco conto e anche il finale tendeva all’insù (con una pendenza del 5%). Nonostante un percorso tutt’altro che impossibile, la gara si è rivelata dura e selettiva, con soli diciotto corridori che hanno raggiunto il traguardo.
Il dominio della nazionale greca è stato ancora più netto del giorno precedente, con gli avversari che non sono riusciti a contrastarli in alcun modo. Nikiforos Arvanitou si è imposto nuovamente, raggiungendo il traguardo in solitaria. Il campione nazionale ha staccato di 29” il compagno di squadra Nikolaos Michail Drakos, mentre a 1’23” Georgios Bouglas ha preceduto Nikita Tsvetkov, mettendo a segno, così, la tripletta. Un altro rappresentante della nazionale greca, Emiliano Vila, ha completato la top five a 1’31”. Tutti gli altri hanno chiuso a oltre 4’ dal vincitore.
Midden-Brabant Poort Omloop

Nei Paesi Bassi si è disputata la tredicesima edizione della Midden-Brabant Poort Omloop, corsa di un giorno entrata nel calendario UCI nel 2017. A darsi battaglia sono state ventitré squadre: dieci Continental e tredici formazioni dilettantistiche.
Il percorso, quasi completamente pianeggiante, prevedeva due settori in pavé, l’Oude Rielseweg, il più lungo (da ripetere due volte), e Zandeind, su cui si transitava per sette volte. Nel finale, invece, si entrava in un circuito di 7,5 chilometri che conduceva al traguardo e che veniva ripetuto cinque volte.
La gara, disputata quasi totalmente sotto la pioggia, è stata caratterizzata dall’azione di otto uomini, che hanno guidato la corsa molto a lungo, pur senza guadagnare mai un margine di sicurezza sul gruppo. A 22 km dal traguardo è nata l’azione decisiva: dal drappello dei battistrada sono evasi Joran Wyseure (Alpecin-Deceuninck Development), Yanne Dorenbos (Parkhotel Valkenburg) e Timo de Jong (VolkerWessels). I tre si sono rapidamente avvantaggiati sugli ex compagni di avventura e hanno, inaspettatamente, incrementato il proprio vantaggio sul gruppo.
Il plotone ha alzato bandiera bianca e i fuggitivi hanno potuto utilizzare l’ultimo chilometro per studiarsi: Joran Wyseure ha cercato di sorprendere gli altri due, lanciando la volata da lontano, ma Timo de Jong lo ha rimontato senza particolari problemi, andando a conquistare il secondo successo stagionale. Arrivato senza energie nel finale, Yanne Dorenbos si è dovuto accontentare del terzo posto, a 5” dagli altri due. A 38”, Niels Vandeputte (Alpecin-Deceuninck Development) ha vinto la volata del gruppo davanti ad Arne Santy (Tarteletto-Isorex).
Campionati Nazionali

Nel weekend dei campionati nazionali, sono state tante le Continental che si sono portate a casa delle maglie importanti.
La sorpresa più grande è arrivata dall’Austria, dove Tim Wafler ha regalato un titolo inatteso alla Tirol KTM. Il ventitreenne, specialista della pista, ha battuto due professionisti affermati come Felix Grossschartner (UAE Team Emirates-XRG) e Tobias Bayer (Alpecin-Deceuninck), in una volata a tre.
La squadra regina dei campionati nazionali è stata la Roojai Insurance, che ha conquistato ben cinque titoli. Andreas Miltiadis ha messo a segno la doppietta a Cipro: nella cronometro, il ventottenne è imbattuto da quando ha lasciato la categoria juniores e ha centrato l’undicesimo titolo consecutivo, rifilando grandi distacchi agli avversari. Alexandros Agrotis (Matrix Powertag) è finito a 2’38”, mentre Bogdan Zabelinskiy (Atom 6-Decca) ha completato il podio a 4’03”. Quest’ultimo ha infastidito molto di più Miltiadis nella prova in linea, ma si è dovuto arrendere allo sprint. Terzo si è piazzato Christodoulos Achas, a 30”.
La formazione thailandese ha fatto doppietta anche in Laos: i campionati nazionali si disputano solo dal 2023 e Ariya Phounsavath ha conservato l’imbattibilità sia in linea che a cronometro. In Mongolia, Tegsh-Bayar Batsaikhan ha vinto il titolo in linea, battendo in uno sprint a due Enkhtaivan Bolor-Erdene (Huansheng-Vonoa). Il trionfo della Roojai Insurance è stato completato dal terzo posto di Maral-Erdene Batmunkh, staccato di 1’08”. L’unico professionista del paese, Jambaljamts Sainbayar (Burgos Burpellet BH) ha vinto il titolo a cronometro, mentre nella prova di gruppo è stato appiedato da una foratura mentre era solo al comando.
