Giro d'Italia 2025, Mauro Vegni ci ammicca: "Il disegno è già in giro"
Ai microfoni di Rai Sport il direttore del Giro resta vago sulla partenza dall'Albania ma conferma la presentazione a gennaio; intanto ecco i dettagli delle tappe emiliane e delle salite valdostane
Dopo che la presentazione del Giro d'Italia 2025 è stata misteriosamente posticipata si sono susseguiti mille dibattiti, a cui, come certamente saprete, abbiamo contribuito con le informazioni che siamo stati in grado di reperire. In tutto questo RCS Sport non ha ancora rilasciato alcun comunicato ufficiale, nonostante fosse stato promesso da Paolo Bellino. Intanto Mauro Vegni non ha potuto sottrarsi ai microfoni Rai: vediamo insieme cosa ha dichiarato e in che modo ha indirettamente confermato le nostre indiscrezioni. Inoltre dedicheremo un po' di spazio agli ultimi aggiornamenti sul percorso che, lentamente stiamo ricostruendo anche nei dettagli più minuziosi.
Le (poche) parole sul rinvio e l'Albania
Mauro Vegni è stato intervistato in diretta nel corso della trasmissione Radiocorsa su Rai Sport, in occasione dell'assemblea annuale dell'AIOCC (traducendo la dicitura ufficiale dal francese, Associazione Internazionale Organizzatori Corse Ciclistiche), che si è tenuta a Riva del Garda parallelamente alla presentazione dell'edizione 2025 del Tour of the Alps (qui trovate il percorso nel dettaglio). Mauro Vegni ha confermato che la presentazione avverrà nel mese di gennaio, come noi per primi avevamo anticipato alcune settimane fa (Giro d'Italia 2025: il percorso provvisorio e la nuova data di presentazione) pubblicando anche il tracciato per come adesso è concepito, ipotizzando che la Grande Partenza rimanga in Albania. Aggiungiamo che recentemente il quotidiano spagnolo AS ha specificato ulteriormente la data di presentazione al 13 gennaio, mentre intanto verrà presentato il percorso della Tirreno-Adriatico in data 12 dicembre.
Tra le dichiarazioni più sconcertanti, se così si può dire, ci sono quelle proprio sulla partenza albanese; in risposta ad una domanda di Silvano Ploner, Mauro Vegni ha risposto così: “Avete detto voi l'Albania, noi ufficialmente non l'abbiamo mai detta: questo non significa che non c'è come non significa che non c'è”. In merito alla presentazione ha poi dichiarato “è slittata per problemi nostri, ma non è legato a problemi con le tappe; chi ci vede sui territori vede che ci sono i miei uomini a fare tutti i sopralluoghi (domani ci sarà quello in Trentino) a conferma che il Giro è pronto già da parecchio tempo”. Ha infine aggiunto che "è un anno particolare, un anno importante come quello del Giubileo e ci saranno tante chicche da svelare a gennaio".
Mauro Vegni is watching us
La cosa forse più intrigante viene detta dal direttore della Corsa Rosa subito dopo, quando in merito al disegno del Giro 2025 confessa sorridendo: “si vedono in giro e non dobbiamo nasconderli”. Siamo sicuramente abbastanza narcisisti da credere che si riferisse alla nostra cartina, anche perché è l'unica uscita con l'intero percorso e il tono con cui vi fa riferimento di certo non ha l'aria di una smentita. Vi ricordiamo che potete trovare qui l'elenco delle tappe e che potete recuperare tutti i dettagli finora svelati ripercorrendo gli articoli pubblicati nella sezione Giro d'Italia del nostro sito.
Le ultime novità sul percorso
Anche se, come dicevamo sopra, il percorso è di fatto già deciso, questo non ci sottrae alla possibilità di indagare le singole frazioni, considerando anche che in questi giorni vanno avanti sopralluoghi e dialoghi sulla definizione di dettagli tanto tecnici quanto organizzativi. Sappiamo ad esempio che ci sono stati sopralluoghi ad Asiago per definire il punto di arrivo più consono (la viabilità è cambiata dal 2017) e pare che da Gallio si arrivi ad Asiago con un tragitto più largo verso sud che allontanerebbe ulteriormente il Grappa, in una tappa che già sembra più da fughe che da classifica, salvo sorprese dell'ultimo minuto.
