La volata finale tra Mason (sulla sinistra) e Sparfel (a destra) © UCI Cyclocross
Ciclocross

Il Mondiale di Tabor si apre nel segno della Francia: oro nel Team-Relay

Scattano in Repubblica Ceca i Mondiali di ciclocross. Prima gara la staffetta mista, vinta dai transalpini in volata sulla Gran Bretagna. Bronzo per il Belgio, quinta l'Italia, assenti i Paesi Bassi

02.02.2024 17:34

Per il terzo anno consecutivo ad aprire i Mondiali di ciclocross non è la prova femminile juniores bensì il Team-Relay, la staffetta mista che assegna un titolo iridato piuttosto dibattuto, tra chi lo considera una nuova simpatica competizione e chi invece - come i Paesi Bassi, che non si sono presentati ai nastri di partenza - lo snobba del tutto, preferendo far risparmiare preziose energie agli atleti in vista delle gare individuali del weekend. La gara consiste nella staffetta fra sei frazionisti (l'idea, non sempre rispettata, sarebbe quella di far correre un crossista per categoria, senza però decidere l'ordine a priori; scelta dunque che è nelle mani dello staff tecnico), ognuno dei quali deve percorrere un giro del tracciato per poi dare il cambio al connazionale che proseguirà il Mondiale per la nazionale.

Partenza sprint per l'Italia, scelta strana per la Gran Bretagna

Nella prima frazione l'Italia schierava Filippo Agostinacchio (U23), il quale, dopo una partenza non brillantissima, ha rimontato posizioni su posizioni, finendo per salire in testa alla corsa a poco più di metà giro. Nel finale però è stato il francese Rémi Lelandais (U23) a prendere il comando e il primo giro si è concluso con la Francia in testa, seguita a stretto giro di posta dalla Polonia, che schierava l'élite Marek Konwa e dall'Italia. A poca distanza USA e Belgio, mentre la Gran Bretagna, unica nazionale a schierare una donna (under, la fenomenale Zoe Backstedt) in partenza, pagava 45".

Si è così giunti alla seconda frazione, con i transalpini che hanno cercato di sfruttare al massimo il loro duo di punta (U23 + U23 al posto dell'élite) al maschile: Martin Groslambert ha quindi messo giù un ritmo decisamente proibitivo, al quale però l'Italia ha risposto molto bene grazie al giovane junior Stefano Viezzi, speranza principale dello stivale per una medaglia in questo fine settimana. Il Belgio, dal canto suo, aveva in Ward Huybs una sicurezza di solidità, mentre la Repubblica Ceca, padrona di casa, perdeva posizioni e secondi schierando la donna U23 Kristýna Zemanová. Al termine della seconda frazione la Francia guidava il gruppo con 6" di margine sul Belgio e 9" sugli azzurri, che dovevano però difendersi nelle successive tre tornate senza la donna élite, visti i problemi di salute occorsi a Sara Casasola.

Il cambio tra Stefano Viezzi e Valentina Corvi © UCI Cyclocross

Il crollo italiano, la fuga francese e la rimonta britannica

A questo punto, dopo due frazioni, quasi tutte le maggiori nazionali (GB e Repubblica Ceca escluse) avevano schierato due uomini e le frazioni dalla terza alla quinta erano destinato di conseguenza alle donne juniores, U23 ed élite. Nel terzo round Valentina Corvi è partita forte ma alla lunga il ritmo di Célia Gery ha spezzato la sua resistenza, facendola piombare a oltre 40" dalla testa e salutando di conseguenza ogni possibile velleità di buon piazzamento per l'Italia. A 17" dalla francesina ha chiuso il ceco Krystof Bazant (junior maschile), il quale ha fatto slalom tra le avversarie recuperando più di un minuto in totale sulla testa della corsa. Anche Clara Honsinger (USA, élite) e Ava Holmgren (Canada, U23) sono andate forte e hanno portato le proprie nazionali rispettivamente in terza e quarta posizione a 20" e 31" dalla Francia.

Nei due giri seguenti si sono verificati un paio di interessanti cambiamenti di fronte: nella quarta tornata Oscar Amey (junior maschile) ha rimontato tutte le rivali dirette e ha portato la GB al comando con 20" sulla Francia e 37" sugli USA, mentre il Belgio scontava un passivo di 1'02" e l'Italia di 1'20". Poi, nel duello tra le élite donne, Hélène Clauzel (FR) ha dato un bel distacco ad Anna Kay, raggiungendola e poi staccandola nel finale, passando il testimone virtuale allo junior Aubin Sparfel, costretto a difendere appena 7" da Cameron Mason (élite) per portare l'oro in dotazione alla propria nazione. Sanne Cant ha invece consegnato la staffetta belga a Michael Vanthourenhout in terza piazza a 38" dai leader, un distacco troppo ampio da colmare in un solo giro, anche per un campione come Mvth.

Il testa a testa tra Sparfel e Mason - e dunque tra Francia e Gran Bretagna - si è consumato proprio negli ultimi metri, una volta che il britannico aveva completato la difficoltosa e dispendiosissima rimonta ai danni del rivale. Sparfel non si è perso d'animo, ha difeso la posizione sul ponte e poi sul contro rettilineo davanti ai box, prima di lanciare la volata lunga sulla retta finale di Tabor. Mason gli è uscito di ruota negli ultimissimi metri, ma la maggiore agilità di pedalata di Sparfel si è rivelata decisiva. Oro alla Francia, argento alla Gran Bretagna, bronzo al Belgio (+32"), quarto il Canada (+1'06") e quinta l'Italia a 1'17", con un buon Gioele Bertolini che ha rimontato una posizione nei confronti della Repubblica Ceca, sesta a 1'18" e guidata nell'ultima frazione dal campione in odore di ritiro (chiuderà domenica la propria carriera agonistica) Zdenek Stybar.

 

Tour of the Alps 2024 - Analisi del percorso
Tabor 2024: Van der Poel per il sesto oro, lotta intestina ai Paesi Bassi nella gara femminile