Anche il Pogi Team Gusto Ljubljana si è imposto in due paesi: in Croazia, Nicolas Gojković ha conquistato la prova in linea, battendo in volata il professionista Fran Miholjević (Bahrain-Victorious) e il dilettante Roko Doljanin. L’altro dilettante Robert Horvat ha vinto il titolo a cronometro. La formazione slovena ha vinto contro il tempo in patria con Mihael Štajnar, che ha battuto di 54” Matic Žumer (Adria Mobil) e di 1’13” il dilettante Timotej Bavec. Un’altra Continental ha centrato il successo in linea: si è imposta la Bahrain Victorious Development, grazie al baby fenomeno Jakob Omrzel. Il vincitore del Giro Next Gen ha preceduto di 25” Jaka Marolt (Factor) e di 33” Matevž Govekar (Bahrain-Victorious).
La Madar ha dominato totalmente i campionati algerini: nella cronometro è arrivata la tripletta, con Azzedine Lagab che ha centrato l’undicesimo titolo in carriera, precedendo di 55” Islam Mansouri e di 2’15” Hamza Mansouri. Il dominio nella prova in linea è stato ancora più netto, con cinque corridori che sono arrivati insieme, con 9’ sul primo degli avversari: a superare per primo la linea d’arrivo è stato Yacine Hamza, che ha superato Hamza Mansouri e Hamza Amari.
La Konya Büyükşehir ha vinto entrambi i titoli in Turchia: Burak Abay ha vinto la cronometro, con 1’42” su Emir Uzun (Istanbul Büyükşehir) e 1’52” sul compagno di squadra Ali Egin. Nella corsa in linea è arrivata addirittura la tripletta, con Samet Bulut vincitore davanti a Burak Abay e a Muhammad Erkan, che ha tagliato il traguardo con 56” di ritardo.
Doppietta anche per la Swift in Brasile: João Pedro Rossi ha vinto la prova contro il tempo davanti ai dilettanti Gabriel Metzger e Diego De Jesus Mendes, staccati rispettivamente di 7” e 49”; Otavio Gonzeli ha vinto, invece, la corsa in linea, battendo in volata Cainã Guimarães de Oliveira e l’ex professionista Andre Gohr.
Charles Kagimu ha regalato al Team Amani entrambi i titoli ugandesi: il ventiseienne ha vinto agevolmente la cronometro, con 54” sul compagno Lawrence Lorot e 1’15” su Shafik Mugalu (Java-Inovotec), e ha guidato la tripletta della sua squadra nella prova in linea, in cui ha preceduto Jordan Schleck Ssekanwagi e Lawrence Lorot.
Oltre al titolo sloveno di Omrzel, anche altri devo team hanno vinto un titolo nazionale. La UAE Team Emirates Gen Z si è imposta nella crono slovacca con Matthias Schwarzbacher, che ha battuto i professionisti Lukáš Kubiš (Unibet Tietema Rockets) e Martin Svrček (Soudal-Quick Step), staccati rispettivamente di 1’22” e 1’40”. Nella prova in linea sono stati sempre loro a finire sul podio, ma con Kubiš vincitore davanti a Svrček e Schwarzbacher.
La Lidl-Trek Future ha festeggiato una vittoria con Jakob Söderqvist, che ha conquistato il secondo titolo svedese a cronometro consecutivo, con 1’49” di margine su Jonathan Ahlsson (Motala AIF) e sul dilettante Hugo Forssell, vincitore a sorpresa della prova in linea davanti al professionista Lucas Eriksson (Tudor). Anche la Wanty-Nippo ha centrato un titolo, quello giapponese a cronometro: Shunsuke Imamura ha superato di 9” il dilettante Sohei Kaneko, campione uscente, e di 13” Yuma Koishi (JCL Team Ukyo).
