Ciclismo Giovanile

Nicolò Rocchi: «La mia esperienza per i giovani»

23.11.2017 16:48

Intervista al vice campione italiano élite senza contratto, prossimo al passaggio alla Viris


Tra i corridori èlite senza contratto che in questa stagione sono riusciti a mettersi maggiormente in evidenza figura anche il nome di Nicolò Rocchi, ventiseienne veneziano portacolori della Zalf Euromobil Désirée Fior. L’anno scorso, insieme a due suoi compagni di squadra: Davide Gabburo e Filippo Rocchetti, è stato protagonista di uno spiacevole episodio ai danni della Salvarosa Calcio, una società calcistica con sede nei pressi di Castelfranco Veneto. I tre giovani nell’occasione avevano trafugato palloni e magliette della squadra rosanero, oltre ad aver provocato alcuni danni allo spogliatoio della squadra calcistica, e dopo un periodo di sospensione da parte della loro squadra hanno potuto riprendere a pedalare continuando così a cullare il loro sogno di diventare ciclisti professionisti.

Nicolò Rocchi, numeri alla mano, in questo 2017 ha disputato uno delle sue migliori annate da quando corre in bicicletta e le vittorie al Memorial Vincenzo Mantovani, al Gp San Luigi a Sona ed alla Coppa San Vito, oltre al secondo posto al campionato italiano élite Senza Contratto alle spalle del suo compagno di squadra Gianluca Milani, ne sono la conferma. Tuttavia non è ancora riuscito a trovare una squadra pronta ad accoglierlo nel mondo dei professionisti ed il prossimo anno vestirà la maglia della Viris Maserati con l’obiettivo di confermare tutto quello che di buono è stato in grado di fare in questa stagione e sperare, chissà, in una chiamata da parte di una squadra professionistica. Per parlare del suo passato, del suo presente ed anche delle sue speranze future lo abbiamo intervistato

Nicolò qual è stata la tua prima corsa?
«La mia prima gara è stata nella categoria G6 a Martellago, un paese in provincia di Venezia. Ed in quell’occasione ho concluso la corsa al quarto posto»

In quali squadre hai militato nelle categorie giovanili?
«Nella mia carriera ho cambiato parecchie squadre. Inizialmente ho corso con la Fausto Coppi-Maerne Olmo fino alla categoria esordienti e poi da allievo sono passato all’U.C. Mogliano 85. Nel primo anno da Juniores ho militato nell’U.C. Giogione mentre l’annata successiva sono passato al Velo Club Gianfranco Bianchin. Ed infine da dilettante ho corso nel Team Marchiol, nel U.S. Fausto Coppi Gazzera e nel Team Bibanese»

E poi nel 2015 sei approdato alla Zalf Euromobil Désirée Fior
«Nella squadra veneta ho potuto compiere il mio salto di qualità soprattutto dal punto di vista dei risultati. Fino alla categoria Juniores riuscivo a vincere molte corse ma nei primi anni da dilettante mi è sempre mancato quel qualcosa in più per riuscire ad impormi e continuavo solamente a raccogliere piazzamenti. Invece in questi tre anni alla Zalf Euromobil Désirée Fior sono riuscito a tornare quello che ero prima, perché ho anche trovato persone che mi hanno insegnato molto dal punto di vista tecnico e sono riuscite a trasmettermi maggior consapevolezza nei miei mezzi. Poi per quanto riguarda le amicizie, queste ultime annate sono state veramente bellissime»

Qual è stata la tua vittoria più bella?
«A dir la verità ci ho pensato tante volte ma ho sempre faticato a trovare un gara su tutte. Se devo sceglierne una però dico il GP Fiera della Possenta a Ceresara nel 2015, perché in quell’occasione, anche se il percorso non era molto adatto alle mie caratteristiche, sono riuscito a vincere e a lasciarmi alle spalle Simone Consonni e Filippo Ganna, entrambi ora professionisti con la UAE Team Emirates. Invece la mia vittoria più importante è stata due anni fa al Memorial Angelo Fumagalli a Castello Brianza nel lecchese. Poi comunque sono molto legato al Trofeo Città di Conegliano e al GP San Luigi»

La vicenda ai danni della Salvarosa Calcio ha lasciato strascichi nella tua vita?
«Quella bravata ha avuto pesanti ripercussioni mentali per l’esagerazione che ha suscitato nei social e nella stampa. Poi con la stagione nuova e con i risultati che sono iniziati ad arrivare, sia io che tutte le altre persone, l’abbiamo un po’ dimenticata. Ed adesso a distanza di più di un anno si è sistemato tutto e quell’episodio sgradevole è acqua passata»

