Filippo Ganna e Jonathan Milan © INEOS Grenadiers/Getty Images
Professionisti

Gli italiani al via del Tour de France: fari puntati su Ganna e Milan

Debutto assoluto per Edoardo Affini, Vincenzo Albanese, Alberto Dainese e per il velocista friulano

02.07.2025 21:00

Partiamo dai freddi numeri: 106 tappe consecutive senza vittorie, nessun podio di giornata nel 2024, nessun corridore tra i primi 10 della classifica dal 2020 a oggi. No, il Tour de France non è il più il Tour des italiens dei bei tempi andati, quando collezionare vittorie in serie e podi sui Campi Elisi era diventata piacevole abitudine. Se il pubblico più occasionale potrà meravigliarsi di una così lunga carestia, gli appassionati - pur rammaricandosene - ci hanno oramai fatto l'abitudine. E non sarebbe una sorpresa se, alla fine della 112ª edizione della Grande Boucle, il ciclismo italiano dovesse proseguire il suo digiuno di vittorie, che dura dal 27 luglio 2019, quando Vincenzo Nibali conquistò l'arrivo in quota di Val Thorens. Tuttavia, a giudicare dalle forze in campo, l'Italia che pedalerà sulle strade di Francia avrà più di una carta da giocare per tornare a sollevare le braccia al cielo. Non è solo una questione di quantità (11 corridori al via contro gli 8 del 2024, quando il nostro paese ospitò la Grande Partenza, e i 7 del 2023), ma anche e soprattutto di qualità. Uno dopo l'altro, conosciamo da vicino gli italiani al via.

Gli 11 italiani al via del Tour de France

Edoardo Affini (Visma-Lease a Bike)

Uomo di fatica: una definizione oltremodo riduttiva per un cronoman di spessore come il 29enne mantovano, uno dei 4 italiani all'esordio assoluto sulle strade francesi. Gregariato puro per Affini, che dovrà tenere al riparo Jonas Vingegaard dai pericoli e dai trabocchetti che punteggeranno i primi 10 giorni di corsa. Se dovesse esprimersi sui livelli di Zurigo 2024, quando accompagnò Ganna sul podio iridato, Affini potrebbe essere un outsider nella cronometro di Caen.

Vincenzo Albanese (EF EasyPost)

Almeno in teoria, avrebbe dovuto seguire la gara a tappe francese in televisione. E invece, l'assenza di Richard Carapaz - debilitato da un problema gastrointestinale - ha regalato a Vincenzo Albanese l'opportunità di disputare il primo Tour della sua carriera, oltretutto in un momento particolarmente propizio per il corridore di origini salernitane che, dopo un'infinità di piazzamenti, ha centrato il primo successo in massima serie con una volata audace e intelligente al Giro di Svizzera. Le volate ristrette sono il principale punto di forza del 28enne di stanza a Reggello (Firenze), che dovrà tuttavia fronteggiare una nutritissima concorrenza. Per intanto, sarebbe già una soddisfazione strappare qualche piazzamento in top 10, anche se non sarà affatto semplice.

Vincenzo Albanese vince la seconda tappa del Tour de Suisse 2025 © EF Education-EasyPost via X
Vincenzo Albanese vince la seconda tappa del Tour de Suisse 2025 © EF Education-EasyPost via X

Davide Ballerini (XDS-Astana)

Presenza fissa nel World Tour da più di un lustro, il 30enne canturino ha vissuto poche giornate di grazia. Una su tutte: la vittoria allo sprint della Omloop Het Nieuwsblad, che resta ancora oggi il punto più alto della sua vita da professionista. Nonostante i risultati non abbiano fin qui pareggiato le aspettative, il bilancio stagionale di Ballerini - alla sua terza campagna d'Oltralpe - è ampiamente positivo: un 2° posto di giornata al Tour de Suisse - dove è stato battuto in volata da Jordi Meeus - un 6° alla Gand-Wevelgem e un'altra top 10 al Fiandre. A conferma che, quando conta, il corridore della XDS-Astana riesce comunque a lasciare il segno della sua presenza. Almeno in teoria, le occasioni per fare risultato non mancherebbero, soprattutto nelle tappe più mosse, in cui l'affare sarà ristretto agli sprinter resistenti. 

