
Pogacar fa novantotto: lo sloveno vince a Valmeinier 1800 e ipoteca il Giro del Delfinato
Il campione della UAE è ancora una volta imbattibile per tutti. Con il successo odierno diventa il corridore più vincente in attività. Secondo Vingegaard, buoni segnali per lui, terzo Lipowitz
Ancora una volta sulle salite del Giro del Delfinato Pogacar è inarrivabile per tutti e vince la tappa regina della corsa. Lo sloveno ha attaccato ai piedi dell'ultima ascesa, Valmeinier 1800, staccando i rivali. Poi una cronoscalata che non ha lasciato spazio ad alcun tentativo di rientrare da parte di Vingegaard, secondo, e Lipowitz, terzo. Male Evenepoel, quinto e staccato anche da Johannessen.
Con la vittoria di oggi Pogacar mette ulteriori secondi tra sé e Vingegaard, ora a 1'01" in classifica. Lipowitz consolida la posizione sul podio e la maglia bianca. Domani l'ultima tappa, con un altro arrivo in salita.
Giro del Delfinato 2025, la cronaca della settima tappa
La settima frazione del Giro del Delfinato 2025 è la tappa regina della breve corsa francese. Si parte da Grand-Aigueblanche per iniziare subito con l’hors catégorie del Col de la Madeleine (24.7 km al 6.1%). Dopo lo scollinamento, discesa e di nuovo una salita hors catégorie: il Col de la Croix de Fer (22 km al 7.0%). Infine, dopo essere tornati a valle, la salita su cui è posto l’arrivo: Valmeiner 1800 (16.2 km al 6.2%). Ai piedi di quest’ultima asperità è posto il traguardo volante di Saint Michel de Maurienne, mentre la tappa misura in totale 133 km.
La fuga riesce a prendere il largo soltanto dopo una trentina di chilometri e diversi attacchi. Gli attaccanti sono Alexey Lutsenko (Free Palestine), Sepp Kuss (Visma-Lease a Bike), Santiago Buitrago e Torstein Træen, (Bahrain-Victorious), Romain Bardet e Juan Guillermo Martinez (Team Picnic-PostNL), Ben Healy (EF Education-EasyPost), Louis Meintjes (Intermarché-Wanty), Bruno Armirail (Decathlon AG2R La Mondiale), Valentin Paret-Peintre (Soudal Quick-Step), Jordan Jegat (TotalEnergies), Clément Braz Afonso (Groupama-FDJ), Sergio Higuita (XDS-Astana) e Ivan Romeo (Movistar). Il massimo vantaggio nel corso della tappa non supererà mai i 2’10”.

Nel gruppo si fanno carico del lavoro, inizialmente, Marc Soler e Jonathan Narvaez (UAE Emirates-XRG), mentre la Visma-Lease a Bike può contare su Matteo Jorgenson, che dopo aver provato l’attacco si mette al servizio della squadra. Chiaramente le pendenze delle dure e lunghe salite di questa tappa portano a una grande selezione, con il gruppo già scremato e la fuga che perde pezzi man mano che ci si avvicina al GPM. Nel gruppo di testa Higuita si prende i punti del Col de la Madeleine, davanti a Buitrago.
All’approccio del Col de la Croix de Fer si stacca Paret-Peintre, mentre Guillaume Martin (Groupama-FDJ), con una grande azione, torna sui battistrada. Anche il gruppo prende di petto il secondo GPM, con la Visma che fa esplodere definitivamente la corsa. Una volta che i gialloneri si portano al comando il ritmo sale e gli uomini di Tadej Pogacar (UAE Emirates-XRG) perdono contatto, eccezion fatta per Pavel Sivakov. Il cambio di ritmo della formazione olandese fa staccare corridori importanti come Carlos Rodriguez (INEOS-Grenadiers) e Enric Mas (Movistar), ancora lontani al top della forma che dovranno avere al Tour de France.

Il distacco crolla nel giro di poche centinaia di metri, scendendo sotto il minuto, con i fuggitivi che cercano di reagire. Scatta Healy, che non riesce a involarsi in solitaria ma riduce drasticamente il numero di attaccanti al comando: perdono le ruote Braz, Meintjes, Jegat, Armirail e Romeo.
Allo scollinamento restano in gruppo, dopo il lavoro di Jorgenson, Maxim Van Gils e Florian Lipowitz (Red Bull-BORA-Hansgrohe), Jonas Vingegaard e Jorgenson (Visma-Lease a Bike), Tadej Pogacar e Pavel Sivakov (UAE Emirates-XRG), Paul Seixas (Decathlon AG2R La Mondiale) e Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step). Con loro anche diversi corridori staccati dalla fuga. Davanti, invece, Buitrago vince in volata il secondo GPM. Il gruppo maglia gialla è comunque a soli 20” dai primi dopo il Col de la Croix de Fer.
A 55 km dalla fine ci prova Bardet: con le sue doti da discesista il francese saluta la compagnia e si getta alla ricerca dell'impresa. Niente da fare per gli altri attaccanti, che vengono raggiunti poco dopo dal gruppo maglia gialla. Intanto, nel corso della discesa rientrano da dietro, tra gli altri, anche alcuni grossi calibri come Mas e Rodriguez. Alla fine della discesa il vantaggio di Bardet è di 45” su un gruppo che è composto dai migliori della classifica generale, i sopravvissuti dalla fuga e qualche corridore rientrato da dietro dopo la salita.
Ai piedi dell’ultima salita, Valmeinier 1800, si porta in testa al gruppo la Decathlon AG2R La Mondiale, con il duo Armirail-Seixas. L’andatura dei francesi è intensa e tarpa le ali al connazionale Bardet, comunque in riserva dopo il grande sforzo. Il corridore della Picnic si rialza a 12.5 km dal traguardo. La prima mossa per la classifica generale la fa la Visma: Kuss attacca, cercando di sfruttare la superiorità numerica su Pogacar. Sivakov alza il ritmo con lo sloveno della UAE in seconda posizione, pronto a partire. Puntuale l’attacco arriva a 11.9 dalla vetta, con una bordata secca che consente al campione del mondo di togliersi di ruota Vingegaard. Alle loro spalle la maglia bianca Lipowitz. Non reagisce, invece, Evenepoel, che decide di andare del suo passo.

Dopo qualche centinaia di metri insieme, Vingegaard guadagna di nuovo su Lipowitz. Intanto inizia per Pogacar una sorta di cronoscalata. Il suo ritmo è inarrivabile per tutti gli altri. Alle sue spalle Vingegaard resta per tutta la salita a 20” secondi dal leader, prima di recuperare qualcosa negli ultimi metri e chiudere secondo a 14”. Terzo Florian Lipowitz a 1’21”. Da segnalare la buona prestazione di Tobias Halland Johannessen (Uno-X Mobility), che era rimasto con Evenepoel per gran parte della salita. Il norvegese stacca il capitano della Soudal Quick-Step e chiude a 2’26”. Quinto a 2’39” Evenepoel. Il gruppo di Mas e Rodriguez paga 3’48”.
Pogacar vince per la novantottesima volta in carriera, a soli 26 anni e 8 mesi. Un successo che lo rende il corridore più vincente tra quelli in attività. Lo sloveno, dopo la cronometro negativa di qualche giorno fa, conquista la seconda tappa consecutiva ed è sempre più in giallo, con 1’01” su Vingegaard. Lipowitz, terzo in generale, consolida la maglia bianca. Pogacar si prende anche la maglia verde e la maglia a pois, quest’ultima in coabitazione con Buitrago.