Lorenzo Fortunato e Christian Scaroni in parata sul traguardo della sedicesima tappa del Giro d'Italia 2025 © Giro d'Italia / LaPresse via X
Giro d'Italia

Doppietta Astana: trionfa Scaroni, Del Toro tiene la maglia per 26"

Podio tutto italiano nella giornata del ritiro di Roglič e della grande crisi di Ayuso: paga Del Toro che non perde la maglia, rientra in top10 Pellizzari

27.05.2025 17:40

Arriva dopo un lungo digiuno la prima vittoria italiana al Giro d'Italia 2025: a confezionarla è stata la XDS-Astana di Christian Scaroni, arrivato in parata con il compagno Lorenzo Fortunato, che lo ripaga del grande lavoro svolto al servizio della sua maglia azzurra. Terza posizione per uno straordinario Giulio Pellizzari (RedBull-BORA-hansgrohe) che, nella giornata del ritiro del suo capitano Primož Roglič, inizia subito a reinventare la propria Corsa Rosa. Cede di schianto l'altro favorito alla vigilia Juan Ayuso(UAE Team Emirates-XRG), che si stacca sulla penultima salita di giornata e arriva al traguardo con quasi 15' di ritardo. Paga anche la maglia rosa Isaac Del Toro (UAE Team Emirates-XRG), attaccato nel finale da Simon Yates (Visma-Lease a Bike) e Richard Carapaz (EF Education-EasyPost), ma che riesce a mantenere la maglia con 26" di margine su Yates.

Il percorso

Frazione di 203km da Piazzola sul Brenta a San Valentino Brentonico per quasi 5000m di dislivello. I primi 60km sono di fondovalle a salire, con lo sprint intermedio di Piovene Rocchette. Il primo GPM di giornata è quello di seconda categoria di Carbonare (12.9km al 4.6%, max 10%), seguito da 3km di falsopiano per arrivare al valico della Fricca. Si affronta poi una discesa di oltre 20km, interrotta da una breve contropendenza verso Vigolo Vattaro, dopo la quale si passerà per Trento per imboccare la salita del Bondone, affrontata fino alla località di Candriai (10.1km al 7.6%, max 13%) dove è posto un GPM di prima categoria. Altri 15km tra discesa e falsopiano portano ai piedi del Passo San Udalrico (circa 10km al 2.8%, con tratti al 6%), prima del quale i corridori troveranno il traguardo volante di Cavedine. Un tratto pianeggiante di 7km anticipa il Passo Santa Barbara (12.7km all'8.3%; tratto iniziale di 8km al 9.5%; max 14%), GPM di prima categoria dal quale si scollinerà a 34.6km dall'arrivo. Una discesa tecnica porterà subito ai piedi dell'ultima salita di giornata, il Passo di San Valentino (18.2km al 6.1%). L'ascesa è divisa in 3 tronconi: la prima parte è pedalabile (7.4km al 6.7%), con un tratto semplice che attraversa Brentonico, dove ci sarà il Red Bull KM. Una breve discesa lancia i corridori nel segmento più impegnativo (6.2km all'8.7%) con pendenze in doppia cifra nei primi 4.5km (media 9.4%, max 14%). In località San Giacomo la strada scenderà per oltre 1km, per poi impennare per 1.6km al 9.4% (max 12%) e successivamente spianare negli ultimi 300m (4%).

Giro d'Italia 2025, la cronaca della sedicesima tappa

Subito i primi scatti per la formazione della fuga di giornata: attivissime le squadre italiane e tra i corridori anche Gianmarco Garofoli (Soudal Quick-Step), vittima però di una caduta a 195km dal traguardo che coinvolge anche Thymen Arensman (INEOS Grenadiers). È proprio la caduta di Garofoli a consentire ad un terzetto di avvantaggiarsi: in testa troviamo Josef Černý (Soudal Quick-Step), Xabier Azparren (Q36.5) e Joshua Tarling (INEOS Grenadiers), sui quali si riportano Darren Rafferty (EF Education-EasyPost), Lorenzo Germani (Groupama-FDJ), Jon Barrenetxea (Movistar) e Wout van Aert (Visma-Lease a Bike). I sette uomini prendono una trentina di secondi di vantaggio, ma il gruppo dietro è ancora allungato e scosso da altri attacchi.

