Jai Hindley in maglia gialla a Laruns © A.S.O.-Pauline Ballet
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Il Ciccone furioso dà poi ragione all'ammiraglia. Hindley sobrio come sempre

Le dichiarazioni dopo la quinta tappa del Tour. L'australiano si prende tutto e ancora non ci crede, Pogi ammette la superiorità odierna di Vingegaard

05.07.2023 19:13

Ecco le dichiarazioni di alcuni dei protagonisti dopo questa quinta tappa del Tour de France.

Jai Hindley: “Ho improvvisato. Devo ancora realizzare cosa è successo”

“Non era questo quello che avevamo studiato alla vigilia, ma poi per come si sono messe le cose ci siamo mossi alla perfezione, ho improvvisato e sono entusiasta per come è andata. Vittoria e maglia gialla è stupendo. Sicuramente è stato decisivo avere due compagni di squadra in fuga con me, poi nell'ultima salita ho capito che dovevo agire in prima persona per poter andare più lontano possibile e prendermi questo traguardo. Ora non so cosa aspettarmi, devo ancora realizzare cosa mi è successo. In una corsa come il Tour le pressioni sono tante e bisogna essere sempre concentrati, cercando sempre di capire cosa ti accade”.

Giulio Ciccone: “Il secondo posto rode, ma la squadra aveva ragione a non farmi collaborare con Vingegaard”

“Per un corridore arrivare secondo in una tappa del Tour rode. Mi sono arrabbiato ad un certo punto perché, per un errore di comunicazione, pensavo che i 25 secondi di distacco a me indicati fossero da Hindley e non da Gall, come invece era. Così me l'ero un po' presa perché la squadra mi aveva detto di non collaborare con Vingegaard, ma alla fine ovviamente avevano ragione loro ed è stato giusto così, tutto chiarito. Pensavo di star meglio sull'ultima salita, invece ho pagato gli sforzi fatti prima. L'obiettivo resta sempre supportare Skjelmose, il nostro uomo di classifica, mentre sulla classifica scalatori sicuramente ci proveremo ancora sebbene Gall sia andato molto bene. La testa c'è sicuro, le gambe non ancora al 100% dunque proveremo sempre a fare qualcosa".

Felix Gall: “Ci sarà da lottare per tenere la magia a pois"

“Indossare la maglia a pois è strepitoso, certo è stato anche bello accarezzare l'idea di vincere la tappa, ma nella fuga finale c'erano corridori molto forti e lo si è visto. Intanto sono soddisfatto di aver ritrovato gamba e di aver fatto così bene in salita. Mantenere la maglia di miglior scalatore non sarà semplice, ci sarà da lottare e già domani ci sono punti importanti in palio. Vediamo se riuscirò nuovamente a centrale la fuga iniziale. Intanto sono felice dei progressi che sto facendo”.

Jonas Vingegaard: “Ho attaccato semplicemente perché mi sentivo bene. È ancora molto lunga”

“Abbiamo inserito alcuni dei nostri nella fuga iniziale ed hanno fatto un ottimo lavoro. La UAE ha trainato il gruppo e questo è stato un bene per noi, poi sull'ultima salita mi sentivo bene ed ho detto a Kuss di infiammare l'andamento per poi attaccare. Non potevo sapere che avrei staccato Pogačar, mi sentivo semplicemente bene. Non so come reagiranno ora i rivali, so solo che Tadej non mollerà mai. Sarà una battaglia fino a Parigi. Sono super contento di quei 53 secondi di vantaggio su lui, ma dovremmo assolutamente fare attenzione a Jai ​​Hindley”.

Tadej Pogačar: “Nell'ultima salita ero al limite, Vingegaard è stato chiaramente più forte”

“Credo che Vingegaard abbia visto che ero già a tutto gas quando ho accelerato nell'ultima salita ed ha deciso di attaccare. Non potevo seguirlo perché era chiaramente più forte oggi. Durante gli ultimi due chilometri di quella salita ero decisamente al limite. Spero di avere gambe migliori domani, resto positivo. Il Tour è ancora lungo e mi sento ancora bene. Francamente sono più dispiaciuto che la mia ragazza (Urska Zigart, ndr) sia caduta al Giro Donne e che abbia subito una commozione cerebrale. Questa è una notizia peggiore di quella che oggi ho perso un minuto contro Jonas”.

Wout van Aert: “Ora non dobbiamo più guardare solo Pogačar ma anche Hindley”

"Volevamo rendere la gara dura e speravamo di essere di supporto a Jonas, se necessario. Sia io che Tiesj non potevamo fare di meglio. In ogni caso penso che siamo stati in grado di mettere sotto pressione la concorrenza rendendo più complicato il percorso. Personalmente mi sentivo bene, ma è stato difficile con quel grande gruppo di fuga. Inoltre non abbiamo voluto concedere molto tempo a Jai ​​Hindley e Giulio Ciccone e anche per questo ho provato a sfuggirgli, ma dopo il mio secondo attacco le gambe vuote, quindi non potevo contribuire molto di più. La UAE Emirates ha dovuto fare l'andatura tutto il giorno, il che è andato a favore di Jonas. Il suo vantaggio è positivo, ma con Hindley in giallo non dobbiamo più guardare solo a Pogačar".

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