Una scintillante Shirin illumina il Binda
Van Anrooij, numero in solitaria per imporsi a Cittiglio: prima vittoria su strada da élite per la 21enne neerlandese. Elisa Balsamo e Vittoria Guazzini completano il podio
Per tutto l'inverno l'abbiamo vista sui campi del cross a contendere vittorie e piazzamenti alle altre giovanissime del seeding (Fem van Empel e Puck Pieterse), poi al Mondiale di Hoogerheide scelse la gara Under 23 per vincere e chiudere in bellezza la stagione invernale prima di una pausetta fisiologica e del classico ritiro preseason (è appena tornata da Calpe nei giorni scorsi), season su strada in questo caso. Tornata in gara alla Nokere Koerse di metà settimana, Shirin van Anrooij ha scelto l'Italia e il Trofeo Binda per lasciare il primo segno “da grande” anche su strada. C'è da scommettere che per la neerlandese il palmarès assumerà molto presto contorni di grande rilievo, del resto per segnare il primo uno in schedina non ha scelto una corsa qualsiasi.
Il Trofeo Alfredo Binda-Comune di Cittiglio 2023 è stato il 24esimo della serie ed è partito oggi da Maccagno con Pino e Veddasca per 68 km in linea prima del circuito di circa18 km (con le salite di Casale e Orino) da ripetere quattro volte intorno a Cittiglio (sede d'arrivo) per un totale di 139 km. La corsa è scorsa via con una notevole serie di tentativi di attacco, ma nessuno di questi ha raggiunto un chilometraggio e una consistenza che lo rendessero degno di essere annotato. Si son dovuti aspettare i 45 km al traguardo, con un attacco di Eleonora Ciabocco (DSM), uscita da sola sulla salita di Orino e poi raggiunta un paio di chilometri più avanti da Karlijn Swinkers (Jumbo-Visma) e in seconda battuta - ai -33 - anche da Loes Adegeest (FDJ-Suez). Il terzetto, che ha avuto un mezzo minuto di margine, è rimasto al comando fino ai -24, quando è stato raggiunto dal gruppo in cui la Trek-Segafredo faceva il bello e il cattivo tempo.
Il tutto finalizzato all'assalto definitivo di Shirin van Anrooij, puntualmente giunto al momento dell'annullamento dell'azione del terzetto. La crossista olandese è partita tutta sola, ha guadagnato un vantaggio che non la metteva al sicuro da nulla, ma che è stata bravissima a gestire nonostante dietro non è che tutto fosse tranquillo, tra una tirata SD Worx e un tentativo di contropiede di Grace Brown (FDJ) ai -16. Non i tentativi di allungo di Mavi García (Liv Racing TeqFind) o di Elise Chabbey (Canyon//SRAM Racing), non le trenate della rientrante (finalmente!) Marta Cavalli (FDJ), né gli estremi tentativi di Juliette Laobous (DSM) e, ancora nell'ultimo chilometro, di Ricarda Bauernfeind (Canyon), sono serviti a cancellare la giornata di felicità della giovane Shirin, 21 anni compiuti un mese e mezzo fa e prima vittoria da élite centrata oggi in questa classica tanto significativa per il ciclismo femminile.
La fuoriclasse nata a Goes ha finito col rifilare 23" al primo gruppetto inseguitore, nel quale Elisa Balsamo ha completato (con convinta esultanza) la festa Trek, assicurandosi il secondo posto (lei che lo scorso anno a Cittiglio ci vinse) davanti a Vittoria Guazzini (FDJ), Arlenis Sierra (Movistar), Soraya Paladin (Canyon) e Silvia Persico (UAE ADQ): tanta Italia nelle prime posizioni, ma questa non è ormai una novità.