Heinrich Haussler © Bahrain-Victorious - SprintCycling
Professionisti

Problemi al cuore, Heinrich Haussler si ritira dal professionismo

Il 39enne della Bahrain-Victorious abbandona il ciclismo pedalato e passa in ammiraglia: sarà direttore sportivo. In carriera vittorie di tappa a Tour e Vuelta e un secondo posto alla Sanremo che ancora brucia

07.04.2023 20:27

Si ritira dal ciclismo Heinrich Haussler, corridore della Bahrain-Victorious che quest'anno non ha mai indossato un numero di gara. Il motivo è che in dicembre, nel giro dei consueti esami medici di squadra, lo screening cardiologico aveva evidenziato qualche anomalia rispetto al passato. In seguito a ciò il corridore si è sottoposto a visite specialistiche in Germania e in Italia e a ulteriori esami, al termine dei quali e in accordo con il team, ha deciso di lasciare il professionismo: continuare a gareggiare avrebbe rappresentato un fattore di rischio anche in presenza di necessari trattamenti terapeutici, per cui la scelta a questo punto è stata obbligata.

Haussler non lascerà comunque la Bahrain-Victorious, dato che si sposterà semplicemente dal gruppo all'ammiraglia, vestendo i panni di direttore sportivo già nel corso di questa stessa stagione. 39 anni compiuti il 25 febbraio, nazionalità australiana (ma aveva cominciato con quella tedesca), 22 vittorie da professionista tra le quali le più importanti sono state una tappa al Tour de France nel 2009 e una alla Vuelta a España nel 2005; l'ultima affermazione risale a 8 anni fa, quando si laureò campione nazionale australiano. Nelle ultime stagioni si è mosso da gregario, non riuscendo più a mettere a frutto il suo spunto veloce.

Il suo anno d'oro si può dire sia stato il 2009, non solo per la vittoria al Tour ma anche per il secondo posto alla Milano-Sanremo, ottenuto subendo un'incredibile rimonta da Mark Cavendish negli ultimi metri; Cannonball in quel periodo fu la sua nemesi, memorabile la caduta provocata proprio dal britannico in una volata del Tour de Suisse 2010 ai danni proprio di Haussler. Passato al professionismo nel 2004, appena ventenne, con la maglia della T-Mobile, il giovane Heinrich passò poi l'anno successivo alla Gerolsteiner, dove rimase per un quadriennio, arco temporale che divenne poi standard per lui: quattro anni alla Cervélo (poi diventata Garmin), altri quattro alla IAM prima dell'approdo, nel 2017, alla Bahrain, nelle cui fila ha completato sei stagioni.

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