Remco Evenepoel festeggia il terzo titolo mondiale di fila a cronometro © Profilo X UCI
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Evenepoel punta forte al Tour: «Voglio essere migliore di Pogacar»

Intervistato da Sporza, Remco fissa nel Tour de France e nel quarto mondiale a cronometro consecutivo i principali obiettivi per il 2026. «Il mio più grande rimpianto? Senza dubbio...»

Abbiamo imparato a conoscerlo: Remco Evenepoel è un ragazzo tremendamente ambizioso e convinto, anzi convintissimo, dei propri mezzi. Come dargli torto: non ci fosse un campione epocale come Tadej Pogačar con cui fare i conti, il quasi 26enne di Aalst sarebbe, con ogni probabilità, il ciclista di riferimento di questa generazione. Purtroppo per lui e per tutto il movimento belga, tocca fare i conti con lo sloveno; e così, anche un tri-campione del mondo a cronometro, già iridato in linea ad appena 22 anni, vincitore di una Vuelta e di due Liegi-Bastogne-Liegi, passa quasi per un perdente. Storture dei nostri tempi.

Remco, però, non sembra farci troppo caso e, per la stagione 2026, la prima con la Red Bull-Bora-hansgrohe, l'obiettivo è quello di avvicinare sempre di più, e magari anche superare, l'ineluttabile Tadej. Un po' come avvenuto nella cronometro iridata di Kigali.

«Sì, posso vincere il Tour de France»

Nell'intervista di fine anno concessa a Sporza, Evenepoel non si è nascosto e, a domanda precisa, la risposta è stata inequivocabile: «Sì, posso vincere il Tour de France». Certo, tutto deve incastrarsi nel modo giusto, l'inverno deve passare liscio, senza inconvenienti come quello che l'anno scorso, di questi tempi, lo avrebbe poi costretto a un lungo e faticoso recupero, che gli ha impedito di essere al meglio al Tour de France. Remco, però, è sicuro di potersela giocare con Pogačar e, proprio in quest'ottica, ha incentrato tutta la propria stagione sull'appuntamento di luglio sulle strade di Francia, rinunciando tanto al debutto al Giro delle Fiandre, quanto al ritorno al Giro d'Italia.

«Penso ci siano ancora ampi margini di miglioramento», ha spiegato Evenepoel, anche riferendosi al supporto garantitogli da una struttura come quella che la Red Bull ha allestito per lui. «Sono venuto qui per essere migliore di Tadej. Lo so, è molto difficile ed è proprio per questo che ho scelto questa squadra: per compiere quei passi necessari ad avvicinarsi a lui e a superarlo. Servirà molto impegno, ma sono molto motivato e avevo davvero bisogno di questo nuovo passo per sfondare definitivamente. Spero di fare il botto quest'anno!».

La rabbia di Remco Evenepoel, costretto a due cambi di bici al mondiale di Kigali 2025
La rabbia di Remco Evenepoel, costretto a due cambi di bici al mondiale di Kigali 2025

Il 25enne belga sembra avere le idee molto chiare su come centrare un obiettivo tanto ambizioso: «Devo riuscire a svolgere molti più allenamenti ad alta intensità: sono quelli che permettono di migliorare, più di ogni altra cosa, la VO2max. Per sostenerli, servono basi solide e, per questo, è necessario che l'inverno passi senza intoppi. Quando Tadej attacca, posso seguire il suo passo per un po', ma non troppo a lungo: è su questo che devo lavorare adesso e la motivazione, di certo, non mi manca».

La convivenza con Lipowitz: «Siamo complementari»

Un ulteriore stimolo potrebbe arrivare da una ricorrenza che cadrà proprio l'anno prossimo: il cinquantenario della vittoria di Lucien Van Impe al Tour de France 1976, l'ultimo corridore belga a indossare la maglia gialla al termine delle tre settimane di Grande Boucle. Oltre che con Pogačar e Vingegaard, Evenpoel dovrà però fare i conti con un avversario in casa, quel Florian Lipowitz capace, lo scorso luglio, di salire sul gradino più basso del podio di Parigi.

Lipowitz scatta, Evenepoel non risponde (Vincent Kalut/Photo News/Imago)
Lipowitz scatta, Evenepoel non risponde (Vincent Kalut/Photo News/Imago)

Il belga non sembra preoccupato per la convivenza con il corridore tedesco, insieme al quale spera di poter adottare una strategia vincente: «Io e Florian siamo entrambi molto ambiziosi, ma siamo anche molto diversi: più esplosivo io, più un diesel lui. Siamo agli antipodi e stare insieme non potrà che portare dei vantaggi. Dovremo completarci a vicenda, senza pestarci i piedi e adottando un piano che ci permetta di raggiungere l'obiettivo della squadra: vincere il Tour de France un giorno».

Un rimpianto chiamato Giro d'Italia

Non solo Tour de France. L'altro grande obiettivo del 2026 di Evenepoel saranno i Mondiali di Montreal. Non solo in linea ma, ovviamente, anche a cronometro. L'obiettivo dichiarato è quello di raggiungere due mostri sacri come Fabian Cancellara e Tony Martin a quota 4 titoli iridati contro il tempo. «Ma voglio essere il primo a farlo per quattro edizione consecutive», ha spiegato Remco, forte dell'ormai celeberrimo sorpasso a Pogačar sulle strade di Kigali.

Remco Evenepoel sul palco delle premiazioni del Giro d'Italia: è lui la prima maglia rosa dell'edizione 2023
Remco Evenepoel sul palco delle premiazioni del Giro d'Italia: è lui la prima maglia rosa dell'edizione 2023

Niente Giro d'Italia, come invece pareva possibile, per quanto improbabile, fino a qualche settimana fa. Un giorno, però, il belga tornerà, o almeno questo è ciò che pare evidente, ascoltando le sue parole circa il più grande rimpianto della propria carriera, fino a oggi: «Si tratta senza dubbio del Giro d'Italia 2023», quello che Evenepoel fu costretto ad abbandonare in maglia rosa, dopo la vittoria nella cronometro di Cesena, a causa del Covid. «Tutto stava andando secondo i piani: avevo un grande vantaggio [45" su Thomas e 47" su Roglic, ndr] e, senza ammalarmi, avrei potuto vincere quel Giro. È la più grande delusione della mia carriera fin qui».

Sarebbe stata, nel caso, anche la seconda vittoria in un grande giro, dopo quella alla Vuelta di qualche mese prima. «Avessi vinto quel Giro, mi rimarrebbe solo il Tour da conquistare, per raggiungere il principale obiettivo della mia carriera: la Tripla Corona. Ora devo vincerne altri due». Precedenza al Tour, ma il Giro è nel mirino.

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Marco Francia
Nonostante tutto, il ciclismo è la mia unica passione.