
Che cos'è la Cima Coppi? Tutto quello che c'è da sapere sulla vetta più alta della corsa rosa
Punteggio raddoppiato per il corridore che transiterà per primo sul Colle delle Finestre
Un riconoscimento di grande valore simbolico che, in molti casi, è associato ad alcune delle più grandi imprese della storia del ciclismo: la Cima Coppi - abbinata alla montagna più alta del Giro d'Italia - compie sessant'anni. Scopriamo insieme la storia di questo traguardo così particolare.
Che cos'è la Cima Coppi
Un omaggio alla memoria del campionissimo per eccellenza del ciclismo eroico: la Cima Coppi debuttò al Giro nel 1965, quando la carovana si arrampicò ai 2758 metri del Passo dello Stelvio, una delle salite-simbolo della centenaria storia della corsa. L'originaria proposta di abbinare alla Cima Coppi una sorta di traguardo intermedio - valido per la classifica generale - fu sostanzialmente vanificata dai fatti, dal momento che la terzultima tappa di quell'edizione (Madesimo-Solda) fu interrotta proprio in vetta al passo alpino per il maltempo.
Fatto sta che, dopo quell'esperimento rimasto a metà, gli organizzatori del Giro d'Italia scelsero di abbinare questo premio alla classifica degli scalatori, con l'assegnazione di un punteggio raddoppiato nella classifica dei GPM.
Al netto di cancellazioni e annullamenti in corso d'opera, la Cima Coppi più ricorrente nella storia della corsa è il Passo Pordoi con 14 passaggi (il primo nel 1966, l'ultimo nel 2022), seguito dallo Stelvio (10 transiti in vetta al valico stradale più alto d'Europa) e dal Passo di Gavia e dalle Tre Cime di Lavaredo, che sono stati il punto più alto della corsa in 6 occasioni. 4 apparizioni a testa per il Passo Sella e il Colle delle Finestre, che tornerà al Giro d'Italia dopo 7 edizioni.
La salita di culto delle Alpi Cozie ci dà lo spunto per ricordare alcuni episodi che hanno fatto la storia della Cima Coppi e del Giro. Il primo di questa serie ci riporta all'edizione del 1974, che si concluse sulle Tre Cime di Lavaredo, dove Eddy Merkcx rischiò di abdicare in favore del mantovano Gianbattista Baronchelli, battuto dal Cannibale per soli 12", ancora oggi il distacco minimo tra primo e secondo in classifica al termine del Giro. Altri 5 anni per assistere al ribaltone di Bernard Hinault - spalleggiato dal compagno di squadra Jean-François Bernard - che sfilò la maglia di leader dalle spalle di Wladimiro Panizza sulle rampe dello Stelvio. La rincorsa di Marco Pantani al Giro 1998 - iniziata sulla Marmolada - proseguì sul Passo Sella, la Cima Coppi di quell'edizione, dove transitò per primo davanti a Giuseppe Guerini, che avrebbe poi vinto a Selva di Val Gardena.
Come non ricordare, poi, l'arrivo sotto la neve di Vincenzo Nibali in vetta alle Tre Cime, dove blindò d'autorità la maglia rosa 2013? Tre anni più tardi, il siciliano riuscì a ripetersi grazie all'ineguagliabile atto di generosità di Michele Scarponi che, dopo aver scollinato per primo sul Colle dell'Agnello, attese il suo capitano per scortarlo fino alla salita di Risoul, dove lo Squalo dello Stretto realizzò la prima parte di quella rimonta che lo avrebbe portato a rivincere il Giro. Il grande romanzo rosa si arricchì di un'altra pagina indimenticabile nel 2018, quando Christopher Froome andò all'attacco sul Colle delle Finestre, lanciandosi in un'azione solitaria di 82 chilometri che gli consentì di conquistare il successo finale, soffiandolo al connazionale Simon Yates. Meno spettacolare, ma comunque degna di nota, la sfida tra Jai Hindley e Richard Carapaz per la maglia rosa 2022, aggiudicata all'australiano in cima al Pordoi.

Le cime saltate (e spostate) per la neve
La Cima Coppi è stata talvolta modificata o addirittura annullata per il maltempo o per altre ragioni contingenti: la neve costrinse gli organizzatori ad annullare il passaggio sullo Stelvio (1988), sul Gavia (1989) e sul Colle dell'Agnello (1995), mentre il transito sul Colle Fauniera (2001) fu annullato per la protesta dei corridori a seguito del blitz notturno del Nucleo Antisofisticazione dopo la tappa di Sanremo. In un paio di circostanze, poi, gli organizzatori hanno dovuto posticipare il transito sulla Cima Coppi, sempre per il maltempo: accadde nel 2019 - quando il Passo Manghen prese il posto del Gavia - e nel 2021, con il Passo di Giau al posto del Pordoi. L'annullamento più recente risale al 2023, quando le Tre Cime presero il posto del Colle di Gran San Bernardo, cancellato per il rischio valanghe.
Per chiudere, un'altra curiosità: la Cima Coppi ha varcato la frontiera in due occasioni, nel 1971 - l'anno in cui la vetta più alta fu il Großglockner, sulle Alpi Austriache - e nel 1985, quando fu scalato il Passo del Sempione dal versante svizzero.