Azparren, Barrenetxea, Černý, Germani, Rafferty, Tarling e Van Aert in fuga durante la sedicesima tappa del Giro d'Italia 2025 © Giro d'Italia via X
Azparren, Barrenetxea, Černý, Germani, Rafferty, Tarling e Van Aert in fuga durante la sedicesima tappa del Giro d'Italia 2025 © Giro d'Italia via X

Caduta in fuga per Tarling a 179km dal traguardo: il gallese scivola in una rotonda sbattendo contro il sostegno in ferro di un guardrail. Rimasto a terra dolorante per diversi minuti, Tarling è costretto al ritiro. Continuano, intanto, i tentativi per staccare un gruppetto di contrattaccanti. Van Aert passa per primo allo sprint intermedio di Cavedine su Černý e Rafferty. A 145km dal traguardo si schiera in testa al gruppo la UAE Team Emirates, disponendosi su tutta la sede stradale. Proprio quando sembra che il peloton stia per dare via libera alla fuga, allunga Pello Bilbao (Bahrain-Victorious), che riesce a portare con sé diciassette uomini. Sono Fausto Masnada, Lorenzo Fortunato e Christian Scaroni (XDS-Astana); Davide e Mattia Bais (Polti-VisitMalta); Luca Covili e Alessio Martinelli (VF Group Bardiani); Dries De Bondt (Decathlon AG2R La Mondiale); Felix Engelhardt (Jayco-AlUla); Gijs Leemreize (PicNic-PostNL); David Gaudu (Groupama-FDJ); Sylvain Moniquet (Cofidis); Simone Petilli (Intermarché Wanty); Simon Guglielmi (Arkéa-B&B Hotels); Kim Heiduk (INEOS Grenadiers); Yannis Voisard (Tudor); Jefferson Alveiro Cepeda (Movistar). 

Sulla salita di Carbonare aumenta vertiginosamente il vantaggio dei sei battistrada, mentre i contrattaccanti viaggiano con 1'40" di ritardo sulla testa della corsa. Masnada impone un forte ritmo per riportarsi sui battistrada prima della fine della salita: il riaggancio tra i due gruppi all'attacco avviene in vista del GPM, dove la maglia azzurra Fortunato passa in prima posizione, coperto da Scaroni. Pioggia battente lungo la discesa: a 110km dal traguardo Martinelli scivola in curva oltrepassando il guardrail e cadendo oltre il bordo della strada: il corridore, trasportato in ospedale, è cosciente e in condizioni stabili. In gruppo arriva una scivolata anche per Primož Roglič (RedBull-BORA-hansgrohe) e Richard Carapaz (EF Education-EasyPost): lo sloveno, già malconcio e dopo aver collezionato la terza caduta in meno di dieci giorni, si ritira. Sulla salita di Candriai la fuga raggiunge il massimo vantaggio di 9'30": a causa della caduta di Roglič e Carapaz il gruppo si spezza e davanti si porta la INEOS Grenadiers: nel secondo troncone si trova anche Juan Ayuso, che perde quasi 1' a causa di una sosta. Lo spagnolo riesce comunque a rientrare dopo un breve inseguimento di 3km. Fortunato transita anche stavolta in prima posizione al GPM, davanti a Scaroni e Masnada.

Il gruppo recupera quasi 4' in salita, ma affronta la discesa alzando il piede dall'acceleratore. Cade anche Egan Bernal (INEOS Grenadiers) a causa di una mantellina: il colombiano non ha conseguenze fisiche, ma aspetta l'ammiraglia per cambiare bicicletta e riesce a rientrare in gruppo senza troppi problemi. Allo sprint intermedio di Cavedine parte da metà gruppo De Bondt, con alla ruota Van Aert: il più anziano dei due ex campioni nazionali belgi taglia per primo il traguardo. L'accelerata rischia quasi di frazionare il gruppetto degli attaccanti e il loro vantaggio riprende a salire. Sulle prime pendenze del Passo di Santa Barbara accelera Fortunato: il bolognese porta con sé Germani, Bilbao, Moniquet, Voisard, Cepeda, Scaroni, Leemreize e Barrenetxea. In gruppo arrivano in testa EF Education, Visma-LaB e INEOS: l'accelerazione imposta fa subito una vittima illustre, perché il primo degli uomini di classifica a saltare è la maglia bianca Ayuso, assieme ad Arensman. Lo spagnolo rimane solo in coda al gruppo con una pedalata molto pesante. Intanto davanti accelera Leemreize, riducendo gli attaccanti a Fortunato, Cepeda, Bilbao, Scaroni e Voisard.

