Professionisti

Pace fatta tra UCI e ASO: nel World Tour 2017 ci sarà anche il Tour. Spazio a diciassette team

23.06.2016 19:30

Ieri a Ginevra il consiglio per il ciclismo professionistico si è riunito ed ha approvato il calendario 2017 del World Tour. A differenza di quanto paventato nei mesi scorsi, tutte le corse facenti parte in questa stagione del massimo circuito internazionale sono confermate: presenti dunque anche le corse organizzate da ASO come Tour de France, Vuelta a España, Paris-Roubaix, Liège-Bastogne-Liège e via discorrendo.

In aggiunta il World Tour accoglierà anche nuove corse (la prima delle quali è la Dwars door Vlaanderen) che otterranno inizialmente una licenza triennale. Il calendario del World Tour verrà annunciato, si fa sapere, a breve e aumenterà la globalizzazione del ciclismo di alto livello.

Ci sono anche novità in merito al numero di squadre: nel 2017 saranno 17 le formazioni World Tour, vale a dire una in meno di quest'anno, con l'obiettivo di arrivare a 16 in un prossimo futuro.

Dalla fine della stagione 2018 in avanti ci sarà un sistema di challenge annuale basato sulla classifica sportiva fra la peggiore formazione del World Tour e la migliore delle Professional per stabilire quale dei due team farà parte del World Tour nell'anno seguente. Nel caso in cui un team World Tour venga retrocesso, questo avrà il diritto di partecipare a tutti gli eventi del World Tour dell'anno seguente.

Dal 2017 tutti gli eventi del World Tour presenti nel calendario del 2016 vedranno la partecipazione di tutti i team del massimo circuito; le nuove competizioni avranno la presenza di almeno 10 formazioni World Tour.

Il presidente dell'UCI Brian Cookson ha dichiarato: «Questo è un altro passo in avanti nella riforma del ciclismo professionistico e sono felice che tutte le parti in causa siano al tavolo delle trattative. Possiamo finalmente costruire il futuro del nostro sport a livello mondiale. Continueremo a dialogare per sistemare i vari dettagli della riforma».

Il presidente del consiglio del ciclismo professionistico David Lappartient ha aggiunto: «Tutti gli stakeholders sono stati d'accordo nella visione che globalizzerà il ciclismo e darà maggior stabilità a organizzatori e team, preservando il principio della meritocrazia. È un grande passo avanti per far diventare il ciclismo più attraente e più globale, rispettando la tradizione e la storia».

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