Professionisti

È il Delfinato delle fughe

06.06.2017 16:25

Gruppo ancora beffato, vince Koen Bouwman. Domani a cronometro primo scontro tra i favoriti


Volata doveva essere in questa terza tappa del Criterium del Delfinato che altimetricamente non presentava particolari difficoltà, ma come già accaduto nella prima tappa su un tracciato più impegnativo il gruppo principale si è ritrovato beffato al traguardo dai fuggitivi della prima ora: ad esultare sul traguardo di Tullins è stato il 23enne olandese Koen Bouwman che ha trovato quindi la prima vittoria della sua carriera professionistica iniziata la scorsa stagione. Il corridore del Team LottoNL-Jumbo si era sciroppato diversi chilometri di fuga anche nella giornata, ma oggi ci ha subito riprovato forse pensando più ai punti dei gran premi della montagna che non ad andare fino in fondo.

Secondo giorno di fila all'attacco per Bouwman
La tappa di oggi portava i corridori da Le Chambon-sur-Lignon a Tullins per un totale di 184 chilometri con tre gpm di quarta categoria e uno solo di terza: una particolarità, oggettivamente non nuova al Delfinato, è che dal chilometro 58 al chilometro 91 si percorreva un tratto che poi verrà affrontato anche a luglio durante la 16a tappa del Tour de France. Anche oggi la fuga è scatta subito dopo il via ufficiale della tappa, a chilometro 2: stavolta sono stati in sei a prendere il largo sfruttando un tratto iniziale molto veloce con diversi tratti di discesa, tanto che gli prima ora è stata percorsa a 47.5 km/h di media.

Tra gli attaccanti di giornata c'era appunto l'olandese Koen Bouwman (Team LottoNL-Jumbo) che era davanti anche ieri e che in gara portava la maglia rossa a pois bianca dei gran premi della montagna: Bouwman ha fatto il pieno di punti oggi, ma il leader della speciale classifica resta comunque Thomas De Gendt che ha prestato la maglia al 23enne olandese avevo già quella gialla della generale. Oltre a Bouwman in fuga c'erano anche il suo compagno di squadra Alexey Vermeulen, Bryan Nauleau (Direct Energie), Frederik Backaert (Wanty-Groupe Gobert) e due uomini della Delko Marseille, Quentin Pacher e Evaldas Siskevicius: il sestetto ha toccato un vantaggio massimo sul plotone di 6'50", un margine che ha consentito al francese Quentin Pacher di pedalare alcuni chilometri come leader virtuale del Criterium del Delfinato visto che in classifica aveva 5'57" di ritardo rispetto a De Gendt.

Tutto sotto controllo fino ai meno 40
Le squadre dei velocisti si sono messe fin da subito a dare una mano alla Lotto Soudal in testa al plotone: la prima, la più convinta, è stata la FDJ con Arnaud Démare che era accreditato come principale favorito per la tappa di oggi dopo la netta vittoria di ieri. A seguire sono arrivate anche la Cofidis di Nacer Bouhanni, il Team Katusha-Alpecin di Alexander Kristoff ed il Team Dimension Data di Edvald Boasson Hagen: il risultato di questa cooperazione è stato che il vantaggio di Backaert, Bouwman, Nauleau, Pacher, Siskevicius e Vermeulen era già sceso a quattro minuti precisi quando mancavano ancora 75 chilometri di tappa.

Il recupero del plotone principale è andato avanti senza particolari intoppi fino agli ultimi due gran premi della montagna di giornata, a circa 40 chilometri dall'arrivo: a quel punto ai sei battistrada era rimasto poco più di due minuti e mezzo. Un po' di vento laterale ha creato scompiglio nelle retrovie del gruppo, ma è stata soprattutto la discesa a ribaltare le sorti della tappa: i fuggitivi hanno infatti iniziato a spingere a tutta ed un lungo tratto di strada tortuosa è andato a loro vantaggio che potevano darsi cambi più regolari di quanto non potesse fare il gruppo.

Davanti perdono poco, plotone beffato
Tra i meno 28 chilometri ed i meno 17 chilometri, Backaert, Bouwman, Nauleau, Pacher, Siskevicius e Vermeulen hanno perso solo 15" nei confronti del gruppo passando da un vantaggio di 2'05" ad uno di 1'50". In quel momento gli attaccanti sono diventati i favoriti per la vittoria anche perché quando la strada è tornata più larga e diritta il recupero del gruppo è stato inferiore a quanto ci si potesse attendere: davanti lavoravano tutti con grande armonia, dietro c'era accordo ma si è mai riusciti a guadagnare più di 5" al chilometro in questo bellissimo finale.

A 10 chilometri dal traguardo i battistrada avevano 1'26" di vantaggio, ai meno 5 avevano ancora 55" e all'ultimo chilometro il gap era ancora di 35". La bravura dei fuggitivi, aiutata anche dal fatto che nessuno fosse nettamente superiore sulla carta rispetto agli altri, è stata di non farsi la guerra e di restare compatti fino alla fine, e anche quando l'accordo è statato ci sono stati Pacher e Vermeulen che si sono sacrificati tenendo alta l'andatura per il proprio compagno di squadra in fuga.

Bouwman il più forte. Domani crono
Nello sprint per la vittoria di tappa Koen Bouwman è stato semplicemente il più forte: il giovane è partito lungo con Evaldas Siskevicius a ruota, ma il lituano della Delko non è neanche riuscito a mettere fuori il naso e negli ultimi metri ha dovuto addirittura smettere di pedalare salvando comunque la seconda posizione. Terzo è arrivato Frederik Backaert che ha superato Bryan Nauleau negli ultimi 50 metri mentre Alexey Vermeulen e Quentin Pacher non hanno praticamente disputato la volata e hanno tagliata il traguardo rispettivamente in quinta e sesta posizione dopo aver lavorato per i propri compagni di squadra.

Il gruppo principale alla fine ha tagliato il traguardo con 11" di ritardo e la volata per la settima posizione è stata vinta da Arnaud Démare davanti a Bryan Coquard con i tedeschi Pascal Ackermann e Phil Bauhaus a completare la top10. In classifica generale continua a comandare Thomas De Gendt davanti ad Axel Domont e Diego Ulissi, una situazione che era stata determinata dalla fuga del primo giorno: domani però è in programma una cronometro abbastanza difficile di 23.5 chilometri che darà tutt'altro aspetto alla generale e che porterà anche alle prime differenze importanti tra i favoriti per la vittoria finale.
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