In gruppo si impegna anche un uomo della Tudor, preludio dell'attacco di Michael Storer che arriva a 40km dal traguardo: sulla sua ruota Max Poole (PicNic-PostNL), mentre la UAE lascia fare. Non ci sta Simon Yates, che si porta in testa e accelera, facendo staccare Bernal. Dopo poco il britannico si sposta, lasciando l'onere dell'inseguimento ai compagni di Isaac Del Toro, che appare in controllo. Torna in gruppo Bernal dopo il momento di difficoltà, mentre tra i battistrada è ancora Fortunato a passare per primo al GPM, con Scaroni a ruota e poi Leemreize: il loro vantaggio sul gruppo maglia rosa è di 4'13". In discesa attacca Yannis Voisard, mentre i favoriti si riportano su Storer e Poole a 25km dal traguardo. Voisard arriva all'imbocco della salita di San Valentino con 26" di vantaggio sui primi inseguitori - Scaroni, Fortunato, Cepeda, Leemreize - e 4'48" sul gruppo maglia rosa, dove nel frattempo tirano Rafferty e Van Aert, riassorbiti dalla fuga. I primi inseguitori ricuciono lo svantaggio su Voisard a 13km dal traguardo: una sgasata di Fortunato stacca lo svizzero, riducendo la testa della corsa a tre unità con Cepeda e Scaroni, al servizio del quale sembra mettersi un generoso Fortunato.

Terminato il lavoro di Van Aert - che pure aveva messo in difficoltà Adam Yates e Poole - torna davanti la UAE, mentre risale pian piano posizioni Giulio Pellizzari, che attacca in progressione. In contemporanea, ma in tutt'altro stile, scatta anche Scaroni dalla testa della corsa: il bresciano passa per primo al Red Bull KM ma, non appena la strada torna a salire, anche Fortunato scatta in faccia al povero Cepeda, lasciato sul posto dai due scatenati Astana. A 7km dal traguardo dal gruppo maglia rosa attacca finalmente Simon Yates, che già da diversi km sembra in rampa di lancio: immediata la reazione di Del Toro, in progressione il rientro di Carapaz e poi di Derek Gee (FreePalestine). La situazione ristagna per qualche centinaio di metri, poi arriva la fucilata di Carapaz: Del Toro non gli va dietro, decidendo di marcare Yates, così l'ecuadoriano può aprire il gas. Su di lui prova a rientrare Gee, mentre Yates cerca di ritmo di sfiancare la maglia rosa: Del Toro inizia a perdere le ruote del britannico a circa 5km dal traguardo, mentre più avanti Carapaz riaggancia Pellizzari. Il giovane neocapitano della RedBull sembra star bene a ruota dell'ecuadoriano, che tira dritto andando a riprendere Cepeda a poco più di 1km dal traguardo. Del Toro intanto riceve qualche metro di aiuto da A. Yates: sulle loro ruote c'è Damiano Caruso (Bahrain-Victorious), ma non si vede Antonio Tiberi (Bahrain-Victorious). Sono intanto già alla flamme rouge i battistrada Scaroni e Fortunato, che possono arrivare in parata: mano nella mano sul traguardo, passa per pochi centimetri in prima posizione Christian Scaroni, poi Lorenzo Fortunato. Poco meno di 1' dopo, dalla curva sbuca inaspettatamente Giulio Pellizzari: il marchigiano ha staccato Richard Carapaz nel finale, riuscendo a conquistare la terza posizione per un podio tutto italiano.

 

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