Pure una Continental italiana ha festeggiato un titolo: la Sam-Vitalcare si è aggiudicata la cronometro in Etiopia con Negasi Abreha, che ha preceduto di 12” Amaniel Desta (Amani) e di 27” Gereziher Geremedhin Hailemaryam. Il dilettante Tekle Alemayo si è imposto nella prova in linea. Un successo per il JCL Team Ukyo (già vincitore del campionato giapponese in linea la settimana precedente): Nahom Zeray ha vinto in Eritrea, davanti a Meron Teshome, con Natnael Tesfatsion (Movistar) a completare il podio a 13”. Il professionista Amanuel Ghebreigzabhier ha conquistato la prova contro il tempo.
Dopo il titolo serbo, la United Shipping ha festeggiato anche in Ungheria, dove János Pelikán è tornato a vincere la cronometro (a otto anni dall’ultima volta). Il trentenne ha staccato di 36” Attila Valter (Visma|Lease a Bike) e di 2’05” il campione uscente Barnabás Peák (ATT Investments). La prova in linea è stata dominata dal professionista della Euskaltel-Euskadi Márton Dina.
La Terengganu si è portata a casa il titolo ucraino a cronometro con Anatoliy Budyak, che ha rifilato 1’15” a Semen Simon (Ukraine) e 2’37” al pistard Vitaliy Gryniv. Nella corsa in linea ha festeggiato a sorpresa la ARBÖ Kärnten Sport Feld am See: Heorhii Antonenko ha preceduto i gemelli Hovorun della Ukraine, con Mykola staccato di 10” e Bogdan di 12”.
In Corea del Sud hanno vinto due Continental locali: la Geumsan Insam Cello ha conquistato la cronometro con Choe Hyeong Min, al settimo titolo in carriera, che ha rifilato 1’26” a Hong Youngtaek e 2’13” a Joo Daeyeong (Gapyeong); la prova in linea, invece, ha premiato la Seoul: Yun Jaebin si è imposto in solitaria, con 2’23” su Lim Jongwon (LX) e 3’07” su Joo Daeyeong.
Anche in Indonesia le formazioni del posto si sono spartite la torta: la ASC Monsters Indonesia si è imposta contro il tempo, grazie a Muhammad Syelhan, che ha preceduto di 28” Muhammad Abdurrahman e di 1’44” Muhammad Maulidan; nella corsa in linea, Muhammad Abdurrahman si è preso la rivincita su Syelhan (secondo), regalando il titolo alla Jakarta. Muhammad Andy Royan ha completato il podio.
La Java-Inovotec si è presa il titolo a cronometro in Ruanda: Shemu Nsengiyumva ha battuto di 9” Eric Muhoza (Amani) e di 1’41” David Niyonsaba. Il dilettante Eric Nkundabera si è aggiudicato la prova in linea. Nella gara su strada in Cina ha festeggiato la Camp: Miao Chengshuo si è imposto in solitaria, con 41” di margine sul professionista Su Haoyu (XDS Astana) e 42” su Li Yuheng (China Anta-Mentech).
Le Continental tra i big

Al Sibiu Tour hanno partecipato ben venti Continental: più di una si è tolta qualche bella soddisfazione. È il caso della Red Bull-BORA Rookies, che si è aggiudicata la cronometro finale con Callum Thornley e ha vinto sia la classifica a punti (con lo stesso corridore britannico), che quella riservata ai giovani, conquistata dal neozelandese Nate Pringle (settimo nella generale). Anche la BIKE AID ha fatto grandi cose: Anton Schiffer si è portato a casa la terza frazione e ha chiuso ai piedi del podio nella classifica finale. La Petrolike, invece, torna dalla Romania con la maglia degli sprint intermedi di Lorenzo Peschi. Può sorridere anche la Illes Balears Arabay, che ha centrato una doppia top ten nella generale con Alvaro Sagrado e José María García, rispettivamente sesto e nono.
Nell’ultimo periodo ci sono stati diversi movimenti di ciclomercato: la novità principale riguarda il passaggio di Hermann Pernsteiner alla ARBÖ Kärnten Sport Feld am See, proprio alla vigilia del Tour of Austria, principale appuntamento della squadra. Il trentaquattrenne, che in carriera ha chiuso un Giro d’Italia in top ten, era rimasto appiedato dopo la chiusura della Felt Felbermayr. Un altro ex professionista ha trovato squadra: si tratta del polacco Daniel Staniszewski, che ha firmato con la Run&Race-Wibatech, rientrando nel ciclismo UCI dopo tre anni di assenza. Il ventottenne, che nel 2016 aveva difeso i colori della Professional VERVA ActiveJet, ha ottenuto i migliori risultati in carriera su pista.