Mattia Cattaneo (Soudal Quick-Step)

Un uomo di esperienza al servizio dei capitani: Mattia Cattaneo - alla terza apparizione sulla ribalta del Tour - dovrà anzitutto scortare Remco Evenepoel nelle tappe all'apparenza più semplici, tenendolo alla larga da brutte sorprese. Concluso il lavoro per il capitano del Wolfpack, è lecito pensare che il 34enne bergamasco possa mettersi a disposizione del treno che piloterà Tim Merlier nei finali di tappa.

Simone Consonni (Lidl-Trek)

L'apripista per definizione del ciclismo mondiale: Simone Consonni avrà il delicatissimo compito di lanciare le volate di Jonathan Milan. Una coppia affiatata come poche, complice la comune frequentazione dei velodromi, che ha regalato a entrambi un titolo olimpico. A volte, però, capita che il friulano sia costretto a difficili rimonte dalle retrovie. Ed è proprio per questo che il 30enne lombardo - di nuovo al Tour dopo 5 anni di assenza - non sarà un semplice rifinitore per Milan. Considerate le forze in campo, la Lidl-Trek ha il miglior treno in circolazione per gli arrivi allo sprint. E l'esperienza del fratello d'arte bergamasco è merce rarissima in gruppo.

Alberto Dainese (Tudor)

Dopo aver vinto due tappe al Giro d'Italia e una alla Vuelta di Spagna, il 27enne padovano disputerà per la prima volta la Grande Boucle. Assecondando gli umori del resto della sua squadra, la prima parte della stagione di Dainese è scivolata via senza guizzi. Anche per questo, il velocista veneto è sbarcato nel Nord della Francia senza particolari pressioni. La sfida con le ruote più veloci del pianeta sarà estremamente dura, ma non per questo Dainese sarà semplice spettatore delle volate.

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Vittoria in volata per Alberto Dainese nella terza tappa del Région Pays de la Loire Tour ©Tudor Pro Cycling-SprintCycling

I grossi calibri: Ganna e Milan

Filippo Ganna (INEOS Grenadiers)

Al di là dei due successi stagionali a cronometro, la stagione del 28enne verbanese è stata fin qui densissima di spunti: per lui parlano l'eccezionale prestazione alla Milano-Sanremo - in cui ha rimontato per due volte gli intoccabili Tadej Pogacar e Mathieu van der Poel - il 3° posto ad Harelbeke e un 8° al Giro delle Fiandre, in cui ha avuto il merito di tenere duro dopo aver cercato il colpaccio da lontano. Più di qualcuno penserà che la prima parte del 2025 non sia stata in linea con le aspettative dell'inverno. E non avrebbe tutti i torti, visto che Ganna è rimasto a bocca asciutta sul terreno in teoria più congeniale alle sue caratteristiche: il pavé della Roubaix. Tuttavia, non si può non avere fiducia nell'uomo di punta - in cordata con Jonathan Milan - del movimento tricolore. Alla sua seconda apparizione in terra francese, Top Ganna cerca quella vittoria di tappa che aveva rincorso invano nel 2022, quando uscì nettamente sconfitto dalle sfide contro il tempo. Con tutta probabilità, il piemontese cercherà di allargare i suoi orizzonti alle tappe in linea. Tuttavia, in cima ai suoi pensieri c'è sempre la crono di Caen, dove proverà a battere Remco Evenepoel, che lo ha sempre sconfitto nelle ultime tre sfide per le medaglie mondiali e olimpiche.

Jonathan Milan (Lidl-Trek)

