Professionisti

Lo Squalo inizia a sentire il profumo del sangue

02.09.2017 19:38

Vuelta a España, il pagellino della 14a tappa: Froome si difende bene, Kelderman continua a sorprendere. Aru soffre ma tiene


Rafal Majka - 10
In tanti all'imbocco della Sierra de la Pandera avranno pensato: “Ma dove vuole arrivare, tanto verrà ripreso dal gruppo”. E invece no. Il corridore della Bora Hansgrohe realizza una vera impresa attaccando dopo un paio di km dall'inizio dell'ascesa finale, andando a vincere in solitaria. Regala alla Polonia il terzo successo di tappa in questa edizione della Vuelta, il primo per la sua squadra. La festa è tutta sua. Coraggioso.

Vincenzo Nibali - 9
Era da tanto tempo che non vedevamo un Vincenzo Nibali così forte in salita, forse più forte anche di quello visto sullo Stelvio all'ultimo Giro d’Italia. Risponde prontamente all'attacco di Alberto Contador, rilanciando con alcune accelerazioni che mandano in difficoltà Froome. Il britannico alla fine si difende alla grande perdendo da Nibali solo i 4" d’abbuono. Ma il messaggio lanciato oggi dal siciliano è chiaro: la condizione è ottima e la maglia rossa non è una chimera. Oggi lo Squalo ha fatto l’aperitivo, domani proseguirà con la cena?

Wilco Kelderman - 8
Fa ricredere tutti quelli che non pensavano che dopo due terzi di gara sarebbe stato ancora nelle prime posizioni della classifica. Agguanta il podio e la forma pare in crescita. Con la cronometro a suo favore perché non sognare di vedersi a Madrid tra i primi tre? Una scommessa su cui puntare.

Miguel Ángel López - 8
La vittoria di tappa nella frazione numero undici non è stata occasionale. Il colombiano c’è. Con un Fabio Aru non la top la punta di diamante dell’Astana Pro Team è proprio il ventitreenne originario di Pesca. Sfrutta l’ottimo lavoro di Bilbao e Sánchez, rimane accorto durante gli altrui attacchi e si invola con un portentoso scatto, nell'ardita impresa di andare a riprendere Majka. Anche se la missione non giunge a compimento dimostra di essere uno degli scalatori al momento più in palla.

Christopher Froome - 8
Il suo bilancio al termine della tappa odierna è ottimo; rimane in maglia rossa perdendo solo l'abbuono da Nibali. In salita non ha impressionato ma non ha evidenziato crisi. Sale con il suo passo senza rispondere agli attacchi dei suoi rivali e, con la solita frullata, in un batter baleno si riporta sotto. Per perdere questa Vuelta deve andare veramente in crisi e finora segnali di grande cedimento non ne ha mostrati.

Alberto Contador - 7.5
Come ci ha abituati nella maggior parte delle tappe, è uno dei primi ad attaccare. Unico a resistere alle sollecitazioni di Nibali e l’unico a non darsi mai per vinto. Sta cercando una tappa e presto, fuga del mattino permettendo, verosimilmente arriverà. Sempre presente.

Fabio Aru - 6
Poteva affondare invece è rimasto a galla. Sempre nelle ultime posizioni del gruppo maglia rossa lungo le pendici della Sierra de la Pandera, stringe i denti fin sul traguardo. Non dargli la sufficienza sarebbe scorretto perché è dall’inizio della Vuelta che non dimostra di stare al cento per cento ma mai ha demorso. Certo, ora il podio è sempre più lontano e in casa Astana c'è chi sta meglio di lui. Con la sua tenacia potrà comunque regalarsi qualcosa di importante; magari una tappa anticipando i big, visto che in salita sono più forti di lui. Grintoso.

Esteban Chaves - 5
Dopo una bella prima settimana, sta vivendo delle giornate non molto positive. Prova ad allungare ma, anzi, nel finale rincula. Perde il podio a favore di Kelderman e vive in un momento con più luci che ombre. Coraggio sorriso Chaves torna ad illuminare la scena.

David De la Cruz - 5
Lascia due posizioni in classifica scendendo dalla quinta alla settima piazza. Nulla è ancora perduto anche se in salita è apparso molto in difficoltà. L’anno scorso concluse la Vuelta al settimo posto e il trend non è incoraggiante. In calo.
Notizia di esempio
Okolo Jiznich Cech, quarta tappa a Schelling. Buon settimo Mattia Bais