
La FDJ-SUEZ colpisce anche al Tour de Suisse, fuga vincente di Amber Kraak
La neerlandese stacca Marta Lach in salita e trionfa in solitaria a Oberkirch. Reusser resta leader, Niewiadoma guadagna 30"
Come già successo nello scorso weekend, la FDJ-SUEZ vince tutte le corse disponibili a poche ore di distanza. Dopo il successo in volata di Ally Wollaston al Tour des Pyrénées, arriva quello di Amber Kraak nella seconda tappa del Tour de Suisse. La neerlandese ha avuto libertà per entrare in fuga in una giornata lunga (161.7 chilometri) e difficile, perfetta per le sue caratteritische, vincendo per distacco dopo più di venti chilometri in solitaria. Per la classe 1994 è la seconda vittoria in carriera nel World Tour, entrambe arrivate dopo aver staccato le compagne di fuga (la prima al UAE Tour 2024).
Qualche minuto più tardi, la sua capitana Demi Vollering è stata ancora una volta battuta allo sprint da Marlen Reusser, ancora in maglia gialla senza essere particolarmente impensierita. Senza abbuoni in palio non c'è stato margine per attaccare, e difficilmente ci sarà domani nella tappa sulla carta più morbida di questa edizione.
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Anche oggi si parte in salita, ma questa volta non c'è il terreno per fare subito selezione come avvenuto ieri. Ci vogliono quasi sessanta chilometri di tentativi per portare via la fuga giusta, composta da Amber Kraak (FDJ-SUEZ), Marta Lach (Team SD Worx-Protime), Agnieszka Skalniak-Sójka (Canyon//SRAM zondacrypto), Henrietta Christie (EF Education-Oatly) e Carina Schrempf (Fenix-Deceuninck).
Skalniak-Sójka è la prima a staccarsi da un gruppetto che arriva con ampio vantaggio alla fase centrale della tappa, dove sono collocate le salite principali. Lach transita per prima al gpm di Schallenberg (3.3 km al 6.8%), mentre dietro Sarah Gigante (AG Insurance-Soudal) si prende il punto rimanente a disposizione per mantenere il suo vantaggio nella classifica dei gpm. Tocca poi alla Canyon prendere la testa del gruppo, ma il vantaggio delle fuggitive risale dai 4'30" allo scollinamento a oltre sei minuti ai -55.
Il distacco rimane invariato fino ai piedi della salita di Wintermatt (1.7 km al 9.5%), seguita da due strappi ravvicinati che precedono la discesa. Proprio in questa fase, a 35 dall'arrivo, parte in solitaria dal gruppo Eleonora Ciabocco (Team Picnic PostNL). L'italiana, che indossa la maglia bianca dopo il piazzamento di ieri, ha libertà di azione e riesce a guadagnare quasi un minuto, ma più di tre minuti dalla testa della corsa ai piedi della salita finale.

Davanti Kraak si dimostra subito la più forte, e nei primi metri della salita di Buechenhübeli (5.7 km al 6.1%) riesce subito ad andarsene da sola. Alle sue spalle, ancora a distanza di sicurezza, iniziano i primi movimenti tra le donne di classifica. Kasia Niewiadoma (Canyon//SRAM zondacrypto) è la prima a provarci, subito seguita da Marlen Reusser, Demi Vollering e Niamh Fisher-Black, le altre protagoniste di ieri. Al secondo tentativo però se ne va da sola, scollina con una ventina di secondi di vantaggio (sempre quattro minuti da Kraak) e va a riprendere Ciabocco.
Niewiadoma non riesce a mantenere il vantaggio in fondo alla discesa, e a -11 quel che resta del gruppo maglia gialla è di nuovo compatto. La polacca è di nuovo reattiva un chilometro più tardi, quando segue l'attacco di Mavi García (Liv AlUla Jayco) insieme a Elise Chabbey (FDJ-SUEZ). Le tre prendono subito vantaggio e lo mantengono fino al traguardo, ma possono giocarsi solo gli abbuoni per il terzo posto.
Kraak completa una fuga di oltre cento chilometri, di cui venti in solitaria, vincendo per netto distacco sul traguardo di Oberkirch. Lach mantiene il secondo posto a 1'55", mentre Chabbey vince lo sprint a tre a 2'43". Trenta secondi più tardi si ripete ancora il confronto Reusser-Vollering allo sprint, con la svizzera ad avere la meglio come già successo ieri. Ciabocco chiude nona e guadagna due posizioni in classifica.