Randonneur italiani alla PBP © ARI via Facebook
Cicloturismo

Londra Edimburgo Londra: 70 italiani al via della randonnée più attesa del 2025

Tutto pronto per la LEL, la sfida a due ruote che porterà 2500 ciclisti da tutto il mondo a pedalare lungo un percorso di 1.530 km tra Inghilterra e Scozia

29.07.2025 17:10

Il 3 agosto 2025 scatterà una delle sfide più affascinanti e impegnative del mondo randonneur: la Londra Edimburgo Londra (LEL), una pedalata di 1539.7 chilometri (950 miglia) che congiunge la capitale inglese con quella scozzese (e ritorno) e che ogni 4 anni vede alla partenza quasi 2500 ciclisti da tutto il mondo. Una prova dura e affascinante, con un dislivello positivo di 13442 metri, che i partecipanti dovranno svolgere in autonomia, entro un tempo massimo di 128 ore e 19 minuti. Si tratta di un evento imperdibile per chi ama le randonnée e il cicloturismo a lunga distanza: un’avventura che unisce resistenza fisica e mentale e la voglia di mettersi in gioco.

I numeri della Londra Edimburgo Londra 2025

La Londra Edimburgo Londra 2025 conferma la sua vocazione internazionale: circa 2500 partecipanti e 58 Paesi rappresentati con ben il 60% dei randonneur provenienti dall’estero. A guidare la classifica delle nazioni più presenti c’è naturalmente il Regno Unito, con 1.023 iscritti, seguito da Germania (233), India (209), Francia (166) e Stati Uniti (138). Molto nutrita anche la rappresentanza italiana con ben 70 randonneur alla partenza. 

L’età media dei partecipanti è di 49,7 anni, con una distribuzione che riflette bene lo spirito della randonnée: il 2% ha meno di 30 anni, il 12% è nella fascia 30‑39, il 28% ha tra i 40 e i 49 anni, e la maggioranza – il 37% – si colloca tra i 50 e i 59. Non mancano veterani e appassionati di lunga data: il 20% ha più di 60 anni, mentre solo il 2% supera i 70. Il ciclista più giovane al via sarà un diciottenne britannico, mentre la più giovane donna, 23 anni, arriverà dall’India. Tra i decani, spiccano un giapponese di 82 anni e una britannica di 71.

Anche il dato di genere racconta molto: la LEL resta una sfida a prevalenza maschile, con 92% di uomini e 8% di donne, ma le quote femminili negli anni sono in costante crescita, e spesso proprio le cicliste si distinguono per capacità di gestione e resilienza, con un minor tasso di abbandono finale. 

Il percorso della LEL 2025 © LEL 2025
Il percorso della LEL 2025 © LEL 2025

Il percorso: bellezza e insidie tra Inghilterra e Scozia

La LEL è famosa per la bellezza del suo itinerario ma anche per le difficoltà ambientali che richiede di affrontare. Gran parte del tracciato si snoda su strade strette e a carreggiata unica, specie nei primi chilometri dopo Londra. In questi passaggi diventa fondamentale fermarsi all’occorrenza nelle piazzole e dare la precedenza ai veicoli in direzione opposta. Nei primi 20 km, inoltre, non è raro incontrare cavalli lungo la carreggiata.

Le sezioni più a nord, tra Newcastleton, Hawick e Moffat, o tra Dalkeith ed Eskdalemuir, sono tra le più suggestive, ma anche molto esposte al vento e al freddo notturno. Nonostante sia agosto, le temperature nelle brughiere scozzesi possono scendere a pochi gradi sopra lo zero: serve equipaggiamento tecnico adeguato, soprattutto se si pedala di notte.

Il percorso regala incontri ravvicinati con la fauna locale, con pecore e bovini che spesso pascolano liberi e, di notte, si stendono sull’asfalto perché più caldo. Gli agnelli tendono a correre verso la madre se spaventati, quindi è fondamentale rallentare in loro presenza. Particolare attenzione va prestata alle mucche nere, difficilissime da vedere al buio. Anche le discese richiedono prudenza, come quella dallo St. Mary’s Loch verso Moffat, dove le pecore sono praticamente sempre sulla carreggiata.

Chi affronta la LEL deve pianificare con cura anche le soste: i pop‑up cafè e ristori intermedi sono essenziali per rifornirsi, perché le distanze tra i controlli principali possono sorprendere.

999 Tuscany Grand Rando, pedalando nel cuore della notte © Umberto Bettarini
Pedalando nel cuore della notte © Umberto Bettarini

Punti di controllo e supporto

Lungo i 1.530 chilometri di percorso sono previsti 21 punti di controllo in 14 località. Qui ogni partecipante troverà un’oasi di ristoro e supporto con pasti caldi (sempre con opzioni vegetariane e vegane), bevande, docce e asciugamani (in alcune sedi), posti letto con coperte e tappi per le orecchie, e un supporto meccanico di base. Inoltre, l’organizzazione mette a disposizione due drop‑bag per ciascun ciclista, permettendo di lasciare abiti di ricambio e piccoli oggetti essenziali che verranno trasportati a due controlli scelti. 

Fuori dai punti di controllo, però, ogni ciclista è completamente autonomo. Se ci si trova affamati, infreddoliti o in difficoltà su un tratto isolato, non ci sono auto di supporto né assistenza immediata: la capacità di cavarsela da soli è parte integrante della filosofia delle randonnée. 

Preparazione fisica e mentale: alcuni consigli

Affrontare LEL richiede mesi di preparazione. Gli esperti consigliano di partire da randonnée più brevi, tra 200 e 600 km, per allenare il corpo ma soprattutto per imparare a gestire alimentazione, sonno e piccoli imprevisti. Non si tratta solo di avere gambe forti: la chiave del successo sta nella resistenza mentale, nella capacità di superare la solitudine, la stanchezza e i momenti di crisi senza cedere alla tentazione di fermarsi.

Anche l’attrezzatura ha un ruolo cruciale. La bicicletta deve essere perfettamente regolata – un bike fit professionale può prevenire dolori e infortuni – e ogni componente del kit deve essere testato in anticipo: dalla sella ai pantaloncini, dalle luci al sistema di carico, fino alla crema anti‑sfregamento. In una prova di più giorni, piccoli fastidi diventano grandi problemi.

Durante la prova, l’alimentazione deve essere costante. Gli esperti suggeriscono di assumere almeno 60 grammi di carboidrati all’ora, alternando cibi solidi, gel e bevande energetiche. È fondamentale provare tutto in allenamento: lo stomaco deve essere pronto a sopportare lunghe ore di sforzo senza sorprese.

Il sonno, altro elemento critico, va gestito con intelligenza. I dormitori allestiti nei controlli offrono letti e coperte, ma condividere lo spazio con decine di altri ciclisti significa fare i conti con rumori e interruzioni. Alcuni preferiscono brevi sonnellini frequenti, altri puntano a una o due soste più lunghe. La strategia migliore è sempre quella testata durante la preparazione.

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Umberto Bettarini
Milanese di nascita, calabrese per vocazione. Dopo la sua prima randonnée, ha scelto la famosa “pillola rossa” per scoprire quanto è profonda la tana del Bianconiglio ed è rimasto intrappolato in una grave forma di dannazione ciclistica