È stata solamente una bravata da ragazzi
«Sì, la cosa era nata per essere la classica stupidata, purtroppo sbagliata. Però si è rivelata più grave del previsto, perché ci ha portati ad apparire come dei delinquenti che in realtà non siamo. In ogni modo questo episodio ci ha aiutato a crescere ed a capire molte cose visto che è dagli errori che si imparano importanti lezioni»

Che insegnamento hai ricevuto da questa vicenda?
«Sicuramente ho capito che bisogna fare molta attenzione, perché a volte le cose che sembrano piccole stupidaggini possono diventare grandi. Inoltre nella vita puoi fare dieci cose belle ed una brutta ma le persone, soprattutto quelle che non ti conoscono, si ricordano solamente di quella negativa e ciò è molto difficile da digerire. Comunque tutti e tre potevamo buttarci giù ed invece siamo riusciti a risollevarci ed a far dimenticare a tutti questa vicenda. Quando qualcosa va male le persone si allontanano da te mentre sono solo coloro che ti vogliono veramente bene che non ti lasciano mai e se e mi concedi un altro minuto vorrei esprimere un mio ringraziamento»

Certamente, chi vorresti ringraziare?
«Volevo ringraziare le poche persone che mi sono state vicine e sono: la mia fidanzata, i miei parenti ed i miei veri amici. Senza dimenticare alcuni membri della Zalf che mi hanno aiutato a crescere anche in questo momento particolarmente difficile per me e per gli altri due ragazzi.»

Ad inizio stagione hai vinto per la seconda volta il Memorial Mantovani
«Per me e per la Zalf Euromobil Désirée Fior è stata una vittoria importante perché, anche se la condizione era buona, non riuscivano a vincere. Senza alcun dubbio è stato un successo di squadra, perché ci siamo trovati in superiorità numerica in una fuga di quindici corridori. E, grazie all’esperienza maturata due anni fa quando avevo vinto proprio questa cosa, nel finale ho attaccato riuscendo a resistere al ritorno del gruppo, il quale negli ultimi dieci chilometri ha tentato in tutte le maniere di andare riprendermi»

Al campionato italiano élite senza contratto hai ottenuto un bel secondo posto
«Questo piazzamento mi ha riempito d’orgoglio, anche se aver mancato per un soffio la possibilità di vestire la maglia tricolore brucia molto, soprattutto per come sono andate le cose. Ad un certo punto della corsa pensavo di avercela fatta ma qualche avversario mi ha quasi involontariamente corso contro favorendo la vittoria del mio compagno di squadra Gianluca Milani. Alla fine però sono contento del mio compagno perché per la squadra è stato momento di grandissima felicità visto che siamo partiti in due e siamo riusciti a concludere il campionato italiano in prima e seconda posizione. E più di così, ovviamente, non si poteva fare»

Che corridore è Gianluca Milani?
«Gianluca è un corridore con le mie stesse caratteristiche e siamo entrambi nati nel 1991. Prima di essere compagni di squadra abbiamo battagliato contro in diverse corse delle categorie giovanili. Lui è arrivato qualche anno prima di me alla Zalf Euromobil Désirée Fior ma anche da avversari siamo sempre andati d’accordo. Secondo il mio modo di vedere: io, Gianluca Milani e Andrea Toniatti siamo i tre corridori che negli ultimi anni abbiamo dimostrato le cose migliori tra gli élite ma nessuno di noi è riuscito a compiere il salto nei professionisti e questa è una cosa un po’ brutta perché nelle ultime stagioni abbiamo visto tanti corridori che meritavano meno di noi diventare professionisti. Peccato»

Diventare professionista coronerebbe il sogno della tua vita
«Senz’altro compiere il salto di categoria, oltre che ad essere il mio obiettivo, è anche il mio sogno principale ma non ci penso nemmeno troppo perché non deve diventare un chiodo fisso. In questi anni ho capito che, purtroppo, non bastano i risultati e nemmeno le annate corse ad alti livelli per poter passare al professionismo. Penso che nella vita il mio desiderio è anche, e soprattutto, quello di ripagare le altre persone per tutto quello che mi fanno. Al momento penso solo a divertirmi e a dare sempre il massimo in ogni corsa con l’obiettivo di migliorarmi di stagione in stagione. Certo la speranza di diventare professionista c’è sempre ma adesso voglio darmi obiettivi a breve termine, perché ho capito che solo facendo così riesco a conquistare il massimo»