Doppio arrivo in casa 7Eleven Cliqq: la formazione filippina ha ingaggiato Dmitriy Bocharov e Daniyal Matthews. Il primo, ventitré anni, è uno dei migliori corridori uzbeki: campione nazionale nel 2023 e nel 2024, ha rappresentato il suo paese agli ultimi Campionati del Mondo; il secondo, ventisei anni, ha vinto a sorpresa il titolo nazionale sudafricano nel mese di febbraio.
Il trasferimento non è stato ancora registrato sul sito UCI, ma la Groupama-FDJ Continental ha annunciato l’arrivo di Blake Agnoletto dalla Atom 6-Decca. Nella prima parte di stagione, il ventiduenne ha ottenuto i migliori risultati internazionali della sua ex formazione, piazzandosi al secondo posto all’Omloop van het Waasland e al terzo all’Omloop der Kempen. L’australiano sostituisce il neozelandese Lewis Bower, che viene promosso nel team WorldTour.
Il ritratto della settimana: Marceli Bogusławski

Da qualche anno, il nome di Marceli Bogusławski è sempre da annoverare fra i favoriti nei prologhi: fino al 2021, infatti, si era imposto in quattro corse UCI ed erano tutte prove a cronometro con distanza inferiore ai 4 chilometri. In seguito ha dimostrato di saper vincere anche in altro modo (principalmente in volata), ma, prima dell’inizio di questa stagione, comunque, più della metà dei suoi successi (otto su quindici) era arrivata da prove del genere. Nel 2025 ha cambiato squadra, accasandosi alla ATT Investments, vera e propria regina del ciclomercato Continental, e ha subito confermato le proprie attitudini, aggiudicandosi il prologo dell’Istrian Spring Trophy.
Da quel momento il ventisettenne ha disputato solo un’altra crono breve, al Tour of Małopolska, ma si è fermato all’ottavo posto, anche perché il percorso, interamente in salita, non lo favoriva. Nel frattempo si è ben comportato su altri terreni: si è piazzato terzo alla Ślężański Mnich VeloBank Bruki & Szutry, una piccola Roubaix polacca, proteggendo il successo di un compagno di squadra e, subito dopo è stato grande protagonista al Tour du Loir et Cher, con due successi parziali, la vittoria nella classifica a punti e il quarto posto nella generale. Proprio nella corsa francese ha mostrato una crescita nella resistenza: entrambe le tappe vinte, infatti, misuravano più di 200 km, distanza oltre la quale aveva ottenuto una sola top ten in carriera (un nono posto).
Nell’ultimo mese e mezzo, il corridore della ATT Investments ha continuato a offrire prestazioni convincenti: al Tour of Estonia si è imposto nella prima frazione, con arrivo situato in cima all’impegnativo strappo in lastricato di Tartu, e si è piazzato al terzo posto in classifica. Alla Course Cycliste de Solidarnosc et des Champions Olympiques, invece, è stato protagonista assoluto: si è piazzato sul podio in tutte le tappe (vincendone una), ad eccezione dell’ultima, in cui ha saggiamente deciso di non correre rischi, lasciando l’incarico di sprintare a un compagno di squadra, e si è, così, portato a casa sia la classifica generale che quella a punti.
Nelle categorie giovanili, Marceli Bogusławski era attivo principalmente nel fuoristrada: al primo anno da junior si laureò campione nazionale di categoria sia nella Mountain Bike Cross-Country, in cui fu anche al via dei Campionati del Mondo, che nel ciclocross. Alla seconda stagione tra gli juniores non riuscì a ripetere le vittorie, ma fu comunque vicecampione nazionale in entrambe le discipline e si tolse la soddisfazione di partecipare ai Mondiali anche nel ciclocross.
Arrivato nella categoria superiore, mantenne il suo focus sul fuoristrada, chiudendo al secondo posto il campionato polacco di ciclocross élite (battuto solo da Marek Konwa, tutt’ora imbattuto nella prova dal 2013) e il risultato gli valse il titolo under 23 e la convocazione per i Campionati del Mondo. Nella Mountain Bike vinse il titolo nazionale under 23 nel Cross Country e centrò un eccellente decimo posto mondiale fra gli élite nella specialità Eliminator.
Nel 2017, il polacco confermò il titolo nazionale under 23 di ciclocross, piazzandosi terzo tra gli élite e guadagnandosi ancora una volta la convocazione per i Campionati del Mondo. Continuò anche l’esperienza in Mountain Bike, ma i suoi risultati non furono all’altezza degli anni precedente.