Informazioni più rilevanti arrivano dall'Emilia: Daniele Petrone sul Resto del Carlino di Reggio Emilia ha confermato il nostro tracciato per la tappa di Castelnuovo ne' Monti, rilanciando anche la collocazione del traguardo in paese in Via Roma o in Viale Enzo Bagnoli. L'arrivo ai piedi della Pietra di Bismantova sarebbe fortemente voluto dal comitato organizzatore, ma è poco adatto alla logistica della Corsa Rosa; per queste ragioni prende quota la salita dal versante meridionale che consente di lambire la Pietra poco prima del traguardo. Rispetto alla nostra bozza precedente il San Pellegrino in Alpe si allontana dall'arrivo di circa 5 km, ma il finale risulta decisamente più esigente.
Sempre Petrone ha poi dato dettagli consistenti sulla successiva tappa tra Modena e Viadana che sarà centrata sulla valorizzazione del territorio, a partire dai 5 castelli matildici che saranno tutti toccati o sfiorati nella prima metà di corsa. Sembra, dunque, che l'ascesa al Castello di Carpineti (ammesso che venga risolta la frana nella seguente discesa) venga inserita qua anziché nel finale verso Castelnuovo; anche in questo caso è l'amministrazione locale a puntarci molto dopo che nel 2021 il maltempo non aveva permesso un'adeguata promozione del territorio, fatto su cui RCS avrebbe garantito di rimediare nel miglior modo possibile. Se la frana restasse com'è, si potrebbe arrivare a Carpineti dopo essere saliti a Valestra, accorciando leggermente il chilometraggio. A seguire il percorso ricalcherebbe proprio quello del 2021 a ritroso, lambendo il Castello di Sarzano e di Rossena e osservando a breve distanza quelli di Canossa e Bianello. Si proseguirebbe poi verso Bibbiano (omaggiando Bruno Reverberi) e Montecchio Emilia, per entrare in provincia di Parma nei pressi di Montechiarugolo. Visto che la Gazzetta di Parma parla di passaggio da Sorbolo e che la stampa mantovana parla di un circuito verso Casalmaggiore e Sabbioneta nel finale (forse da ripetere più volte) il percorso è già pronto. Difficile stabilire con certezza il disegno del circuito conclusivo, anche perché pare che ci sia da tutelare l'accesso all'Ospedale Oglio Po, ostacolato dall'attuale bozza di percorso. Rimane il fatto che il finale sarà completamente pianeggiante, quindi l'altimetria non sarà tanto diversa da quella qui sotto.
La tappa valdostana
Ulteriori notizie arrivano anche sulla tappa valdostana da Biella a Champoluc in Val d'Ayas. In particolare è il quotidiano La Vallèe a pubblicare un trafiletto dove elenca le tre asperità che caratterizzano un percorso tradizionale di montagna in stile Giro e per questo senz'altro interessante: Col Tzecore, Col de Saint Pantaléon e Col de Joux. Aggiungiamo che quasi un mese fa si parlava già di transitare anche da Antagnod per una promozione completa della Val d'Ayas, per cui il percorso lo abbiamo pronto.
Specifichiamo un paio di dettagli. La prima parte è solo ipotetica: senz'altro una salita di qualche genere si dovrà percorrere e non appare sensato che si passi dalla galleria bloccando l'asse viario principale; abbiamo ipotizzato un transito da Graglia prima di valicare a Croce Serra per lambire lo sponsor Acqua Lauretana. Aggiungiamo in secundis che La Vallèe lascia aperta la possibilità che si salga al Saint Pantaléon da Champagne, anziché da Chambave, ma la salita sarebbe simile (forse più irregolare) e il fondovalle si allungherebbe di soli 2 km, quindi niente di sostanziale rispetto al disegno ipotizzabile.