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Richie è in versione Portento

07.06.2017 16:35

Dauphiné, l'australiano batte anche Martin nella crono ma De Gendt resta in giallo. Valverde meglio di Contador e Froome, bene Aru


Dalla cronometro del Criterium del Delfinato ci si attendevano risposte, non solo sullo stato dei favoriti per questa gara a tappe di otto giorni ma anche in vista del prossimo Tour de France dal momento che qui è presenza la grande maggioranza degli uomini di classifica: quello che ha detto questa quarta tappa è che Richie Porte fa maledettamente sul serio e da inizio stagione non ha perso occasione per mandare messaggi importanti a tutti i suoi rivali.

Il 2017 del tasmaniano della BMC era iniziato con una dimostrazione di forza al Tour Down Under, alla Parigi-Nizza era andato forte finendo lontano nella generale per colpa dei ventagli e poi ha vinto il Tour de Romandie brillando sia in salita che a cronometro: forse in assoluto non arriverà al Tour de France con il ruolo di uomo da battere (ma oggi le quote dei bookmakers sono crollate) anche perché finora, tra sfortune e difficoltà varie, non ha mai fatto meglio di un quinto posto, ma la solidità che ha già mostrato l'anno scorso lo pone senza dubbio tra i più seri contendenti ad ereditare lo scettro da Chris Froome.

Tony Martin ancora secondo
Questa cronometro del Delfinato presentava un percorso di 23.5 tra La Tour-du-Pin e Bourgion-Jalieu, una distanza e un tracciato che in un certo senso potevano ricordare quella di Marsiglia del prossimo Tour: i primi 5 chilometri erano in leggera salita, poi 10 chilometri di veloce discesa, quindi i due chilometri di salita al 5% circa verso Demptézieu ed infite di nuovo un tratto abbastanza veloce fino al traguardo. Non facile trovare il ritmo su percorso del genere ed infatti tanto è cambiato tra l'intermedio posto a Laval dopo 10.7 chilometri ed il traguardo.

Il più rapido nel tratto iniziale è stato il campione del mondo in carica Tony Martin che però precedeva Richie Porte di appena 2" in un settore che sulla carta era molto più adatto al tedesco: una sbavatura in una curva verso sinistra poco prima dell'ultimo chilometro è costata qualcosa a Martin, ma certo non tutti i 12" che lo hanno separato dallo straordinario Richie Porte al traguardo. Tony Martin è stato quindi costretto a rimandare ancora l'appuntamento con la prima vittoria vestendo la maglia iridata del Team Katusha-Alpecin: quest'anno nelle tre cronometro individuali disputate dal tedesco sono arrivati tre secondi posti, ma guai a pronunciare la parola maledizione.

Valverde meglio di Contador e Froome
Sul terzo gradino del podio di tappa troviamo un altro corridore che sta vivendo una stagione di grazia e che punta ad arrivare al Tour de France con grandi credenziali: si tratta del 37enne Alejandro Valverde che dopo 10.7 chilometri accusava 18" di ritardo rispetto a Richie Porte e che poi si è difeso alla grande nella seconda parte della cronometro arrivando a soli 24" dall'australiano della BMC. Il murciano della Movistar è da inizio anno che va forte in tutte le gare e nelle tre cronometro disputate non è mai sceso dal podio: al Tour de France Eusebio Unzué non avrà vita facile a gestire la leadership della squadra tra Valverde e Quintana, ma siamo sicuri che in tanti vorrebbero essere nella sua posizione.

Immediatamente alle spalle di Valverde troviamo nell'ordine Stef Clement, Chad Haga e Jasha Sütterlin, poi in settima e ottava posizione altri due dei grandissimi nomi di questo Delfinato. La cronometro di Alberto Contador può andare in archivio come abbastanza positiva: 22" persi da Richie Porte fino all'intermedio, un distacco che poi al traguardo è diventato di 35"; non sarà il Contador dei giorni migliori, ma può essere soddisfatto aspettando le salite. Chi invece continua a non convincere, ed è da inizio anno che la fa, è Chris Froome che ha perso 2" nei confronti di Contador e ben 37" rispetto all'ex gregario Porte: il britannico del Team Sky era anche partito bene (3° dopo 10.7 km), ma poi ha perso tanto nei chilometri finali, quelli dove c'erano le pendenze più impegnative; dopo tre vittorie in quattro anno il favorito per il Tour de France è sempre lui, ma le certezze stanno iniziando a vacillare.

Aru in ripresa, De Gendt salva la maglia
Qualche segnale positivo è arrivato invece da Fabio Aru che è arrivato 27° a 1'18" da Richie Porte risultando il migliore degli uomini Astana: dopo i problemi al ginocchio che lo hanno tenuto lontano dalle corse per quasi tre mesi, la condizione fisica del 26enne sardo è forse anche un po' superiore a quanto ci si potesse aspettare e se si esclude Porte i distacchi accusati in questa cronometro non sono terribili. Adesso bisognerà vedere come riuscirà a comportarsi nelle prossime tappe di montagna, ma dopo oggi si può essere ottimisti sulle possibilità di Aru di fare un buon Tour de France. Tra gli italiani invece il migliore è stato Diego Ulissi che ha comunque perso 1'01", restando comunque in buona posizione in classifica generale.

I bocciati del giorno invece sono il francese Romain Bardet ed il sudafricano Louis Meintjes che hanno pagato quasi 5" al chilometri nei confronti di Richie Porte, una vera e propria enormità anche se magari questo porterà a vederli all'attacco nei prossimi giorni. Prestazione negativa anche per Michal Kwiatkowski (2'25" di ritardo) che deve cercare i convincere i tecnici Sky a portarlo al Tour mentre si è difeso benissimo il belga Thomas De Gendt che continua ad essere in testa alla classifica generale dopo la fuga vincente nella prima tappa: con ogni probabilità perderà la maglia gialla sulle salite, ma intanto ha ancora 27" di vantaggio su Richie Porte e 51" su Alejandro Valverde; il miglior italiano è Diego Ulissi, 10° a 1'22".
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