Nella stagione successiva conquistò il terzo titolo polacco under 23 nel ciclocross e iniziò a correre seriamente su strada, firmando con una Continental, la Wibatech Merx 7R. In una disciplina per lui nuova, riuscì subito a farsi valere: centrò un quarto posto di tappa alla Carpathian Couriers Race e replicò lo stesso risultato al Czech Cycling Tour. Alla Dookoła Mazowsza, inoltre, chiuse al settimo posto la classifica generale. A fine stagione riuscì a guadagnarsi la convocazione in nazionale per il Tour de l’Avenir. Abbandonò, invece, la Mountain Bike.
Nel 2019, Bogusławski non riuscì a confermare il titolo polacco under 23 nel ciclocross (si fermò al secondo posto), ma trovò la prima vittoria internazionale su strada, conquistando il prologo della Carpathian Couriers Race. Confermò le proprie abilità nelle crono brevi, centrando la top ten sia alla Course de la Paix GP Priessnitz (quarto), che alla Dookoła Mazowsza (nono). Fu anche quinto in una tappa della Carpathian Couriers Race e settimo al Visegrad 4 Bicycle Race-GP Slovakia.
Nella stagione seguente rimase in maglia Wibatech Merx 7R, abbandonando anche il ciclocross. Prima della sospensione dovuta alla pandemia, non riuscì mai a gareggiare, ma mise insieme un discreto numero di giorni di corsa dall’estate in poi. L’unica top ten dell’anno fu una vittoria: si impose, infatti, nel prologo del Tour Bitwa Warszawska 1920, lungo appena 1600 metri.
Nel 2021, vista la chiusura della sua squadra, il polacco si trasferì nella migliore Continental del paese, la HRE Mazowsze Serce Polski. Ripagò la fiducia del suo nuovo team, vincendo i prologhi dell’International Tour of Rhodes e del Tour of Bulgaria e facendo bene anche in quelli del Tour of Slovaquie (terzo) e dell’Istrian Spring Tropht (quarto). Al di fuori delle cronometro brevi, si mise in luce al Tour of Estonia, con un secondo posto di tappa, il quarto in classifica generale e la maglia di miglior scalatore.
L’anno seguente fece un notevole salto di qualità, chiudendo la stagione con ben otto vittorie all’attivo. Vinse allo sprint la prima tappa del Tour of Thailand, conquistando, così, il primo successo UCI non in un prologo. Si impose, poi, nel GP Nasielsk-Serock, nel prologo del Tour of Estonia, nel Visegrad 4 Bicycle Race-GP Poland, in una tappa e nella classifica generale (e in quella a punti) della Dookoła Mazowsza e nel prologo e in una frazione in linea del Tour of Bulgaria. Grazie a una stagione brillantissima, si guadagnò un contratto di stagista con la BikeExchange-Jayco, che lo schierò al GP de Fourmies e al GP de Wallonie.
Nonostante gli ottimi risultati, il polacco non riuscì a passare professionista, ma trovò posto in un devo team: per il 2023, infatti, fu ingaggiato dall’Alpecin-Deceuninck Development. Con meno occasioni di correre da capitano, riuscì a sbloccarsi nella sua specialità: si aggiudicò, infatti, il prologo del Tour du Pays de Montbéliard. In seguito vinse una tappa alla Course Cycliste de Solidarnosc et des Champions Olympiques, conquistando il successo anche nella cronometro finale del Sibiu Tour, lunga appena 3.3 km. A fine stagione fu convocato in nazionale per i Campionati Europei.
Lo scorso anno è rimasto alla Alpecin-Deceuninck Development, ma si è ritrovato a correre prevalentemente con il team WorldTour, senza avere mai la possibilità di ottenere un risultato personale e senza mai partecipare alle cronometro brevi che tante soddisfazioni gli avevano regalato in precedenza. Alla fine ha centrato solo due top ten, entrambe al Tour de Bretagne, non andando oltre un sesto e un nono posto di tappa.
Se in questa stagione continuerà a collezionare vittorie, Marceli Bogusławski potrebbe riuscire, finalmente, a passare professionista, magari proprio con la ATT Investments, che a inizio stagione aveva annunciato l’intenzione di salire di livello (anche se poi non se ne è più parlato). Le sue prossime gare non sono state annunciate: è possibile che possa essere al via delle prove del Visegrad 4 Bicycle Race, in programma nel weekend.