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Roglic atterra con grande stile

19.07.2017 20:16

Tour de France, il pagellino della 17a tappa: Contador non si risparmia, Quintana non ne ha. Brutti segnali da Aru


Primoz Roglic - 10
Come dice il suo nome è arrivato primo. Lo sloveno si è imposto nella diciassettesima tappa regalando il primo successo al suo paese nella ultracentenaria storia del Tour de France. Se domenica l’impresa l’ha realizzata Mollema, oggi è stato il portacolori del Team Lotto NL-Jumbo ad imporsi dopo dopo un’azione solitaria di 30 km. Lo si era conosciuto al Giro d’Italia 2016 come un grande cronoman ma oggi ha dimostrato di andare molto forte anche in salita in un grande giro. Un corridore da tenere sotto controllo per il futuro perché anche, se ha ventisettenne, può crescere ancora molto.

Rigoberto Urán - 8
Più che il Tour de France continua e più che il colombiano sorprende. In salita risponde alla grandissima a tutti gli attacchi di Martin e Bardet ed in discesa sfrutta le proprie ottime doti per contribuire a guadagnare più secondi possibili su Fabio Aru. Si prende anche i 6" di abbuono e sale podio virtuale; anche lui è in lizza per la vittoria finale. Sorprendente.

Christopher Froome - 7.5
Sa di aver dalla sua la cronometro di Marsiglia ed oggi ha voluto solamente controllare la situazione. Non attacca in prima persona ma si limita a rispondere alle azioni di Bardet, Martin ed Urán. Con la crisi di Aru guadagna secondi preziosi sui secondi in classifica, ora lontani quasi mezzo minuto. Un altro piccolo passo verso Parigi è stato compiuto e la maglia gialla è sempre più sua.

Romain Bardet - 7.5
Ha provato in tutti i modi a staccare Froome in salita ma non ci riesce. Tuttavia archivia con il sorriso la giornata perché sale in seconda posizione, a 27 dalla maglia gialla. Domani sarà la volta dell’Izoard e, per forza di cose, se vuole vincere, deve provare a far saltare il banco in questa occasione. È l'unica maniera per coronare il sogno di tenere a casa la maglia più prestigiosa, con un paese alle spalle tutto con lui.

Alberto Contador - 7
Nel suo ultimo Tour de France vuole lasciare un segno. Tenta il colpo grosso con un’azione delle sue, provando a conquistare il prestigioso appuntamento alpino. Purtroppo per lui nel tratto duro del Galibier resta senza energie e si deve arrendere. La voglia di regalare spettacolo però non gli manca. Coraggioso.

Simon Yates - 5
Soffre sul Galibier ma non affonda. Il britannico stringe i denti ed cerca di difendersi al meglio. Perde 1'30" da Meintjes ma la maglia bianca è ancora sulle sue spalle per 2'28". Un corridore giovane avrebbe potuto pagare molto di più invece l'alfiere della Orica-Scott si è gestito anche nella difficoltà.

Damiano Caruso - 5
Esce dalla top ten ma nulla è perduto. Il siciliano, in crescita di classifica nelle passate giornate, ha pagato le durissime pendenze del Galibier. Tuttavia il suo obiettivo di arrivare a Parigi nei primi dieci non è svanito dato che è solo 1'11" lo separano da Barguil. Una giornata no capita a tutti ed oggi è toccata al ragusano della BMC.

Fabio Aru - 4.5
Le Alpi avrebbero dovuto lanciare il sardo verso il sogno di riconquistare la maglia gialla; invece, per ora, lo hanno respinto. Ha corso tutta la tappa a ruota di Froome ma ai meno 5 km dalla vetta del Galibier non riesce a tenere le accelerazioni di Bardet. Con grande grinta è riuscito a riportarsi sotto ma ogni volta che il francese e Martin attaccavano lui pagava. Scollina da solo e non ha la forza per rientrare in discesa. Alla fine paga 31" dai rivali, uscendo dal podio. Domani l’Izoard ci dirà fin dove potrà arrivare il campione italiano. Il Tour non è ancora finito ma questa battuta d’arresto non ci voleva. Scarico.

Nairo Quintana - 4
Per l’ennesima volta una bocciatura. Prova un’altra reazione d’orgoglio partendo da lontano ma la gamba non gira. Vederlo in classifica generale a quasi 13' da Froome, lui che doveva detronizzarlo, fa veramente impressione. Il condor ha smesso di volare.

Marcel Kittel - s.v.
Una caduta mette fuori dai giochi il leader della maglia verde, nonché vincitore di cinque volate. Una vera perdita per tutta la corsa perché, grazie alla intraprendenza di Michael Matthews (anche oggi splendido), avremmo assistito ad una lotta fino all'ultimo centimetro degli Champs Élysées. Torna a casa con un bel bottino di successi ma con l’amarezza di non potersi giocare, oltre alla maglia verde, anche l’ultimo prestigioso traguardo parigino. Sfortunato.
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