Nonostante abbia soltanto 24 anni, Jonathan Milan può essere già considerato uno dei grandi della sua generazione: un oro e un bronzo olimpico con l'inseguimento a squadre, il titolo iridato dell'inseguimento individuale a Ballerup 2024 e un altro alloro mondiale con il quartetto. Eppure, a dispetto degli ottimi risultati su strada - in testa le 4 vittorie di tappa al Giro d'Italia - la massima serie del ciclismo mondiale attende la sua definitiva consacrazione. Ecco perché tutti - non solo i tifosi italiani - aspettano il friulano al varco. E non ci sarà molto da attendere, peraltro: a meno di sorprese, infatti, i velocisti si giocheranno il traguardo di Lille e, di conseguenza, la prima maglia gialla del Tour 2025. Benché abbia vinto meno di Merlier (10 successi dall'inizio dell'anno), le vittorie di Milan pesano decisamente di più: l'ultimo sprint della Volta a la Comunitat Valenciana, due tappe all'UAE Tour, sbaragliando l'attesissimo Jasper Philipsen, altrettante alla Tirreno-Adriatico e, all'inizio di giugno, uno sprint vincente al Giro del Delfinato. Anche per questo, Milan può autorevolmente puntare non solo ai successi parziali, ma anche alla maglia verde. In ogni caso, come detto in precedenza, il corridore della Lidl-Trek dovrà interpretare al meglio i finali di tappa: la sua punta di velocità è irresistibile per tutti, ma rischia di essere vanificata da una posizione fin troppo arretrata al momento del redde rationem

Gianni Moscon (Red Bull-BORA-Hansgrohe)

Fino a qualche stagione fa, non avremmo esitato a fare il nome di Gianni Moscon per una classica monumento o per qualche traguardo parziale nei Grandi Giri. La sorte non è stata sempre benevola con il 31enne trentino, come alla Parigi-Roubaix del 2021, quando fu tradito da una foratura mentre era ampiamente in testa alla corsa. Da allora in avanti, Moscon non ha più avvicinato i livelli di inizio carriera, trasformandosi a tutti gli effetti in un uomo-squadra. Una scelta rispettabilissima, per carità, ma comunque foriera di rimpianti per ciò che non è stato. Alla sua quarta presenza di fila al Tour - la sesta nella sua carriera - l'ex Sky si metterà a disposizione dei capitani della Red Bull-BORA-Hansgrohe, in testa Primož Roglic, al rientro in gruppo dopo il ritiro prematuro dal Giro d'Italia.

Matteo Trentin (Tudor)

Prima del blitz alpino di Vincenzo Nibali, la spedizione italiana al Tour 2019 brindò alle vittorie di Elia Viviani e di Matteo Trentin. Che lasciò il segno nella terza settimana di quella Grande Boucle con una vittoria di classe a Gap, staccando i compagni di fuga in salita. La miglior versione di sempre del corridore di Borgo Valsugana che, appena due mesi dopo, sfiorò il titolo mondiale ad Harrogate dopo una corsa memorabile. La delusione iridata ha cambiato i connotati alla sua carriera, nonostante sia comunque riuscito a macinare buoni risultati. Tutto questo per dire che, a dispetto dei 36 anni denunciati all'anagrafe, Trentin possiede una capacità di lettura delle corse con pochi eguali in gruppo. Considerata la presenza in squadra di Michael Storer, è assai probabile che l'ex campione europeo in linea possa correre in favore dell'australiano. Tuttavia, non sarebbe una sorpresa trovarlo nelle fughe buone che riceveranno il via libera dagli squadroni.

Simone Velasco (XDS-Astana)

La vittoria gli è sempre sfuggita, ma il 29enne elbano è sicuramente l'azzurro con il maggior numero di piazzamenti in top 10 dall'inizio della stagione (11). In cima alla lista c'è ovviamente il 4° posto alla Liegi-Bastogne-Liegi, dove ha regolato il nutrito gruppo dei battuti. Considerate le premesse, Simone Velasco - di nuovo al via della Grande Boucle dopo tre anni - è un nome da non sottovalutare nelle tappe da fughe, anzitutto per il suo spunto veloce. Inoltre, ha il vantaggio di correre per una squadra che non curerà più di tanto la classifica generale. Naturalmente, le statistiche non aiutano a vincere le corse. Di sicuro, però, Velasco ha disputato fin qui un'ottima stagione. E cullare una speranza - piccola o grande che sia - non costa alcunché. 

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Carmine Marino
<p>Nato a Battipaglia (Salerno) nel 1986, ha collaborato con giornali, tv e siti web della Campania e della Basilicata. Caporedattore del quotidiano online SalernoSport24, è iscritto all'albo dei giornalisti pubblicisti della Campania dal 4 dicembre '23.</p>