Dopo il campionato come è proseguita la tua stagione?
«In estate sono stato un mese in altura per ottenere la forma migliore in vista delle ultime corse del 2017. Il mio picco di condizione è stato proprio a partire da fine agosto fino alla fine della stagione ed infatti a settembre ho vinto sia il GP San Luigi a Sona che la Coppa San Vito in Friuli»

Che voto dai al tuo 2017?
«Se dovessi assegnarmi un voto mi darei un otto e, forse, anche un otto e mezzo. In questa stagione ho raccolto molti secondi posti e se anche solo un paio di questi si sarebbero tramutate in delle vittorie mi sarei potuto anche dare un nove e mezzo, quasi dieci. Solo per citare alcune gare che ho concluso in seconda posizione dico: la Piccola Sanremo, il campionato italiano e il Trofeo di Brescia»

Quanti chilometri hai percorso quest’anno tra allenamenti e corse?
«Dall’inizio della preparazione all’ultima corsa che ho disputato che è stato il GP d’autunno il 17 ottobre ho percorso 27500 chilometri»

La prossima stagione correrai con la Viris Maserati
«Dopo tre anni nei quali ho vestito la maglia della Zalf, l’anno prossimo passerò alla Viris Maserati. Sia io che la compagine veneta ci siamo lasciati in buoni rapporti e siccome entrambi abbiamo fatto scelte un po’ diverse per la prossima stagione ho preferito cambiare squadra ed ho optato per la Viris Maserati; la quale sin da subito mi ha dato grande fiducia. Sia Simone Bertoletti e sia tutta la società credono molto nelle mie qualità e questo è molto importante per iniziare un cammino insieme»

Cosa ti aspetti da questa tua nuova avventura?
 «Il mio obiettivo alla Viris Maserati sarà quello di ripagare la fiducia dimostratami dalla società. Senz’altro quando c’è un cambiamento ci sono sempre nuovi stimoli e quindi il nuovo ambiente può rivelarsi sicuramente d’aiuto per la mia crescita personale, la quale ha bisogno di quel qualcosa in più da aggiungere a tutto quello che ho imparato finora. Inoltre essendo una squadra molto giovane il mio compito sarà anche quello di trasmettere la mia esperienza a tutti i corridori più giovani di me e nel 2018 saranno molti; basti che ben otto ragazzi proverranno dalla categoria Juniores. Il mio desiderio della prossima annata sarà proprio quello di realizzare ciò divertendomi come ho sempre fatto. E poi quello accadrà lo si vedrà in corso d’opera»

Suoni qualche strumento musicale?
«Purtroppo no, anche se mi piacerebbe molto. A maggio al Trofeo Città di Castelfidardo, che ho concluso in terza posizione, mi hanno regalato una chitarra e spero presto di imparare a suonarla. Inoltre un altro strumento musicale che desidererei prima o poi suonare è il pianoforte. Mi metterò da fare»

Ti piace ascoltare la musica?
«Sì, mi piace moltissimo la musica. Il mio genere preferito è il rock e sono un fan sfegatato di Vasco Rossi. Negli ultimi quattro anni sono stato a molti dei suoi concerti ed è stato anche un portafortuna per me, perché proprio in quei periodi sono riuscito ad ottenere i miei risultati migliori»

L’ultima volta che sei andato ad suo un concerto?
«A luglio sono stato al Modena Park 2017 ed è stato bellissimo, come del resto lo sono stati anche gli altri suoi concerti che ho assistito negli anni passati. In quest’occasione assieme a me al concerto sono venuti la mia ragazza Elisa, mia cugina ed il suo ragazzo ed è stata una bellissima giornata. Per me inoltre a Modena è stato fantastico vedere la mia fidanzata emozionarsi, essendo stato io ad a trasmettergli la passione per la musica»

Quale canzone di Vasco Rossi ti descrive meglio?
«Essendo un suo grande fan mi rivedo in tantissime sue canzoni come ad esempio Vita spericolata, Liberi liberi e Sally. Ma quella che più si adatta a me è sicuramente Siamo solo noi»

Quanto è importante per te la musica?
«La musica di Vasco Rossi mi è servita molto per superare i miei momenti difficili, come quello che dicevamo prima. Inoltre tutti i suoi concerti mi sono serviti per sfogarmi e dimenticare tutto il resto»
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